Edicola: Milan, altro flop scelte sbagliate. Proteste. Resta l'EL.

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GDS: Milan, è altro flop. Leao è un'illusione. Colpo Atalanta. I rossoneri escono anche dalla Coppa. Per Pioli sfuma un altro obiettivo stagionale. La più abbordabile delle coppe esce dal mirino del Milan. Volevavincere la Coppa Italia che non solleva da 21 anni, ora dovrà concentrare i sogni sull'Europa League che non ha mai conquistato, ma dovrà navigare in un mare di squali, tipo Liverpool. E poi difendere il preziosissimo posto Champions in campionato. Sul rigore concesso all'Atalanta restano dei dubbi. Pioli ora dovrà bravo a ripartire. Lo ha sempre fatto.

CorSera in edicola: Fuori due. Prima la Champions, ora anche la Cop- pa Italia. Per il Milan un altro obiettivo stagionale che vola via. A San Siro, nei quarti, l’Atalanta vince in rimonta grazie a una prestazione delle sue, tutta corsa e tenacia: Leao illude, ma la doppietta di uno strepitoso Koopmeiners ribalta il risultato, anche se restano grossi dubbi sul rigore decisivo. La rabbia di Pioli: «Non c’era, Miranchuk si è buttato». Per lui e i suoi, un’eliminazione che brucia: alzare un trofeo a primavera avrebbe potuto cambiare il volto alla stagione. Insomma: un’occasione perduta, visto anche il tabellone. Ora resta solo l’Europa League, missione tutt’altro che scontata, oltre al fondamentale piazzamento alla prossima Champions. Bravi i bergamaschi a non arrendersi una volta in svantaggio e a piazzare poi il sorpasso. Una vittoria di carattere. In semifinale, ad aprile, troveranno la Fiorentina.

Tuttosport: nella corsa verso Roma, è rimasta in piedi l’Atalanta. Che ad aprile si giocherà il pass per la finale con la Fiorentina (la formula prevede andata e ritorno) con l’obiettivo di mettere il punto esclamativo al ciclo di Gian Piero Gasperini a Bergamo dopo otto anni comunque splendidi. Per il Milan e per Stefano Pioli - fischiato dalla curva a fine partita - solo carbone: che la Coppa Italia non sia mai stata il giardino di casa per il Diavolo, lo sanno pure i sassi (ultimo trionfo agli atti nel 2003 con Ancelotti allenatore), certo è che dopo l’eliminazione dalla Champions e alla luce della distanza che già divide il Milan dall’Inter in campionato, la competizione meritava di essere onorata in modo migliore, invece è arrivata per i tifosi - oltre 64mila presenti ieri nella ghiacciaia di San Siro - un’altra cocente delusione. Per il Milan prosegue la maledizione di Coppa, ma soprattutto - a meno di una miracolosa cavalcata in Europa League - inizia a profilarsi una stagione da “zero titoli” che, quasi superfluo sottolinearlo, metterebbe fine all’ormai claudicante era Pioli.

Sempre Tuttosport su Pioli punito nelle scelte: la Coppa Italia sfuma, di nuovo, davanti al pubblico amico e il secondo obiettivo stagionale se ne va in archivio. Dopo l’eliminazione dello scorso anno per mano del Torino, ecco che la sconfitta contro l’Atalanta di ieri sera toglie a Stefano Pioli e al Milan la possibilità di puntare alla coppa nazionale, che continua ad essere una chimera visto che i rossoneri non la vincono dalla stagione 2002-03. Non hanno pagato, alla lunga, le scelte iniziali dell’allenatore milanista che ha deciso di schierarsi a specchio contro la Dea che, dopo una prima fase di assestamento e sbandamento (compreso il gol di Leao), ha messo subito le cose a posto con il gol del pareggio di Koopmeiners, che poi ha bissato su calcio di rigore, concesso da Di Bello per fallo di Jimenez su Miranchuk. La mossa di Gasperini che ha mandato in cortocircuito Pioli è stata proprio quella di far puntare sistematicamente il terzino spagnolo, che dopo l’exploit contro il Cagliari, ha pagato tremendamente dazio al cospetto di un avversario arrivato a San Siro con il chiaro intento di andare in semifinale. Insistere su di lui, snaturando la squadra a livello tattico e rinunciando ancora una volta a Theo Hernandez nel suo ruolo di terzino (il gol di Leao arriva nell’unica sgasata del francese sulla corsia, non un caso…) sono state mosse che hanno inciso sul mancato accesso alle semifinali. Una macchia che, alla fine dell’anno, non potrà non essere analizzata dalla dirigenza quando tirerà le somme della stagione, visto che raggiungere la finale, con l’Inter eliminata dal Bologna agli ottavi, poteva e doveva essere un obiettivo primario.

CorSport: Robokoop gela Pioli. L’Atalanta di Gasperini (espulso) rimonta i rossoneri a San Siro e li elimina dalla Coppa Italia L’ultimo ostacolo verso la finale è la Fiorentina di Italiano. L'Atalanta bissa il successo in campionato, mettendo sotto il Milana anche a San Siro e conquistando la semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Eroe della serata Koopmeiners, autore di una doppietta, ma soprattutto salito in cattedra nel momento in cui Gasperini l’ha riportato sulla trequarti sinistra. L’olandese è diventato imprendibile, mettendo in evidenza tutte le difficoltà del centrocampo rossonero, ancora una volta incapace di sostenere contemporaneamente fase offensiva e fase difensiva. Resta il dubbio che, scegliendo la dfesa a 3 per mettersi a specchio (l’aveva già fatto con il Monza in campionato), Pioli abbia ricavato più svantaggi che vantaggi. Ed è chiaro che perdere a San Siro anche il secondo obbiettivo stagionale (con Inter e Napoli già eliminate), dopo la Champions, è un’ulteriore delusione. Non a caso i tifosi non hanno fatto mancare i fischi. A meno di clamorose rimonte in campionato (sempre possibili), a questo punto, al Milan resta solo l’Europa League, con tutte le incertezze del caso.

Repubblica: il Milan saluta un'altra coppa. A gennaio è presto per consolarsi con gli obiettivi di ripiego, eppure è quanto accade al Milan: fuori dalla Coppa Italia, gli rstano l’Europa League, la complicata rimonta per lo scudetto e la qualificazione alla Champions, rifugio dei peccatori. Invece l’Atalanta si è garantita con merito la semifinale di aprile contro la Fiorentina.
 

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GDS: Milan, è altro flop. Leao è un'illusione. Colpo Atalanta. I rossoneri escono anche dalla Coppa. Per Pioli sfuma un altro obiettivo stagionale. La più abbordabile delle coppe esce dal mirino del Milan. Volevavincere la Coppa Italia che non solleva da 21 anni, ora dovrà concentrare i sogni sull'Europa League che non ha mai conquistato, ma dovrà navigare in un mare di squali, tipo Liverpool. E poi difendere il preziosissimo posto Champions in campionato. Sul rigore concesso all'Atalanta restano dei dubbi. Pioli ora dovrà bravo a ripartire. Lo ha sempre fatto.

Tuttosport: nella corsa verso Roma, è rimasta in piedi l’Atalanta. Che ad aprile si giocherà il pass per la finale con la Fiorentina (la formula prevede andata e ritorno) con l’obiettivo di mettere il punto esclamativo al ciclo di Gian Piero Gasperini a Bergamo dopo otto anni comunque splendidi. Per il Milan e per Stefano Pioli - fischiato dalla curva a fine partita - solo carbone: che la Coppa Italia non sia mai stata il giardino di casa per il Diavolo, lo sanno pure i sassi (ultimo trionfo agli atti nel 2003 con Ancelotti allenatore), certo è che dopo l’eliminazione dalla Champions e alla luce della distanza che già divide il Milan dall’Inter in campionato, la competizione meritava di essere onorata in modo migliore, invece è arrivata per i tifosi - oltre 64mila presenti ieri nella ghiacciaia di San Siro - un’altra cocente delusione. Per il Milan prosegue la maledizione di Coppa, ma soprattutto - a meno di una miracolosa cavalcata in Europa League - inizia a profilarsi una stagione da “zero titoli” che, quasi superfluo sottolinearlo, metterebbe fine all’ormai claudicante era Pioli.

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Tuttosport: nella corsa verso Roma, è rimasta in piedi l’Atalanta. Che ad aprile si giocherà il pass per la finale con la Fiorentina (la formula prevede andata e ritorno) con l’obiettivo di mettere il punto esclamativo al ciclo di Gian Piero Gasperini a Bergamo dopo otto anni comunque splendidi. Per il Milan e per Stefano Pioli - fischiato dalla curva a fine partita - solo carbone: che la Coppa Italia non sia mai stata il giardino di casa per il Diavolo, lo sanno pure i sassi (ultimo trionfo agli atti nel 2003 con Ancelotti allenatore), certo è che dopo l’eliminazione dalla Champions e alla luce della distanza che già divide il Milan dall’Inter in campionato, la competizione meritava di essere onorata in modo migliore, invece è arrivata per i tifosi - oltre 64mila presenti ieri nella ghiacciaia di San Siro - un’altra cocente delusione. Per il Milan prosegue la maledizione di Coppa, ma soprattutto - a meno di una miracolosa cavalcata in Europa League - inizia a profilarsi una stagione da “zero titoli” che, quasi superfluo sottolinearlo, metterebbe fine all’ormai claudicante era Pioli.

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Peccato che non si possa retrocedere in conference League altrimenti riuscirebbero a dire che pure quello è un obiettivo
 

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Tuttosport: nella corsa verso Roma, è rimasta in piedi l’Atalanta. Che ad aprile si giocherà il pass per la finale con la Fiorentina (la formula prevede andata e ritorno) con l’obiettivo di mettere il punto esclamativo al ciclo di Gian Piero Gasperini a Bergamo dopo otto anni comunque splendidi. Per il Milan e per Stefano Pioli - fischiato dalla curva a fine partita - solo carbone: che la Coppa Italia non sia mai stata il giardino di casa per il Diavolo, lo sanno pure i sassi (ultimo trionfo agli atti nel 2003 con Ancelotti allenatore), certo è che dopo l’eliminazione dalla Champions e alla luce della distanza che già divide il Milan dall’Inter in campionato, la competizione meritava di essere onorata in modo migliore, invece è arrivata per i tifosi - oltre 64mila presenti ieri nella ghiacciaia di San Siro - un’altra cocente delusione. Per il Milan prosegue la maledizione di Coppa, ma soprattutto - a meno di una miracolosa cavalcata in Europa League - inizia a profilarsi una stagione da “zero titoli” che, quasi superfluo sottolinearlo, metterebbe fine all’ormai claudicante era Pioli.

Sempre Tuttosport su Pioli punito nelle scelte: la Coppa Italia sfuma, di nuovo, davanti al pubblico amico e il secondo obiettivo stagionale se ne va in archivio. Dopo l’eliminazione dello scorso anno per mano del Torino, ecco che la sconfitta contro l’Atalanta di ieri sera toglie a Stefano Pioli e al Milan la possibilità di puntare alla coppa nazionale, che continua ad essere una chimera visto che i rossoneri non la vincono dalla stagione 2002-03. Non hanno pagato, alla lunga, le scelte iniziali dell’allenatore milanista che ha deciso di schierarsi a specchio contro la Dea che, dopo una prima fase di assestamento e sbandamento (compreso il gol di Leao), ha messo subito le cose a posto con il gol del pareggio di Koopmeiners, che poi ha bissato su calcio di rigore, concesso da Di Bello per fallo di Jimenez su Miranchuk. La mossa di Gasperini che ha mandato in cortocircuito Pioli è stata proprio quella di far puntare sistematicamente il terzino spagnolo, che dopo l’exploit contro il Cagliari, ha pagato tremendamente dazio al cospetto di un avversario arrivato a San Siro con il chiaro intento di andare in semifinale. Insistere su di lui, snaturando la squadra a livello tattico e rinunciando ancora una volta a Theo Hernandez nel suo ruolo di terzino (il gol di Leao arriva nell’unica sgasata del francese sulla corsia, non un caso…) sono state mosse che hanno inciso sul mancato accesso alle semifinali. Una macchia che, alla fine dell’anno, non potrà non essere analizzata dalla dirigenza quando tirerà le somme della stagione, visto che raggiungere la finale, con l’Inter eliminata dal Bologna agli ottavi, poteva e doveva essere un obiettivo primario.

CorSport: Robokoop gela Pioli. L’Atalanta di Gasperini (espulso) rimonta i rossoneri a San Siro e li elimina dalla Coppa Italia L’ultimo ostacolo verso la finale è la Fiorentina di Italiano. L'Atalanta bissa il successo in campionato, mettendo sotto il Milana anche a San Siro e conquistando la semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Eroe della serata Koopmeiners, autore di una doppietta, ma soprattutto salito in cattedra nel momento in cui Gasperini l’ha riportato sulla trequarti sinistra. L’olandese è diventato imprendibile, mettendo in evidenza tutte le difficoltà del centrocampo rossonero, ancora una volta incapace di sostenere contemporaneamente fase offensiva e fase difensiva. Resta il dubbio che, scegliendo la dfesa a 3 per mettersi a specchio (l’aveva già fatto con il Monza in campionato), Pioli abbia ricavato più svantaggi che vantaggi. Ed è chiaro che perdere a San Siro anche il secondo obbiettivo stagionale (con Inter e Napoli già eliminate), dopo la Champions, è un’ulteriore delusione. Non a caso i tifosi non hanno fatto mancare i fischi. A meno di clamorose rimonte in campionato (sempre possibili), a questo punto, al Milan resta solo l’Europa League, con tutte le incertezze del caso.

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CorSera in edicola: Fuori due. Prima la Champions, ora anche la Cop- pa Italia. Per il Milan un altro obiettivo stagionale che vola via. A San Siro, nei quarti, l’Atalanta vince in rimonta grazie a una prestazione delle sue, tutta corsa e tenacia: Leao illude, ma la doppietta di uno strepitoso Koopmeiners ribalta il risultato, anche se restano grossi dubbi sul rigore decisivo. La rabbia di Pioli: «Non c’era, Miranchuk si è buttato». Per lui e i suoi, un’eliminazione che brucia: alzare un trofeo a primavera avrebbe potuto cambiare il volto alla stagione. Insomma: un’occasione perduta, visto anche il tabellone. Ora resta solo l’Europa League, missione tutt’altro che scontata, oltre al fondamentale piazzamento alla prossima Champions. Bravi i bergamaschi a non arrendersi una volta in svantaggio e a piazzare poi il sorpasso. Una vittoria di carattere. In semifinale, ad aprile, troveranno la Fiorentina.

Tuttosport: nella corsa verso Roma, è rimasta in piedi l’Atalanta. Che ad aprile si giocherà il pass per la finale con la Fiorentina (la formula prevede andata e ritorno) con l’obiettivo di mettere il punto esclamativo al ciclo di Gian Piero Gasperini a Bergamo dopo otto anni comunque splendidi. Per il Milan e per Stefano Pioli - fischiato dalla curva a fine partita - solo carbone: che la Coppa Italia non sia mai stata il giardino di casa per il Diavolo, lo sanno pure i sassi (ultimo trionfo agli atti nel 2003 con Ancelotti allenatore), certo è che dopo l’eliminazione dalla Champions e alla luce della distanza che già divide il Milan dall’Inter in campionato, la competizione meritava di essere onorata in modo migliore, invece è arrivata per i tifosi - oltre 64mila presenti ieri nella ghiacciaia di San Siro - un’altra cocente delusione. Per il Milan prosegue la maledizione di Coppa, ma soprattutto - a meno di una miracolosa cavalcata in Europa League - inizia a profilarsi una stagione da “zero titoli” che, quasi superfluo sottolinearlo, metterebbe fine all’ormai claudicante era Pioli.

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CorSport: Robokoop gela Pioli. L’Atalanta di Gasperini (espulso) rimonta i rossoneri a San Siro e li elimina dalla Coppa Italia L’ultimo ostacolo verso la finale è la Fiorentina di Italiano. L'Atalanta bissa il successo in campionato, mettendo sotto il Milana anche a San Siro e conquistando la semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Eroe della serata Koopmeiners, autore di una doppietta, ma soprattutto salito in cattedra nel momento in cui Gasperini l’ha riportato sulla trequarti sinistra. L’olandese è diventato imprendibile, mettendo in evidenza tutte le difficoltà del centrocampo rossonero, ancora una volta incapace di sostenere contemporaneamente fase offensiva e fase difensiva. Resta il dubbio che, scegliendo la dfesa a 3 per mettersi a specchio (l’aveva già fatto con il Monza in campionato), Pioli abbia ricavato più svantaggi che vantaggi. Ed è chiaro che perdere a San Siro anche il secondo obbiettivo stagionale (con Inter e Napoli già eliminate), dopo la Champions, è un’ulteriore delusione. Non a caso i tifosi non hanno fatto mancare i fischi. A meno di clamorose rimonte in campionato (sempre possibili), a questo punto, al Milan resta solo l’Europa League, con tutte le incertezze del caso.

Repubblica: il Milan saluta un'altra coppa. A gennaio è presto per consolarsi con gli obiettivi di ripiego, eppure è quanto accade al Milan: fuori dalla Coppa Italia, gli rstano l’Europa League, la complicata rimonta per lo scudetto e la qualificazione alla Champions, rifugio dei peccatori. Invece l’Atalanta si è garantita con merito la semifinale di aprile contro la Fiorentina.

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Il paradosso è che se avessimo perso con il Newcastle e esonerato Pioli quella sera probabilmente potremmo addirittura considerarci ancora in lotta per lo scudetto mentre invece siamo qui ad aggrapparci a quella vittoria per sperare in un trofeo che non abbiamo mai vinto nemmeno negli anni d'oro di Ancelotti perché semplicemente non è roba nostra. Il capolavoro sarebbe farsi buttare fuori dall'atalanta anche lì.... (ma usciremo ben prima)
 
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CorSera in edicola: Fuori due. Prima la Champions, ora anche la Cop- pa Italia. Per il Milan un altro obiettivo stagionale che vola via. A San Siro, nei quarti, l’Atalanta vince in rimonta grazie a una prestazione delle sue, tutta corsa e tenacia: Leao illude, ma la doppietta di uno strepitoso Koopmeiners ribalta il risultato, anche se restano grossi dubbi sul rigore decisivo. La rabbia di Pioli: «Non c’era, Miranchuk si è buttato». Per lui e i suoi, un’eliminazione che brucia: alzare un trofeo a primavera avrebbe potuto cambiare il volto alla stagione. Insomma: un’occasione perduta, visto anche il tabellone. Ora resta solo l’Europa League, missione tutt’altro che scontata, oltre al fondamentale piazzamento alla prossima Champions. Bravi i bergamaschi a non arrendersi una volta in svantaggio e a piazzare poi il sorpasso. Una vittoria di carattere. In semifinale, ad aprile, troveranno la Fiorentina.

Tuttosport: nella corsa verso Roma, è rimasta in piedi l’Atalanta. Che ad aprile si giocherà il pass per la finale con la Fiorentina (la formula prevede andata e ritorno) con l’obiettivo di mettere il punto esclamativo al ciclo di Gian Piero Gasperini a Bergamo dopo otto anni comunque splendidi. Per il Milan e per Stefano Pioli - fischiato dalla curva a fine partita - solo carbone: che la Coppa Italia non sia mai stata il giardino di casa per il Diavolo, lo sanno pure i sassi (ultimo trionfo agli atti nel 2003 con Ancelotti allenatore), certo è che dopo l’eliminazione dalla Champions e alla luce della distanza che già divide il Milan dall’Inter in campionato, la competizione meritava di essere onorata in modo migliore, invece è arrivata per i tifosi - oltre 64mila presenti ieri nella ghiacciaia di San Siro - un’altra cocente delusione. Per il Milan prosegue la maledizione di Coppa, ma soprattutto - a meno di una miracolosa cavalcata in Europa League - inizia a profilarsi una stagione da “zero titoli” che, quasi superfluo sottolinearlo, metterebbe fine all’ormai claudicante era Pioli.

Sempre Tuttosport su Pioli punito nelle scelte: la Coppa Italia sfuma, di nuovo, davanti al pubblico amico e il secondo obiettivo stagionale se ne va in archivio. Dopo l’eliminazione dello scorso anno per mano del Torino, ecco che la sconfitta contro l’Atalanta di ieri sera toglie a Stefano Pioli e al Milan la possibilità di puntare alla coppa nazionale, che continua ad essere una chimera visto che i rossoneri non la vincono dalla stagione 2002-03. Non hanno pagato, alla lunga, le scelte iniziali dell’allenatore milanista che ha deciso di schierarsi a specchio contro la Dea che, dopo una prima fase di assestamento e sbandamento (compreso il gol di Leao), ha messo subito le cose a posto con il gol del pareggio di Koopmeiners, che poi ha bissato su calcio di rigore, concesso da Di Bello per fallo di Jimenez su Miranchuk. La mossa di Gasperini che ha mandato in cortocircuito Pioli è stata proprio quella di far puntare sistematicamente il terzino spagnolo, che dopo l’exploit contro il Cagliari, ha pagato tremendamente dazio al cospetto di un avversario arrivato a San Siro con il chiaro intento di andare in semifinale. Insistere su di lui, snaturando la squadra a livello tattico e rinunciando ancora una volta a Theo Hernandez nel suo ruolo di terzino (il gol di Leao arriva nell’unica sgasata del francese sulla corsia, non un caso…) sono state mosse che hanno inciso sul mancato accesso alle semifinali. Una macchia che, alla fine dell’anno, non potrà non essere analizzata dalla dirigenza quando tirerà le somme della stagione, visto che raggiungere la finale, con l’Inter eliminata dal Bologna agli ottavi, poteva e doveva essere un obiettivo primario.

CorSport: Robokoop gela Pioli. L’Atalanta di Gasperini (espulso) rimonta i rossoneri a San Siro e li elimina dalla Coppa Italia L’ultimo ostacolo verso la finale è la Fiorentina di Italiano. L'Atalanta bissa il successo in campionato, mettendo sotto il Milana anche a San Siro e conquistando la semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Eroe della serata Koopmeiners, autore di una doppietta, ma soprattutto salito in cattedra nel momento in cui Gasperini l’ha riportato sulla trequarti sinistra. L’olandese è diventato imprendibile, mettendo in evidenza tutte le difficoltà del centrocampo rossonero, ancora una volta incapace di sostenere contemporaneamente fase offensiva e fase difensiva. Resta il dubbio che, scegliendo la dfesa a 3 per mettersi a specchio (l’aveva già fatto con il Monza in campionato), Pioli abbia ricavato più svantaggi che vantaggi. Ed è chiaro che perdere a San Siro anche il secondo obbiettivo stagionale (con Inter e Napoli già eliminate), dopo la Champions, è un’ulteriore delusione. Non a caso i tifosi non hanno fatto mancare i fischi. A meno di clamorose rimonte in campionato (sempre possibili), a questo punto, al Milan resta solo l’Europa League, con tutte le incertezze del caso.

Repubblica: il Milan saluta un'altra coppa. A gennaio è presto per consolarsi con gli obiettivi di ripiego, eppure è quanto accade al Milan: fuori dalla Coppa Italia, gli rstano l’Europa League, la complicata rimonta per lo scudetto e la qualificazione alla Champions, rifugio dei peccatori. Invece l’Atalanta si è garantita con merito la semifinale di aprile contro la Fiorentina.

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