Dovrebbero rendere il “pacchetto” più interessante.
Che significa meno partite “inutili” e più “con in palio qualcosa”
Che significa Serie A e B a 16 squadre cadauna. 3 promozioni e 3 retrocessioni cadauna. In questo modo risparmio 8 partite di campionato (30 vs 38). Altro beneficio rendere la serie B attraente anche per il pubblico. Facendola giocare in orari e giorni diversi dalla serie A.
Coppa Italia - cambio formato. Oggi una big che la vince gioca 6 partite (1 ottavi 2 quarti 2 semi 1 finale). Introduzione di un tabellone tennistico 1-32 (2-31 e via andare) con partita secca, in casa della peggio piazzata anno prefino alla finale.
Sono 5 turni per la squadra vincente.
Risparmio 1 partita rispetto alla “vecchia” coppa Italia, è verosimile ci sia una finale “tra big” come richiesto dalle Tv causa tabellone tennistico, anche se il giocare in trasferta in gara secca può portare a qualche sorpresa.
Introduzione di una nuova competizione - il “Mondialito” All’italiana. Tutte le squadre professioniste partecipano e qualche dilettante.
128 squadre.
8 turni per arrivare alla finale.
Sorteggio integrale ad ogni turno.
partita secca in casa della più debole.
3 di questi 8 turni da “pianificare” ad agosto prima o contestualmente dell’inizio del campionato.
risultato?
- No gare scontate. 18 squadre in A son tutte competitive. In coppa Italia e mondialito partite secche interessanti da guardare SEMPRE E CMQ.
- Stessa numerica di partite, anzi forse qualcosa meno.
- più incassi da Tv.
- più soldi alle piccole e serie minori, per incassi delle partite contro big se vanno avanti in coppa Italia o mondialito
- più attrazione per le big su sponsor e giocatori, perché hanno 3 trofei (c ita campionato e mondialito) in Italia da spartirsi tra le varie squadre (con ben due finali da giocare nelle coppe, per 4 team coinvolti) invece che 2 (coppa ita e campionato)… alla fine se crei una competizione, pure la conference league ormai ha senso.
- perché fino ad ora han fatto il “Triplete” ma da domani si potrebbe puntare al “quadruplete” creando comunque storytelling e pathos anche sui mezzi di comunicazione