Derby: si vince così. Tutto su Inter Milan di oggi.

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: è un derby da far girare la testa. Una pazzesca sfida in vetta alla classifica. Inzaghi ha frecce e Lautaro gol. Pioli ha Leao e gli incursori. Il tecnico rossonero affolla la trequarti con Loftus, Reijnders e i terzini accentrati. Ma il Milan quest'anno martella anche a destra, con Pulisic e Chukwueze. Occhio a Lautaro che ha segnato 5 gol negli ultimi 5 derby.

E' il primo derby della storia in cui Inter e Milan si affrontano da capoliste in solitarie dopo tre partite di campionato. Non era ma successo.

Tuttosport: rischia più il Milan: Pioli, dopo aver cambiato molto, cerca certezze. Inzaghi insegue il record delle cinque vittorie consecutive contro i cugini, mai l’Inter ci è riuscita. Lautaro-Leao le stelle annunciate Derby show a San Siro: la partita sarà vista in oltre 200 tra paesi e territori grazie a 60 broadcaster esteri prima sentenza . Nei 4 derby giocati nel 2023 il Milan non è mai riuscito a segnare all’Inter Sarà un derby del mondo: sessanta broadcaster esteri trasmetteranno la gara in oltre duecento tra paesi e territori, un record. San Siro stasera metterà lo smoking: stadio esaurito, coreografia a 360° di marca nerazzurra (i tifosi del Milan saranno “confinati” in Curva Sud) e la tribuna piena di vip e glorie. D’altronde quando il milanese Sozza fischierà l’inizio della partita (altro inedito), saranno le 18, orario in cui abitualmente il 7 dicembre si apre la prima al Teatro alla Scala. Il paragone tra il teatro lirico più famoso al mondo e il tempio pagano per eccellenza stavolta ci sta tutto perché Inter-Milan è quanto di meglio offre - al momento - il nostro calcio. Lo dice la classifica - sono le squadre appaiate al primo posto dopo tre giornate in cui hanno solo vinto - e lo certifica il ricordo ancora fresco dell’euroderby in semifinale di Champions. Nel 2023 è la quinta stracittadina - un record - come è un record il fatto che l’Inter le abbia vinte tutte e senza subire gol: 3-0 a Riad in Supercoppa (18 gennaio), 1-0 in campionato (5 febbraio), 2-0 nella semifinale di andata di Champions (10 maggio) e 1-0 in quella di ritorno (16 maggio). Stefano Pioli ieri ha detto di non aver rivisto gli euroderby per preparare questa sfida, ma si è limitato a studiare quanto fatto dall’Inter nelle prime tre giornate di campionato. L’allenatore del Milan ha ritrovato una squadra che ha completato il suo processo di maturazione traendo linfa proprio dal percorso fatto in Champions, una squadra che sa vincere anche in gestione (come solo i grandi sanno fare) e che non perde mai il controllo della partita. Per il suo Milan, ampiamente rinnovato in estate, sarà un esame di laurea. La cabala è dalla sua parte (mai l’Inter nella storia è riuscita a vincere cinque stracittadine di seguito), ma affidarsi ai bussolotti non è mestiere di un allenatore e Pioli - dopo l’avvio fulminante - cerca certezze da questa partita, anche perché il Milan verrà attaccato e lì si capira a che livello è la tenuta difensiva di una squadra bellissima dalla cintola in su. Il fatto che manchino Tomori (squalificato) e Kalulu (infortunato) è un bel problema anche perché il Milan sarà costretto a rilanciare Kjaer che in pre-campionato ha mostrato di avere qualche ruga di troppo. L’Inter invece ritroverà Acerbi e Inzaghi, al netto dell’effetto jetlag per Sanchez e Cuadrado, avrà solo l’imbarazzo della scelta. Troverà un Milan nuovo a livello di sistema di gioco (il 4-3-3) ma con i principi che hanno caratterizzato anche le ultime creature di Pioli e potrà contare sull’impatto di Lautaro Martinez - capocannoniere con 5 gol e già 8 reti segnate nei derby - e Marcus Thuram: fisicità che l’Inter vuole scaricare sui centrali rossoneri, sulla carta l’anello debole della catena. Quella è sicuramente una chiave della partita, come lo è, banalmente, il fatto che stavolta il Milan abbia Leao e, al suo fuoriclasse, abbia aggiunto Pulisic a destra, la fisicità di Loftus-Cheek e Reijnders (reinventatosi come incursore) in mezzo in campo e pure l’impredibilità di Chukwueze come jolly spacca-partite. Armi in più ma tutti sanno che, se gira Leao, gira tutto il Milan: per questo Darmian - e con lui Dumfries - sarà costretto agli straordinari. Questo perché il portoghese, partita dopo partita, ha preso coscienza della sua nuova leadership, resa ancor più manifesta dopo la scelta di prendere il numero 10. Discorso simile per Lautaro Martinez che in un anno si è ritrovato prima campione del mondo, quindi capitano dell’Inter. Un’Inter che deve ancora dispiegare tutte le sue forze: Inzaghi ha chiesto (e ottenuto) due giocatori intercambiabili e, con l’entrata in scena della Champions dovrà riuscire, come accaduto nella coda dell’ultima stagione, a gestire turnover e risultati. Una Champions dove la Milano del calcio, dopo anni di letargo, si ripresenterà da protagonista. Mentre l’Inter può legittimamente aspirare a passare il turno da prima contro Real Sociedad, Salisburgo e Benfica, Il girone capitato al Milan (Psg, Newcastle e Borussia Dortmund nel menù) non invoglia a guardare più in là di dicembre. Però alzi la mano chi, nell’agosto 2022 dopo che a Istanbul l’Inter era stata sorteggiata con Bayern e Barcellona, avrebbe scommesso un euro sul fatto che sarebbe tornata a Istanbul, ma per giocarsi la finale.

Il CorSera in edicola sul derby LEGGI QUI -) #5


L'analisi tattica di Bacconi (su Tuttosport) su Inter - Milan di oggi LEGGI QUI -)
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E' il primo derby della storia in cui Inter e Milan si affrontano da capoliste in solitarie dopo tre partite di campionato. Non era ma successo.

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Tuttosport: rischia più il Milan: Pioli, dopo aver cambiato molto, cerca certezze. Inzaghi insegue il record delle cinque vittorie consecutive contro i cugini, mai l’Inter ci è riuscita. Lautaro-Leao le stelle annunciate Derby show a San Siro: la partita sarà vista in oltre 200 tra paesi e territori grazie a 60 broadcaster esteri prima sentenza . Nei 4 derby giocati nel 2023 il Milan non è mai riuscito a segnare all’Inter Sarà un derby del mondo: sessanta broadcaster esteri trasmetteranno la gara in oltre duecento tra paesi e territori, un record. San Siro stasera metterà lo smoking: stadio esaurito, coreografia a 360° di marca nerazzurra (i tifosi del Milan saranno “confinati” in Curva Sud) e la tribuna piena di vip e glorie. D’altronde quando il milanese Sozza fischierà l’inizio della partita (altro inedito), saranno le 18, orario in cui abitualmente il 7 dicembre si apre la prima al Teatro alla Scala. Il paragone tra il teatro lirico più famoso al mondo e il tempio pagano per eccellenza stavolta ci sta tutto perché Inter-Milan è quanto di meglio offre - al momento - il nostro calcio. Lo dice la classifica - sono le squadre appaiate al primo posto dopo tre giornate in cui hanno solo vinto - e lo certifica il ricordo ancora fresco dell’euroderby in semifinale di Champions. Nel 2023 è la quinta stracittadina - un record - come è un record il fatto che l’Inter le abbia vinte tutte e senza subire gol: 3-0 a Riad in Supercoppa (18 gennaio), 1-0 in campionato (5 febbraio), 2-0 nella semifinale di andata di Champions (10 maggio) e 1-0 in quella di ritorno (16 maggio). Stefano Pioli ieri ha detto di non aver rivisto gli euroderby per preparare questa sfida, ma si è limitato a studiare quanto fatto dall’Inter nelle prime tre giornate di campionato. L’allenatore del Milan ha ritrovato una squadra che ha completato il suo processo di maturazione traendo linfa proprio dal percorso fatto in Champions, una squadra che sa vincere anche in gestione (come solo i grandi sanno fare) e che non perde mai il controllo della partita. Per il suo Milan, ampiamente rinnovato in estate, sarà un esame di laurea. La cabala è dalla sua parte (mai l’Inter nella storia è riuscita a vincere cinque stracittadine di seguito), ma affidarsi ai bussolotti non è mestiere di un allenatore e Pioli - dopo l’avvio fulminante - cerca certezze da questa partita, anche perché il Milan verrà attaccato e lì si capira a che livello è la tenuta difensiva di una squadra bellissima dalla cintola in su. Il fatto che manchino Tomori (squalificato) e Kalulu (infortunato) è un bel problema anche perché il Milan sarà costretto a rilanciare Kjaer che in pre-campionato ha mostrato di avere qualche ruga di troppo. L’Inter invece ritroverà Acerbi e Inzaghi, al netto dell’effetto jetlag per Sanchez e Cuadrado, avrà solo l’imbarazzo della scelta. Troverà un Milan nuovo a livello di sistema di gioco (il 4-3-3) ma con i principi che hanno caratterizzato anche le ultime creature di Pioli e potrà contare sull’impatto di Lautaro Martinez - capocannoniere con 5 gol e già 8 reti segnate nei derby - e Marcus Thuram: fisicità che l’Inter vuole scaricare sui centrali rossoneri, sulla carta l’anello debole della catena. Quella è sicuramente una chiave della partita, come lo è, banalmente, il fatto che stavolta il Milan abbia Leao e, al suo fuoriclasse, abbia aggiunto Pulisic a destra, la fisicità di Loftus-Cheek e Reijnders (reinventatosi come incursore) in mezzo in campo e pure l’impredibilità di Chukwueze come jolly spacca-partite. Armi in più ma tutti sanno che, se gira Leao, gira tutto il Milan: per questo Darmian - e con lui Dumfries - sarà costretto agli straordinari. Questo perché il portoghese, partita dopo partita, ha preso coscienza della sua nuova leadership, resa ancor più manifesta dopo la scelta di prendere il numero 10. Discorso simile per Lautaro Martinez che in un anno si è ritrovato prima campione del mondo, quindi capitano dell’Inter. Un’Inter che deve ancora dispiegare tutte le sue forze: Inzaghi ha chiesto (e ottenuto) due giocatori intercambiabili e, con l’entrata in scena della Champions dovrà riuscire, come accaduto nella coda dell’ultima stagione, a gestire turnover e risultati. Una Champions dove la Milano del calcio, dopo anni di letargo, si ripresenterà da protagonista. Mentre l’Inter può legittimamente aspirare a passare il turno da prima contro Real Sociedad, Salisburgo e Benfica, Il girone capitato al Milan (Psg, Newcastle e Borussia Dortmund nel menù) non invoglia a guardare più in là di dicembre. Però alzi la mano chi, nell’agosto 2022 dopo che a Istanbul l’Inter era stata sorteggiata con Bayern e Barcellona, avrebbe scommesso un euro sul fatto che sarebbe tornata a Istanbul, ma per giocarsi la finale.
 

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E' il primo derby della storia in cui Inter e Milan si affrontano da capoliste in solitarie dopo tre partite di campionato. Non era ma successo.

Tuttosport: rischia più il Milan: Pioli, dopo aver cambiato molto, cerca certezze. Inzaghi insegue il record delle cinque vittorie consecutive contro i cugini, mai l’Inter ci è riuscita. Lautaro-Leao le stelle annunciate Derby show a San Siro: la partita sarà vista in oltre 200 tra paesi e territori grazie a 60 broadcaster esteri prima sentenza . Nei 4 derby giocati nel 2023 il Milan non è mai riuscito a segnare all’Inter Sarà un derby del mondo: sessanta broadcaster esteri trasmetteranno la gara in oltre duecento tra paesi e territori, un record. San Siro stasera metterà lo smoking: stadio esaurito, coreografia a 360° di marca nerazzurra (i tifosi del Milan saranno “confinati” in Curva Sud) e la tribuna piena di vip e glorie. D’altronde quando il milanese Sozza fischierà l’inizio della partita (altro inedito), saranno le 18, orario in cui abitualmente il 7 dicembre si apre la prima al Teatro alla Scala. Il paragone tra il teatro lirico più famoso al mondo e il tempio pagano per eccellenza stavolta ci sta tutto perché Inter-Milan è quanto di meglio offre - al momento - il nostro calcio. Lo dice la classifica - sono le squadre appaiate al primo posto dopo tre giornate in cui hanno solo vinto - e lo certifica il ricordo ancora fresco dell’euroderby in semifinale di Champions. Nel 2023 è la quinta stracittadina - un record - come è un record il fatto che l’Inter le abbia vinte tutte e senza subire gol: 3-0 a Riad in Supercoppa (18 gennaio), 1-0 in campionato (5 febbraio), 2-0 nella semifinale di andata di Champions (10 maggio) e 1-0 in quella di ritorno (16 maggio). Stefano Pioli ieri ha detto di non aver rivisto gli euroderby per preparare questa sfida, ma si è limitato a studiare quanto fatto dall’Inter nelle prime tre giornate di campionato. L’allenatore del Milan ha ritrovato una squadra che ha completato il suo processo di maturazione traendo linfa proprio dal percorso fatto in Champions, una squadra che sa vincere anche in gestione (come solo i grandi sanno fare) e che non perde mai il controllo della partita. Per il suo Milan, ampiamente rinnovato in estate, sarà un esame di laurea. La cabala è dalla sua parte (mai l’Inter nella storia è riuscita a vincere cinque stracittadine di seguito), ma affidarsi ai bussolotti non è mestiere di un allenatore e Pioli - dopo l’avvio fulminante - cerca certezze da questa partita, anche perché il Milan verrà attaccato e lì si capira a che livello è la tenuta difensiva di una squadra bellissima dalla cintola in su. Il fatto che manchino Tomori (squalificato) e Kalulu (infortunato) è un bel problema anche perché il Milan sarà costretto a rilanciare Kjaer che in pre-campionato ha mostrato di avere qualche ruga di troppo. L’Inter invece ritroverà Acerbi e Inzaghi, al netto dell’effetto jetlag per Sanchez e Cuadrado, avrà solo l’imbarazzo della scelta. Troverà un Milan nuovo a livello di sistema di gioco (il 4-3-3) ma con i principi che hanno caratterizzato anche le ultime creature di Pioli e potrà contare sull’impatto di Lautaro Martinez - capocannoniere con 5 gol e già 8 reti segnate nei derby - e Marcus Thuram: fisicità che l’Inter vuole scaricare sui centrali rossoneri, sulla carta l’anello debole della catena. Quella è sicuramente una chiave della partita, come lo è, banalmente, il fatto che stavolta il Milan abbia Leao e, al suo fuoriclasse, abbia aggiunto Pulisic a destra, la fisicità di Loftus-Cheek e Reijnders (reinventatosi come incursore) in mezzo in campo e pure l’impredibilità di Chukwueze come jolly spacca-partite. Armi in più ma tutti sanno che, se gira Leao, gira tutto il Milan: per questo Darmian - e con lui Dumfries - sarà costretto agli straordinari. Questo perché il portoghese, partita dopo partita, ha preso coscienza della sua nuova leadership, resa ancor più manifesta dopo la scelta di prendere il numero 10. Discorso simile per Lautaro Martinez che in un anno si è ritrovato prima campione del mondo, quindi capitano dell’Inter. Un’Inter che deve ancora dispiegare tutte le sue forze: Inzaghi ha chiesto (e ottenuto) due giocatori intercambiabili e, con l’entrata in scena della Champions dovrà riuscire, come accaduto nella coda dell’ultima stagione, a gestire turnover e risultati. Una Champions dove la Milano del calcio, dopo anni di letargo, si ripresenterà da protagonista. Mentre l’Inter può legittimamente aspirare a passare il turno da prima contro Real Sociedad, Salisburgo e Benfica, Il girone capitato al Milan (Psg, Newcastle e Borussia Dortmund nel menù) non invoglia a guardare più in là di dicembre. Però alzi la mano chi, nell’agosto 2022 dopo che a Istanbul l’Inter era stata sorteggiata con Bayern e Barcellona, avrebbe scommesso un euro sul fatto che sarebbe tornata a Istanbul, ma per giocarsi la finale.

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L'analisi tattica di Bacconi (su Tuttosport) su Inter - Milan di oggi:

Qualità e quantità. Tecnica e fisicità. Il colpo del campione, la coralità del gioco di squadra. Col derby che si preannuncia eccitante e non scontato, abbiamo “giocato” Inter-Milan con l’allenatore e tattico Adriano Bacconi, per capire attraverso i duelli e gli spazi che potrebbero essere decisivi, dove possa decidersi la stracittadina in programma quest’oggi tra nerazzurri e rossoneri.


DARMIAN-LEAO
Il duello probabilmente chiave per la fase difensiva dell’Inter. E offensiva del Milan. Con l’esperto calciatore nerazzurro che cercherà di arginare il portoghese per spegnere metà della luce alla squadra di Pioli. «Leao alternerà il movimento dove cercherà di andare alle spalle di Darmian, a un secondo movimento, che dipenderà dall’avversario. Se Darmian è posizionato e lo aspetta, Leao verrà tra le linee. L’intelligenza del portoghese sarà quella di andare oltre Dumfries. Per evitare poi il raddoppio di Darmian dovrà quindi intervallare l’attacco alla profondità con l’inserimento tra le linee, magari sfruttando l’operato di Giroud che si abbassa e porta indietro i difensori dell’Inter. Insomma non solo il taglio classico di Leao, che questa volta potrebbe anche provare la conclusione dai venti metri. L’Inter solitamente poi è sempre posizionata bene, Darmian non potrà seguire più di tanto il portoghese quando entra in mezzo al campo: in questo caso il braccetto azzurro lo farà sin quando non verrà aiutato da Calhanoglu e ci sarà il raddoppio. Il play serve apposta per questo. Il turco non è un incontrista, ha intelligenza tattica, ma non velocità. Per cui questo meccanismo nerazzurro potrebbe essere un punto debole rispetto alla velocità di gamba di Leao. Qualora le cose andassero bene, occhio però dall’altra parte, dove c’è un’altra situazione potenzialmente pericolosa. Pulisic attaccherà l’area di rigore, troverà Bastoni, che per me è il nuovo Maldini, con l’interista che è spesso proiezione offensiva e Dimarco rischia di avere la coperta corta. Il cambio gioco sul secondo palo e il lato debole potrebbe essere una soluzione ulteriore a quella di Leao. Pulisic ha gamba, attacca bene la profondità e tatticamente è difficilmente controllabile. Occhio quindi pure allo statunitense».

DUMFRIES-THEO
Velocità e grinta a confronto. Da una parte l’olandese vive un momento di forma assoluto (un gol e un assist con l’Inter nelle prime tre di A, 4 assist con l’Olanda nelle ultime due gare con la nazionale), mentre il francese vuole lasciare finalmente il segno con un gol nel derby. «Un duello molto fisico, che si baserà soprattutto sulle ripartenze. Chi riuscirà a sorprendere maggiormente l’avversario nel recupero palla e nella verticalizzazione, aiuterà l’esterno ad avere la meglio sul rivale. Nessuno dei due nell’uno contro uno posizionato, a mio avviso, vincerà quel duello. Le azioni manovrate saranno di appoggio e sostegno, prevedibili da ambo i lati. Se invece Dumfries o Theo sono lanciati nello spazio possono invece essere devastanti. Il duello verrà deciso dalla squadra che giocherà meglio nelle transizioni».

CALHANOGLU-REIJNDERS
Due modi differenti di creare gioco. Il turco è il play con licenza di offendere, l’olandese quella mezzala che sa inserirsi e può diventare all’occorrenza trequartista. «Il Milan ha due mezzale molto forti fisicamente che non posseggono le qualità da regista di Calhanoglu. I rossoneri, giocando col 4-3-3, non hanno un marcatore ideale da schierare sul turco, a differenza dell’Inter che potrebbe invece posizionare Thuram su Krunic. Reijnders dovrà quindi giocare con grande senso tattico, facendo attenzione anche a Mkhitaryan, attaccando Calhanoglu solo per non permettere il cambio gioco al turco. Aggiungo però un’altra considerazione. Sa quale giocatore potrà essere importante per tessere il gioco? Per una sorta di sorpresa tattica: la prestazione di Maignan. Lui è bravissimo nella costruzione del gioco. Il portiere rossonero è l’esca per far saltare il pressing nerazzurro: è lui il terzo giocatore che imposta il gioco, con i due centrali che si aprono, costruisce il gioco, facendo diventare Calabria e Theo due centrocampisti aggiunti. La superiorità numerica in mediana parte proprio da Maignan, un portiere con certe caratteristiche. Chi lo va a prendere? L’Inter, non avendo più Onana, non ha un portiere con queste capacità».

MKHITARYAN-LOFTUS CHEEK
Due poli opposti. Il professore armeno, dall’esperienza internazionale e dai piedi educati, contro la fisicità dell’inglese. Obiettivo: creare la superiorità numerica. «Se Loftus-Cheek va su Mkhitaryan, lascia solo Calhanoglu. Se va sul turco, libera l’ex Roma. In due si balla sempre. Cosa potrebbe succedere? Che scala Krunic, anche se implicherebbe ribaltare il triangolo di centrocampo. Mkhitaryan è importante perché se trova il suo spazio avrà sempre la soluzione con lo scambio corto con Thuram, le soluzioni Dimarco e Bastoni e il possibile lancio per Lautaro, che quest’anno gioca molto di più sulla linea del fuorigioco. L’Inter può così diventare devastante. L’interpretazione di Loftus-Cheek sarà fondamentale, rischia di essere saltato».

LAUTARO-THIAW
L’argentino è sempre stato decisivo negli ultimi derby, sia per i gol che per le prestazioni. Il tedesco potrebbe provare a controllarlo meglio degli altri compagni. «In questo caso le assenze di Tomori e Kalulu potranno incidere in questa partita per la velocità nello stretto che ora è fondamentale per contendere Lautaro. Thiaw e Kjaer sono più macchinosi e lenti nei primi metri. Oggi a Martinez, che è in uno stato di forma importante, basta un centimetro per segnare. Credo quindi che il duello individuale Lautaro-Thiaw sia quello più sbilanciato».
 

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CorSera: se tra i tuoi avversari di giornata, oltre al Milan c’è anche la legge dei grandi numeri, è un buon segno. E pazienza se — come dice con una punta (abbondante) di sarcasmo Simone Inzaghi — «fino a tre settimane fa eravamo più scarsi, mentre adesso dobbiamo vincere lEuropeo, anche se quello lo giocherà l’Italia. Ma non ci tiriamo indietro...». Del resto l’Inter è partita in modo molto convincente in campionato: più feroce, senza pause. E stasera affronta il Milan compagno di fuga in testa a pari punti per la prima volta dal febbraio 1962: allora il Mago Herrera vinse il derby, ma lo scudetto andò al Milan. Dove vedere il derby e le altre gare di Serie A di oggi.

Inzaghi spera di sorprendere ancora Pioli creando quel vortice furioso fra gli esterni e le mezzali che porta dritto a Lautaro e Thuram, una coppia che già sembra intendersi molto bene. Grazie a questa strategia solo apparentemente semplice, che si appoggia oggi sulla fondamentale regia di Calhanoglu e su un atteggiamento aggressivo, l’Inter è reduce da 4 derby vinti nel 2023 (senza subire gol), ma non ne ha mai vinti 5 di fila; è reduce anche da 11 partite di fila in casa con il Milan con almeno un gol segnato, ma mai è arrivata a 12. E infine non ha mai vinto le prime 4 gare del campionato senza subire gol: «Al di là delle battute, non mi dà fastidio se dicono che siamo obbligati a vincere — rilancia Simone —. Siamo qui per conquistare trofei e regalare soddisfazioni ai tifosi e per fare più partite possibili, come la scorsa stagione. Il filotto nei derby? Un orgoglio, ma oggi in campo non vanno i precedenti, ma due squadre che vogliono vincere».


Se non è mai un derby qualsiasi, questo per Inzaghi è ancora più importante perché l’Inter vuole sfruttare fino in fondo la botta di autostima della finale di Champions. L’anno scorso la campagna europea però costò la bellezza di 14 punti in campionato, contando solo quelli persi nelle gare precedenti l’impegno di metà settimana. Il salto di qualità si deve vedere anche in questo: «Vincere il derby sarebbe un bel messaggio, ma è presto per le griglie. Guardando al lavoro di questi due mesi direi che la squadra è pronta al doppio impegno e adesso entriamo nel ciclo di 7 partite in 22 giorni con grande entusiasmo. A me basta solo avere tutta la rosa a disposizione».

L’imbarazzo della scelta è la vera novità, anche se Inzaghi inizia il primo ciclo terribile cambiando poco oggi e rimandando alcune decisioni a mercoledì sul campo della Real Sociedad: al centro della difesa dovrebbe tornare Acerbi, in vantaggio su De Vrij. Pavard deve aspettare per scalzare Darmian, mentre il rampante Frattesi avrà la sua occasione ancora a gara in corso, nonostante i due gol in azzurro: «Avercene di problemi così. Davide lo abbiamo voluto fortemente e si è inserito benissimo. Devo fare delle scelte e sono contento di doverle fare — chiosa Inzaghi —. L’abbiamo visto l’anno scorso: quando ho potuto scegliere l’Inter è migliorata tantissimo...». La missione è preservare quella magia e trasmetterla ai nuovi arrivati.

«Niente paura». Lo dice forte e chiaro, Stefano Pioli. Per lui, per il suo Milan, il clamoroso en plein di sconfitte nei derby del 2023 non conta più. «Il passato non ci interessa, c’è solo il presente, anche se siamo solo all’inizio della stagione e passeranno ancora tanti treni» ribadisce il tecnico rossonero, che prova a levare un po’ di pressione mediatica a un duello che alla quarta giornata non può essere decisivo, ma che lascerà comunque il segno, in un senso o nell’altro. Due considerazioni. La prima è che rispetto alla stagione passata il gap con l’Inter sembra essersi ridotto: se davvero è così, e fino a che punto, lo scopriremo stasera. La certezza è che soprattutto in mezzo al campo il Diavolo ha guadagnato chili e centimetri grazie agli acquisti di Reijnders e Loftus-Cheek: là dove l’anno scorso era spesso una sfida impari, ora c’è più equilibrio. L’altra considerazione riguarda invece la difesa, la nota dolente di questa vigilia rossonera: Tomori è squalificato e Kalulu starà fuori per settimane a causa di una lesione muscolare. Quindi stasera al centro ci saranno Thiaw e Kjaer. Una coppia d’emergenza, che induce a una riflessione inevitabile: il mercato del Milan è stato strepitoso, ma uno stopper pronto all’uso avrebbe fatto comodo. L’argentino Pellegrino, per stessa ammissione di Pioli, deve lavorare. E Caldara è infortunato a una caviglia.


Il Milan visto nelle prime tre giornate di campionato ha colpito per mentalità offensiva: quando ha la palla, è difficilissimo da contenere, soprattutto perché ha molte più soluzioni offensive rispetto alla stagione scorsa, con Pulisic che sulla destra ha finalmente bilanciato la spinta di Leao sulla fascia opposta. Il problema è quando la palla ce l’hanno gli altri: Pioli sta lavorando sui meccanismi difensivi, anche se è evidente che con 15 giocatori partiti con le nazionali durante la sosta non ha potuto provare granché. «In estate abbiamo costruito la squadra per cercare di vincere tutte le partite — chiarisce l’allenatore —. Voglio un Milan che giochi con entusiasmo, passione e cuore. E vogliamo cercare di controllare di più la partita, per essere più dominanti. Per le caratteristiche della squadra di quest’anno il possesso palla diventerà importante, qualcosa che fino alla scorsa stagione non mi interessava particolarmente».

Le tre vittorie in tre partite sono la prova del fatto che il rodaggio è a buon punto. Merito anche dello spirito col quale i molti volti nuovi si sono inseriti nel gruppo base. Elementi come Musah e Chukwueze, che hanno giocato meno, troveranno sempre più spazio: 7 partite in 22 giorni saranno un autentico tour de force. La sfida col Newcastle martedì a San Siro sarà già un crocevia per la Champions. Per adesso però la testa deve andare solo e soltanto al derby, con quel trend disgraziato da invertire a tutti i costi, anche con un pari. La vera buona notizia è che Giroud non ha più dolore alla caviglia e sarà titolare, fra Pulisic e Leao. Il tridente pesante, per l’operazione rivincita. Senza paura.
 

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: è un derby da far girare la testa. Una pazzesca sfida in vetta alla classifica. Inzaghi ha frecce e Lautaro gol. Pioli ha Leao e gli incursori. Il tecnico rossonero affolla la trequarti con Loftus, Reijnders e i terzini accentrati. Ma il Milan quest'anno martella anche a destra, con Pulisic e Chukwueze. Occhio a Lautaro che ha segnato 5 gol negli ultimi 5 derby.

E' il primo derby della storia in cui Inter e Milan si affrontano da capoliste in solitarie dopo tre partite di campionato. Non era ma successo.

Tuttosport: rischia più il Milan: Pioli, dopo aver cambiato molto, cerca certezze. Inzaghi insegue il record delle cinque vittorie consecutive contro i cugini, mai l’Inter ci è riuscita. Lautaro-Leao le stelle annunciate Derby show a San Siro: la partita sarà vista in oltre 200 tra paesi e territori grazie a 60 broadcaster esteri prima sentenza . Nei 4 derby giocati nel 2023 il Milan non è mai riuscito a segnare all’Inter Sarà un derby del mondo: sessanta broadcaster esteri trasmetteranno la gara in oltre duecento tra paesi e territori, un record. San Siro stasera metterà lo smoking: stadio esaurito, coreografia a 360° di marca nerazzurra (i tifosi del Milan saranno “confinati” in Curva Sud) e la tribuna piena di vip e glorie. D’altronde quando il milanese Sozza fischierà l’inizio della partita (altro inedito), saranno le 18, orario in cui abitualmente il 7 dicembre si apre la prima al Teatro alla Scala. Il paragone tra il teatro lirico più famoso al mondo e il tempio pagano per eccellenza stavolta ci sta tutto perché Inter-Milan è quanto di meglio offre - al momento - il nostro calcio. Lo dice la classifica - sono le squadre appaiate al primo posto dopo tre giornate in cui hanno solo vinto - e lo certifica il ricordo ancora fresco dell’euroderby in semifinale di Champions. Nel 2023 è la quinta stracittadina - un record - come è un record il fatto che l’Inter le abbia vinte tutte e senza subire gol: 3-0 a Riad in Supercoppa (18 gennaio), 1-0 in campionato (5 febbraio), 2-0 nella semifinale di andata di Champions (10 maggio) e 1-0 in quella di ritorno (16 maggio). Stefano Pioli ieri ha detto di non aver rivisto gli euroderby per preparare questa sfida, ma si è limitato a studiare quanto fatto dall’Inter nelle prime tre giornate di campionato. L’allenatore del Milan ha ritrovato una squadra che ha completato il suo processo di maturazione traendo linfa proprio dal percorso fatto in Champions, una squadra che sa vincere anche in gestione (come solo i grandi sanno fare) e che non perde mai il controllo della partita. Per il suo Milan, ampiamente rinnovato in estate, sarà un esame di laurea. La cabala è dalla sua parte (mai l’Inter nella storia è riuscita a vincere cinque stracittadine di seguito), ma affidarsi ai bussolotti non è mestiere di un allenatore e Pioli - dopo l’avvio fulminante - cerca certezze da questa partita, anche perché il Milan verrà attaccato e lì si capira a che livello è la tenuta difensiva di una squadra bellissima dalla cintola in su. Il fatto che manchino Tomori (squalificato) e Kalulu (infortunato) è un bel problema anche perché il Milan sarà costretto a rilanciare Kjaer che in pre-campionato ha mostrato di avere qualche ruga di troppo. L’Inter invece ritroverà Acerbi e Inzaghi, al netto dell’effetto jetlag per Sanchez e Cuadrado, avrà solo l’imbarazzo della scelta. Troverà un Milan nuovo a livello di sistema di gioco (il 4-3-3) ma con i principi che hanno caratterizzato anche le ultime creature di Pioli e potrà contare sull’impatto di Lautaro Martinez - capocannoniere con 5 gol e già 8 reti segnate nei derby - e Marcus Thuram: fisicità che l’Inter vuole scaricare sui centrali rossoneri, sulla carta l’anello debole della catena. Quella è sicuramente una chiave della partita, come lo è, banalmente, il fatto che stavolta il Milan abbia Leao e, al suo fuoriclasse, abbia aggiunto Pulisic a destra, la fisicità di Loftus-Cheek e Reijnders (reinventatosi come incursore) in mezzo in campo e pure l’impredibilità di Chukwueze come jolly spacca-partite. Armi in più ma tutti sanno che, se gira Leao, gira tutto il Milan: per questo Darmian - e con lui Dumfries - sarà costretto agli straordinari. Questo perché il portoghese, partita dopo partita, ha preso coscienza della sua nuova leadership, resa ancor più manifesta dopo la scelta di prendere il numero 10. Discorso simile per Lautaro Martinez che in un anno si è ritrovato prima campione del mondo, quindi capitano dell’Inter. Un’Inter che deve ancora dispiegare tutte le sue forze: Inzaghi ha chiesto (e ottenuto) due giocatori intercambiabili e, con l’entrata in scena della Champions dovrà riuscire, come accaduto nella coda dell’ultima stagione, a gestire turnover e risultati. Una Champions dove la Milano del calcio, dopo anni di letargo, si ripresenterà da protagonista. Mentre l’Inter può legittimamente aspirare a passare il turno da prima contro Real Sociedad, Salisburgo e Benfica, Il girone capitato al Milan (Psg, Newcastle e Borussia Dortmund nel menù) non invoglia a guardare più in là di dicembre. Però alzi la mano chi, nell’agosto 2022 dopo che a Istanbul l’Inter era stata sorteggiata con Bayern e Barcellona, avrebbe scommesso un euro sul fatto che sarebbe tornata a Istanbul, ma per giocarsi la finale.

Il CorSera in edicola sul derby LEGGI QUI -) #5


L'analisi tattica di Bacconi (su Tuttosport) su Inter - Milan di oggi LEGGI QUI -)
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: è un derby da far girare la testa. Una pazzesca sfida in vetta alla classifica. Inzaghi ha frecce e Lautaro gol. Pioli ha Leao e gli incursori. Il tecnico rossonero affolla la trequarti con Loftus, Reijnders e i terzini accentrati. Ma il Milan quest'anno martella anche a destra, con Pulisic e Chukwueze. Occhio a Lautaro che ha segnato 5 gol negli ultimi 5 derby.

E' il primo derby della storia in cui Inter e Milan si affrontano da capoliste in solitarie dopo tre partite di campionato. Non era ma successo.

Tuttosport: rischia più il Milan: Pioli, dopo aver cambiato molto, cerca certezze. Inzaghi insegue il record delle cinque vittorie consecutive contro i cugini, mai l’Inter ci è riuscita. Lautaro-Leao le stelle annunciate Derby show a San Siro: la partita sarà vista in oltre 200 tra paesi e territori grazie a 60 broadcaster esteri prima sentenza . Nei 4 derby giocati nel 2023 il Milan non è mai riuscito a segnare all’Inter Sarà un derby del mondo: sessanta broadcaster esteri trasmetteranno la gara in oltre duecento tra paesi e territori, un record. San Siro stasera metterà lo smoking: stadio esaurito, coreografia a 360° di marca nerazzurra (i tifosi del Milan saranno “confinati” in Curva Sud) e la tribuna piena di vip e glorie. D’altronde quando il milanese Sozza fischierà l’inizio della partita (altro inedito), saranno le 18, orario in cui abitualmente il 7 dicembre si apre la prima al Teatro alla Scala. Il paragone tra il teatro lirico più famoso al mondo e il tempio pagano per eccellenza stavolta ci sta tutto perché Inter-Milan è quanto di meglio offre - al momento - il nostro calcio. Lo dice la classifica - sono le squadre appaiate al primo posto dopo tre giornate in cui hanno solo vinto - e lo certifica il ricordo ancora fresco dell’euroderby in semifinale di Champions. Nel 2023 è la quinta stracittadina - un record - come è un record il fatto che l’Inter le abbia vinte tutte e senza subire gol: 3-0 a Riad in Supercoppa (18 gennaio), 1-0 in campionato (5 febbraio), 2-0 nella semifinale di andata di Champions (10 maggio) e 1-0 in quella di ritorno (16 maggio). Stefano Pioli ieri ha detto di non aver rivisto gli euroderby per preparare questa sfida, ma si è limitato a studiare quanto fatto dall’Inter nelle prime tre giornate di campionato. L’allenatore del Milan ha ritrovato una squadra che ha completato il suo processo di maturazione traendo linfa proprio dal percorso fatto in Champions, una squadra che sa vincere anche in gestione (come solo i grandi sanno fare) e che non perde mai il controllo della partita. Per il suo Milan, ampiamente rinnovato in estate, sarà un esame di laurea. La cabala è dalla sua parte (mai l’Inter nella storia è riuscita a vincere cinque stracittadine di seguito), ma affidarsi ai bussolotti non è mestiere di un allenatore e Pioli - dopo l’avvio fulminante - cerca certezze da questa partita, anche perché il Milan verrà attaccato e lì si capira a che livello è la tenuta difensiva di una squadra bellissima dalla cintola in su. Il fatto che manchino Tomori (squalificato) e Kalulu (infortunato) è un bel problema anche perché il Milan sarà costretto a rilanciare Kjaer che in pre-campionato ha mostrato di avere qualche ruga di troppo. L’Inter invece ritroverà Acerbi e Inzaghi, al netto dell’effetto jetlag per Sanchez e Cuadrado, avrà solo l’imbarazzo della scelta. Troverà un Milan nuovo a livello di sistema di gioco (il 4-3-3) ma con i principi che hanno caratterizzato anche le ultime creature di Pioli e potrà contare sull’impatto di Lautaro Martinez - capocannoniere con 5 gol e già 8 reti segnate nei derby - e Marcus Thuram: fisicità che l’Inter vuole scaricare sui centrali rossoneri, sulla carta l’anello debole della catena. Quella è sicuramente una chiave della partita, come lo è, banalmente, il fatto che stavolta il Milan abbia Leao e, al suo fuoriclasse, abbia aggiunto Pulisic a destra, la fisicità di Loftus-Cheek e Reijnders (reinventatosi come incursore) in mezzo in campo e pure l’impredibilità di Chukwueze come jolly spacca-partite. Armi in più ma tutti sanno che, se gira Leao, gira tutto il Milan: per questo Darmian - e con lui Dumfries - sarà costretto agli straordinari. Questo perché il portoghese, partita dopo partita, ha preso coscienza della sua nuova leadership, resa ancor più manifesta dopo la scelta di prendere il numero 10. Discorso simile per Lautaro Martinez che in un anno si è ritrovato prima campione del mondo, quindi capitano dell’Inter. Un’Inter che deve ancora dispiegare tutte le sue forze: Inzaghi ha chiesto (e ottenuto) due giocatori intercambiabili e, con l’entrata in scena della Champions dovrà riuscire, come accaduto nella coda dell’ultima stagione, a gestire turnover e risultati. Una Champions dove la Milano del calcio, dopo anni di letargo, si ripresenterà da protagonista. Mentre l’Inter può legittimamente aspirare a passare il turno da prima contro Real Sociedad, Salisburgo e Benfica, Il girone capitato al Milan (Psg, Newcastle e Borussia Dortmund nel menù) non invoglia a guardare più in là di dicembre. Però alzi la mano chi, nell’agosto 2022 dopo che a Istanbul l’Inter era stata sorteggiata con Bayern e Barcellona, avrebbe scommesso un euro sul fatto che sarebbe tornata a Istanbul, ma per giocarsi la finale.

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Certo fosse vero che non è andato a rivedersi gli ultimi 4 derby persi ( cosa possibile ) significa che abbiamo un allenatore con un QI. Medio basso.

Non abbiamo avuto un problema solo di uomini, perché giocare con Messias e Diaz è come giocare in 10 se poi ci mettiamo 2 soli centrocampisti....
 

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: è un derby da far girare la testa. Una pazzesca sfida in vetta alla classifica. Inzaghi ha frecce e Lautaro gol. Pioli ha Leao e gli incursori. Il tecnico rossonero affolla la trequarti con Loftus, Reijnders e i terzini accentrati. Ma il Milan quest'anno martella anche a destra, con Pulisic e Chukwueze. Occhio a Lautaro che ha segnato 5 gol negli ultimi 5 derby.

E' il primo derby della storia in cui Inter e Milan si affrontano da capoliste in solitarie dopo tre partite di campionato. Non era ma successo.

Tuttosport: rischia più il Milan: Pioli, dopo aver cambiato molto, cerca certezze. Inzaghi insegue il record delle cinque vittorie consecutive contro i cugini, mai l’Inter ci è riuscita. Lautaro-Leao le stelle annunciate Derby show a San Siro: la partita sarà vista in oltre 200 tra paesi e territori grazie a 60 broadcaster esteri prima sentenza . Nei 4 derby giocati nel 2023 il Milan non è mai riuscito a segnare all’Inter Sarà un derby del mondo: sessanta broadcaster esteri trasmetteranno la gara in oltre duecento tra paesi e territori, un record. San Siro stasera metterà lo smoking: stadio esaurito, coreografia a 360° di marca nerazzurra (i tifosi del Milan saranno “confinati” in Curva Sud) e la tribuna piena di vip e glorie. D’altronde quando il milanese Sozza fischierà l’inizio della partita (altro inedito), saranno le 18, orario in cui abitualmente il 7 dicembre si apre la prima al Teatro alla Scala. Il paragone tra il teatro lirico più famoso al mondo e il tempio pagano per eccellenza stavolta ci sta tutto perché Inter-Milan è quanto di meglio offre - al momento - il nostro calcio. Lo dice la classifica - sono le squadre appaiate al primo posto dopo tre giornate in cui hanno solo vinto - e lo certifica il ricordo ancora fresco dell’euroderby in semifinale di Champions. Nel 2023 è la quinta stracittadina - un record - come è un record il fatto che l’Inter le abbia vinte tutte e senza subire gol: 3-0 a Riad in Supercoppa (18 gennaio), 1-0 in campionato (5 febbraio), 2-0 nella semifinale di andata di Champions (10 maggio) e 1-0 in quella di ritorno (16 maggio). Stefano Pioli ieri ha detto di non aver rivisto gli euroderby per preparare questa sfida, ma si è limitato a studiare quanto fatto dall’Inter nelle prime tre giornate di campionato. L’allenatore del Milan ha ritrovato una squadra che ha completato il suo processo di maturazione traendo linfa proprio dal percorso fatto in Champions, una squadra che sa vincere anche in gestione (come solo i grandi sanno fare) e che non perde mai il controllo della partita. Per il suo Milan, ampiamente rinnovato in estate, sarà un esame di laurea. La cabala è dalla sua parte (mai l’Inter nella storia è riuscita a vincere cinque stracittadine di seguito), ma affidarsi ai bussolotti non è mestiere di un allenatore e Pioli - dopo l’avvio fulminante - cerca certezze da questa partita, anche perché il Milan verrà attaccato e lì si capira a che livello è la tenuta difensiva di una squadra bellissima dalla cintola in su. Il fatto che manchino Tomori (squalificato) e Kalulu (infortunato) è un bel problema anche perché il Milan sarà costretto a rilanciare Kjaer che in pre-campionato ha mostrato di avere qualche ruga di troppo. L’Inter invece ritroverà Acerbi e Inzaghi, al netto dell’effetto jetlag per Sanchez e Cuadrado, avrà solo l’imbarazzo della scelta. Troverà un Milan nuovo a livello di sistema di gioco (il 4-3-3) ma con i principi che hanno caratterizzato anche le ultime creature di Pioli e potrà contare sull’impatto di Lautaro Martinez - capocannoniere con 5 gol e già 8 reti segnate nei derby - e Marcus Thuram: fisicità che l’Inter vuole scaricare sui centrali rossoneri, sulla carta l’anello debole della catena. Quella è sicuramente una chiave della partita, come lo è, banalmente, il fatto che stavolta il Milan abbia Leao e, al suo fuoriclasse, abbia aggiunto Pulisic a destra, la fisicità di Loftus-Cheek e Reijnders (reinventatosi come incursore) in mezzo in campo e pure l’impredibilità di Chukwueze come jolly spacca-partite. Armi in più ma tutti sanno che, se gira Leao, gira tutto il Milan: per questo Darmian - e con lui Dumfries - sarà costretto agli straordinari. Questo perché il portoghese, partita dopo partita, ha preso coscienza della sua nuova leadership, resa ancor più manifesta dopo la scelta di prendere il numero 10. Discorso simile per Lautaro Martinez che in un anno si è ritrovato prima campione del mondo, quindi capitano dell’Inter. Un’Inter che deve ancora dispiegare tutte le sue forze: Inzaghi ha chiesto (e ottenuto) due giocatori intercambiabili e, con l’entrata in scena della Champions dovrà riuscire, come accaduto nella coda dell’ultima stagione, a gestire turnover e risultati. Una Champions dove la Milano del calcio, dopo anni di letargo, si ripresenterà da protagonista. Mentre l’Inter può legittimamente aspirare a passare il turno da prima contro Real Sociedad, Salisburgo e Benfica, Il girone capitato al Milan (Psg, Newcastle e Borussia Dortmund nel menù) non invoglia a guardare più in là di dicembre. Però alzi la mano chi, nell’agosto 2022 dopo che a Istanbul l’Inter era stata sorteggiata con Bayern e Barcellona, avrebbe scommesso un euro sul fatto che sarebbe tornata a Istanbul, ma per giocarsi la finale.

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