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A parte che io sono nel mio campo e, al limite, le incursioni le fai tu.
Mai fatto invasioni in un campo di pomodori. Se mi ricordo bene solo una volta ho sottratto una manciata di fragole da una cassetta.
Sul discorso del teatrino, penso che uno buona parte del problema discenda dal fatto che fino a una quindicina di anni fa i giornali, non a caso detti anche quotidiani, uscivano una volta al dì, due in casi estremamente eccezionali, e avevano uno spazio limitato nel quale condensare le varie notizie. Oggi hanno la necessità di "uscire" h 24 e hanno uno spazio infinito. Che da un lato è un bene, ma dall'altro porta a una tendenziale non-scelta del materiale informativo meritevole di assurgere agli onori della cronaca. Da qui, le interviste al criceto di che con Burioni, alla tartaruga che gira nel giardino di Zangrillo e via dicendo.
Amico bello carissimo, ma è quello il punto. Cioè, stiamo minimizzando una delle radici del problema. L'altra radice magari è a Wuhan.
Un tempo chi voleva una cultura studiava sui libri (cit. sardine) oppure comprava Scientific American. Adesso invece si leggono le notizie "h24" e si può parlare. E anche chi esce dalle università, con tutto il rispetto, sa una sega nella stragrande maggioranza dei casi. Vuoi per eccessiva iper-specializzazione in campi sempre più ristretti, vuoi per manifesta precarietà del sistema scolastico. Esperienza diretta e comprovata.
E poi, la gente che hai citato tu, un tempo veniva presi a calci nel deretano nei salotti scientifici.
Un vairologo sul red carpet, ma di cosa stiamo parlando.
Volete far cessare il complottismo e ritrovarci tutti uniti nella lotta al vairuz? E allora mettiamo fine a questi scempi e costringiamo chi ci governa ad usare il buon senso e un po' di cervello, e piantiamola di andare pecorecciamente dietro a ideologie enunciate da ex-comici criminali ed ex-studentelli che passavano il tempo nei centri sociali prima di finire direttamente a comandare un paese.
Ma temo sia ormai troppo tardi.