Considerazioni sul futuro

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In tutti i discorsi come il tuo ci si dimentica sempre di un piccolissimo dettaglio. Il Milan è un'azienda? Ok. Cosa produce? Intrattenimento e spettacolo. Un film autoprodotto da una casa cinemtografica sconosciuta con attori "presi dalla strada"(cit) può competere in termini di incassi con un film diretto da Francis Ford Coppola e con Marlon Brando, Al Pacino e De Niro? Al massimo può sfornare qualche buon prodotto, ma mai mai mai, proprio mai, nella vita potrà competere. Parimenti, un attore di successo sceglierà una casa di produzione affermata e non una sconosciuta perché ha i conti a posto. La combinazione attore di successo+casa di produzione affermata, ti dà un risultato che frutta perché attira spettatori.
Traslando il concetto sul Milan: se non produce un buon prodotto, non attira tifosi/spettatori/consumatori. Io nell'estate del 2001 mi svegliavo e andavo a prendere la gazza per vedere se avessimo preso Rui Costa, non per sapere se avessimo risolto la comproprietà di Saudati... E Rui Costa da noi non fece benissimo, ma era Rui Costa, con tutto quel che ne conseguiva. Un ragazzino tifoso del Milan oggi al massimo può ambire a un Florenzi in prestito. A lungo andare, la semplice gestione ti affossa la base, e con essa i ricavi.
Capisco il whishful thinking, capisco il dover per forza di cose accettare la situazione(non è che possiamo farci nulla), ma è inutile continuare a pensare che con l'attuale gestione si possa ritornare nel giro che conta.
Infatt lo scopo di questa dirigenza è tenere conto in ordine, fare uno stadio, venderci.
A quel punto faremo un salto di qualità, ma come dicevo, se non cresce miracolosamente la serie A, resteremo cmq un team fuori dalle big.
Ora come diceva qualcuno siamo competitivi da 3 a 7° posto, e con tanta tanta fortuna possiamo puntare a uno scudetto, con una nuova solida proprietà magari potremo pensare di essere regolarmente competitivi per i primi quattro posti (non è che cambi la luna). Le inglesi e il PSG ce li sognano comunque.

Il discorso di investire tanto per fare risultati importanti, attirare calciatori importanti, tanti tifosi etc è una semplificazione che non rispecchia la realtà
1 perché spendere una tantum non garantisce i risultati e se non hai una solida base economica fai il botto
2 perché se attiri ingrandì giocatori devi avere i soldi per pagarli altrimenti dopo due anni se ne vanno

I soldi della Champions, degli sponsor, dei tifosi, alla fine se uno non è strutturato per sfruttarli (stadio proprietà) fanno ben poco
 
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Premessa: non sono un disfattista e penso l’attuale dirigenza stia facendo davvero il massimo stante ciò che è attuale dettame della proprietà. Capisco la situazione contingente e capisco la differenza con un periodo di congiuntura del settore in crescita.

detto questo, per anni è stato detto (e in parte pensato) che il problema di tutto, quello che bloccava società mercato ecc fosse la qualificazione in Champions e la prospettiva di poter tornare ad essere protagonisti in Europa. Ad oggi e sottolineo ad oggi, ciò che vediamo ci porta a pensare che questo non sia un fattore. Due titolari di cui uno ampiamente determinante sono andati via (e non sembra per questioni puramente economiche), asserendo di avere ambizioni differenti. Il mercato in ingresso è in linea per nomi, valore e costi con quello degli anni scorsi. Non sembra esserci una tendenza a rinnovare da parte dei (pochi) big in rosa, neanche dove (a parole) sembrerebbe una trattativa presumibilmente agevole. Non vedo insomma le basi per una continuità e per la creazione di un contesto in grado non dico di dominare come 30 anni fa (!) ma di essere competitivi nel medio lungo termine. Le potenze economiche dietro a psg e city spaventano e non certo per competenze calcistiche, l’Italia sta crollando in una situazione che da anni non ci vede più nel top dell’Europa calcistica. Tutto questo è vero. Ma non riesco a vedere un progetto in grado di dare ciò che credo la storia del Milan chieda a gran voce. Competitività.
Non ho soluzioni e non so se il limite sia dovuto per sua stessa definizione al fatto di essere di proprietà di un fondo e quindi per definizione UNA parte dei suoi asset. L’imprenditoria italiana difficilmente sfornerà altri Berlusconi e Moratti, probabilmente ancora più difficilmente proporrà altri Agnelli. Detto questo al netto di insulti e altro che credo sinceramente la dirigenza non meriti, vorrei davvero conoscere le vostre impressioni partendo da questo spunto.
Quello che dici é vero in parte :)

Insomma Paolo lo ha anche detto, anche se il messaggio é stato interpretato male. Quando si dice che la Champions é fondamentale per il rilancio sportivo Milan si intende una qualificazione continua, di almeno 5 anni in grado di rilaciare il brand (attrazione maggiore per giocatori e sponsor quanto meno raddopiati), e aumentare le entrate di 50M annui. Non credo che il nostro problema fosse risolvibile con unatantum di 50M (già fatto x3) e con una qualificazione in stile Lazio alla Champions.
Se si aggiunge a cio' uno stadio di proprietà (+100M annui) alla fine del percorso di crescita (che sarà difficile e si dovrà passare per dolorose cessioni, non ci sono dubbi), con i conti che sembrano finalmente in ordine questo ci lascia presagire delle ottime prospettive per il futuro se si continua ad agire coerentemente, se non altro in Italia fint'anto che il resto della Serie A vive nel medioevo. Non é necessariamente un male se si pensa che la Juve al top della Serie A ha raggiunto 2 finali di Champions, perse contro due squadre eccezzionali.

Insomma, capisco le critiche, pero' spesso ci si dimentica da dove arriviamo, e dove siamo. Prova a prendere il Barca o il Bayern e farli passare un decennio come il nostro, prova a farli giocare con il Montolivo o l'Honda di turno, e falli restare 8 anni senza Champions. Chi ci vuole restare in una squadra del genere? Non é che perché ci chiamiamo Milan, passiamo dall'inferno al paradiso direttamente, serve quanto meno attraversare il purgatorio :) , ed a essere sinceri per come abbiamo operato c'é lo meritiamo.

Donnarumma che citi aveva preventivato la sua mossa da almeno 6 mesi, il turco é un bene (per me) che se ne sia andato. Giudicheremo Kessie, Bennace e Theo. Onestamente fatico a concepire una società che avrebbe agito in modo diverso, chi parla di sceicchi sogna ad occhi aperti, il massimo a cui possiamo ambire non é molto diverso da Elliott (almeno vedendo questa parentesi iniziale).
 
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Hanno fatto tutti bene alla prima dopo il valzer di panchine, noi siamo rimasti con Pioli e senza trequartisti e in Champions. Voglio solo sperare col minimo sindacale farem bene perchè dopo aver perso anche 2 giocatori a zero sarebbe veramente da presa per i fondelli
 
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