Considerazioni sul futuro

eldero

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Premessa: non sono un disfattista e penso l’attuale dirigenza stia facendo davvero il massimo stante ciò che è attuale dettame della proprietà. Capisco la situazione contingente e capisco la differenza con un periodo di congiuntura del settore in crescita.

detto questo, per anni è stato detto (e in parte pensato) che il problema di tutto, quello che bloccava società mercato ecc fosse la qualificazione in Champions e la prospettiva di poter tornare ad essere protagonisti in Europa. Ad oggi e sottolineo ad oggi, ciò che vediamo ci porta a pensare che questo non sia un fattore. Due titolari di cui uno ampiamente determinante sono andati via (e non sembra per questioni puramente economiche), asserendo di avere ambizioni differenti. Il mercato in ingresso è in linea per nomi, valore e costi con quello degli anni scorsi. Non sembra esserci una tendenza a rinnovare da parte dei (pochi) big in rosa, neanche dove (a parole) sembrerebbe una trattativa presumibilmente agevole. Non vedo insomma le basi per una continuità e per la creazione di un contesto in grado non dico di dominare come 30 anni fa (!) ma di essere competitivi nel medio lungo termine. Le potenze economiche dietro a psg e city spaventano e non certo per competenze calcistiche, l’Italia sta crollando in una situazione che da anni non ci vede più nel top dell’Europa calcistica. Tutto questo è vero. Ma non riesco a vedere un progetto in grado di dare ciò che credo la storia del Milan chieda a gran voce. Competitività.
Non ho soluzioni e non so se il limite sia dovuto per sua stessa definizione al fatto di essere di proprietà di un fondo e quindi per definizione UNA parte dei suoi asset. L’imprenditoria italiana difficilmente sfornerà altri Berlusconi e Moratti, probabilmente ancora più difficilmente proporrà altri Agnelli. Detto questo al netto di insulti e altro che credo sinceramente la dirigenza non meriti, vorrei davvero conoscere le vostre impressioni partendo da questo spunto.
 
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Se la dirigenza non merita critiche e se non ne vuole altre,eviti di lanciarsi in proclami gallianeschi se é ben conscia del fatto che saremo nell'oblìo a tempo indeterminato.
 
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Premessa: non sono un disfattista e penso l’attuale dirigenza stia facendo davvero il massimo stante ciò che è attuale dettame della proprietà. Capisco la situazione contingente e capisco la differenza con un periodo di congiuntura del settore in crescita.

detto questo, per anni è stato detto (e in parte pensato) che il problema di tutto, quello che bloccava società mercato ecc fosse la qualificazione in Champions e la prospettiva di poter tornare ad essere protagonisti in Europa. Ad oggi e sottolineo ad oggi, ciò che vediamo ci porta a pensare che questo non sia un fattore. Due titolari di cui uno ampiamente determinante sono andati via (e non sembra per questioni puramente economiche), asserendo di avere ambizioni differenti. Il mercato in ingresso è in linea per nomi, valore e costi con quello degli anni scorsi. Non sembra esserci una tendenza a rinnovare da parte dei (pochi) big in rosa, neanche dove (a parole) sembrerebbe una trattativa presumibilmente agevole. Non vedo insomma le basi per una continuità e per la creazione di un contesto in grado non dico di dominare come 30 anni fa (!) ma di essere competitivi nel medio lungo termine. Le potenze economiche dietro a psg e city spaventano e non certo per competenze calcistiche, l’Italia sta crollando in una situazione che da anni non ci vede più nel top dell’Europa calcistica. Tutto questo è vero. Ma non riesco a vedere un progetto in grado di dare ciò che credo la storia del Milan chieda a gran voce. Competitività.
Non ho soluzioni e non so se il limite sia dovuto per sua stessa definizione al fatto di essere di proprietà di un fondo e quindi per definizione UNA parte dei suoi asset. L’imprenditoria italiana difficilmente sfornerà altri Berlusconi e Moratti, probabilmente ancora più difficilmente proporrà altri Agnelli. Detto questo al netto di insulti e altro che credo sinceramente la dirigenza non meriti, vorrei davvero conoscere le vostre impressioni partendo da questo spunto.
C'è poco da dire : l'abbattimento dei costi è la priorità.
Lo staff tecnico poi lavora seriamente e con impegno, l'ambiente è decisamente sano ma le risorse sono quelle che sono.

Non è detto che non si possa fare bene e che non si possa tornare nel giro ma sarà un percorso lunghissimo e bisogna sbagliare nulla.
Ma questo i ragionieri dovrebbero saperlo.
Perderemo calciatori a zero, ne venderemo altri e speriamo di non sbagliare nelle scelte dei sostituti.
Ora tutti capiranno cosa alcuni volessimo dire quando affermavamo che il milan non è l'atalanta.
Lo capiremo dal potere di acquisto e di vendita, lo capiremo nella gestione dei contratti e degli stipendi, dalla crescita dei giovani lenta e difficoltosa.
 
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Purtroppo tutto è stato complicato dalla crisi pandemica. Noi già si era in ambasce e in larghi rossi da cui rientrare, la martellata data dal virus sui ricavi è stata esiziale. C'è poco da fare oltre quello che si sta facendo, secondo me.
 
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La serie A è un campionato ormai marginale, quelli che sognano che arrivi l'arabo sfondato di soldi che ci rilevi e ci porti a competere con PSG e city, devono rassegnarsi all'idea che per loro sarà più interessante prendere una squadra dei bassi fondi Inghilterra. Se arriverà un investitore da noi, sarà comunque probabilmente una proprietà di serie B, adatta a competere a livello nazionale, vero il Milan è il Milan ha un gran numero di tifosi nel mondo, ma per essere di interesse, dobbiamo
1 avere conti in ordine e costi sostenibili
2 avere una stadio di proprietà
L opera di Elliot è giustamente indirizzata verso questi due obbiettivi. Inutile come detto insultare la società, è un fondo di investimento, che deve guadagnare. Per nostra fortuna, per guadagnare devono seguire un percorso virtuoso che coincide col nostro interesse.
Aspetto sportivo? Certo, è chiaro che per i tifosi sia predominante, ed è evidente che anche per la proprietà questo possa essere un volano importante, ma credo non serva spiegare che finché non riusciamo a dare una svolta dal punto di vista della proprietà resteremo semplicemente competitivi a livello nazionale come tuttora siamo.
Direi comunque non male visto che da 10 anni non lo eravamo più.
La proprietà sta mettendo una quantità di denaro a mio parere superiore a quella che si poteva prevedere, la dirigenza secondo me sta facendo molto bene, stiamo diventando una società ESEMPIO dal punto di vista gestionale (tutti i club mondiali sono in crisi e noi miglioriamo i conti) e tecnico (squadra giovanissima, continuità nella guida tecnica, abbassamento monte ingaggi, risultati).

Ognuno ha le sue opinioni, ma le opinioni vanno create tramite ragionamento e non di pancia.

Chi non riesce ad andare oltre il "Elliot spilorcio caccia i soldi" a me da semplicemente l idea di essere uno che non sa analizzare le realtà e fare due conti
 
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La serie A è un campionato ormai marginale, quelli che sognano che arrivi l'arabo sfondato di soldi che ci rilevi e ci porti a competere con PSG e city, devono rassegnarsi all'idea che per loro sarà più interessante prendere una squadra dei bassi fondi Inghilterra. Se arriverà un investitore da noi, sarà comunque probabilmente una proprietà di serie B, adatta a competere a livello nazionale, vero il Milan è il Milan ha un gran numero di tifosi nel mondo, ma per essere di interesse, dobbiamo
1 avere conti in ordine e costi sostenibili
2 avere una stadio di proprietà
L opera di Elliot è giustamente indirizzata verso questi due obbiettivi. Inutile come detto insultare la società, è un fondo di investimento, che deve guadagnare. Per nostra fortuna, per guadagnare devono seguire un percorso virtuoso che coincide col nostro interesse.
Aspetto sportivo? Certo, è chiaro che per i tifosi sia predominante, ed è evidente che anche per la proprietà questo possa essere un volano importante, ma credo non serva spiegare che finché non riusciamo a dare una svolta dal punto di vista della proprietà resteremo semplicemente competitivi a livello nazionale come tuttora siamo.
Direi comunque non male visto che da 10 anni non lo eravamo più.
La proprietà sta mettendo una quantità di denaro a mio parere superiore a quella che si poteva prevedere, la dirigenza secondo me sta facendo molto bene, stiamo diventando una società ESEMPIO dal punto di vista gestionale (tutti i club mondiali sono in crisi e noi miglioriamo i conti) e tecnico (squadra giovanissima, continuità nella guida tecnica, abbassamento monte ingaggi, risultati).

Ognuno ha le sue opinioni, ma le opinioni vanno create tramite ragionamento e non di pancia.

Chi non riesce ad andare oltre il "Elliot spilorcio caccia i soldi" a me da semplicemente l idea di essere uno che non sa analizzare le realtà e fare due conti
Condivido abbastanza ma mi sembri troppo ottimista sul discorso della competitività in Italia. Nel senso che noi siamo in quella fascia tra il terzo e il settimo posto e a seconda di come ti gira puoi ritrovarti anche a fare stagioni deludenti. C'è veramente poca differenza tra un nutrito gruppo di squadre e noi stiamo tagliando progressivamente i costi di circa una decina di milioni l'anno e non so quando terminerà questo processo.
 
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Se avessimo usato un certo metodo già dai tempi di Galliani difficilmente oggi ci troveremmo in certe situazioni.

La parte tecnica sta lavorando discretamente bene, risparmiare e tirare su ogni centesimo e una cosa giusta, quello che non e giusto e perdere proprietà senza ricavarci un misero euro, ecco questo è un concetto che ci sega il futuro.
 

Raryof

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La serie A è un campionato ormai marginale, quelli che sognano che arrivi l'arabo sfondato di soldi che ci rilevi e ci porti a competere con PSG e city, devono rassegnarsi all'idea che per loro sarà più interessante prendere una squadra dei bassi fondi Inghilterra. Se arriverà un investitore da noi, sarà comunque probabilmente una proprietà di serie B, adatta a competere a livello nazionale, vero il Milan è il Milan ha un gran numero di tifosi nel mondo, ma per essere di interesse, dobbiamo
1 avere conti in ordine e costi sostenibili
2 avere una stadio di proprietà
L opera di Elliot è giustamente indirizzata verso questi due obbiettivi. Inutile come detto insultare la società, è un fondo di investimento, che deve guadagnare. Per nostra fortuna, per guadagnare devono seguire un percorso virtuoso che coincide col nostro interesse.
Aspetto sportivo? Certo, è chiaro che per i tifosi sia predominante, ed è evidente che anche per la proprietà questo possa essere un volano importante, ma credo non serva spiegare che finché non riusciamo a dare una svolta dal punto di vista della proprietà resteremo semplicemente competitivi a livello nazionale come tuttora siamo.
Direi comunque non male visto che da 10 anni non lo eravamo più.
La proprietà sta mettendo una quantità di denaro a mio parere superiore a quella che si poteva prevedere, la dirigenza secondo me sta facendo molto bene, stiamo diventando una società ESEMPIO dal punto di vista gestionale (tutti i club mondiali sono in crisi e noi miglioriamo i conti) e tecnico (squadra giovanissima, continuità nella guida tecnica, abbassamento monte ingaggi, risultati).

Ognuno ha le sue opinioni, ma le opinioni vanno create tramite ragionamento e non di pancia.

Chi non riesce ad andare oltre il "Elliot spilorcio caccia i soldi" a me da semplicemente l idea di essere uno che non sa analizzare le realtà e fare due conti
Come dicevo ieri, non pensate che basti questo autofinanziamento controllato per poter, tra 7-8 anni, tornare ad essere una società sportiva facente parte dell'elite mondiale, perché è come pensare di andare in Africa e trovare l'oro sotto terra scavando con le mani, puoi anche essere bravo a scavare, puoi anche cominciare prima di altri ma alla fine non vai da nessuna parte.
Sarà importante la transizione che il Milan dovrà fare una volta migliorati, e di tanto, i conti economici, sarà importante investire bene e tanto quando saremo nelle condizioni di poterlo fare, quando il calcio sarà ritornato ad avere degli equilibri interni diversi, con poche spese pazze ma comunque nemmeno azzerate totalmente, con conti perennemente sani, proporzionati con i guadagni e la crescita del brand.
Il ruolo del Milan è chiave per la Serie A, il ruolo della nazionale vincente di Mancini anche, il calcio italiano non è morto ma ha una grande occasione per fare i compiti più velocemente delle altre società; è scontato pensare che tra qualche anno sarà necessario ben altro per poter gestire questo club, inutile dire che poter ospitare il mondiale nel 2030 ci darebbe la possibilità di poter migliorare le strutture e costruirne altre più moderne e più public friendly, alla fine i club possono pure tornare competitivi ma servirà rivoluzionare il sistema, le strutture, per poter pensare di stare al passo con gli altri.
Le proprietà forti arrivano dove il sistema è sano.
 
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Premessa: non sono un disfattista e penso l’attuale dirigenza stia facendo davvero il massimo stante ciò che è attuale dettame della proprietà. Capisco la situazione contingente e capisco la differenza con un periodo di congiuntura del settore in crescita.

detto questo, per anni è stato detto (e in parte pensato) che il problema di tutto, quello che bloccava società mercato ecc fosse la qualificazione in Champions e la prospettiva di poter tornare ad essere protagonisti in Europa. Ad oggi e sottolineo ad oggi, ciò che vediamo ci porta a pensare che questo non sia un fattore. Due titolari di cui uno ampiamente determinante sono andati via (e non sembra per questioni puramente economiche), asserendo di avere ambizioni differenti. Il mercato in ingresso è in linea per nomi, valore e costi con quello degli anni scorsi. Non sembra esserci una tendenza a rinnovare da parte dei (pochi) big in rosa, neanche dove (a parole) sembrerebbe una trattativa presumibilmente agevole. Non vedo insomma le basi per una continuità e per la creazione di un contesto in grado non dico di dominare come 30 anni fa (!) ma di essere competitivi nel medio lungo termine. Le potenze economiche dietro a psg e city spaventano e non certo per competenze calcistiche, l’Italia sta crollando in una situazione che da anni non ci vede più nel top dell’Europa calcistica. Tutto questo è vero. Ma non riesco a vedere un progetto in grado di dare ciò che credo la storia del Milan chieda a gran voce. Competitività.
Non ho soluzioni e non so se il limite sia dovuto per sua stessa definizione al fatto di essere di proprietà di un fondo e quindi per definizione UNA parte dei suoi asset. L’imprenditoria italiana difficilmente sfornerà altri Berlusconi e Moratti, probabilmente ancora più difficilmente proporrà altri Agnelli. Detto questo al netto di insulti e altro che credo sinceramente la dirigenza non meriti, vorrei davvero conoscere le vostre impressioni partendo da questo spunto.
La differenza in queste situazioni la fa la classe dirigente, la differenza tra il mercato dell'Inter (non mi interessa che i sostituti oggi non sono al livello o superiore ai ceduti, stanno cadendo in piedi che è quello che si chiede a un dirigente in questi frangenti) e quello del Milan è la differenza tra Marotta e Maldini, a quest'ora il primo aveva già venduto Kessie da un pezzo e sostituito con Koopmeiners, il secondo lo perderà a zero e lo sostituirà con Bakayoko o un francese medioman da cinque milioni
 
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La serie A è un campionato ormai marginale, quelli che sognano che arrivi l'arabo sfondato di soldi che ci rilevi e ci porti a competere con PSG e city, devono rassegnarsi all'idea che per loro sarà più interessante prendere una squadra dei bassi fondi Inghilterra. Se arriverà un investitore da noi, sarà comunque probabilmente una proprietà di serie B, adatta a competere a livello nazionale, vero il Milan è il Milan ha un gran numero di tifosi nel mondo, ma per essere di interesse, dobbiamo
1 avere conti in ordine e costi sostenibili
2 avere una stadio di proprietà
L opera di Elliot è giustamente indirizzata verso questi due obbiettivi. Inutile come detto insultare la società, è un fondo di investimento, che deve guadagnare. Per nostra fortuna, per guadagnare devono seguire un percorso virtuoso che coincide col nostro interesse.
Aspetto sportivo? Certo, è chiaro che per i tifosi sia predominante, ed è evidente che anche per la proprietà questo possa essere un volano importante, ma credo non serva spiegare che finché non riusciamo a dare una svolta dal punto di vista della proprietà resteremo semplicemente competitivi a livello nazionale come tuttora siamo.
Direi comunque non male visto che da 10 anni non lo eravamo più.
La proprietà sta mettendo una quantità di denaro a mio parere superiore a quella che si poteva prevedere, la dirigenza secondo me sta facendo molto bene, stiamo diventando una società ESEMPIO dal punto di vista gestionale (tutti i club mondiali sono in crisi e noi miglioriamo i conti) e tecnico (squadra giovanissima, continuità nella guida tecnica, abbassamento monte ingaggi, risultati).

Ognuno ha le sue opinioni, ma le opinioni vanno create tramite ragionamento e non di pancia.

Chi non riesce ad andare oltre il "Elliot spilorcio caccia i soldi" a me da semplicemente l idea di essere uno che non sa analizzare le realtà e fare due conti
In tutti i discorsi come il tuo ci si dimentica sempre di un piccolissimo dettaglio. Il Milan è un'azienda? Ok. Cosa produce? Intrattenimento e spettacolo. Un film autoprodotto da una casa cinemtografica sconosciuta con attori "presi dalla strada"(cit) può competere in termini di incassi con un film diretto da Francis Ford Coppola e con Marlon Brando, Al Pacino e De Niro? Al massimo può sfornare qualche buon prodotto, ma mai mai mai, proprio mai, nella vita potrà competere. Parimenti, un attore di successo sceglierà una casa di produzione affermata e non una sconosciuta perché ha i conti a posto. La combinazione attore di successo+casa di produzione affermata, ti dà un risultato che frutta perché attira spettatori.
Traslando il concetto sul Milan: se non produce un buon prodotto, non attira tifosi/spettatori/consumatori. Io nell'estate del 2001 mi svegliavo e andavo a prendere la gazza per vedere se avessimo preso Rui Costa, non per sapere se avessimo risolto la comproprietà di Saudati... E Rui Costa da noi non fece benissimo, ma era Rui Costa, con tutto quel che ne conseguiva. Un ragazzino tifoso del Milan oggi al massimo può ambire a un Florenzi in prestito. A lungo andare, la semplice gestione ti affossa la base, e con essa i ricavi.
Capisco il whishful thinking, capisco il dover per forza di cose accettare la situazione(non è che possiamo farci nulla), ma è inutile continuare a pensare che con l'attuale gestione si possa ritornare nel giro che conta.
 
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