Carola Rackete è libera, il gip non convalida l'arresto

mil77

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L'ho già scritto: il codice di procedura penale vieta di applicare misure cautelari in presenza di cause di giustificazione o in caso di dubbio sulla loro esistenza.
La Rackete sarà processata e al termine sapremo di più, leggeremo le motivazioni e potremo esprimere un parere con un minimo di cognizione di causa. Parlare adesso, pro o contro, significa parlare per partito preso, cosa che io cerco sempre di evitare di fare.

Io sto parlando di leggi e non del resto e tu non mi rispondi...riprovo riformulando la domanda...quale causa di giustificazione o dubbio sulla sua esistenza avrebbe applicato il gip nella sua decisione?
 
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I buffoni che si appellano alla sacralità Suprema della legge e le sue gerarchie ora si scagliano contro la legge e le sue gerarchie.
Mettendo da parte l'insulto libero, da cui mi dissocio, hai già raso al suolo la discussione (in senso positivo).

Semplicemente l'Italia, paese in cui il quotidiano più letto è la Gazzetta dello sport, è finito il campionato e quindi più che mai si cerca qualcosa in cui sfogare l'istinto ultras.
Chi voleva il male della tizia si è prima appellato alla legge, eccitandosi all'odore del sangue, e ora la stessa legge viene accusata di essere falza.
Magari domani invece sapremo che verrà incriminata, e la legge tornerà in auge.

Insomma quelli che stanno parlando in nome della legge stanno mentendo: semplicemente si tira fuori quando fa comodo.
 
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Nel frattempo ho già assistito a reazioni di autentico sconforto, misto a sbigottimento, che poi sfocia in rabbia.
Alcuni sono realmente convinti di stare assistendo a un'immane ingiustizia, e che questi sono i segnali che decreteranno la fine dell'Italia. Incredibile! Altro che guardare la luna...forse neanche il dito

Questi sentimenti sono come serpenti che l'incantatore Salvini tira fuori dai vasi italiani, suonando le canzoncine, stavolta fatte di:
- atto criminale
- atto di guerra
- sbruffoncella
- difendere i confini dall'invasione
- "Carola ha cercato di affondare una motovedetta della guardia di finanza. Con gli agenti a bordo".
- "una nave di centinaia di tonnellate di stazza (*puntualizzando con la mano) ha speronato, schiacciato, danneggiato una motovedetta in vetroresina, con i militari della guardia di finanza a bordo, di cui alcuni sono scesi, altri costretti a scappare, per salvarsi".


Ovviamente il teatrino è alimentato dalla controparte ridicola del PD che continua l'altra sceneggiata acchiappa-voti, per riunire tutti gli scandalizzati.


Con questa mentalità non ci sarà vento favorevole, neanche quando dalla nostra parte.
Questo episodio con il nuovo personaggio Carola passerà via rapidamente, mentre la mentalità resta. Ed è questa che ci affossa, a prescindere dagli episodi. Troppo in balia di questi personaggi mediatici travestiti da politici. Capisco che in mezzo al caos di tutto fa comodo affidarsi a una linea, seppur banalissima, come si fa con i santi. Servirebbe coraggio, e la spinta interiore per liberarsi di quelle quattro credenze di tutta una vita
 

gabri65

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Mettendo da parte l'insulto libero, da cui mi dissocio, hai già raso al suolo la discussione (in senso positivo).

Semplicemente l'Italia, paese in cui il quotidiano più letto è la Gazzetta dello sport, è finito il campionato e quindi più che mai si cerca qualcosa in cui sfogare l'istinto ultras.
Chi voleva il male della tizia si è prima appellato alla legge, eccitandosi all'odore del sangue, e ora la stessa legge viene accusata di essere falza.
Magari domani invece sapremo che verrà incriminata, e la legge tornerà in auge.

Insomma quelli che stanno parlando in nome della legge stanno mentendo: semplicemente si tira fuori quando fa comodo.

Perdonami Mille, sai che ti stimo, ma la tua tesi, come quella cui fai riferimento, mi sembra una provocazione verso chi desiderava un risultato diverso.

Io dò le chiavi di casa ad un mio amico, confidando che ne faccia buon uso, secondo i canoni di amicizia e buon senso.
L'amico mi distrugge casa, invece, organizzando parties con droga, sesso e rock'n'roll.
Al mio ritorno, trovo casa distrutta con mia somma sorpresa.

Morale: sono io della parte del torto, ho avuto fede malriposta. E in più subisco pure una specie di paternale.

Se sapevo che l'amico si sarebbe comportato così, vai tranquillo che la casa non gliela davo. Colta la metafora?
Lo so che è un esempio negativo, ma è giusto per rendere l'idea.

Adesso la legge viene applicata in un verso che tu ritieni consono. Con esattamente le solite motivazioni, allora potrei dirti che erano giuste le leggi razziali fasciste, a quei tempi. Era la legge, no? Ma era ovviamente sbagliata.

Diciamo che adesso è andata così, e parecchie cose sono al meglio discutibili o opinabili. Non mi appellerei troppo alle giustizia delle leggi e come vengono applicate dai giudici. Tortora ci ha rimesso parte della vita per via delle leggi "giuste", d'altra parte autentici mafiosi sono liberi per cavilli.
 

Darren Marshall

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Il vero regime fascista dei nostri tempi sono loro, chi non è in accordo con le loro idee è per forza un razzista xenofobo devoto al nazismo.
Il risultato è davanti gli occhi di tutti, questa persona ha violato la legge, ma si usa ogni cavillo possibile per farla uscire indenne da questa storia.

Il governo non è un vero governo, ha poteri limitati, sono loro a controllare l'Italia e l'Europa.
Solo anni e anni di riconferme elettorali di partiti non legati agli internazionalisti potranno avere un qualche effetto positivo.

Ultimo e non meno importante, questa gente non è amante della democrazia, loro vogliono solo la loro di democrazia che va bene finché sono loro a vincere, non è ammessa la vittoria di chi la pensa diversamente. Meditate quindi su chi sia veramente intollerante.
 
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Perdonami Mille, sai che ti stimo, ma la tua tesi, come quella cui fai riferimento, mi sembra una provocazione verso chi desiderava un risultato diverso.

Io dò le chiavi di casa ad un mio amico, confidando che ne faccia buon uso, secondo i canoni di amicizia e buon senso.
L'amico mi distrugge casa, invece, organizzando parties con droga, sesso e rock'n'roll.
Al mio ritorno, trovo casa distrutta con mia somma sorpresa.

Morale: sono io della parte del torto, ho avuto fede malriposta. E in più subisco pure una specie di paternale.

Se sapevo che l'amico si sarebbe comportato così, vai tranquillo che la casa non gliela davo. Colta la metafora?
Lo so che è un esempio negativo, ma è giusto per rendere l'idea.

Adesso la legge viene applicata in un verso che tu ritieni consono. Con esattamente le solite motivazioni, allora potrei dirti che erano giuste le leggi razziali fasciste, a quei tempi. Era la legge, no? Ma era ovviamente sbagliata.

Diciamo che adesso è andata così, e parecchie cose sono al meglio discutibili o opinabili. Non mi appellerei troppo alle giustizia delle leggi e come vengono applicate dai giudici. Tortora ci ha rimesso parte della vita per via delle leggi "giuste", d'altra parte autentici mafiosi sono liberi per cavilli.
Gabri il singolo episodio non l'ho nemmeno commentato, nè adesso nè nei post precedenti. Più che l'episodio in sé sto preferendo guardare agli effetti e alle reazioni a quell'episodio, ed è lì che vedo che qualcosa non va.

La metafora in sé mi fa pensare che certamente il tuo amico non si è comportato bene, e tu ti becchi pure il torto. Ma non capisco come sia effettivamente collegato con quanto detto da Ciora:
chi, prima di qualche ora fa, si è appellato alla legge, precisamente a quale legge si è appellato? Perché è davvero troppo evidente che nessuno o quasi, da entrambi gli schieramenti, era dalla parte della legge, ma dalla parte della propria opinione. Perciò se il responso della legge combacia con la mia idea, allora la legge è giusta, altrimenti no.

Con questo non lascio intendere che la legge non sbaglia mai. Quando ascolto Piercamillo Davigo, che parla di problemi grossi di giustizia in Italia, io gli credo eccome. Poi, mia opinione, che qualcosa non va si capisce dai soliti ovvi esempi: Berlusconi è a piede libero. A piede libero. Quindi qualcosa non va.

Poi il discorso, per me, va sempre in quelle due direzioni:
1) la realtà è davvero complessa. E va oltre il singolo episodio. C'è chi studia tutta la vita proiezioni sull'andamento demografico globale (dicono che già adesso è impossibile non arrivare a 10 miliardi) e c'è chi guarda all'unghia del dito

2) una cosa è successa. Un contenuto è stato espresso. Nessuno guarda che la stessa cosa si può dire in mille modi diversi, alcuni molti diversi. Per me queste cose sono importanti: una discussione, a parità di contenuto, può finire in pace come a coltellate.

Insomma per me le reazioni che ho visto in questi giorni sono più gravi dell'episodio in sé (che a me non ha scaldato particolarmente in nessuna delle due "direzioni"), perché riflettono tutta una realtà "sotterranea" e interiore che poi è quella che costruisce il mondo.
A guardare la gente, onestamente di dubbio spessore riflessivo (diciamo così), che dal porto ha urlato "presto ammanettatela!", "fatti scop!re dai negr1 visto che ti piacciono tanto!", tutti prenderemmo le distanze. Ma dov'è la differenza con chi ha sentenziato "pena di morte", "torture", "colpo di pistola in testa" ?

Non ho letto per intero il post di Di Battista, ma concordo con la sua idea:
quella della Sea Watch è stato un gran "bel" show. Un teatrino dove, non si capisce come, perdiamo praticamente tutti per l'ennesima volta. Cioè veramente chi ci ha guadagnato?
"Noi" italiani no.
La carne da macello africana no di certo, o qui o altrove la loro vita è segnata e senza prospettiva.
Forse qualche movimento di voti (davvero utile). Forse di soldi.
 
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Io sto parlando di leggi e non del resto e tu non mi rispondi...riprovo riformulando la domanda...quale causa di giustificazione o dubbio sulla sua esistenza avrebbe applicato il gip nella sua decisione?

Il codice di procedura penale non è legge?
Ad ogni modo, i mass media parlano di adempimento di un dovere.
Ripeto: noi non sappiamo nulla degli atti processuali. Chiunque si esprima adesso lo fa sulla base del nulla.
 
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Mettendo da parte l'insulto libero, da cui mi dissocio, hai già raso al suolo la discussione (in senso positivo).

Semplicemente l'Italia, paese in cui il quotidiano più letto è la Gazzetta dello sport, è finito il campionato e quindi più che mai si cerca qualcosa in cui sfogare l'istinto ultras.
Chi voleva il male della tizia si è prima appellato alla legge, eccitandosi all'odore del sangue, e ora la stessa legge viene accusata di essere falza.
Magari domani invece sapremo che verrà incriminata, e la legge tornerà in auge.

Insomma quelli che stanno parlando in nome della legge stanno mentendo: semplicemente si tira fuori quando fa comodo.
Condivido tutto. Ciò che trovo inquietante è leggere tanto rancore e odio sulla base del nulla: nessuno ha letto gli atti, nessuno ha letto le motivazioni, nessuno sa niente di diritto della navigazione ecc.
 
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