Cardinale:"Milan, equilibrio tra vittoria e sostenibilità. I tifosi...".

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Cardinale a Bloomberg:"Come fare business dello Sport, ad oggi? Usando una sola parola: bolla. Ma “bolla” non gli rende pienamente giustizia, ci sono gran pezzi di proprietà intellettuali che hanno intrinsecamente molto valore, con una quantità incredibile di capitale, capitale nuovo, che li insegue. Molta gente quando pensa all’investimento nello sport si riferisce al comprare una squadra, e questa secondo me è la parte più complicata di fare affari in questo ecosistema. Ci sono tanti modi fantasiosi di investire in questo mondo senza andare ad acquisire, sia in maggioranza che in minoranza, squadre. Bisogna puntare alla monetizzazione della proprietà intellettuale che gira intorno e che queste squadre rappresentano”.


"Cosa rappresenta di nuovo il Milan negli investimenti? La risposta è che in questi anni da proprietari del Milan abbiamo esperito proprio quello che ci aspettavamo. Ma conoscerlo teoricamente e viverlo in prima persona, sulla tua pelle, ha delle differenze. Dico questo perché i nostri partner nell’AC Milan sono i tifosi e prendo molto sul serio questa cosa. In America i proprietari di squadre e club non hanno questo tipo di partnership, ma nel calcio europeo è qualcosa che devi prendere sul serio. Nel calcio italiano devi prenderlo molto sul serio, e io lo faccio. C'è un'opportunità qui, almeno nella nostra tesi di investimento, per professionalizzare il modo in cui vengono gestite queste cose. Non si tratta più di hobby per gente ricca, ora vedi che il capitale istituzionale è attratto da queste situazioni perché si tratta di attività multimiliardarie di intrattenimento per eventi dal vivo. Devi avere un equilibrio. I tifosi ovviamente vogliono vincere sempre. L’ironia nello sport è che se vinci ogni anno rendi la competizione meno interessante. L’elemento umano e la sua imprevedibilità è quello che rendono queste cose così preziose. Ma in ogni caso è ovvio che parti sempre per vincere il campionato, per arrivare il più lontano possibile nella competizione. Per fare questo devi trovare un equilibrio tra l’obiettivo a breve termine di vincere ogni anno e l’obiettivo a lungo termine della sostenibilità e la consistenza nel ridurre la volatilità e la variazione della performance. Queste cose non devono portare solo ad un introito, sarebbe pigro, ma dovrebbe invece aumentare il flusso di cassa, che è una cosa positiva. Reinvesti il flusso di cassa per migliorare la squadra e vincere. È un circolo virtuoso, non differente da quello che succede in ogni altra azienda. È solo che qui ogni tanto l’emozione prende il sopravvento, ed è qui che la cosa migliore che possiamo fare per amministrare questa risorsa per l'Italia e per i tifosi, è assicurarci di prepararla per un successo a lungo termine. Poi è ovvio che vogliamo vincere ogni anno. Sta qui la cosa interessante. Non siamo mai stati un azionista di maggioranza di una realtà sportiva così grande prima d’ora. Di certo gli abbiamo girato attorno, come con gli Yankees o i Cowboys, ma questo fa parte del processo di apprendimento”.

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Pensarle queste cose è mostruoso ma legittimo, dirle è mostruoso e da stupidi.
 

Commodore06

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Cardinale a Bloomberg:"Come fare business dello Sport, ad oggi? Usando una sola parola: bolla. Ma “bolla” non gli rende pienamente giustizia, ci sono gran pezzi di proprietà intellettuali che hanno intrinsecamente molto valore, con una quantità incredibile di capitale, capitale nuovo, che li insegue. Molta gente quando pensa all’investimento nello sport si riferisce al comprare una squadra, e questa secondo me è la parte più complicata di fare affari in questo ecosistema. Ci sono tanti modi fantasiosi di investire in questo mondo senza andare ad acquisire, sia in maggioranza che in minoranza, squadre. Bisogna puntare alla monetizzazione della proprietà intellettuale che gira intorno e che queste squadre rappresentano”.


"Cosa rappresenta di nuovo il Milan negli investimenti? La risposta è che in questi anni da proprietari del Milan abbiamo esperito proprio quello che ci aspettavamo. Ma conoscerlo teoricamente e viverlo in prima persona, sulla tua pelle, ha delle differenze. Dico questo perché i nostri partner nell’AC Milan sono i tifosi e prendo molto sul serio questa cosa. In America i proprietari di squadre e club non hanno questo tipo di partnership, ma nel calcio europeo è qualcosa che devi prendere sul serio. Nel calcio italiano devi prenderlo molto sul serio, e io lo faccio. C'è un'opportunità qui, almeno nella nostra tesi di investimento, per professionalizzare il modo in cui vengono gestite queste cose. Non si tratta più di hobby per gente ricca, ora vedi che il capitale istituzionale è attratto da queste situazioni perché si tratta di attività multimiliardarie di intrattenimento per eventi dal vivo. Devi avere un equilibrio. I tifosi ovviamente vogliono vincere sempre. L’ironia nello sport è che se vinci ogni anno rendi la competizione meno interessante. L’elemento umano e la sua imprevedibilità è quello che rendono queste cose così preziose. Ma in ogni caso è ovvio che parti sempre per vincere il campionato, per arrivare il più lontano possibile nella competizione. Per fare questo devi trovare un equilibrio tra l’obiettivo a breve termine di vincere ogni anno e l’obiettivo a lungo termine della sostenibilità e la consistenza nel ridurre la volatilità e la variazione della performance. Queste cose non devono portare solo ad un introito, sarebbe pigro, ma dovrebbe invece aumentare il flusso di cassa, che è una cosa positiva. Reinvesti il flusso di cassa per migliorare la squadra e vincere. È un circolo virtuoso, non differente da quello che succede in ogni altra azienda. È solo che qui ogni tanto l’emozione prende il sopravvento, ed è qui che la cosa migliore che possiamo fare per amministrare questa risorsa per l'Italia e per i tifosi, è assicurarci di prepararla per un successo a lungo termine. Poi è ovvio che vogliamo vincere ogni anno. Sta qui la cosa interessante. Non siamo mai stati un azionista di maggioranza di una realtà sportiva così grande prima d’ora. Di certo gli abbiamo girato attorno, come con gli Yankees o i Cowboys, ma questo fa parte del processo di apprendimento”.

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Ma torna negli States e dedicati al baseball. Piaga.
 
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Parole che, scremate delle robe inutili, sono preoccupanti, nel senso che in teoria sarebbe vero che reinvestire continuamente il flusso di cassa porta a migliorare, ma manca il piccolo dettaglio della competenza di chi fa le scelte. Lui la presenta come un automatismo teoretico, come se fosse una teoria economica scevra di ogni riferimento pratico. Mah...
Penso che per lui sia un automatismo: basta affidarsi a San Algoritmo.

PS: ci rendiamo conto che il proprietario del Milan, dopo settimane in cui se ne sono sentite e lette di tutti i colori, non ha detto mezza sillaba sulla questione allenatore?
 
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Cardinale a Bloomberg:"Come fare business dello Sport, ad oggi? Usando una sola parola: bolla. Ma “bolla” non gli rende pienamente giustizia, ci sono gran pezzi di proprietà intellettuali che hanno intrinsecamente molto valore, con una quantità incredibile di capitale, capitale nuovo, che li insegue. Molta gente quando pensa all’investimento nello sport si riferisce al comprare una squadra, e questa secondo me è la parte più complicata di fare affari in questo ecosistema. Ci sono tanti modi fantasiosi di investire in questo mondo senza andare ad acquisire, sia in maggioranza che in minoranza, squadre. Bisogna puntare alla monetizzazione della proprietà intellettuale che gira intorno e che queste squadre rappresentano”.


"Cosa rappresenta di nuovo il Milan negli investimenti? La risposta è che in questi anni da proprietari del Milan abbiamo esperito proprio quello che ci aspettavamo. Ma conoscerlo teoricamente e viverlo in prima persona, sulla tua pelle, ha delle differenze. Dico questo perché i nostri partner nell’AC Milan sono i tifosi e prendo molto sul serio questa cosa. In America i proprietari di squadre e club non hanno questo tipo di partnership, ma nel calcio europeo è qualcosa che devi prendere sul serio. Nel calcio italiano devi prenderlo molto sul serio, e io lo faccio. C'è un'opportunità qui, almeno nella nostra tesi di investimento, per professionalizzare il modo in cui vengono gestite queste cose. Non si tratta più di hobby per gente ricca, ora vedi che il capitale istituzionale è attratto da queste situazioni perché si tratta di attività multimiliardarie di intrattenimento per eventi dal vivo. Devi avere un equilibrio. I tifosi ovviamente vogliono vincere sempre. L’ironia nello sport è che se vinci ogni anno rendi la competizione meno interessante. L’elemento umano e la sua imprevedibilità è quello che rendono queste cose così preziose. Ma in ogni caso è ovvio che parti sempre per vincere il campionato, per arrivare il più lontano possibile nella competizione. Per fare questo devi trovare un equilibrio tra l’obiettivo a breve termine di vincere ogni anno e l’obiettivo a lungo termine della sostenibilità e la consistenza nel ridurre la volatilità e la variazione della performance. Queste cose non devono portare solo ad un introito, sarebbe pigro, ma dovrebbe invece aumentare il flusso di cassa, che è una cosa positiva. Reinvesti il flusso di cassa per migliorare la squadra e vincere. È un circolo virtuoso, non differente da quello che succede in ogni altra azienda. È solo che qui ogni tanto l’emozione prende il sopravvento, ed è qui che la cosa migliore che possiamo fare per amministrare questa risorsa per l'Italia e per i tifosi, è assicurarci di prepararla per un successo a lungo termine. Poi è ovvio che vogliamo vincere ogni anno. Sta qui la cosa interessante. Non siamo mai stati un azionista di maggioranza di una realtà sportiva così grande prima d’ora. Di certo gli abbiamo girato attorno, come con gli Yankees o i Cowboys, ma questo fa parte del processo di apprendimento”.

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ci vuole il traduttore
 

Andris

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non mi pare si punti all'equilibrio, visto che lo scudetto sia giunto con il proprietario precedente (senza volerlo per forza) e lui parla solo di sostenibilità futura
non mi sembra una bilancia equilibrata, è tutta pendente verso un lato piuttosto dove le vittorie non sono ricercate
peraltro l'argomento stadio è scomparso da mesi pure, dovrebbe essere sensibile da americano al tema impianti
 
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Cardinale a Bloomberg:"Come fare business dello Sport, ad oggi? Usando una sola parola: bolla. Ma “bolla” non gli rende pienamente giustizia, ci sono gran pezzi di proprietà intellettuali che hanno intrinsecamente molto valore, con una quantità incredibile di capitale, capitale nuovo, che li insegue. Molta gente quando pensa all’investimento nello sport si riferisce al comprare una squadra, e questa secondo me è la parte più complicata di fare affari in questo ecosistema. Ci sono tanti modi fantasiosi di investire in questo mondo senza andare ad acquisire, sia in maggioranza che in minoranza, squadre. Bisogna puntare alla monetizzazione della proprietà intellettuale che gira intorno e che queste squadre rappresentano”.


"Cosa rappresenta di nuovo il Milan negli investimenti? La risposta è che in questi anni da proprietari del Milan abbiamo esperito proprio quello che ci aspettavamo. Ma conoscerlo teoricamente e viverlo in prima persona, sulla tua pelle, ha delle differenze. Dico questo perché i nostri partner nell’AC Milan sono i tifosi e prendo molto sul serio questa cosa. In America i proprietari di squadre e club non hanno questo tipo di partnership, ma nel calcio europeo è qualcosa che devi prendere sul serio. Nel calcio italiano devi prenderlo molto sul serio, e io lo faccio. C'è un'opportunità qui, almeno nella nostra tesi di investimento, per professionalizzare il modo in cui vengono gestite queste cose. Non si tratta più di hobby per gente ricca, ora vedi che il capitale istituzionale è attratto da queste situazioni perché si tratta di attività multimiliardarie di intrattenimento per eventi dal vivo. Devi avere un equilibrio. I tifosi ovviamente vogliono vincere sempre. L’ironia nello sport è che se vinci ogni anno rendi la competizione meno interessante. L’elemento umano e la sua imprevedibilità è quello che rendono queste cose così preziose. Ma in ogni caso è ovvio che parti sempre per vincere il campionato, per arrivare il più lontano possibile nella competizione. Per fare questo devi trovare un equilibrio tra l’obiettivo a breve termine di vincere ogni anno e l’obiettivo a lungo termine della sostenibilità e la consistenza nel ridurre la volatilità e la variazione della performance. Queste cose non devono portare solo ad un introito, sarebbe pigro, ma dovrebbe invece aumentare il flusso di cassa, che è una cosa positiva. Reinvesti il flusso di cassa per migliorare la squadra e vincere. È un circolo virtuoso, non differente da quello che succede in ogni altra azienda. È solo che qui ogni tanto l’emozione prende il sopravvento, ed è qui che la cosa migliore che possiamo fare per amministrare questa risorsa per l'Italia e per i tifosi, è assicurarci di prepararla per un successo a lungo termine. Poi è ovvio che vogliamo vincere ogni anno. Sta qui la cosa interessante. Non siamo mai stati un azionista di maggioranza di una realtà sportiva così grande prima d’ora. Di certo gli abbiamo girato attorno, come con gli Yankees o i Cowboys, ma questo fa parte del processo di apprendimento”.

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Inquietante.
Stringi stringi ha detto che l'importante è partecipare. Lo ha detto in politichese con accento americano, ma il succo è quello.
 
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Il Milan fa 70 mila spettatori fissi a San Siro, tu caro cardinale fai il massimo per il Milan?
A me non pare.
Del resto spendiamo in stipendi in 30% del fatturato quando l'inter supera il 40.

Milano e il Milan meritano altro.
Finiscila di sparare supercazzole.
 
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