Arabia: ora Berardi, Immobile Zaniolo, Zielinski e B. Silva.

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Repubblica: da tentazione è diventata una certezza. Ora, una sorta di destinazione unica. La Serie A sta tra- slocando in Arabia Saudita. Oggi il laziale Milinkovic sosterrà le visite mediche per poi firmare un contratto che porterà 40 milioni alla Lazio e 60 a lui in tre anni, per iniziare a giocare con l’Al-Hilal. Dove trova Koulibaly e presto, forse, l’ex romanista Nicolò Zaniolo a cui hanno fatto tremare i polsi con un’offerta da 90 milioni in tre anni. Dovrà pensarci, ma inutile nascondere che proposte così sono irrinunciabili: uno come lui in Europa impiegherebbe vent’anni a incassare la stessa cifra.

I prossimi saranno Zielinski e Lozano del Napoli: il centrocampista polacco ha un’offerta dell’Al-Ahli da 12 milioni a stagione, l’ha già accettata e ora i sauditi trattano con De Laurentiis per 18 milioni di euro. Pure Berardi è tentatissimo, più che dalla prospettiva di giocare con Cristiano Ronaldo all’Al-Nassr, dall’assegno mensile. Discorso simile per Ciro Immobile, a cui hanno fatto arrivare una proposta da 35 milioni per due anni: un tramonto dorato a cui è difficile dire no, mentre la schiera di colleghi che fanno i bagagli per Riad si allarga.

Progetto, dicevamo. Con un fine ultimo: il Mondiale per club del 2025. Il nuovo torneo organizzato dalla Fifa in cui confluiranno le migliori di ogni continente, in quella che a tutti gli effetti somiglierà a un’idea di Superlega ma su scala globale. E l’idea non è solo portare una squadra a giocare il nuovo torneo Mondiale voluto da Infantino. Ma provare a vincerlo. E se tanti di questi colpi finiscono all’Al-Hilal – oltre Milinkovic, Koulibaly e Zaniolo aspettano anche Bernardo Silva, ala portoghese fresco campione d’Europa con il Manchester City – è perché è l’unica già qualificata. Insomma, l’ambizione è battere le europee e per farlo punta a prendersi i suoi migliori giocatori. Ma non solo i più talentuosi.

Il governo saudita, che di fronte all’orizzonte della fine dei ricavi da petrolio punta fortissimo sulla differenziazione e quindi sul turismo dell’intrattenimento, ha messo lo sport in cima alla lista delle preferenze. Dopo essersi presa il golf, punta il padel ma soprattutto punta a costruire un campionato attrattivo anche per il pubblico europeo. Come la Nba, per capirci. E per farlo serve creare attrattività. Per questo, la scelta dei giocatori spesso passa attraverso criteri inimmaginabili. Come i social network. E i follower. Ogni calciatore che arrivi, ha uno scopo: attirare pubblico sul campionato saudita. O grazie al proprio bacino di tifosi personali, o perché rappresenta qualcosa. Come Koulibaly, un totem vero e proprio in Senegal. O come Brozovic e Zaniolo, personaggi molto attrattivi, oltre che calciatori. Idem Lozano, che in Messico è seguitissimo. Non a caso il flusso lo ha inaugurato CR7, semplicemente l’essere umano più seguito al mondo su Instagram. Non solo acquisti di calciomercato insomma, ma calciatori-influencer che possano portare attenzione su un torneo che non vedrà nessuno in tv, ma che così girerà su tutte le piattaforme social grazie ai suoi protagonisti. Quasi una dichiarazione di intenti. Come a dire: a noi gli occhi, please. Mentre il saccheggio al campionato italiano continua, lasciando inevasa una sola domanda: chi sarà il prossimo?
 

Lineker10

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Repubblica: da tentazione è diventata una certezza. Ora, una sorta di destinazione unica. La Serie A sta tra- slocando in Arabia Saudita. Oggi il laziale Milinkovic sosterrà le visite mediche per poi firmare un contratto che porterà 40 milioni alla Lazio e 60 a lui in tre anni, per iniziare a giocare con l’Al-Hilal. Dove trova Koulibaly e presto, forse, l’ex romanista Nicolò Zaniolo a cui hanno fatto tremare i polsi con un’offerta da 90 milioni in tre anni. Dovrà pensarci, ma inutile nascondere che proposte così sono irrinunciabili: uno come lui in Europa impiegherebbe vent’anni a incassare la stessa cifra.

I prossimi saranno Zielinski e Lozano del Napoli: il centrocampista polacco ha un’offerta dell’Al-Ahli da 12 milioni a stagione, l’ha già accettata e ora i sauditi trattano con De Laurentiis per 18 milioni di euro. Pure Berardi è tentatissimo, più che dalla prospettiva di giocare con Cristiano Ronaldo all’Al-Nassr, dall’assegno mensile. Discorso simile per Ciro Immobile, a cui hanno fatto arrivare una proposta da 35 milioni per due anni: un tramonto dorato a cui è difficile dire no, mentre la schiera di colleghi che fanno i bagagli per Riad si allarga.

Progetto, dicevamo. Con un fine ultimo: il Mondiale per club del 2025. Il nuovo torneo organizzato dalla Fifa in cui confluiranno le migliori di ogni continente, in quella che a tutti gli effetti somiglierà a un’idea di Superlega ma su scala globale. E l’idea non è solo portare una squadra a giocare il nuovo torneo Mondiale voluto da Infantino. Ma provare a vincerlo. E se tanti di questi colpi finiscono all’Al-Hilal – oltre Milinkovic, Koulibaly e Zaniolo aspettano anche Bernardo Silva, ala portoghese fresco campione d’Europa con il Manchester City – è perché è l’unica già qualificata. Insomma, l’ambizione è battere le europee e per farlo punta a prendersi i suoi migliori giocatori. Ma non solo i più talentuosi.

Il governo saudita, che di fronte all’orizzonte della fine dei ricavi da petrolio punta fortissimo sulla differenziazione e quindi sul turismo dell’intrattenimento, ha messo lo sport in cima alla lista delle preferenze. Dopo essersi presa il golf, punta il padel ma soprattutto punta a costruire un campionato attrattivo anche per il pubblico europeo. Come la Nba, per capirci. E per farlo serve creare attrattività. Per questo, la scelta dei giocatori spesso passa attraverso criteri inimmaginabili. Come i social network. E i follower. Ogni calciatore che arrivi, ha uno scopo: attirare pubblico sul campionato saudita. O grazie al proprio bacino di tifosi personali, o perché rappresenta qualcosa. Come Koulibaly, un totem vero e proprio in Senegal. O come Brozovic e Zaniolo, personaggi molto attrattivi, oltre che calciatori. Idem Lozano, che in Messico è seguitissimo. Non a caso il flusso lo ha inaugurato CR7, semplicemente l’essere umano più seguito al mondo su Instagram. Non solo acquisti di calciomercato insomma, ma calciatori-influencer che possano portare attenzione su un torneo che non vedrà nessuno in tv, ma che così girerà su tutte le piattaforme social grazie ai suoi protagonisti. Quasi una dichiarazione di intenti. Come a dire: a noi gli occhi, please. Mentre il saccheggio al campionato italiano continua, lasciando inevasa una sola domanda: chi sarà il prossimo?
A parte qualche campione, per il resto mi pare stiano raccattando di tutto strapagandolo.
 
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Il governo saudita, che di fronte all’orizzonte della fine dei ricavi da petrolio punta fortissimo sulla differenziazione e quindi sul turismo dell’intrattenimento, ha messo lo sport in cima alla lista delle preferenze. Dopo essersi presa il golf, punta il padel ma soprattutto punta a costruire un campionato attrattivo anche per il pubblico europeo. Come la Nba, per capirci. E per farlo serve creare attrattività. Per questo, la scelta dei giocatori spesso passa attraverso criteri inimmaginabili. Come i social network. E i follower. Ogni calciatore che arrivi, ha uno scopo: attirare pubblico sul campionato saudita. O grazie al proprio bacino di tifosi personali, o perché rappresenta qualcosa. Come Koulibaly, un totem vero e proprio in Senegal. O come Brozovic e Zaniolo, personaggi molto attrattivi, oltre che calciatori. Idem Lozano, che in Messico è seguitissimo. Non a caso il flusso lo ha inaugurato CR7, semplicemente l’essere umano più seguito al mondo su Instagram. Non solo acquisti di calciomercato insomma, ma calciatori-influencer che possano portare attenzione su un torneo che non vedrà nessuno in tv, ma che così girerà su tutte le piattaforme social grazie ai suoi protagonisti. Quasi una dichiarazione di intenti. Come a dire: a noi gli occhi, please. Mentre il saccheggio al campionato italiano continua, lasciando inevasa una sola domanda: chi sarà il prossimo?
Sinceramente, non mi sembra abbiano molto senso queste ricostruzioni. Il petrolio è fonte sì di denaro ma, soprattutto, di potere in ambito geopolitico. Se temono il crollo dei ricavi da petrolio, questo tipo di potere non credo pensino di mantenerlo col padel e lo sport ma investendo nelle fonti energetiche che saranno il petrolio del futuro(cosa che immagino stiano facendo).


Piccolo OT. Ma com’è scoppiata la moda del padel? Io ho avuto come l’impressione di essere andato in letargo per una settimana e al risveglio tutti giocavano a padel… Boh! :asd:
 
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Repubblica: da tentazione è diventata una certezza. Ora, una sorta di destinazione unica. La Serie A sta tra- slocando in Arabia Saudita. Oggi il laziale Milinkovic sosterrà le visite mediche per poi firmare un contratto che porterà 40 milioni alla Lazio e 60 a lui in tre anni, per iniziare a giocare con l’Al-Hilal. Dove trova Koulibaly e presto, forse, l’ex romanista Nicolò Zaniolo a cui hanno fatto tremare i polsi con un’offerta da 90 milioni in tre anni. Dovrà pensarci, ma inutile nascondere che proposte così sono irrinunciabili: uno come lui in Europa impiegherebbe vent’anni a incassare la stessa cifra.

I prossimi saranno Zielinski e Lozano del Napoli: il centrocampista polacco ha un’offerta dell’Al-Ahli da 12 milioni a stagione, l’ha già accettata e ora i sauditi trattano con De Laurentiis per 18 milioni di euro. Pure Berardi è tentatissimo, più che dalla prospettiva di giocare con Cristiano Ronaldo all’Al-Nassr, dall’assegno mensile. Discorso simile per Ciro Immobile, a cui hanno fatto arrivare una proposta da 35 milioni per due anni: un tramonto dorato a cui è difficile dire no, mentre la schiera di colleghi che fanno i bagagli per Riad si allarga.

Progetto, dicevamo. Con un fine ultimo: il Mondiale per club del 2025. Il nuovo torneo organizzato dalla Fifa in cui confluiranno le migliori di ogni continente, in quella che a tutti gli effetti somiglierà a un’idea di Superlega ma su scala globale. E l’idea non è solo portare una squadra a giocare il nuovo torneo Mondiale voluto da Infantino. Ma provare a vincerlo. E se tanti di questi colpi finiscono all’Al-Hilal – oltre Milinkovic, Koulibaly e Zaniolo aspettano anche Bernardo Silva, ala portoghese fresco campione d’Europa con il Manchester City – è perché è l’unica già qualificata. Insomma, l’ambizione è battere le europee e per farlo punta a prendersi i suoi migliori giocatori. Ma non solo i più talentuosi.

Il governo saudita, che di fronte all’orizzonte della fine dei ricavi da petrolio punta fortissimo sulla differenziazione e quindi sul turismo dell’intrattenimento, ha messo lo sport in cima alla lista delle preferenze. Dopo essersi presa il golf, punta il padel ma soprattutto punta a costruire un campionato attrattivo anche per il pubblico europeo. Come la Nba, per capirci. E per farlo serve creare attrattività. Per questo, la scelta dei giocatori spesso passa attraverso criteri inimmaginabili. Come i social network. E i follower. Ogni calciatore che arrivi, ha uno scopo: attirare pubblico sul campionato saudita. O grazie al proprio bacino di tifosi personali, o perché rappresenta qualcosa. Come Koulibaly, un totem vero e proprio in Senegal. O come Brozovic e Zaniolo, personaggi molto attrattivi, oltre che calciatori. Idem Lozano, che in Messico è seguitissimo. Non a caso il flusso lo ha inaugurato CR7, semplicemente l’essere umano più seguito al mondo su Instagram. Non solo acquisti di calciomercato insomma, ma calciatori-influencer che possano portare attenzione su un torneo che non vedrà nessuno in tv, ma che così girerà su tutte le piattaforme social grazie ai suoi protagonisti. Quasi una dichiarazione di intenti. Come a dire: a noi gli occhi, please. Mentre il saccheggio al campionato italiano continua, lasciando inevasa una sola domanda: chi sarà il prossimo?
Forse non ci rendiamo conto pienamente di cosa stia succedendo.
Stanno svuotando la serie A.
Fortunatamente per ora puntano o su stelle in viale del tramonto o su buoni giocatori ma non ancora fenomeni all'apice della carriera (forse con l'eccezione di SMS e Ruben Neves, per ora...), e comunque stanno depauperando parecchio il già striminzito parco giocatori della serie A.
Immaginare di togliere al nostro campionato nel giro di un'estate (non tutti in Arabia, ma per fare un recap) Brozovic, Onana, Tonali, Cuadrado, Di Maria, Dzeko, Kim, Skriniar, Milinkovic Savic, Wijnaldum, Lukaku con il rischio che a breve li raggiungano Bonucci, Pogba, Vlahovic, Chiesa, Berardi, Zielinski, Lozano e Immobile...

Praticamente a neanche metà luglio abbiamo fatto sparire circa un quarto del parco giocatori "di spicco" della A, con il rischio concreto che raddoppino (se non peggio) da qui a fine mercato.
Oltretutto non abbiamo la minima garanzia che più avanti gli Arabi non inizino a trattare anche i calibri pesanti.
Cosa gli impedisce di andare dal Napoli, offrire 150 milioni per il cartellino di Osimhen e 40 milioni netti annui al giocatore?
120 per Theo? 120 per Barella? 150 per Lautaro?
Niente, assolutamente niente.
E i giocatori, giustamente, non è che rifiutano offerte che gli quadruplicano o piu lo stipendio.

Non so, ho l'impressione che la Serie A che vedremo ai nastri di partenza tra un mese e mezzo sarà lontana parente di quella già depauperata di oggi.
Rischia davvero di vincere non chi si rafforza di più, ma chi riesce bene o male a mantenere il grosso del core e difenderlo dall'assalto di premier e sauditi.
Che tristezza, amici miei: questo non è piu calcio.
 

danjr

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Repubblica: da tentazione è diventata una certezza. Ora, una sorta di destinazione unica. La Serie A sta tra- slocando in Arabia Saudita. Oggi il laziale Milinkovic sosterrà le visite mediche per poi firmare un contratto che porterà 40 milioni alla Lazio e 60 a lui in tre anni, per iniziare a giocare con l’Al-Hilal. Dove trova Koulibaly e presto, forse, l’ex romanista Nicolò Zaniolo a cui hanno fatto tremare i polsi con un’offerta da 90 milioni in tre anni. Dovrà pensarci, ma inutile nascondere che proposte così sono irrinunciabili: uno come lui in Europa impiegherebbe vent’anni a incassare la stessa cifra.

I prossimi saranno Zielinski e Lozano del Napoli: il centrocampista polacco ha un’offerta dell’Al-Ahli da 12 milioni a stagione, l’ha già accettata e ora i sauditi trattano con De Laurentiis per 18 milioni di euro. Pure Berardi è tentatissimo, più che dalla prospettiva di giocare con Cristiano Ronaldo all’Al-Nassr, dall’assegno mensile. Discorso simile per Ciro Immobile, a cui hanno fatto arrivare una proposta da 35 milioni per due anni: un tramonto dorato a cui è difficile dire no, mentre la schiera di colleghi che fanno i bagagli per Riad si allarga.

Progetto, dicevamo. Con un fine ultimo: il Mondiale per club del 2025. Il nuovo torneo organizzato dalla Fifa in cui confluiranno le migliori di ogni continente, in quella che a tutti gli effetti somiglierà a un’idea di Superlega ma su scala globale. E l’idea non è solo portare una squadra a giocare il nuovo torneo Mondiale voluto da Infantino. Ma provare a vincerlo. E se tanti di questi colpi finiscono all’Al-Hilal – oltre Milinkovic, Koulibaly e Zaniolo aspettano anche Bernardo Silva, ala portoghese fresco campione d’Europa con il Manchester City – è perché è l’unica già qualificata. Insomma, l’ambizione è battere le europee e per farlo punta a prendersi i suoi migliori giocatori. Ma non solo i più talentuosi.

Il governo saudita, che di fronte all’orizzonte della fine dei ricavi da petrolio punta fortissimo sulla differenziazione e quindi sul turismo dell’intrattenimento, ha messo lo sport in cima alla lista delle preferenze. Dopo essersi presa il golf, punta il padel ma soprattutto punta a costruire un campionato attrattivo anche per il pubblico europeo. Come la Nba, per capirci. E per farlo serve creare attrattività. Per questo, la scelta dei giocatori spesso passa attraverso criteri inimmaginabili. Come i social network. E i follower. Ogni calciatore che arrivi, ha uno scopo: attirare pubblico sul campionato saudita. O grazie al proprio bacino di tifosi personali, o perché rappresenta qualcosa. Come Koulibaly, un totem vero e proprio in Senegal. O come Brozovic e Zaniolo, personaggi molto attrattivi, oltre che calciatori. Idem Lozano, che in Messico è seguitissimo. Non a caso il flusso lo ha inaugurato CR7, semplicemente l’essere umano più seguito al mondo su Instagram. Non solo acquisti di calciomercato insomma, ma calciatori-influencer che possano portare attenzione su un torneo che non vedrà nessuno in tv, ma che così girerà su tutte le piattaforme social grazie ai suoi protagonisti. Quasi una dichiarazione di intenti. Come a dire: a noi gli occhi, please. Mentre il saccheggio al campionato italiano continua, lasciando inevasa una sola domanda: chi sarà il prossimo?
Se succede vado in Pellegrinaggio
 

danjr

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Forse non ci rendiamo conto pienamente di cosa stia succedendo.
Stanno svuotando la serie A.
Fortunatamente per ora puntano o su stelle in viale del tramonto o su buoni giocatori ma non ancora fenomeni all'apice della carriera (forse con l'eccezione di SMS e Ruben Neves, per ora...), e comunque stanno depauperando parecchio il già striminzito parco giocatori della serie A.
Immaginare di togliere al nostro campionato nel giro di un'estate (non tutti in Arabia, ma per fare un recap) Brozovic, Onana, Tonali, Cuadrado, Di Maria, Dzeko, Kim, Skriniar, Milinkovic Savic, Wijnaldum, Lukaku con il rischio che a breve li raggiungano Bonucci, Pogba, Vlahovic, Chiesa, Berardi, Zielinski, Lozano e Immobile...

Praticamente a neanche metà luglio abbiamo fatto sparire circa un quarto del parco giocatori "di spicco" della A, con il rischio concreto che raddoppino (se non peggio) da qui a fine mercato.
Oltretutto non abbiamo la minima garanzia che più avanti gli Arabi non inizino a trattare anche i calibri pesanti.
Cosa gli impedisce di andare dal Napoli, offrire 150 milioni per il cartellino di Osimhen e 40 milioni netti annui al giocatore?
120 per Theo? 120 per Barella? 150 per Lautaro?
Niente, assolutamente niente.
E i giocatori, giustamente, non è che rifiutano offerte che gli quadruplicano o piu lo stipendio.

Non so, ho l'impressione che la Serie A che vedremo ai nastri di partenza tra un mese e mezzo sarà lontana parente di quella già depauperata di oggi.
Rischia davvero di vincere non chi si rafforza di più, ma chi riesce bene o male a mantenere il grosso del core e difenderlo dall'assalto di premier e sauditi.
Che tristezza, amici miei: questo non è piu calcio.
Quello che stai descrivendo non è uno scenario da incubo, ma uno scenario da sogno.
 
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Forse non ci rendiamo conto pienamente di cosa stia succedendo.
Stanno svuotando la serie A.
Fortunatamente per ora puntano o su stelle in viale del tramonto o su buoni giocatori ma non ancora fenomeni all'apice della carriera (forse con l'eccezione di SMS e Ruben Neves, per ora...), e comunque stanno depauperando parecchio il già striminzito parco giocatori della serie A.
Immaginare di togliere al nostro campionato nel giro di un'estate (non tutti in Arabia, ma per fare un recap) Brozovic, Onana, Tonali, Cuadrado, Di Maria, Dzeko, Kim, Skriniar, Milinkovic Savic, Wijnaldum, Lukaku con il rischio che a breve li raggiungano Bonucci, Pogba, Vlahovic, Chiesa, Berardi, Zielinski, Lozano e Immobile...

Praticamente a neanche metà luglio abbiamo fatto sparire circa un quarto del parco giocatori "di spicco" della A, con il rischio concreto che raddoppino (se non peggio) da qui a fine mercato.
Oltretutto non abbiamo la minima garanzia che più avanti gli Arabi non inizino a trattare anche i calibri pesanti.
Cosa gli impedisce di andare dal Napoli, offrire 150 milioni per il cartellino di Osimhen e 40 milioni netti annui al giocatore?
120 per Theo? 120 per Barella? 150 per Lautaro?
Niente, assolutamente niente.
E i giocatori, giustamente, non è che rifiutano offerte che gli quadruplicano o piu lo stipendio.

Non so, ho l'impressione che la Serie A che vedremo ai nastri di partenza tra un mese e mezzo sarà lontana parente di quella già depauperata di oggi.
Rischia davvero di vincere non chi si rafforza di più, ma chi riesce bene o male a mantenere il grosso del core e difenderlo dall'assalto di premier e sauditi.
Che tristezza, amici miei: questo non è piu calcio.
Io non la vedo come una cosa negativa, ma come un’opportunità. Il calcio europeo ha bisogno di uno shock, di essere asfaltato per poi essere ricostruito su basi diverse. In dieci e passa anni le uniche idee che hanno avuto in Europa per garantire la competitività son state l’inserimento di paletti non in valore assoluto ma legati al fatturato, quando già c’era un divario abissale di fatturati tra alcuni club e altri. Una roba che se la racconti agli statunitensi che di questi tempi piacciono tanto non la finiscono più di ridere.
O erano davvero convinti di poter garantire la competitività in questo modo o c’era la precisa volontà di rendere i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
Nel primo caso, saremmo in presenza di dilettanti allo sbaraglio. Io escludo sia questo il motivo, perché non voglio credere fossero convinti di riuscire nell’intento con misure che anche la sciura Maria sapeva andassero nella direzione opposta, come in effetti si è verificato.
Nel secondo caso, saremmo in presenza di una volontà di ingessare il calcio europeo per mantenere lo status quo.
In entrambi i casi, ben vengano soggetti esterni che asfaltino tutto e tutti. Poi, magari, si potrà ripartire.
 
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Sinceramente, non mi sembra abbiano molto senso queste ricostruzioni. Il petrolio è fonte sì di denaro ma, soprattutto, di potere in ambito geopolitico. Se temono il crollo dei ricavi da petrolio, questo tipo di potere non credo pensino di mantenerlo col padel e lo sport ma investendo nelle fonti energetiche che saranno il petrolio del futuro(cosa che immagino stiano facendo).


Piccolo OT. Ma com’è scoppiata la moda del padel? Io ho avuto come l’impressione di essere andato in letargo per una settimana e al risveglio tutti giocavano a padel… Boh! :asd:
Veramente, oramai dai 30 in su tutti a fare sto c... di padel :muhahah:
 
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Forse non ci rendiamo conto pienamente di cosa stia succedendo.
Stanno svuotando la serie A.
Fortunatamente per ora puntano o su stelle in viale del tramonto o su buoni giocatori ma non ancora fenomeni all'apice della carriera (forse con l'eccezione di SMS e Ruben Neves, per ora...), e comunque stanno depauperando parecchio il già striminzito parco giocatori della serie A.
Immaginare di togliere al nostro campionato nel giro di un'estate (non tutti in Arabia, ma per fare un recap) Brozovic, Onana, Tonali, Cuadrado, Di Maria, Dzeko, Kim, Skriniar, Milinkovic Savic, Wijnaldum, Lukaku con il rischio che a breve li raggiungano Bonucci, Pogba, Vlahovic, Chiesa, Berardi, Zielinski, Lozano e Immobile...

Praticamente a neanche metà luglio abbiamo fatto sparire circa un quarto del parco giocatori "di spicco" della A, con il rischio concreto che raddoppino (se non peggio) da qui a fine mercato.
Oltretutto non abbiamo la minima garanzia che più avanti gli Arabi non inizino a trattare anche i calibri pesanti.
Cosa gli impedisce di andare dal Napoli, offrire 150 milioni per il cartellino di Osimhen e 40 milioni netti annui al giocatore?
120 per Theo? 120 per Barella? 150 per Lautaro?
Niente, assolutamente niente.
E i giocatori, giustamente, non è che rifiutano offerte che gli quadruplicano o piu lo stipendio.

Non so, ho l'impressione che la Serie A che vedremo ai nastri di partenza tra un mese e mezzo sarà lontana parente di quella già depauperata di oggi.
Rischia davvero di vincere non chi si rafforza di più, ma chi riesce bene o male a mantenere il grosso del core e difenderlo dall'assalto di premier e sauditi.
Che tristezza, amici miei: questo non è piu calcio.
ora ci vanno solo gli scarti perchè è un campionato di serie z, ma tra qualche anno sarà a buon livello e ci andrà anche gente competitiva.
occhio anche alla premier perchè neanche loro possono resistere alla lunga e al ritorno della superlega.
 
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Repubblica: da tentazione è diventata una certezza. Ora, una sorta di destinazione unica. La Serie A sta tra- slocando in Arabia Saudita. Oggi il laziale Milinkovic sosterrà le visite mediche per poi firmare un contratto che porterà 40 milioni alla Lazio e 60 a lui in tre anni, per iniziare a giocare con l’Al-Hilal. Dove trova Koulibaly e presto, forse, l’ex romanista Nicolò Zaniolo a cui hanno fatto tremare i polsi con un’offerta da 90 milioni in tre anni. Dovrà pensarci, ma inutile nascondere che proposte così sono irrinunciabili: uno come lui in Europa impiegherebbe vent’anni a incassare la stessa cifra.

I prossimi saranno Zielinski e Lozano del Napoli: il centrocampista polacco ha un’offerta dell’Al-Ahli da 12 milioni a stagione, l’ha già accettata e ora i sauditi trattano con De Laurentiis per 18 milioni di euro. Pure Berardi è tentatissimo, più che dalla prospettiva di giocare con Cristiano Ronaldo all’Al-Nassr, dall’assegno mensile. Discorso simile per Ciro Immobile, a cui hanno fatto arrivare una proposta da 35 milioni per due anni: un tramonto dorato a cui è difficile dire no, mentre la schiera di colleghi che fanno i bagagli per Riad si allarga.

Progetto, dicevamo. Con un fine ultimo: il Mondiale per club del 2025. Il nuovo torneo organizzato dalla Fifa in cui confluiranno le migliori di ogni continente, in quella che a tutti gli effetti somiglierà a un’idea di Superlega ma su scala globale. E l’idea non è solo portare una squadra a giocare il nuovo torneo Mondiale voluto da Infantino. Ma provare a vincerlo. E se tanti di questi colpi finiscono all’Al-Hilal – oltre Milinkovic, Koulibaly e Zaniolo aspettano anche Bernardo Silva, ala portoghese fresco campione d’Europa con il Manchester City – è perché è l’unica già qualificata. Insomma, l’ambizione è battere le europee e per farlo punta a prendersi i suoi migliori giocatori. Ma non solo i più talentuosi.

Il governo saudita, che di fronte all’orizzonte della fine dei ricavi da petrolio punta fortissimo sulla differenziazione e quindi sul turismo dell’intrattenimento, ha messo lo sport in cima alla lista delle preferenze. Dopo essersi presa il golf, punta il padel ma soprattutto punta a costruire un campionato attrattivo anche per il pubblico europeo. Come la Nba, per capirci. E per farlo serve creare attrattività. Per questo, la scelta dei giocatori spesso passa attraverso criteri inimmaginabili. Come i social network. E i follower. Ogni calciatore che arrivi, ha uno scopo: attirare pubblico sul campionato saudita. O grazie al proprio bacino di tifosi personali, o perché rappresenta qualcosa. Come Koulibaly, un totem vero e proprio in Senegal. O come Brozovic e Zaniolo, personaggi molto attrattivi, oltre che calciatori. Idem Lozano, che in Messico è seguitissimo. Non a caso il flusso lo ha inaugurato CR7, semplicemente l’essere umano più seguito al mondo su Instagram. Non solo acquisti di calciomercato insomma, ma calciatori-influencer che possano portare attenzione su un torneo che non vedrà nessuno in tv, ma che così girerà su tutte le piattaforme social grazie ai suoi protagonisti. Quasi una dichiarazione di intenti. Come a dire: a noi gli occhi, please. Mentre il saccheggio al campionato italiano continua, lasciando inevasa una sola domanda: chi sarà il prossimo?
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