Analizziamo il derby

ventu84090

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Allora se le cose stanno cosi, e lo credo anche io, questo 11 è da rottamare perchè non ci sono presupposti di crescita.
Un banale 4-4-2 o 4-2-3-1 con esterni veloci in stile inter avrebbe più senso.

Sicuramente ci sono cose da rottamare...ad esempio per me la catena di sinistra è assortita malissimo...ho più fiducia in quella di destra con il ritorno di Conti...
Detto questo mi piacerebbe prima vedere questo 11 in mano a Sarri...mi ricordo di un'organizzazione difensiva incredibile con un baricentro molto alto per essere un squadra di provincia...eppure in quella difesa c'erano Tonelli e Rugani che della velocità non fanno la loro arma migliore...
 
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Sicuramente ci sono cose da rottamare...ad esempio per me la catena di sinistra è assortita malissimo...ho più fiducia in quella di destra con il ritorno di Conti...
Detto questo mi piacerebbe prima vedere questo 11 in mano a Sarri...mi ricordo di un'organizzazione difensiva incredibile con un baricentro molto alto per essere un squadra di provincia...eppure in quella difesa c'erano Tonelli e Rugani che della velocità non fanno la loro arma migliore...

Hai toccato un tasto dolente : anche io credo che questo materiale tecnico in mano a sarri sarebbe stato valorizzato all'ennesima potenza.
 

ventu84090

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Hai toccato un tasto dolente : anche io credo che questo materiale tecnico in mano a sarri sarebbe stato valorizzato all'ennesima potenza.

Purtroppo abbiamo avuto 2 occasioni per prenderlo e in entrambe abbiamo fatto altre scelte...va beh...io ho una speranza per il prossimo anno...ma se c'è anche uno 0,01% di possibilità quello è legato alla qualificazione in champions...
 

Lineker10

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Aspettavo con ansia questa partita perché lo consideravo come il primo vero esame della stagione nonché snodo per i nostri traguardi.
Esame clamorosamente andato male e che ci ridimensiona non poco, nella testa ancor prima che nella classifica.
Arrivavamo al derby con l’etichetta di squadra che ‘gioca e bene a calcio’ e ci ritrovavamo contro ’la squadra fisica , tattica’ e , a detta di molti, anche ‘fortunata’. Si arrivava al derby con questo menu e con questa presentazione della gara. Per molti addetti ai lavori l’inter è superiore nell’11 ma anche nei 18, avendo Spalletti giocatori pronti e alternative di livello da far subentrare rispetto alla nostra rosa carente e con parecchi buchi.
Oggi, a mente fredda ma ad incaxxatura ancora calda, dovremmo analizzare meglio il concetto di ‘gioco’ e parafrasare il nostro presunto gioco.
Cosa si intende esattamente per ‘gioco’?
Lasciando da parte inutili estetismi zemaniani direi che, essendo il calcio un gioco di squadra, potremmo spiegare il concetto di ‘giocare bene’ come la massima espressione dell’organizzazione in campo tra 11 giocatori che si muovono con sincronismi studiati e preparati, come se a ragionare fosse una mente sola ma a correre fossero 22 gambe.
Fine ultimo del gioco? Vincere la partita, ovvio.
Presupposti per arrivare alla vittoria? Creare e tirare tanto verso la porta concedendo pochissimo agli avversari.
Non esiste concetto di ‘bel gioco’ che possa esulare da questa priorità : in campo si va per fare gol, minimo uno più degli avversari. Le strade per arrivare a questo fine sono tante ma il risultato unico.
Sulla base di questo concetto direi che possiamo già con freddezza e lucidità affermare che il milan non gioca bene, forse palleggia bene ma è tutt’altra cosa.
Siamo una squadra che ama costruire dal basso e lo facciamo palleggiando nella nostra metà campo , a volte nella nostra area, col fine di superare il primo pressing avversario e ritrovarci in superiorità numerica in mezzo al campo. Seguiamo tale indicazione tattica con molto coraggio visto che molte giocate sono rischiose al limite della follia ( biglia che scarica dietro sul portiere con gigio che lascia la porta per far il libero aggiunto è da infarto!!!). Il marchio di fabbrica di questo milan è quindi questo palleggio fitto e basso coi triangoli creati sulle catene di gioco . Oltre a questo cosa facciamo denotare?
Senza palla il milan non ama pressare ma preferisce rientrare e fare densità per lavorare sulle linee di passaggio . Ne consegue già un’ovvietà tattica : il milan è basso, il baricentro è basso quasi dentro la nostra area ed è il nostro progetto di gioco a portare a questo scenario . Gli esterni appena ricevono palla sono i veri numeri 10 con le mezze ali che hanno il compito di aggredire la linea difensiva e la profondità. In questa idea di gioco bisogna prestare molta attenzione alle giocate , alla scelta delle giocate e ai tempi delle giocate. Infatti è vero che il milan ieri ha creato poco ma il confine tra una palla gol clamorosa e palla persa è sottilissimo : un velo non fatto da higuain avrebbe messo calha davanti al portiere avversario dopo pochi minuti, un tocco in più di bonaventura rovina un’azione, un inserimento fatto male da kessie non offre la verticale, ecce cc. Tutte situazione accadute ieri e che lasciano il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato.
Sulla palla persa ci accorgiamo che la nostra difesa non accorcia alzandosi ma resta guardinga, i nostri centrocampisti e attaccanti non pressano ma preferiscono rientrare . Questa è già un’incongruenza tattica che ci porta a spaccarci tra i reparti coi nostri suso e calha che soffrono maledettamente di gamba sul lungo. Le mezze ali sono il vero fulcro di questo modo di intendere e fare calcio e ieri hanno mancato clamorosamente , un po’ per bravura degli avversari ma forse anche per poca lucidità dei diretti interessati.
Suso e calha lanciano la transizione ma se kessie e jack non si buttano negli spazi è la fine.
Il baricentro basso di questo milan è , a mio parere , il vero limite di questa squadra.
Andiamo dritti al cuore del problema e poniamoci delle domande lecite : perché il milan gioca basso e non alza mai la difesa? E’ forse colpa della lentezza dei nostri interpreti difensivi che non ci rassicura su eventuali transizioni avversarie? E’ incapacità di musacchio e romagnoli di coprire lo spazio lasciato alle spalle?
Perché non accorciamo mai in avanti? Perché a palla persa non pressiamo mai? E’ forse colpa della ‘poca gamba’ di suso e calha?
Lo si dica quale è il vero problema e lo si affronti perché con questi presupposti tattici e tecnici siamo un aborto di squadra, una squadra che gioca in modo monotematico.
Ieri l’inter ha giocato in più modi dentro la stessa partita, noi non ci schiodiamo dal nostro spartito.
Se è davvero come credo ormai un limite di alcuni nostri interpreti a portarci a giocare in questo unico modo si affronti il problema e lo si faccia in modo anche drastico e impopolare perché il milan di suso, calha, romagnoli, RR e altri interpreti ormai ha dimostrato che non appena l’asticella si alza ci si scioglie come neve al sole.
Io ad esempio credo che suso e calha assieme non possano giocare, come credo che romagnoli abbia bisogno di un compagno di reparto veloce e come credo anche anche RR non abbia il passo per fare le due fasi.
Forse sarebbero scelte impopolari ma forse in poche mosse saremmo anche capaci di pressare, saremmo capaci anche di alzare la difesa, saremmo capaci di leggere meglio e adattarci meglio ad altre situazioni tattiche che la partita inevitabilmente richiede. Gattuso stesso nel post gara ha detto che l’inter ci ha portato a giocare un calcio che non ci piace e che soffriamo e che la gamba di suso e calha a campo aperto si appesantisce. Ma il milan ha il bagaglio tecnico per indirizzare una partita dall’inizio alla fine fregandosene di ciò che gli avversari possono proporre? Io credo di no, non siamo il barca di guardiola nel far girare palla e avversari come birilli e allora gli avversari vanno tenuti in conto eccome. L’inter ieri non ha fatto altro che far saltare il nostro progetto di palleggio eclissando higuain dalla manovra. Poche semplici mosse del mister nerazzurro e siamo stati ridimensionati come dei pivelli.
Questo milan , e concludo, gioca su equilibri sottili perché tanti/troppi sono i compromessi tattici, dettati da limiti degli interpreti.

Carissimo, gran bel post come sempre.

Tocchi tanti diversi argomenti, secondo me, quindi cerco di darti il mio parere su quelli principali:
- giocare bene è un modo di dire abbastanza stucchevole però è essenzialmente in linea con quello che dici tu, ovvero giocare in modo organizzato e sincrono per far in modo che la qualita della squadra sia superiore alla somma dei singoli. A me piace sempre la metafora di Sacchi: una squadra è come un'orchestra che segue uno spartito, il bel gioco è il risultato.
- per me noi abbiamo un gioco, nel senso che la squadra è organizzata e ha un'identità precisa. Questo non significa che siamo forti o i migliori, che è un concetto ben diverso. L'Empoli è una squadra che gioca benissimo, per me una delle migliori del campionato in assoluto, ma questo non gli eviterà di lottare per non retrocedere comunque. Quindi anche nel nostro caso, noi è vero che giochiamo bene secondo una certa logica, ma questo non significa che riusciamo a farlo e soprattutto vincere contro ogni avversario.
- Il fraseggio basso e la linea di difesa bassa sono una scelta tattica, chiaramente. Scelta fatta in base all'organico che abbiamo. Per difendere in avanti e dunque alzare la linea ha bisogno di due difensori forti atleticamente, una mediana altetica e che abbia ritmo, giocatori forti nei movimenti laterali e in generale mobili. Se non ha queste caratteristiche giocare con la linea alta è un suicidio.
- nella fattispecie, se vogliamo un gioco diverso, dunque aggressivo con linea alta, accorciare gli spazi, aggredire la seconda palla e in generale difendere in avanti e uomo su uomo dobbiamo nell'ordine cambiare i difensori centrali (con giocatori alla Chiellini o Skriniar per capirci), cambiare le mezzali (con giocatori alla Vecino o Matuidi), cambiare gli attaccanti esterni (con giocatori alla Chiesa), perchè la conseguenza è un ritmo alto, spazi larghi, movimenti laterali, raddoppi, insomma un tipo di gioco che certamente non puoi fare con Jack Biglia Hakan e Suso.
- come sai io sostengo a gran voce che la nostra rosa sia un ABORTO, intendendo il fatto che non sia costruita con coerenza ma rattoppata da troppe teste, senza un disegno preciso. Infatti il gioco di difendere indietro come ha impostato Gattuso (che per inciso è quello tipico di tanti altri allenatori, su tutti il numero uno e studiatissimo è Sarri e la sua famosa "linea che scappa indietro" come si dice, ma anche Giampaolo) lo si può fare, ma poi servono centrocampisti che verticalizzino in ripartenza e soprattutto esterni che creino e vincano situazioni di uno vs uno in ripartenza, anche e soprattutto partendo da lontano visto che il baricentro e di conseguenza basso. Come alcuni diciamo da mesi nel forum, a noi mancano questo tipo di giocatori e quando si affrontano partite complicate come quella di ieri i limiti vengono fuori in modo purtroppo sconsolante.
- la fragilità del fraseggio difensivo è una conseguenza della mentalità generale. In una partita come ieri dove in campo ti rendi conto che non riesci a ripartire, che non riesci a vincere i duelli individuali, che non riesci a far scappare indietro l'avversario, che al contrario senti addosso come uno squalo... i giocatori perdono sicurezza, elemento indispensabile per faseggiare come pretendiamo noi. Avessimo campioni veri adatterebbero lo stile alla partita (io ricordo catenacci veri anche del Milan Ancelottiano, ci abbiamo vinto la CL di Manchester a forza di pareggi), invece i nostri purtroppo sono oltre che non certo dei campioni anche acerbi e caratterialmente in un certo tipo di partite si impauriscono e giocano contratti, è già successo tante volte di recente.

Anche io aspettavo il derby come tutti, ma onestamente non l'ho mai visto come un esame importante da superare perchè purtroppo (almeno per me) l'Inter è (lo dico tristemente) più forte.
Per me l'esame vero è la prossima con la Samp, queste sono partite fondamentali per noi per tentare di lottarci il quarto posto con le romane.
 

Jino

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Sono d'accordo con la tua disamina, se veramente vogliamo palleggiare come facciamo bisogna sicuramente farlo con più coraggio, cioè trenta metri più alti, provando a recuperare palla alti...se invece vogliamo essere più in attesa per ripartire allora gente come Suso ci può stare come arco, ma poi non serve a niente Chala, servono frecce come Castelejo e Laxalt, 4-4-2 e si va in profondità senza palla.

Spalletti ieri l'ha preparata meglio, ma ci può stare, quello che non ci può stare è che Gattuso non provi a cambiare nulla...e quando sembrava l'avesse fatto con Cutrone non è stato per passare ad un 4-4-2 aimè.
 
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Carissimo, gran bel post come sempre.

Tocchi tanti diversi argomenti, secondo me, quindi cerco di darti il mio parere su quelli principali:
- giocare bene è un modo di dire abbastanza stucchevole però è essenzialmente in linea con quello che dici tu, ovvero giocare in modo organizzato e sincrono per far in modo che la qualita della squadra sia superiore alla somma dei singoli. A me piace sempre la metafora di Sacchi: una squadra è come un'orchestra che segue uno spartito, il bel gioco è il risultato.
- per me noi abbiamo un gioco, nel senso che la squadra è organizzata e ha un'identità precisa. Questo non significa che siamo forti o i migliori, che è un concetto ben diverso. L'Empoli è una squadra che gioca benissimo, per me una delle migliori del campionato in assoluto, ma questo non gli eviterà di lottare per non retrocedere comunque. Quindi anche nel nostro caso, noi è vero che giochiamo bene secondo una certa logica, ma questo non significa che riusciamo a farlo e soprattutto vincere contro ogni avversario.
- Il fraseggio basso e la linea di difesa bassa sono una scelta tattica, chiaramente. Scelta fatta in base all'organico che abbiamo. Per difendere in avanti e dunque alzare la linea ha bisogno di due difensori forti atleticamente, una mediana altetica e che abbia ritmo, giocatori forti nei movimenti laterali e in generale mobili. Se non ha queste caratteristiche giocare con la linea alta è un suicidio.
- nella fattispecie, se vogliamo un gioco diverso, dunque aggressivo con linea alta, accorciare gli spazi, aggredire la seconda palla e in generale difendere in avanti e uomo su uomo dobbiamo nell'ordine cambiare i difensori centrali (con giocatori alla Chiellini o Skriniar per capirci), cambiare le mezzali (con giocatori alla Vecino o Matuidi), cambiare gli attaccanti esterni (con giocatori alla Chiesa), perchè la conseguenza è un ritmo alto, spazi larghi, movimenti laterali, raddoppi, insomma un tipo di gioco che certamente non puoi fare con Jack Biglia Hakan e Suso.
- come sai io sostengo a gran voce che la nostra rosa sia un ABORTO, intendendo il fatto che non sia costruita con coerenza ma rattoppata da troppe teste, senza un disegno preciso. Infatti il gioco di difendere indietro come ha impostato Gattuso (che per inciso è quello tipico di tanti altri allenatori, su tutti il numero uno e studiatissimo è Sarri e la sua famosa "linea che scappa indietro" come si dice, ma anche Giampaolo) lo si può fare, ma poi servono centrocampisti che verticalizzino in ripartenza e soprattutto esterni che creino e vincano situazioni di uno vs uno in ripartenza, anche e soprattutto partendo da lontano visto che il baricentro e di conseguenza basso. Come alcuni diciamo da mesi nel forum, a noi mancano questo tipo di giocatori e quando si affrontano partite complicate come quella di ieri i limiti vengono fuori in modo purtroppo sconsolante.
- la fragilità del fraseggio difensivo è una conseguenza della mentalità generale. In una partita come ieri dove in campo ti rendi conto che non riesci a ripartire, che non riesci a vincere i duelli individuali, che non riesci a far scappare indietro l'avversario, che al contrario senti addosso come uno squalo... i giocatori perdono sicurezza, elemento indispensabile per faseggiare come pretendiamo noi. Avessimo campioni veri adatterebbero lo stile alla partita (io ricordo catenacci veri anche del Milan Ancelottiano, ci abbiamo vinto la CL di Manchester a forza di pareggi), invece i nostri purtroppo sono oltre che non certo dei campioni anche acerbi e caratterialmente in un certo tipo di partite si impauriscono e giocano contratti, è già successo tante volte di recente.

Anche io aspettavo il derby come tutti, ma onestamente non l'ho mai visto come un esame importante da superare perchè purtroppo (almeno per me) l'Inter è (lo dico tristemente) più forte.
Per me l'esame vero è la prossima con la Samp, queste sono partite fondamentali per noi per tentare di lottarci il quarto posto con le romane.

Sempre preciso e tecnico nella tua disamina.
Se i nostri limiti sono questi, e pare ormai chiaro che lo sono, perchè non puntare su un sano contropiede?
In panchina due ragazzi con gamba li avremmo pure.
Ogni contesto tattico offre sempre dei pro e dei contro : subire l'avversario implica che sulle transizioni potremmo almeno ribaltare il fronte ma di certo non lo puoi fare con calha e suso.
La linea difensiva avversaria che si alza dipenda anche e soprattutto dalla capacità nostra di allungare la loro linea , capirai che suso e calha fanno solo il solletico e anzi stimolano gli avversari a chiuderci consci che mai subiranno ripartenze mortifere.
 

Lineker10

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Sempre preciso e tecnico nella tua disamina.
Se i nostri limiti sono questi, e pare ormai chiaro che lo sono, perchè non puntare su un sano contropiede?
In panchina due ragazzi con gamba li avremmo pure.
Ogni contesto tattico offre sempre dei pro e dei contro : subire l'avversario implica che sulle transizioni potremmo almeno ribaltare il fronte ma di certo non lo puoi fare con calha e suso.
La linea difensiva avversaria che si alza dipenda anche e soprattutto dalla capacità nostra di allungare la loro linea , capirai che suso e calha fanno solo il solletico e anzi stimolano gli avversari a chiuderci consci che mai subiranno ripartenze mortifere.

Senza ombra di dubbio. Con due esterni veloci e forti nell'uno vs uno la partita sarebbe andata in modo ben diverso, senza dubbio.

Facendo un paragone (e così ricordando anche tempi migliori) con il Milan di Ancelotti anche allora giocavamo con tanto fraseggio, certamente di livello infinitamente superiore a quello attuale, ma davanti avevamo anche un trio come Inzaghi-Sheva-Kaka che letteralmente mangiava il campo in ripartenza, gli avversari mai si sarebbero sognati di venire a pressarci alti perchè bastava un lancio di Pirlo e venivano infilati senza pietà negli spazi. Questa è la situazione tattica che ci manca oggi del tutto, sia il regista che verticalizzi sia soprattutto gli attaccanti che attacchino lo spazio e costringano dunque l'avversario a correre indietro.

Oggi chi ci accorcia in avanti e ci aggredisce non ci da scampo perchè non abbiamo armi alternative per reagire.
 

Chrissonero

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Aspettavo con ansia questa partita perché lo consideravo come il primo vero esame della stagione nonché snodo per i nostri traguardi.
Esame clamorosamente andato male e che ci ridimensiona non poco, nella testa ancor prima che nella classifica.
Arrivavamo al derby con l’etichetta di squadra che ‘gioca e bene a calcio’ e ci ritrovavamo contro ’la squadra fisica , tattica’ e , a detta di molti, anche ‘fortunata’. Si arrivava al derby con questo menu e con questa presentazione della gara. Per molti addetti ai lavori l’inter è superiore nell’11 ma anche nei 18, avendo Spalletti giocatori pronti e alternative di livello da far subentrare rispetto alla nostra rosa carente e con parecchi buchi.
Oggi, a mente fredda ma ad incaxxatura ancora calda, dovremmo analizzare meglio il concetto di ‘gioco’ e parafrasare il nostro presunto gioco.
Cosa si intende esattamente per ‘gioco’?
Lasciando da parte inutili estetismi zemaniani direi che, essendo il calcio un gioco di squadra, potremmo spiegare il concetto di ‘giocare bene’ come la massima espressione dell’organizzazione in campo tra 11 giocatori che si muovono con sincronismi studiati e preparati, come se a ragionare fosse una mente sola ma a correre fossero 22 gambe.
Fine ultimo del gioco? Vincere la partita, ovvio.
Presupposti per arrivare alla vittoria? Creare e tirare tanto verso la porta concedendo pochissimo agli avversari.
Non esiste concetto di ‘bel gioco’ che possa esulare da questa priorità : in campo si va per fare gol, minimo uno più degli avversari. Le strade per arrivare a questo fine sono tante ma il risultato unico.
Sulla base di questo concetto direi che possiamo già con freddezza e lucidità affermare che il milan non gioca bene, forse palleggia bene ma è tutt’altra cosa.
Siamo una squadra che ama costruire dal basso e lo facciamo palleggiando nella nostra metà campo , a volte nella nostra area, col fine di superare il primo pressing avversario e ritrovarci in superiorità numerica in mezzo al campo. Seguiamo tale indicazione tattica con molto coraggio visto che molte giocate sono rischiose al limite della follia ( biglia che scarica dietro sul portiere con gigio che lascia la porta per far il libero aggiunto è da infarto!!!). Il marchio di fabbrica di questo milan è quindi questo palleggio fitto e basso coi triangoli creati sulle catene di gioco . Oltre a questo cosa facciamo denotare?
Senza palla il milan non ama pressare ma preferisce rientrare e fare densità per lavorare sulle linee di passaggio . Ne consegue già un’ovvietà tattica : il milan è basso, il baricentro è basso quasi dentro la nostra area ed è il nostro progetto di gioco a portare a questo scenario . Gli esterni appena ricevono palla sono i veri numeri 10 con le mezze ali che hanno il compito di aggredire la linea difensiva e la profondità. In questa idea di gioco bisogna prestare molta attenzione alle giocate , alla scelta delle giocate e ai tempi delle giocate. Infatti è vero che il milan ieri ha creato poco ma il confine tra una palla gol clamorosa e palla persa è sottilissimo : un velo non fatto da higuain avrebbe messo calha davanti al portiere avversario dopo pochi minuti, un tocco in più di bonaventura rovina un’azione, un inserimento fatto male da kessie non offre la verticale, ecce cc. Tutte situazione accadute ieri e che lasciano il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato.
Sulla palla persa ci accorgiamo che la nostra difesa non accorcia alzandosi ma resta guardinga, i nostri centrocampisti e attaccanti non pressano ma preferiscono rientrare . Questa è già un’incongruenza tattica che ci porta a spaccarci tra i reparti coi nostri suso e calha che soffrono maledettamente di gamba sul lungo. Le mezze ali sono il vero fulcro di questo modo di intendere e fare calcio e ieri hanno mancato clamorosamente , un po’ per bravura degli avversari ma forse anche per poca lucidità dei diretti interessati.
Suso e calha lanciano la transizione ma se kessie e jack non si buttano negli spazi è la fine.
Il baricentro basso di questo milan è , a mio parere , il vero limite di questa squadra.
Andiamo dritti al cuore del problema e poniamoci delle domande lecite : perché il milan gioca basso e non alza mai la difesa? E’ forse colpa della lentezza dei nostri interpreti difensivi che non ci rassicura su eventuali transizioni avversarie? E’ incapacità di musacchio e romagnoli di coprire lo spazio lasciato alle spalle?
Perché non accorciamo mai in avanti? Perché a palla persa non pressiamo mai? E’ forse colpa della ‘poca gamba’ di suso e calha?
Lo si dica quale è il vero problema e lo si affronti perché con questi presupposti tattici e tecnici siamo un aborto di squadra, una squadra che gioca in modo monotematico.
Ieri l’inter ha giocato in più modi dentro la stessa partita, noi non ci schiodiamo dal nostro spartito.
Se è davvero come credo ormai un limite di alcuni nostri interpreti a portarci a giocare in questo unico modo si affronti il problema e lo si faccia in modo anche drastico e impopolare perché il milan di suso, calha, romagnoli, RR e altri interpreti ormai ha dimostrato che non appena l’asticella si alza ci si scioglie come neve al sole.
Io ad esempio credo che suso e calha assieme non possano giocare, come credo che romagnoli abbia bisogno di un compagno di reparto veloce e come credo anche anche RR non abbia il passo per fare le due fasi.
Forse sarebbero scelte impopolari ma forse in poche mosse saremmo anche capaci di pressare, saremmo capaci anche di alzare la difesa, saremmo capaci di leggere meglio e adattarci meglio ad altre situazioni tattiche che la partita inevitabilmente richiede. Gattuso stesso nel post gara ha detto che l’inter ci ha portato a giocare un calcio che non ci piace e che soffriamo e che la gamba di suso e calha a campo aperto si appesantisce. Ma il milan ha il bagaglio tecnico per indirizzare una partita dall’inizio alla fine fregandosene di ciò che gli avversari possono proporre? Io credo di no, non siamo il barca di guardiola nel far girare palla e avversari come birilli e allora gli avversari vanno tenuti in conto eccome. L’inter ieri non ha fatto altro che far saltare il nostro progetto di palleggio eclissando higuain dalla manovra. Poche semplici mosse del mister nerazzurro e siamo stati ridimensionati come dei pivelli.
Questo milan , e concludo, gioca su equilibri sottili perché tanti/troppi sono i compromessi tattici, dettati da limiti degli interpreti.

Bel post, anche io sono d'accordo sul baricentro basso e secondo me ci manca un top a centrocampo.
 

Molenko

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Il perchè questa squadra non difende mai in avanti, non accorcia e non pressa, e quindi di conseguenza il motivo per cui Gattuso imposta la squadra in un certo modo è lapalissiano sul gol preso al 92’ (ed è peraltro spiegato bene dall’analisi del blog “Ultimo Uomo”) per una volta siamo non compatti, e allora proviamo a scalare in avanti, ma che succede? Rodriguez arriva leggermente in ritardo su Candreva, l’ex Lazio serve l’inserimento di Vecino, su cui Biglia non riesce a uscire (passo diverso, a maggior ragione se sei al 92’ e l’argentino è stato azzoppato da Nainggolan), allora che succede? Romagnoli è costretto a uscire lateralmente, ma, come al solito, non copre bene lo spazio e il cross di Vecino passa, e il resto è storia con la frittata Musacchio-Donnarumma. Ragazzi, quante volte è successo che i nostri non reggano l’uno contro uno? Romagnoli è già il terzo gol stagionale su cui fa lo stesso errore: gol del 3-2 di Mertens a Napoli: sul cross di Allan esce lui e il pallone passa perchè non copre bene la zona tra lui e Donnarumma (https://youtu.be/kyANoIcJSNQ) ; gol dell’1-1 di Gomez con l’Atalanta, esce su Zapata e il pallone passa (poi Calabria fa il resto) https://youtu.be/JlQZ02c0Ipo; il gol di Icardi l’altro ieri. Vogliamo parlare dell’anno scorso? Con l’Inter primo gol di Icardi uguale a quello di ieri, con Candreva al posto di Vecino, indovinate chi è che scaló su Candreva? https://youtu.be/dtGTjlaMB3M Milan-Roma 0-2: secondo gol della Roma (di Florenzi), Bonucci e Musacchio escono entrambi su Dzeko, che serve l’inserimento di Nainggolan, che ha il tempo e lo spazio a sufficienza tirare, poi Florenzi segna in tap-in. https://youtu.be/wUpLejvMQDk
Oltre a Romagnoli c’è Biglia che quando la squadra è compatta è bravissimo a coprire le linee di passaggio e viene esaltata la sua intelligenza tattica, ma quando la squadra è spaccata in due i difensori restano in balìa dei giocatori avversari che si mettono tra le linee (vedi Valero domenica), Rodriguez e Calabria sono molto aggressivi quando difendono in avanti, ma soprattutto il secondo è facilmente aggirabile in dribbling. Insomma, Gattuso puó inventarsi tutto quello che volete, ma questa squadra è costruita in maniera secondo me incoerente e non puó fare il calcio che qui alcuni pretendono perchè ci sono interpreti che non sono in grado di reggerlo.
 

Molenko

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E aggiungo una cosa: qual è l'unica partita in cui quest'anno abbiamo pressato alto e bene? Con la Roma, innanzitutto perché venivamo da una settimana di critiche feroci a Gattuso per il "catenaccio" di Napoli, e quindi serviva una risposta dal punto di vista del gioco, specie considerando che giocavamo in casa. Poi Di Francesco ci ha palesemente spianato la strada, schierando un piattissimo 3-4-2-1 che prevedeva nell'ordine: tre difensori centrali puri, di cui solo uno abile a difendere in avanti (Manolas), in quell'occasione schierato centrale, con affianco due paracarri come Fazio e Marcano; due esterni non in grado di giocare a tutta fascia, uno per limiti di età (Kolarov), l'altro perché era un anno che non giocava dopo l'infortunio; due medianacci, sempre a protezione della loro area, De Rossi e N'zonzi; due trequartisti che aspettavano sempre il pallone tra i piedi, e che non sono in grado di ribaltare l'azione, Schick e Pastore, e poi il povero Dzeko isolato a sé stesso.
In ogni caso mi complimento sia con [MENTION=2581]diavoloINme[/MENTION] che con [MENTION=3577]Lineker10[/MENTION] per i post.
 
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