Che poi capisco fare un po' i ragionieri per capire se un affare sia possibile o meno. Tipo, se c'è Tizio che costa 120 milioni di cartellino e 20 di stipendio, si fanno due conti e si esclude. Ma andare oltre, e addirittura essere soddisfatti della presunta sostenibilità(sottolineo presunta, visto il rosso di bilancio che abbiamo nonostante la vacche magre), mi lascia esterrefatto. Io non ho mai sentito nessuno uscire da una sala cinematografica dire "beh sì dai, gli attori erano scarsi, l'audio saltava, le immagini erano pixellate, però oh, lo torno a vedere cinquanta volte perché è sostenibile...". E coi film non c'è il discorso del tifo...
I club di calcio sono diventate aziende, ma non sono aziende normali. Se continueranno a trattare i tifosi come semplici consumatori e non come tifosi, questi inizieranno a comportarsi da consumatori e si chiederanno "ma una t-shirt a righe rosse e nere con il nome di una compagnia aerea sul petto, vale 100 e passa euro?". Quando succederà, ci sarà da ridere.