E' un problema molto più complesso di quello che possa sembrare in realtà.
Mi piacerebbe poter sviscerare tutto il mio pensiero su questo argomento, lo farò un po' a "puntate" in seguito per mancanza di tempo.
Parlo con una certa cognizione di causa perché sono figlio di due commercianti al dettaglio: il mio punto di vista è quindi, inevitabilmente, di parte.
Comprendo tutte le considerazioni e le argomentazioni sia di chi è favorevole all'apertura domenicale sia di chi è contario. Quello che constato sempre è che in queste discussioni non si fa mai questa considerazione.
L'apertura, totalmente, libera per orari e giornate è, comunque la si voglia vedere, una forma di concorrenza "sleale" mascherate nei confronti del piccolo commercio.
Mio padre ha 75 anni, diversi problemi di salute, e ancora oggi è costretto a tenere aperto il suo negozio (aperto dal 1 gennaio 1974) perché con la sua misera pensione di commerciante (circa 800 euro al mese) non riesce a sbarcare il lunario. Fortunatamente il nostro esercizio non opera in ambito alimentare (attività di floricoltura e giardinaggio), ma posso garantirvi che da quando nella nostra città hanno aperto due centri commerciali le nostre attività si sono ridotte di un buon 30, 40 per cento. Il motivo è molto semplice: "la piazza" del paese si è svuotata di persone, si sono spostati tutti al centro commerciale.
Segno dei tempi che cambiano direte voi, ed è anche giusto che sia così: il progresso non si ferma.. ma allora dovremmo poi avere la decenza di non lamentarci sempre del fatto che i negozi di vicinato non esistono più (faccio politica a livello locale e vi dico che una delle prime cose che ti dicono i cittadini quando fai gli incontri nei parcheggi è proprio la lamentela del fatto che mancano i negozi di panettieri, giornalai, fiorai bar etc etc)..