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Tuttosport: in un certo senso tra Zhegrova e il Milan era già fatta… 11 anni fa. Edon all’epoca aveva solo 13 anni, giocava a Pristina e gli osservatori rossoneri lo avevano selezionato tra oltre 200 ragazzini della stessa età. Aveva pure avuto modo di visitare lo stadio di San Siro, peccato che per questioni burocratiche non se ne fosse poi fatto nulla. Evidentemente, però, quando ci si mette di mezzo il destino c’è poco da fare.
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Perché gli osservatori rossoneri nel 2012 ci avevano visto lungo: il giocatore kosovaro di talento ne ha tanto. Dopo che non si è concretizzato il primo assalto rossonero, Zhegrova è andato a formarsi in Belgio: Standard Liegi, Sint-Truiden e poi l’approdo in prima squadra al Genk, nel 2017, dove inizia come riserva di Malinovskyi. Nel 2019 passa al Basilea e nel 2022 si trasferisce di nuovo, al Lille. Una squadra da cui il Milan negli ultimi anni ha comprato bene: Leao e Maignan, non serve aggiungere altro.
Il ragazzo, nato in Germania da genitori che stavano scappando dalla guerra nel paese d’origine, si è affermato in Francia come esterno offensivo di destra nel 4-3-3 o in un 4-2-3-1. In origine, è stato acquistato dal club come sostituito di Ikoné, altro giocatore che sta facendo bene in Serie A. All’occorrenza, però, Zhegrova gioca anche dall’altra parte del campo, sfruttando le doti del suo mancino. In patria gli hanno appiccicato la pesante etichetta di ‘Messi del Kosovo’. Le qualità le ha, anche se i numeri dicono che deve ancora migliorare in quanto a cattiveria (in 24 presenze stagionali ha fatto 4 gol e 5 assist) e il suo vecchio allenatore al Lille, Gouvennec, dice invece che il suo punto debole è la fase di non possesso, durante la quale tende a limitarsi a guardare gli altri senza lavorare con il suo reparto. Attitudine che in una grande squadra dovrà migliorare, soprattutto se davvero approdasse nel campionato italiano. Il costo del cartellino molto abbordabile ne fa un prospetto seguito da più pretendenti, anche se con il Milan c’è il destino che attende da 11 anni.
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Il ragazzo, nato in Germania da genitori che stavano scappando dalla guerra nel paese d’origine, si è affermato in Francia come esterno offensivo di destra nel 4-3-3 o in un 4-2-3-1. In origine, è stato acquistato dal club come sostituito di Ikoné, altro giocatore che sta facendo bene in Serie A. All’occorrenza, però, Zhegrova gioca anche dall’altra parte del campo, sfruttando le doti del suo mancino. In patria gli hanno appiccicato la pesante etichetta di ‘Messi del Kosovo’. Le qualità le ha, anche se i numeri dicono che deve ancora migliorare in quanto a cattiveria (in 24 presenze stagionali ha fatto 4 gol e 5 assist) e il suo vecchio allenatore al Lille, Gouvennec, dice invece che il suo punto debole è la fase di non possesso, durante la quale tende a limitarsi a guardare gli altri senza lavorare con il suo reparto. Attitudine che in una grande squadra dovrà migliorare, soprattutto se davvero approdasse nel campionato italiano. Il costo del cartellino molto abbordabile ne fa un prospetto seguito da più pretendenti, anche se con il Milan c’è il destino che attende da 11 anni.