Zangrillo:"Il problema non sono le terapie intensive".

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Alberto Zangrillo torna a parlare di Covid, e lo fa ancora una volta controcorrente:"Sì alla corretta informazione e no al sensazionalismo mediatico, perché solo il primo produce un flusso ordinato al pronto soccorso e una gestione ottimale dell'assistenza clinica al sensazionalismo mediatico derivano angoscia, disorientamento, somatizzazione e abbandono dei pazienti. Questo produce un flusso caotico nei pronto soccorso che a sua volta crea una inefficiente gestione clinica dei pazienti Covid e non Covid, arrivando al 'blackout' dell'ospedale. Come sostengo da almeno 6 mesi, insieme ai colleghi che di mestiere curano i malati, il problema non sono le terapie intensive. Quando arriviamo li abbiamo già perso".
 

Darren Marshall

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Alberto Zangrillo torna a parlare di Covid, e lo fa ancora una volta controcorrente:"Sì alla corretta informazione e no al sensazionalismo mediatico, perché solo il primo produce un flusso ordinato al pronto soccorso e una gestione ottimale dell'assistenza clinica al sensazionalismo mediatico derivano angoscia, disorientamento, somatizzazione e abbandono dei pazienti. Questo produce un flusso caotico nei pronto soccorso che a sua volta crea una inefficiente gestione clinica dei pazienti Covid e non Covid, arrivando al 'blackout' dell'ospedale. Come sostengo da almeno 6 mesi, insieme ai colleghi che di mestiere curano i malati, il problema non sono le terapie intensive. Quando arriviamo li abbiamo già perso".

Questo non ne ha azzeccata mezza e ancora parla.
 
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Alberto Zangrillo torna a parlare di Covid, e lo fa ancora una volta controcorrente:"Sì alla corretta informazione e no al sensazionalismo mediatico, perché solo il primo produce un flusso ordinato al pronto soccorso e una gestione ottimale dell'assistenza clinica al sensazionalismo mediatico derivano angoscia, disorientamento, somatizzazione e abbandono dei pazienti. Questo produce un flusso caotico nei pronto soccorso che a sua volta crea una inefficiente gestione clinica dei pazienti Covid e non Covid, arrivando al 'blackout' dell'ospedale. Come sostengo da almeno 6 mesi, insieme ai colleghi che di mestiere curano i malati, il problema non sono le terapie intensive. Quando arriviamo li abbiamo già perso".

Io sti imbecilli non li voglio piu sentire.
non sanno niente e parlano.
Lui, Bassetti e tutti gli altri. A casa, raus!
 
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Alberto Zangrillo torna a parlare di Covid, e lo fa ancora una volta controcorrente:"Sì alla corretta informazione e no al sensazionalismo mediatico, perché solo il primo produce un flusso ordinato al pronto soccorso e una gestione ottimale dell'assistenza clinica al sensazionalismo mediatico derivano angoscia, disorientamento, somatizzazione e abbandono dei pazienti. Questo produce un flusso caotico nei pronto soccorso che a sua volta crea una inefficiente gestione clinica dei pazienti Covid e non Covid, arrivando al 'blackout' dell'ospedale. Come sostengo da almeno 6 mesi, insieme ai colleghi che di mestiere curano i malati, il problema non sono le terapie intensive. Quando arriviamo li abbiamo già perso".

Comunque, come fanno tutti i negazionisti, anzi loro non sono negazionisti, hanno solo secondi fini, abbassano di continuo il "tiro" una volta resosi conti di raccontare fregnacce

1) il virus è clinicamente morto, si sfiora quasi la fantasia "è mutato"

2) passa un po' di tempo, vengono smascherati e sia per lui che Bassetti la scusa diventa: non bisogna spaventare la gente altrimenti viene in ospedale (per curare un virus che era morto e a volte addirittura geneticamente mutato)

3) under costruction - stay tuned
 

sharp

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Comunque, come fanno tutti i negazionisti, anzi loro non sono negazionisti, hanno solo secondi fini, abbassano di continuo il "tiro" una volta resosi conti di raccontare fregnacce

1) il virus è clinicamente morto, si sfiora quasi la fantasia "è mutato"

2) passa un po' di tempo, vengono smascherati e sia per lui che Bassetti la scusa diventa: non bisogna spaventare la gente altrimenti viene in ospedale (per curare un virus che era morto e a volte addirittura geneticamente mutato)

3) under costruction - stay tuned

Riposizionamento continuo.
 

danjr

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Alberto Zangrillo torna a parlare di Covid, e lo fa ancora una volta controcorrente:"Sì alla corretta informazione e no al sensazionalismo mediatico, perché solo il primo produce un flusso ordinato al pronto soccorso e una gestione ottimale dell'assistenza clinica al sensazionalismo mediatico derivano angoscia, disorientamento, somatizzazione e abbandono dei pazienti. Questo produce un flusso caotico nei pronto soccorso che a sua volta crea una inefficiente gestione clinica dei pazienti Covid e non Covid, arrivando al 'blackout' dell'ospedale. Come sostengo da almeno 6 mesi, insieme ai colleghi che di mestiere curano i malati, il problema non sono le terapie intensive. Quando arriviamo li abbiamo già perso".
Cosa si fa per un po’ di notorietà
 
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Alberto Zangrillo torna a parlare di Covid, e lo fa ancora una volta controcorrente:"Sì alla corretta informazione e no al sensazionalismo mediatico, perché solo il primo produce un flusso ordinato al pronto soccorso e una gestione ottimale dell'assistenza clinica al sensazionalismo mediatico derivano angoscia, disorientamento, somatizzazione e abbandono dei pazienti. Questo produce un flusso caotico nei pronto soccorso che a sua volta crea una inefficiente gestione clinica dei pazienti Covid e non Covid, arrivando al 'blackout' dell'ospedale. Come sostengo da almeno 6 mesi, insieme ai colleghi che di mestiere curano i malati, il problema non sono le terapie intensive. Quando arriviamo li abbiamo già perso".

nemmeno quotato che al prossimo giro è in Forza Italia con Silvio.oramai fa dichiarazioni politiche altro che mediche
 
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nemmeno quotato che al prossimo giro è in Forza Italia con Silvio.oramai fa dichiarazioni politiche altro che mediche

Un medico rompe le palle perfino se mangi troppa mortadella perché FORSE contribuirà A FORSE farti venire un infarto, FORSE tra 20 30 o 40 anni.

Mentre di fronte ad una pandemia di stare tranquilli ecc ecc.

Un medico dovrebbe dire: bisogna stare distanziati fino a che non è terminata. Punto.

Sta agli altri ( ovviamente ) capire che è impossibile.

Ma i medici in genere non abbandonano il principio della precauzione davanti a quasi nulla.
Se lo fanno, è perché hanno secondi fini.

Se sia protagonismo o politica non lo so.

Di certo la televisione gli hanno dato una notorietà a cui non erano abituati, e questo vale per tutti,.non solo Zangrillo e Bassetti.

Per carità, studiano da una vita e non sono mai stati kakati fino ad oggi, è il loro momento di gloria.
 

Rikyg83

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Alberto Zangrillo torna a parlare di Covid, e lo fa ancora una volta controcorrente:"Sì alla corretta informazione e no al sensazionalismo mediatico, perché solo il primo produce un flusso ordinato al pronto soccorso e una gestione ottimale dell'assistenza clinica al sensazionalismo mediatico derivano angoscia, disorientamento, somatizzazione e abbandono dei pazienti. Questo produce un flusso caotico nei pronto soccorso che a sua volta crea una inefficiente gestione clinica dei pazienti Covid e non Covid, arrivando al 'blackout' dell'ospedale. Come sostengo da almeno 6 mesi, insieme ai colleghi che di mestiere curano i malati, il problema non sono le terapie intensive. Quando arriviamo li abbiamo già perso".
Io non sottovaluto il virus, ma mi dissocio degli attacchi a Zangrillo. Ne ho le scatole piene di Galli e Crisanti che ci ricordano che dobbiamo morire tutti, tutti i giorni. Grandissimi scienziati che sanno tutto e le azzeccano tutte, ma mi sembrano persone arroganti e rancorose. Io rispetto le regole e faccio anche più di quello che serve. Quando sento Zangrillo, non butto via la mascherina e non vado a fare gli assembramenti. Ma respiro un po' dal punto di vista psicologico.
Le colpe sono delle autorità governative, quattro mesi per organizzarsi e poi scopriamo che siamo rimasti a marzo, forse con qualche letto di terapia intensiva in più. Colpa di Zangrillo che ha rassicurato chi governa?
Conosco quattro medici (mia zia, il mio medico curante e due cari amici) e non assomigliano lontanamente al medico descritto da Pazzomania.
Sono molto sereni in ogni circostanza perché sanno benissimo che ogni paziente non deve essere colpito da stati di ansia, per evitare che il sistema nervoso crolli e faccia crollare le difese immunitarie.
Detto questo, non intendo accusare nessuno di voi, sia chiaro, né iscrivermi al partito dei negazionisti.
 
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Io non sottovaluto il virus, ma mi dissocio degli attacchi a Zangrillo. Ne ho le scatole piene di Galli e Crisanti che ci ricordano che dobbiamo morire tutti, tutti i giorni. Grandissimi scienziati che sanno tutto e le azzeccano tutte, ma mi sembrano persone arroganti e rancorose. Io rispetto le regole e faccio anche più di quello che serve. Quando sento Zangrillo, non butto via la mascherina e non vado a fare gli assembramenti. Ma respiro un po' dal punto di vista psicologico.
Le colpe sono delle autorità governative, quattro mesi per organizzarsi e poi scopriamo che siamo rimasti a marzo, forse con qualche letto di terapia intensiva in più. Colpa di Zangrillo che ha rassicurato chi governa?
Conosco quattro medici (mia zia, il mio medico curante e due cari amici) e non assomigliano lontanamente al medico descritto da Pazzomania.
Sono molto sereni in ogni circostanza perché sanno benissimo che ogni paziente non deve essere colpito da stati di ansia, per evitare che il sistema nervoso crolli e faccia crollare le difese immunitarie.
Detto questo, non intendo accusare nessuno di voi, sia chiaro, né iscrivermi al partito dei negazionisti.

Sarei rancoroso anche io al loro posto.
Zangrillo e Bassetti ad un certo punto erano acclamati da tutti;

Quelli bravi, che hanno dedicato 40 anni di carriera alle infezioni, che dicono cose sempre poi corrette alla PROVA DEI FATTI, venivano spernacchiati.

Io vado ai pazzi anche su argomenti meno importanti di fronte a queste ingiustizie.

Quindi capirei totalmente la loro soddisfazione professionale e voglia di rivalsa.

Anzi son fin troppo signori; Galli è già più peperino... ma il povero Crisantemo subisce quasi sempre in silenzio e risponde in modo pacato.
 
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