Zangrillo:"Almeno 8/10 ricoveri no covid"

Andris

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Lunga intervista di Zangrillo a Il Giornale:


"In ospedale oggi almeno 8 pazienti su 10 sono affetti da gravi patologie che nulla c’entrano con il virus

Il San Raffaele viaggia su una media di 120 accessi giornalieri.
Siamo passati da una media del 50% di pazienti Covid della prima ondata al 30% di ottobre, al 13% di febbraio-marzo 2021


Dati che preoccupano moltissimo perché la realtà di chi lavora in ospedale e deve occuparsi di tutti è completamente diversa da quella narrata quotidianamente, ormai da più di un anno.
Purtroppo si continua a morire di cancro, di malattie cardiovascolari e di malattie neurologiche.

In questo momento la profilassi vaccinale è la priorità, giocare tutta la partita in ospedale equivale a giocare una partita di calcio in 8 contro 11.

Il vostro medico di base è fondamentale

Avremmo potuto fare meglio in Lombardia ?
Non dobbiamo mai dimenticare che l’Italia e la Lombardia in particolare hanno subito l’impatto diretto di un evento imprevedibile e sconosciuto, prima di ogni altro Paese del mondo occidentale.

Nel recente passato abbiamo pensato di vincere eseguendo quanti più tamponi possibile, mentre il più credibile campanello di allarme è il sintomo da riconoscere al volo
Va corretta questa irresponsabile tendenza alla drammatizzazione

Ho vaccinato personalmente nelle Rsa, ma la cosa che più mi ha colpito è stata incontrare a domicilio persone anziane che non vedono le scale di casa da più di un anno e sono convinte di morire non uscendo più dalla loro camera.
La depressione e la mancanza di prospettiva uccidono più del virus


Ancora più convinto oggi del fatto che si debba imparare a convivere con il virus.
Perché i vaccini, le cure tempestive ed il senso di responsabilità ci devono portare a fare rivivere il Paese.
Ce lo chiedono gli anziani abbandonati, i giovani angosciati, le famiglie distrutte dai debiti.
Dobbiamo credere in una reale possibilità di risveglio di tutte le attività produttive.

Inoltre la comunicazione deve essere rispettosa della sensibilità delle persone più fragili: se le cose vanno meglio, va detto chiaramente e soprattutto il continuo richiamo al numero dei decessi è a parer mio, fuori luogo e sono certo, proprio perché vivo in ospedale, che verrà presto corretto

Che io morirò medico lo sanno ormai anche i sassi, questo però non mi deve impedire di esprimere il mio punto di vista.
Salvini ha fatto una proposta molto saggia e coraggiosa ed io mi sono sentito di condividerla.

Qui è in gioco la sopravvivenza di tutti noi e ciò costituisce un valore ben superiore alle logiche di contrapposizione politica, per cui alla fine vincerà chi avrà avuto il coraggio di programmare sapendo valutare i rischi e i benefici.

Ogni cura ha i suoi effetti collaterali ed in questo momento l’Italia, per guarire, necessita di una cura robusta e specifica”
 
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