Zambrotta:"A Roma si giudica il Milan. Ecco cosa serve".

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L'ex rossonero Zambrotta a Tuttosport:

Come valuta la stagione del Milan a un mese e mezzo dal termine?
«Bisogna vedere come prosegue il cammino in Europa League a partire dal passaggio del turno ai quarti con la Roma. Se il Milan riuscisse a rimontare con i giallorossi, il giudizio sarebbe differente. Perché in campionato c’è poco da dire: il Milan, dopo 32 giornate, ha un punto in più rispetto alla stagione dello scudetto. Significa che la squadra non ha fatto male. L’Inter è stata troppo forte, come il Napoli un anno fa. Bisogna dare merito a chi è stato davanti. Aspettiamo il verdetto dell’Europa League prima di capire cosa può succedere».

Poi ci sarà un derby mai visto, con la possibilità per l’Inter di conquistare lo scudetto.
«Per di più in casa del Milan. Se dovesse capitare, dispiacerebbe per i tifosi rossoneri, ma non si può dire nulla: il percorso fatto dall’Inter è stato eccezionale. I nerazzurri meritano questo scudetto. È un incrocio molto particolare. Il calcio è sempre imprevedibile. Le motivazioni dei rossoneri saranno ancora più forti di quelle già altissime in ogni derby».

Ha mai vissuto una partita simile nella sua carriera?
«Mi è capitato all’ultima giornata su due campi differenti: nel 2000 a Perugia e nel 2002 a Udine. Mai in una sola gara con tante giornate ancora alla fine del campionato».

Qual è stata la forza dell’Inter in questo campionato?
«Chiaramente i principi di gioco del suo allenatore. Poi una rosa competitiva in tutti i reparti, anche nelle alternative in panchina. Il percorso in campionato è stato straordinario».

Se fosse il ds del Milan quale sarebbe la prima mossa per rafforzare la squadra?
«Serve un vero numero 9. Il club deve prendere un centravanti di primo livello, a maggior ragione se Giroud andrà via. Un nuovo attaccante può cambiare la squadra: è il primo tassello da tenere in considerazione. Poi un difensore di personalità e qualità che possa aiutare gli altri».

Lei ha giocato con Ibrahimovic: pensa che con l'innesto dello svedese la dirigenza sia completa?
«Sicuramente la società può ripartire da Zlatan che conosce bene il calcio italiano e può dare un contributo significativo. Ma, secondo me, l’uscita di scena di Maldini e Massara si è fatta sentire perché avevano fatto un grande lavoro. L’importante adesso è finire bene la stagione a partire dall’Europa League e poi programmare bene la prossima».
 

iceman.

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L'ex rossonero Zambrotta a Tuttosport:

Come valuta la stagione del Milan a un mese e mezzo dal termine?
«Bisogna vedere come prosegue il cammino in Europa League a partire dal passaggio del turno ai quarti con la Roma. Se il Milan riuscisse a rimontare con i giallorossi, il giudizio sarebbe differente. Perché in campionato c’è poco da dire: il Milan, dopo 32 giornate, ha un punto in più rispetto alla stagione dello scudetto. Significa che la squadra non ha fatto male. L’Inter è stata troppo forte, come il Napoli un anno fa. Bisogna dare merito a chi è stato davanti. Aspettiamo il verdetto dell’Europa League prima di capire cosa può succedere».

Poi ci sarà un derby mai visto, con la possibilità per l’Inter di conquistare lo scudetto.
«Per di più in casa del Milan. Se dovesse capitare, dispiacerebbe per i tifosi rossoneri, ma non si può dire nulla: il percorso fatto dall’Inter è stato eccezionale. I nerazzurri meritano questo scudetto. È un incrocio molto particolare. Il calcio è sempre imprevedibile. Le motivazioni dei rossoneri saranno ancora più forti di quelle già altissime in ogni derby».

Ha mai vissuto una partita simile nella sua carriera?
«Mi è capitato all’ultima giornata su due campi differenti: nel 2000 a Perugia e nel 2002 a Udine. Mai in una sola gara con tante giornate ancora alla fine del campionato».

Qual è stata la forza dell’Inter in questo campionato?
«Chiaramente i principi di gioco del suo allenatore. Poi una rosa competitiva in tutti i reparti, anche nelle alternative in panchina. Il percorso in campionato è stato straordinario».

Se fosse il ds del Milan quale sarebbe la prima mossa per rafforzare la squadra?
«Serve un vero numero 9. Il club deve prendere un centravanti di primo livello, a maggior ragione se Giroud andrà via. Un nuovo attaccante può cambiare la squadra: è il primo tassello da tenere in considerazione. Poi un difensore di personalità e qualità che possa aiutare gli altri».

Lei ha giocato con Ibrahimovic: pensa che con l'innesto dello svedese la dirigenza sia completa?
«Sicuramente la società può ripartire da Zlatan che conosce bene il calcio italiano e può dare un contributo significativo. Ma, secondo me, l’uscita di scena di Maldini e Massara si è fatta sentire perché avevano fatto un grande lavoro. L’importante adesso è finire bene la stagione a partire dall’Europa League e poi programmare bene la prossima».
Ricordavo bene che fosse un bel mammifero la tipa di Zambro.
 
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Più che il Milan, si giudicherà la forza MENTALE di questa squadra.

Che vale il 50% nello sport.
 
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sarebbe il colmo volare fuori con la Rometta indebitata. Ma ho zero fiducia nella guida tecnica quindi le aspettative sono bassissime. Passiamo se i singoli si inventano qualcosa, tipo un Leao in giornata.
 
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