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Zaccheroni a Tuttosport in edicola oggi, 8 giugno, su Juve - Milan:"La guarderò, non vedo l’ora. Sono curioso. Dopo la sosta così lunga, con tutto quello che è successo, dovrei essere nella testa dei giocatori per capire cosa possa venir fuori in questa ripresa della stagione. Mi aspetto anche, purtroppo, diversi infortuni. Sarà tutto anomalo. Io ho l’esperienza vissuta delle tournée all’estero. Tu facevi una settimana di allenamenti e partivi per l’Asia, per gli USA, giocando dopo una settimana. Incassavi i soldi, ma poi, carta e penna alla mano, a fine gennaio facevi le somme e ci avevi perso perché dovevi rifare mezza squadra avendo perso dei giocatori importanti visto che non avevi preparato bene la squadra. Ora capiremo come sia la preparazione generale e come siano le teste dei giocatori. Anche per questo sono incuriosito dalla ripartenza”.
"Lo scudetto del 1999? Mi trovai immediatamente a mio agio perché subito Adriano Galliani mi presentò ai tifosi e loro gli dissero: ‘Meno male che non è andato all’Inter sennò sarebbero stati guai’. E poi mi viene in mente la disponibilità di Paolo Maldini, Alessandro Costacurta e Demetrio Albertini. Mi spiego. Quel Milan era arrivato 11° e 10° con Arrigo Sacchi e Fabio Capello. Volevamo discutere gli allenatori? Impossibile. Volevamo discutere la qualità dei giocatori? Impossibile anche quello. Dunque il problema era nella quantità. Dovevo ridurre lo spazio da gestire di certi giocatori qualitativi. Leonardo aveva la pubalgia cronica e l’ho messo a fare l’attaccante: non poteva più giocare a centrocampo perché dopo 45′ dovevo sostituirlo … Si allenava in palestra. Zvonimir Boban aveva problemi di schiena ed al ginocchio. George Weah anche andava gestito. E poi Oliver Bierhoff, che non aveva velocità e doveva giocare vicino la porta. Non lo volevo di qua dalla metà campo. Dunque per mettere questi in attacco e far sì che non dovessero coprire troppo campo, pensai di mettere dietro di loro quattro centrocampisti. Ma bisognava convincere la squadra a seguirmi: l’avrebbero fatto? Andai da Costacurta, Maldini ed Albertini e dissi: ‘Arrivate da 10° e 11° posto, i tifosi vi tirano di dietro tutto, Milanello è assediato. C’è depressione totale. Vogliamo provare a venirne fuori? La mia idea è questa: se mi venite dietro, ci proviamo’. Loro mi dissero: ‘Mancano sei settimane all’inizio del campionato. Lei ci dimostri che abbiamo dei vantaggi e noi le verremo dietro’. Ci mettemmo a provare e riprovare. Costacurta, Maldini ed Albertini in testa. E dunque gli altri andavano loro dietro, ciecamente. Non si sono mai permessi di chiedermi spiegazioni. Vedevano benefici. Poi andò come sapete …”.
"Lo scudetto del 1999? Mi trovai immediatamente a mio agio perché subito Adriano Galliani mi presentò ai tifosi e loro gli dissero: ‘Meno male che non è andato all’Inter sennò sarebbero stati guai’. E poi mi viene in mente la disponibilità di Paolo Maldini, Alessandro Costacurta e Demetrio Albertini. Mi spiego. Quel Milan era arrivato 11° e 10° con Arrigo Sacchi e Fabio Capello. Volevamo discutere gli allenatori? Impossibile. Volevamo discutere la qualità dei giocatori? Impossibile anche quello. Dunque il problema era nella quantità. Dovevo ridurre lo spazio da gestire di certi giocatori qualitativi. Leonardo aveva la pubalgia cronica e l’ho messo a fare l’attaccante: non poteva più giocare a centrocampo perché dopo 45′ dovevo sostituirlo … Si allenava in palestra. Zvonimir Boban aveva problemi di schiena ed al ginocchio. George Weah anche andava gestito. E poi Oliver Bierhoff, che non aveva velocità e doveva giocare vicino la porta. Non lo volevo di qua dalla metà campo. Dunque per mettere questi in attacco e far sì che non dovessero coprire troppo campo, pensai di mettere dietro di loro quattro centrocampisti. Ma bisognava convincere la squadra a seguirmi: l’avrebbero fatto? Andai da Costacurta, Maldini ed Albertini e dissi: ‘Arrivate da 10° e 11° posto, i tifosi vi tirano di dietro tutto, Milanello è assediato. C’è depressione totale. Vogliamo provare a venirne fuori? La mia idea è questa: se mi venite dietro, ci proviamo’. Loro mi dissero: ‘Mancano sei settimane all’inizio del campionato. Lei ci dimostri che abbiamo dei vantaggi e noi le verremo dietro’. Ci mettemmo a provare e riprovare. Costacurta, Maldini ed Albertini in testa. E dunque gli altri andavano loro dietro, ciecamente. Non si sono mai permessi di chiedermi spiegazioni. Vedevano benefici. Poi andò come sapete …”.