
La storiella delle autorizzazioni ha tutta l'aria di essere una
volgare menzogna volta a scaricare su un agente esterno la responsabilità del proprio fallimento, approfittando della sacrosanta ignoranza del pubblico su un argomento così astruso, non mi sembra il caso di spendere altre parole su questo. Dico solo che ho impiegato anche una parte del tempo libero negli ultimi giorni per approfondire la materia a un livello superiore leggendo trattazioni di decine di pagine, visto che ero in grado di procurarmele, e francamente questo tizio è al livello di Berlusconi come "
raccontaballe vittimista", mi auguro che sia all'altezza del suo predecessore anche per le vittorie, ma date le premesse ne dubito. Lui sostiene che è scoppiata questa improvvisa persecuzione ai danni dei legittimi ODIs in itinere, di cui lui sarebbe rimasto vittima incolpevole, cosa che non risulta a chi si occupa di questi temi, semmai si registra un maggiore zelo nel perseguire le frodi, specie nell'acquisto di servizi, IP, brevetti etc. frequentemente a prezzo assurdi e quindi fraudolenti, ma qui siamo nell'ambito dei flussi di conto corrente verso l'estero, non in conto capitale come per gli ODIs, e in un caso come questo la cui genuinità è solare, i soldi vanno a Finivest mica c'è il rischio prendano altre strade e che li usino per comprarsi le super-ville negli Hamptons a Long Island... Negli USA, infatti, si parla di difficoltà per gli investimenti puramente finanziari e per le operazioni "disinvolte" di conto corrente che prima erano tollerate, specie quelle inter-company dove i cinesi ne hanno fatte di ogni per la paura di una svalutazione dello yuan, ma quelli sono soldi che volano via senza contropartita per l'economia cinese: insomma, la stretta è sul piano pratico e dura ormai da 6/7 mesi (quindi anche Suning doveva esserne vittima), non esistono novità controriformistiche sul piano normativo e regolamentare sugli ODIs, anzi l'imperativo del "go global" è rimasto intatto, vogliono solo separare il grano dal loglio, ammesso che i controlli valutari possano essere efficaci a fermare fughe di capitali come queste.
Voglio solo ricordare che non esiste notizia negli ultimi anni (e anche negli ultimi mesi, nelle ultime settimane), nella comunità internazionale degli esperti della materia delle M&A transnazionali di un caso di una acquisizione cinese che abbia mancato il closing per ragioni di impossibilità di esportare i capitali, questo sarebbe un
caso unico e significherebbe che l'operazione è stata sabotata politicamente con misure vessatorie particolari, è bene che lo tengano a mente coloro che pensano al "governo cinese che compra il Milan", in passato poteva capitare al massimo che saltasse la firma del preliminare dopo promettenti trattative, che come potete capire è
cosa molto diversa. Le regole sulle Upfront Expenses (la prima caparra si è detto che veniva dalla Cina) fanno escludere che le autorità mettano a repentaglio affari per cui addirittura sono stati pagati anticipi consistenti (affari che quindi sono stati già considerati positivamente - non sto qui a fare una pappardella sulle procedure delle spese preliminari), a prescindere se siano caparre in senso tecnico.
A prendere per buone le sue parole avrebbe "già raccolto i capitali", ma sotto quale forma (equity? debito?) non è dato sapere. Non esclude il piano B, cosa che lascerebbe intendere che si tratta di debito in gran parte (in Europa solo debito raccatterebbe). Comunque l'espressione "raccogliere capitali" significa, prendendo per buono il concetto di fondo di investimento, che questi soggetti hanno già
sottoscritto il commitment. Possibile che non ci sia uno straccio di società quotata tra questi sottoscrittori?
Si tratta d una transazione da notificare al mercato questa, anche se fatta attraverso una sussidiaria. Mistero. Intanto Thomson Reuters/China Venture informa che gli ODIs cinesi sono già arrivati a 160 US$ B nei primi tre trimestri del 2016 polverizzando ogni record, anche grazie alle liberalizzazioni in ambito regolatorio. Diciamo che nel'era della post verità è ancor più necessario verificare ogni affermazione dei personaggi pubblici per saggiarne la corrispondenza con la verità e spesso l'unico criterio a disposizione è la verosimiglianza. Alcune cose dette da Yong sono assai inverosimili, a essere buoni. Io mi baso non solo su testi normativi, ma anche sui commenti e i giudizi provenienti da esperti del ramo che lavorano in Cina e che pubblicano report in inglese, poi per carità il mondo è strano, e non si può essere sicuri di niente, però... io una scommessa forte la farei sul fatto che non ce la racconta giusta, almeno sul punto specifico del tipo di difficoltà che ha avuto.