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George Weah, nei presidente della Liberia, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in edicola, ha parlato del suo nuovo incarico:"Non abbiamo elettricità, acqua e lavoro, farò ciò che ho promesso perché so di cosa ha bisogno la Liberia. Quando siamo stati in guerra l’unica cosa che univa le persone era il calcio, ora non so quando potrò tornare a giocare (scherza). In Italia le cose mi sono andate benissimo, nel vostro Paese il mio successo ha fatto piacere. Oggi da presidente della Liberia so di avere gli occhi addosso. La gente pensa che un ex calciatore non sia in grado di gestire un paese. Io sono mosso dall’amore per la mia gente. Ho lottato per diventare presidente. Quando ho iniziato a giocare non pensavo di vincere il Pallone d’oro e diventare il miglior giocatore del mondo, non sono cambiato. Ci tengo a ringraziare gli amici italiani. Nel vostro Paese le cose mi sono andate benissimo e oltre a fare scorta di gran- di ricordi da voi ho imparato tanto. In tanti dall’Italia in questi giorni mi hanno scritto e incoraggiato, oggi posso ricambiare tanto affetto con queste parole: penso che in Italia il mio successo faccia piacere, e non solo ai milanisti ma a tutta la gente che ama il calcio. La mia vita in Italia è stata meraviglio- sa. Oggi sono qui, a casa mia, con il mio popolo e la mia fami- glia e sono felice di essere diventato il presidente della Liberia. So di avere gli occhi del mondo addosso, spero di essere in gra- do di mantenere il mio Paese in pace e di farlo arrivare lontano. Ci tengo a ringraziare Silvio Berlusconi, che in passato ha fatto tante cose per me e che mi ha mandato un bel messaggio quando ho vinto le elezioni, così come ha fatto Adriano Galliani. So che presto ci saranno le elezioni anche da voi, se Berlusconi dovesse vincere magari potremo parlare, la Liberia ha bisogno di amici".