Virus: terapia intensiva. In Italia solo 13.000 posti letto.

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Fai la metà, al sud hanno già detto che non ci vogliono, figurati se ci ricoverano

Sinceramente condivido chiunque in questo momento nel mondo, non ci voglia.
È lo stesso sentimento che provavo io quando era scoppiato il caso in Cina,
qui a Milano, chi proveniva dalla Cina, non ce lo avrei voluto.

È normale che dal Sud Italia, alla Finlandia, si manifesti il desiderio di non accettare chi proviene dalle regioni colpite,
pensa cosa diremmo noi se l’epidemia fosse scoppiata al sud, la stessa cosa, e sarebbe pure più preoccupante,
poiché il flusso di persone che dal sud si spostano al nord, è abnorme.

Per quanto riguarda la sanità,
si entra in un discorso nazionale.
 

danjr

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Sinceramente condivido chiunque in questo momento nel mondo, non ci voglia.
È lo stesso sentimento che provavo io quando era scoppiato il caso in Cina,
qui a Milano, chi proveniva dalla Cina, non ce lo avrei voluto.

È normale che dal Sud Italia, alla Finlandia, si manifesti il desiderio di non accettare chi proviene dalle regioni colpite,
pensa cosa diremmo noi se l’epidemia fosse scoppiata al sud, la stessa cosa, e sarebbe pure più preoccupante,
poiché il flusso di persone che dal sud si spostano al nord, è abnorme.

Per quanto riguarda la sanità,
si entra in un discorso nazionale.

Si certo, premesso che al
Sud stanno tornando solo quelli del sud, rimane comunque uno stato unitario. Va bene contenere ma se uno deve essere trasportato in un ospedale del sud non può esistere che non possa. Comunque se proprio ci rendono a mettere una bella frontiera lungo il Po, la tenessero anche dopo la crisi....
 
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Forse, e finalmente aggiungo,
si riesce a scoprire che questo nuovo virus è più diffuso di quanto si pensa.
 

Ringhio8

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Sinceramente condivido chiunque in questo momento nel mondo, non ci voglia.
È lo stesso sentimento che provavo io quando era scoppiato il caso in Cina,
qui a Milano, chi proveniva dalla Cina, non ce lo avrei voluto.

È normale che dal Sud Italia, alla Finlandia, si manifesti il desiderio di non accettare chi proviene dalle regioni colpite,
pensa cosa diremmo noi se l’epidemia fosse scoppiata al sud, la stessa cosa, e sarebbe pure più preoccupante,
poiché il flusso di persone che dal sud si spostano al nord, è abnorme.

Per quanto riguarda la sanità,
si entra in un discorso nazionale.

Sai vero che in caso di contagio saranno i primi a chiedere la migliori cure di Bologna Padova e Milano vero?
 
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Sai vero che in caso di contagio saranno i primi a chiedere la migliori cure di Bologna Padova e Milano vero?

Sicuramente sì,
ma già succede, dal sud vengono al nord per curarsi in caso di gravi patologie,
poiché la sanità nel meridione lascia a desiderare.

A me sta anche bene, per carità, siamo tutti italiani per quanto mi riguarda,
chi è di Milano, chi è di Verona, chi è di Roma, Napoli, Palermo, Bari e così via...

se poi al sud vogliono tirar su un muro,
beh in quel caso credo proprio che si suiciderebbero.
 
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I numeri reali dei contagi non li sapremo mai. Ma neanche i nostri. Pensa solo a tutte quelle persone che adesso sono in quarantena e non vengono testate perché hanno sintomi lievi: se, come ci auguriamo, al termine del periodo saranno completamente ristabiliti, non sapremo mai quale tipo di virus avessero.
Ora dobbiamo solo cercare di limitare/rallentare la diffusione e arrivare al più presto al vaccino.
 
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Sicuramente sì,
ma già succede, dal sud vengono al nord per curarsi in caso di gravi patologie,
poiché la sanità nel meridione lascia a desiderare.

A me sta anche bene, per carità, siamo tutti italiani per quanto mi riguarda,
chi è di Milano, chi è di Verona, chi è di Roma, Napoli, Palermo, Bari e così via...

se poi al sud vogliono tirar su un muro,
beh in quel caso credo proprio che si suiciderebbero.
Sinceramente, più che la questione Nord/Sud, mi preoccuperebbe molto il QI di chi questi muri eventualmente li tirerebbe su. Le Regioni che attualmente non sono state ancora coinvolte, devono lavorare alacremente per non farsi trovare impreparate quando(e, sottolineo QUANDO, non SE) inizieranno a esserci i primi casi anche da loro.
 
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Quanti sono i posti letto per la terapia intensiva, in Italia, in caso di pandemia da coronavirus cinese? Secondo quanto riportato da Mediaset, ci sono solamente meno di 13.000 posti letto totali, così divisi ed al momento non tutti liberi:

Malattie infettive: 2739

Terapia intensiva 5090

Protezione civile 5000

Secondo il vice Ministro Sileri, nel caso servisse, all'occorrenza si potrebbero aggiungere alti posti letto in altre strutture.

Delle unità di terapia intensiva o semi-intensiva si possono allestire volendo e acquistando ventilatori ed altri presidi, il problema è che ci vorrebbero molti medici con le competenze necessarie e molti di quelli attivi si ammaleranno. Non tutti i medici sono in grado di gestire macchinari per la ventilazione invasiva o non-invasiva (ed è normale che sia così)
 
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