Vinicius in lacrime per il razzismo:"Devo lottare per tutti i neri"

Maurizio91

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Il problema sta nella dissonanza che esiste tra l'enorme (e doverosa) attenzione riservata al fenomeno del razzismo, e le conseguenze in caso di razzismo, davvero troppo lievi, sia per i calciatori sia per gli ultras.

Bisogna inasprire le pene in maniera sensibile, e quando dico inasprire intendo compromettere la carriera al calciatore e fare in modo che quell'ultras, andato allo stadio per sfogare le frustrazioni della sua miserabile vita, non ci possa più mettere piede allo stadio. Se lo fa in modo illecito e viene beccato, si va sul penale e si farà comunicare i risultati da una cella 3x3.

Bisogna creare un regno del terrore dove il razzista avrà vita difficile e gli sembrerà di camminare in un campo pieno di mine.

E' bene sottolineare che sanzioni del genere non impediranno ai razzisti di venire a galla. Però in questo modo si riuscirà a reprimerne un buon numero.

Un primo esempio lo avremo tra poco, quando si deciderà la sorte del razzista Non-maturi.
 

Commodore06

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Durante la conferenza stampa di Vincius per la sfida tra Brasile e Spagna - il giocatore scoppia a piangere parlando di razzismo e con un applauso finale.

“Io voglio solo giocare a calcio... (poi finisce a in lacrime)..Io voglio solo giocare a calcio, ma non posso. Perché sento che devo lottare per tutti i neri del mondo che non hanno voce e che soffrono il razzismo sulla propria pelle tutti i giorni. E non si possono difendere. Io so cosa vuol dire, l’ho vissuto: mio padre cercava lavoro, ma se per un posto era in concorrenza con un bianco il lavoro lo davano al bianco.
Io ho studiato e continuo a studiare tanto, perché non ho potuto farlo prima. Sono andato via dal Brasile molto giovane e senza istruzione, pensavo solo al calcio. Ora mi trovo meglio a parlare di certe cose, ed è importante. Perché io sento di dover lottare per chi non ha nulla, come la gente del quartiere dove sono cresciuto. Io ce l’ho fatta, sono arrivato al Real Madrid, loro no, e per questo devo lottare al loro fianco. Anche se la cosa è faticosa: partite ogni due giorni, allenamenti, grande pressione, e il tempo da dedicare alla mia famiglia. Però non si può mollare, bisogna combattere il razzismo per far sì che a breve le cose migliorino e i giovani di oggi non soffrano più per il colore della loro pelle. non penso che la Spagna sia un Paese razzista, però sì che ci sono tanti razzisti in Spagna, e molti di loro vanno allo stadio. La Liga sta cercando di migliorare le cose, ma in Spagna il razzismo non è un delitto e la cosa ovviamente complica tutto. In Brasile sono state cambiate le leggi e i razzisti iniziano ad essere puniti. Così dev’essere. Al momento i razzisti in Spagna sanno di essere impuniti, bisogna togliere loro questa sicurezza e gli episodi diminuiranno, ci penseranno su due volte. Non ho mai pensato di andar via dalla Liga perché così facendo gliela darei vinta, è ciò che vogliono i razzisti. No, voglio restare qui, vincere e segnare così che questa gente veda la mia faccia da tutte le parti. Sono stanco, sono triste, ogni giorno più triste perché da quando ho fatto la mia prima denuncia gli episodi di razzismo sono aumentati, ma non mi fermo. Devo parlare per tutti coloro che non hanno voce”.

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Successore di Lewis Hamilton?
 

mandraghe

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Durante la conferenza stampa di Vincius per la sfida tra Brasile e Spagna - il giocatore scoppia a piangere parlando di razzismo e con un applauso finale.

“Io voglio solo giocare a calcio... (poi finisce a in lacrime)..Io voglio solo giocare a calcio, ma non posso. Perché sento che devo lottare per tutti i neri del mondo che non hanno voce e che soffrono il razzismo sulla propria pelle tutti i giorni. E non si possono difendere. Io so cosa vuol dire, l’ho vissuto: mio padre cercava lavoro, ma se per un posto era in concorrenza con un bianco il lavoro lo davano al bianco.
Io ho studiato e continuo a studiare tanto, perché non ho potuto farlo prima. Sono andato via dal Brasile molto giovane e senza istruzione, pensavo solo al calcio. Ora mi trovo meglio a parlare di certe cose, ed è importante. Perché io sento di dover lottare per chi non ha nulla, come la gente del quartiere dove sono cresciuto. Io ce l’ho fatta, sono arrivato al Real Madrid, loro no, e per questo devo lottare al loro fianco. Anche se la cosa è faticosa: partite ogni due giorni, allenamenti, grande pressione, e il tempo da dedicare alla mia famiglia. Però non si può mollare, bisogna combattere il razzismo per far sì che a breve le cose migliorino e i giovani di oggi non soffrano più per il colore della loro pelle. non penso che la Spagna sia un Paese razzista, però sì che ci sono tanti razzisti in Spagna, e molti di loro vanno allo stadio. La Liga sta cercando di migliorare le cose, ma in Spagna il razzismo non è un delitto e la cosa ovviamente complica tutto. In Brasile sono state cambiate le leggi e i razzisti iniziano ad essere puniti. Così dev’essere. Al momento i razzisti in Spagna sanno di essere impuniti, bisogna togliere loro questa sicurezza e gli episodi diminuiranno, ci penseranno su due volte. Non ho mai pensato di andar via dalla Liga perché così facendo gliela darei vinta, è ciò che vogliono i razzisti. No, voglio restare qui, vincere e segnare così che questa gente veda la mia faccia da tutte le parti. Sono stanco, sono triste, ogni giorno più triste perché da quando ho fatto la mia prima denuncia gli episodi di razzismo sono aumentati, ma non mi fermo. Devo parlare per tutti coloro che non hanno voce”.

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Immagino quindi che il paladino Vinicius per solidarietà abbandonerà il quartiere in dove abita, insieme ad una stragrande maggioranza di Bianchi razzisti, e si trasferirà in un quartiere pieno di neri dove magari potrà ad es. sfoggiare un super orologio che vale 400 mila euro senza timore che per rubarglielo gli amputino un braccio. Sicuramente :sisi:

Ascò, hai avuto kulo che sai tirare calci ad una sfera di cuoio. Gioca a pallone e non rompere i koglioni, che di moralisti da due soldi e ipocriti ce ne sono già abbastanza.
 

mandraghe

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Ovviamente durante la partita con la Spagna tutte le telecamere puntate su di lui.

Adesso arriverà qualche altro sponsor con i cui soldi si potrà asciugare le lacrime e magari comprarsi qualche altra casa in cui vivere rigorosamente lontano dai neg.racci.

Bravo.
 
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Chilavert, ex portiere Paraguay, attacca Vinicius: "Il primo ad insultare ed attaccare i rivali è lui. Non faccia il fro..io, il calcio è roba da uomini."

Severo ma giusto.
Sono lontani i tempi in cui Dani Alves si beccava una banana in testa una partita si e l'altra pure (lanciata dalla curva avversaria) e se la magnava alla faccia loro, affermando poi, durante l'intervista post-partita, che la banane non piacevano solo alle scimmie. Più lotta al razzismo quella di Dani Alves rispetto a tutte le cacate di oggi.

 
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