Ma la juventinità è paradossalmente l'ultimo problema di Ilaria "ehhhhhhhhhh" D'Amico, che anche in epoca pre-Buffon era molto banalmente incompetente a livello di conoscenze sportive e calcistiche e soprattutto sgradevole ed insopportabile alla conduzione.
La quantità di momenti persi in cui smarrendo ormonalmente la lucidità ed il controllo della trasmissione non sapeva per esempio cosa dire o a chi dare la linea, bofonchiando parole a caso ed intercalari fastidiosi ("ehhhhhhhh") con quella cantilena allucinante, toccandosi i capelli o agitandosi nel cercare un supporto dagli ospiti o ancora appoggiandosi in presunto atteggiamento sexy al tavolo, la rendevano semplicemente una "padrona di casa" inadeguata ed incapace.
Ma la cosa peggiore è che dall'alto di un cedolino di giornalista e qualche ingresso nei salotti che contano (clamoroso il suo affrancarsi al mondo CONI-FIGC e poi persino a Renzi nella campagna referendaria), si sentiva in diritto, convinta di non essere dove stava per una cultura dell'immagine che tanto più nel maschilista mondo del calcio è sempre stata vincolante, di proporci le sue idee nuovamente convinta in modo errato non solo di averle, ma addirittura che fossero buone o sensate.
Ed ha addirittura provato a cimentarsi nelle interviste di grande profondità intellettuale faccia a faccia coi grandi dello sport, quando in realtà l'unico contributo che ha dato al giornalismo sportivo è stato "ehhhhhhhh".
