Il Re dell'Est
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Ultrà Napoli: "La camorra ci protegge, entriamo gratis allo stadio"
Articolo inquietante quello apparso sul giornale La Stampa che ha intervistato Mimmo, uno dei capi storici di uno dei gruppi della curva napoletana. Ecco le sue parole: "Noi leoni (i Vecchi Lyons, gruppo ultrà napoletano) come tutti gli altri ultrà napoletani non paghiamo per entrare al San Paolo. Niente biglietto e niente tessera del tifoso. Non perché vulimmo risparmià soldi ma perché tanti di noi sono schedati dalla polizia e quindi non possiamo dare i nomi. Il vero ultrà napoletano entra gratis allo stadio, grazie a un favore di qualcuno all’ingresso oppure scavalcando i cancelli. Il vero ultrà, inoltre, non prende neppure soldi dal club per scenografie o trasferte. Ci muoviamo autonomamente, con le macchine o le moto e gli striscioni ce li paghiamo noi. Perché noi non vogliamo essere controllati e vogliamo gli slogan che piacciono a noi. Quindi ci arrotoliamo lo striscione intorno al corpo, sotto i maglioni, così se qualche steward o poliziotto ci perquisisce non se ne accorge." Poco dopo si avvicina un altro rifoso, Totò, che fa parte del gruppo più potente e rispettato, i Mastiffs guidati proprio da Genny a Carogna, che afferma: "Sono un parcheggiatore abusivo, a 26 anni è un impiego che rende. Ci campiamo in tre: io, mia moglie e una bambina di 2 anni. Extracomunitari che fanno concorrenza? Per carità! Nun esiste proprio! Siamo solo noi e per questo dobbiamo ringraziare il sistema. Che cos’è il sistema? 'A camorra, ecco cos’è. Ci protegge nel lavoro, ci protegge pure per la nostra vita allo stadio. Così se qualcuno di noi sbaglia e magari allo stadio fa na’ fesseria, tipo ca tira fuori nu’ coltello e viene arrestato, il sistema paga pure l’avvocato. Noi siamo abituati così, divisi per quartieri e per sistema. Ogni quartiere ha il suo".
Articolo inquietante quello apparso sul giornale La Stampa che ha intervistato Mimmo, uno dei capi storici di uno dei gruppi della curva napoletana. Ecco le sue parole: "Noi leoni (i Vecchi Lyons, gruppo ultrà napoletano) come tutti gli altri ultrà napoletani non paghiamo per entrare al San Paolo. Niente biglietto e niente tessera del tifoso. Non perché vulimmo risparmià soldi ma perché tanti di noi sono schedati dalla polizia e quindi non possiamo dare i nomi. Il vero ultrà napoletano entra gratis allo stadio, grazie a un favore di qualcuno all’ingresso oppure scavalcando i cancelli. Il vero ultrà, inoltre, non prende neppure soldi dal club per scenografie o trasferte. Ci muoviamo autonomamente, con le macchine o le moto e gli striscioni ce li paghiamo noi. Perché noi non vogliamo essere controllati e vogliamo gli slogan che piacciono a noi. Quindi ci arrotoliamo lo striscione intorno al corpo, sotto i maglioni, così se qualche steward o poliziotto ci perquisisce non se ne accorge." Poco dopo si avvicina un altro rifoso, Totò, che fa parte del gruppo più potente e rispettato, i Mastiffs guidati proprio da Genny a Carogna, che afferma: "Sono un parcheggiatore abusivo, a 26 anni è un impiego che rende. Ci campiamo in tre: io, mia moglie e una bambina di 2 anni. Extracomunitari che fanno concorrenza? Per carità! Nun esiste proprio! Siamo solo noi e per questo dobbiamo ringraziare il sistema. Che cos’è il sistema? 'A camorra, ecco cos’è. Ci protegge nel lavoro, ci protegge pure per la nostra vita allo stadio. Così se qualcuno di noi sbaglia e magari allo stadio fa na’ fesseria, tipo ca tira fuori nu’ coltello e viene arrestato, il sistema paga pure l’avvocato. Noi siamo abituati così, divisi per quartieri e per sistema. Ogni quartiere ha il suo".