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Abbiamo de- industrializzato, fatto trattati di libero commercio con nazioni che non sanno nemmeno cosa siano i diritti dei lavoratori, abbiamo svenduto aziende leader in settori strategici al grido : lo vuole il mercato e i nodi prima o poi verranno al pettine.
Siamo destinati come occidente a diventare, e in parte già lo siamo, un enorme mercato di consumatori. E purtroppo politicamente ormai siamo nulli. Siamo sempre stati una colonia americana ma negli ultimi 30 anni c'è stato un appiattimento sulle posizioni americane che rasenta il masochismo. Siamo nel declino e possiamo solo cercare di ritardare l'inevitabile.
E tutto questo grazie alla lungimiranza e al patriottismo dei nostri managers e dei nostri politici.
Talmente furbi da credere che svendere tutto il know-how e le eccellenze all'estero portasse a giovamenti, come se gli altri fossero stupidi e non approfittassero dell'occasione per elevarsi dalla melma nella quale si trovavano.
Ho visto aziende che erano un fiore all'occhiello venire letteralmente disintegrate. Adesso, tu che hai creato, sei stato azzerato, gli altri che hanno copiato la fanno da padrone. Sicuramente ci sarà qualcuno che dirà che "era inevitabile". No, era evitabilissimo, bastava ragionare.
Come per esempio nella mia azienda, dove riversano tonnellate di lavori in India, i nuovi scienziati del domani. Sono di una stupidità e di una incapacità totale, invece di aiutarti incrementano la confusione possibilmente.
Eh, ma no, gli altri vanno aiutati, ci vuole cooperazione, ci troviamo in un mondo buono e solidale, la globalizzazione vincerà. Come se noi non fossimo riusciti a campare fino a qualche decennio fa.
Eccolo, il nostro mondo.
Ognuno per sé e Dio per tutti. Quando saremo cresciuti un po', allora potremo anche riparlarne.