Bisogna ripulire il calcio italiano dal cancro delle plusvalenze e dei debiti.
Tutti vanno penalizzati, Juve per prima come artefice del sistema (giusta una serie B e intimare agli Agnelli di levarsi dalle palle) e poi tutte le varie succursali (Udinese Sassuolo Sampdoria Genoa e Atalanta in primis) devono pagare per la propria connivenza.
A quel punto, si inizi con tolleranza zero su artifici contabili creativi, si punisca chi non è in regola con i conti (Roma e Inter su tutte) e si inizi a vivere il calcio in italia in base alle nostre autentiche possibilità, che ormai sono quelle di una Ligue1 qualunque (Senza il PSG).
Solo dopo aver fatto questa disintossicazione d'urto potremo davvero ripartire come movimento, con le giuste riforme.
Ma vuol dire probabilmente vaporizzare più di metà dell'indotto del calcio italiano e accettare che nei primi 5/10 anni l'intero movimento ne uscirà pesantemente ridimensionato (e per pesantemente ridimensionato intendo che giocatori del calibro di Berardi, Pereyra, Bennacer, Dzeko e Immobile diventerebbero gli assoluti top player e dovremmo accettare che le squadre italiane più abbienti non spendano più di 30/50 milioni di deficit annuo in calciomercato, quindi riempendoci di giovanissimi in rampa di lancio da rivendere e vecchi prestigiosi in esubero dalla premier)
Il resto vuol dire prolungare l'agonia di un movimento destinato al crack totale (con noi in mezzo, seppur meno esposti di molti altri)