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Durante un evento sull'autismo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sostenuto che l'assunzione di paracetamolo in gravidanza potrebbe causare l'autismo, sconsigliandone l'uso alle donne incinte se non in casi di estrema necessità. Trump ha annunciato che la Food and Drug Administration (FDA) informerà i medici di questo presunto rischio, sebbene il paracetamolo sia comunemente considerato l'unico antidolorifico da banco sicuro per le donne in gravidanza.
Il segretario alla Salute di Trump, Robert Kennedy Jr, noto per le sue posizioni novax, ha raccomandato l'uso di acido folinico come terapia per l'autismo, citando studi preliminari.
Le dichiarazioni hanno scatenato le proteste di scienziati e medici, che affermano che non esistono prove scientifiche che dimostrino una correlazione tra l'uso del paracetamolo in gravidanza e l'autismo. L'epidemiologo Pier Luigi Lopalco ha criticato Trump per aver politicizzato un dibattito scientifico con affermazioni non supportate da prove solide, avvertendo che ciò può creare confusione e danneggiare le persone affette da autismo.
Trump ha anche sollevato dubbi sui programmi vaccinali per i neonati, sconsigliando la vaccinazione contro l'epatite B prima dei 12 anni, andando contro il consenso medico diffuso.
Il segretario alla Salute di Trump, Robert Kennedy Jr, noto per le sue posizioni novax, ha raccomandato l'uso di acido folinico come terapia per l'autismo, citando studi preliminari.
Le dichiarazioni hanno scatenato le proteste di scienziati e medici, che affermano che non esistono prove scientifiche che dimostrino una correlazione tra l'uso del paracetamolo in gravidanza e l'autismo. L'epidemiologo Pier Luigi Lopalco ha criticato Trump per aver politicizzato un dibattito scientifico con affermazioni non supportate da prove solide, avvertendo che ciò può creare confusione e danneggiare le persone affette da autismo.
Trump ha anche sollevato dubbi sui programmi vaccinali per i neonati, sconsigliando la vaccinazione contro l'epatite B prima dei 12 anni, andando contro il consenso medico diffuso.