Piccolo OT
Per fortuna che qualcuno lo dice! Purtroppo, si ha la bizzarra idea di considerare le lingue italiane una "deviazione" dal toscano (sto semplificando a dismisura): non è così. Abbiamo un patrimonio linguistico che andrebbe tutelato e promosso.
E lo dico io che ho sempre avuto l'ignoranza di considerarmi "sofisticato" per la conoscenza del greco e del latino: solo in questi ultimi anni mi sono reso conto di quanto sia stato sciocco. Ho cercato di riavvicinarmi al lombardo parlandolo con mia nonna; adesso che lei non c'è più è più complicato tenere salde queste radici - penso davvero che italiano e lombardo (nel mio caso) non siano concorrenziali, ma una duplice ricchezza da mantenere.
Assolutamente esatto.
L'attuale italiano che parliamo in pratica non è altro che il dialetto fiorentino medioevale, che essendo all'epoca l'idioma usato dai maggiori letterati (Dante, Petrarca, Boccaccio ad es.), mantenne un certo prestigio e successivamente venne scelto come idioma "ufficiale" affinché tutte le popolazioni italiche potessero comprendersi, dato che al momento dell'unità d'Italia solo una piccolissima parte della popolazione conosceva e parlava l'italiano.
La stragrande maggioranza della gente infatti parlava la propria lingua "regionale", declinata nelle numerose varietà dialettali a seconda delle zone.
Ma si trattava, appunto, di lingue distinte da quella italiana, che esistevano in molti casi anche prima della ufficializzazione dell'italiano.
Il piemontese, il lombardo, il veneto, il ligure, il napoletano, il siciliano, tanto per citarne alcune, sono lingue romanze che si sono sviluppate in modo indipendente dal toscano.
Ecco perché rappresentano un enorme patrimonio da tutelare, come giustamente hai sottolineato.