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Ennesima intervista da parte di Theo, questa volta ad AS
"L'arrivo al Milan? Mi ha chiamato perché voleva vedermi, mi ha sorpreso ed è stata una riunione molto bella. Mi disse che ho talento, che potevo arrivare ad essere un grande giocatore. Abbiamo parlato della mia situazione nel Real Madrid, dei miei anni all’Alaves e alla Real Sociedad. Lo abbiamo fatto come se fossimo due amici. È che qui sono molto felice. Dal primo momento in cui sono arrivato, sia la squadra che i tifosi e tutto il club, mi hanno accolto alla grande. Quando è così, quando in una squadra stai così bene, semplicemente, non vuoi andartene. Voglio restare ancora a lungo. Milano è bellissima. Si mangia bene, si può fare shopping, la gente è gentile… Ci sto benissimo. Serie ALa differenza con la Liga si nota. Qui si gioca meno, è tutto più fisico e tattico, ma mi sono adattato bene. Sono migliorato? Sì, sono migliorato tanto, ma lo ha reso possibile avere la fiducia di Pioli. Senza, è impossibile dimostrare se vali qualcosa, se hai talento. E devo crescere ancora parecchio. Fantacalcio? Quando sono arrivato non sapevo cosa fosse, ora l’ho imparato e i miei 'allenatori' sono molto, molto pesanti. Mi rimproverano su social, ma dimenticano che sono un terzino, non posso segnare in tutte le partite. Ibra? Da quando è arrivato ci ha dato un plus, senza dubbio. È vero che la sua presenza un po’ mette soggezione, ma alla fine nel quotidiano ci aiuta tantissimo, è un compagno in più. Qualche volta ci mette sull'attenti, ma serve anche questo. Il rapporto con lui? Buonissimi. A volte mi tocca anche qualche ramanzina, ma è normale. Vuole sempre che dia il meglio di me: ci mette in riga, Zlatan è Zlatan. Con lui ci sono scherzi, risate, ma il suo lato da “Dio” impone rispetto e, in fondo, è quello che lo rende speciale".
Se credo alla rimonta per lo scudetto? Certo, manca ancora tanto. L’Inter si è un po’ allontanata, ma lotteremo fino all’ultima giornata, può ancora perdere o pareggiare. I campionati, spesso, regalano sorprese. Poi, ovviamente, ho l’obiettivo di giocare la Champions con questa maglia. Sarebbe bellissimo anche perchè il Milan non la gioca da tanto tempo. CR7? Se il Real ha sbagliato a cederlo? Credo di sì. Cristiano è un giocatore enorme e da quando è andato via, il Real non è più stato lo stesso. Futuro? Non ne ho la più pallida idea (ride, ndr). Hakimi e Real?Non saprei dirlo, sono decisioni del club e dell’allenatore, ma la cosa migliore, per entrambi, era andarsene. Se un calciatore non gioca, non può dimostrare niente. E ora lo stiamo facendo. Nazionale? Non lo so, io la aspetto. Il mio cellulare ha sempre batteria e rete al massimo, nel caso arrivasse (ride, ndr). Continuerò a dare tutto ogni giorno per riuscirci, è un mio obiettivo giocare nella Francia al fianco di mio fratello. Cosa sogno? Essere il migliore al mondo nella mia posizione e trionfare nel Milan. È un posto che mi ha reso molto felice".
"L'arrivo al Milan? Mi ha chiamato perché voleva vedermi, mi ha sorpreso ed è stata una riunione molto bella. Mi disse che ho talento, che potevo arrivare ad essere un grande giocatore. Abbiamo parlato della mia situazione nel Real Madrid, dei miei anni all’Alaves e alla Real Sociedad. Lo abbiamo fatto come se fossimo due amici. È che qui sono molto felice. Dal primo momento in cui sono arrivato, sia la squadra che i tifosi e tutto il club, mi hanno accolto alla grande. Quando è così, quando in una squadra stai così bene, semplicemente, non vuoi andartene. Voglio restare ancora a lungo. Milano è bellissima. Si mangia bene, si può fare shopping, la gente è gentile… Ci sto benissimo. Serie ALa differenza con la Liga si nota. Qui si gioca meno, è tutto più fisico e tattico, ma mi sono adattato bene. Sono migliorato? Sì, sono migliorato tanto, ma lo ha reso possibile avere la fiducia di Pioli. Senza, è impossibile dimostrare se vali qualcosa, se hai talento. E devo crescere ancora parecchio. Fantacalcio? Quando sono arrivato non sapevo cosa fosse, ora l’ho imparato e i miei 'allenatori' sono molto, molto pesanti. Mi rimproverano su social, ma dimenticano che sono un terzino, non posso segnare in tutte le partite. Ibra? Da quando è arrivato ci ha dato un plus, senza dubbio. È vero che la sua presenza un po’ mette soggezione, ma alla fine nel quotidiano ci aiuta tantissimo, è un compagno in più. Qualche volta ci mette sull'attenti, ma serve anche questo. Il rapporto con lui? Buonissimi. A volte mi tocca anche qualche ramanzina, ma è normale. Vuole sempre che dia il meglio di me: ci mette in riga, Zlatan è Zlatan. Con lui ci sono scherzi, risate, ma il suo lato da “Dio” impone rispetto e, in fondo, è quello che lo rende speciale".
Se credo alla rimonta per lo scudetto? Certo, manca ancora tanto. L’Inter si è un po’ allontanata, ma lotteremo fino all’ultima giornata, può ancora perdere o pareggiare. I campionati, spesso, regalano sorprese. Poi, ovviamente, ho l’obiettivo di giocare la Champions con questa maglia. Sarebbe bellissimo anche perchè il Milan non la gioca da tanto tempo. CR7? Se il Real ha sbagliato a cederlo? Credo di sì. Cristiano è un giocatore enorme e da quando è andato via, il Real non è più stato lo stesso. Futuro? Non ne ho la più pallida idea (ride, ndr). Hakimi e Real?Non saprei dirlo, sono decisioni del club e dell’allenatore, ma la cosa migliore, per entrambi, era andarsene. Se un calciatore non gioca, non può dimostrare niente. E ora lo stiamo facendo. Nazionale? Non lo so, io la aspetto. Il mio cellulare ha sempre batteria e rete al massimo, nel caso arrivasse (ride, ndr). Continuerò a dare tutto ogni giorno per riuscirci, è un mio obiettivo giocare nella Francia al fianco di mio fratello. Cosa sogno? Essere il migliore al mondo nella mia posizione e trionfare nel Milan. È un posto che mi ha reso molto felice".