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Mauro Tassotti alla GDS in edicola oggi 14 agosto."Non capisco perché si debba cedere un ragazzo come Davide Calabria che arriva dal vivaio. Certo, assicurerebbe una preziosa plusvalenza. Certo, non ha fatto una buona stagione. Ma io gli darei altre chance. Dumfries sarebbe un prospetto, ma come detto io non toglierei chance a Calabria. Ed Andrea Conti è stato penalizzato dagli infortuni, perciò cederlo adesso non avrebbe senso, neppure considerando la situazione di bilancio del club. Le sue quotazioni potrebbero risalire”.
"Terrei Ibra? Logicamente sì. È forte, fortissimo. Vale un sacrificio economico. Dal Milan ha avuto, al Milan ha dato. L’età è quella che è, ma credo sia possibile trovare un accordo per restare insieme. C’è l’aspetto tecnico, indiscutibile, e c’è il resto. Rafael Leão, per esempio, con lui è cresciuto. E poi se non rimane ci sarebbe da cercare un’altra soluzione. Non sarebbe facile”.
"Milan appeso all’attesa della firma di Zlatan? Non credo, immagino che i dirigenti abbiano già pensato ad altre strade, però sostituire Ibrahimović è piuttosto complicato. È anche difficile gestirlo, vuole giocare sempre e comunque. Ma è un uomo intelligente. Capisce quello che può fare e Stefano Pioli è stato bravo nel trovare un’intesa. Lo ha fatto rendere al massimo”.
"Mercato bloccato quello del Milan? Non mi pare che si muovano molto neanche gli altri club. La stagione è stata strana, saranno strane le conseguenze”.
"Milan lontano dalla vetta? Dalla vetta sì, perché certamente per il momento Juventus e Inter viaggiano su altri binari. Però non mi sembra che le altre società abbiano fatto tanto per avvicinarsi e credo che con qualche ritocco il Milan possa giocarsela con tutte. Credo che non abbia molto da invidiare alla Lazio o alla Roma. Soltanto, ha bisogno di un po’ di tempo, perché molti giocatori sono giovani e hanno bisogno di fare esperienza. La qualità c’è. Non si fanno tanti punti in un finale di campionato, per quanto strano sia stato quello che abbiamo visto in Italia dopo il lockdown, soltanto per caso. La base c’è. Il Milan deve mantenere la continuità di rendimento. Poi ci sarà da integrare”.
"Due o tre acquisti sono sufficienti. Il Milan già così non è una squadra tecnicamente scarsa e con i successi di questi mesi ha acquistato fiducia. La fiducia è importante per raggiungere grandi traguardi”.
"Cosa serve? Un terzino destro, un centrocampista ed un centrale di difesa? Tutto dipende da Ibrahimović. Se non restasse bisognerebbe ripensare tutto”.
"Maldini? Fa bene a restare a prescindere. Per le competenze, per quello che fa, per la sua storia e il valore che il suo nome ha nel mondo. Paolo è il Milan. Dicono che abbia sbagliato qualche scelta: non si mette in croce un dirigente per questo. Bisogna anche dare il tempo di sbagliare”.
"Elliott dovrebbe spendere di più? Questi proprietari hanno speso, si sono ritrovati fra le mani tanti contratti pesanti, hanno visto sfilare giocatori importanti come Gonzalo Higuaín e Leonardo Bonucci. Il momento è quello che è. Non condanno Elliott. Il Milan però deve tornare al top e ripeto che secondo me non manca tanto per arrivarci”.
"Il Milan Deve ripartire dalla conferma dei giocatori fondamentali. Non soltanto Ibrahimovic, ma Theo Hernández, Ismaël Bennacer, Ante Rebić, ovviamente Gigio Donnarumma ed Alessio Romagnoli. Il Milan ha una base. Se riesce a conservarla, non ci sarà bisogno di molto altro. Servirà un po’ di tempo, ma i tifosi hanno già dimostrato di avere pazienza. Se si percepisce la volontà di tornare a certi livelli, si può sopportare l’attesa”.
"Io alla Juve con Pirlo? Nessuno mi ha chiamato e sto bene dove sto. Direi molto bene”.
"Terrei Ibra? Logicamente sì. È forte, fortissimo. Vale un sacrificio economico. Dal Milan ha avuto, al Milan ha dato. L’età è quella che è, ma credo sia possibile trovare un accordo per restare insieme. C’è l’aspetto tecnico, indiscutibile, e c’è il resto. Rafael Leão, per esempio, con lui è cresciuto. E poi se non rimane ci sarebbe da cercare un’altra soluzione. Non sarebbe facile”.
"Milan appeso all’attesa della firma di Zlatan? Non credo, immagino che i dirigenti abbiano già pensato ad altre strade, però sostituire Ibrahimović è piuttosto complicato. È anche difficile gestirlo, vuole giocare sempre e comunque. Ma è un uomo intelligente. Capisce quello che può fare e Stefano Pioli è stato bravo nel trovare un’intesa. Lo ha fatto rendere al massimo”.
"Mercato bloccato quello del Milan? Non mi pare che si muovano molto neanche gli altri club. La stagione è stata strana, saranno strane le conseguenze”.
"Milan lontano dalla vetta? Dalla vetta sì, perché certamente per il momento Juventus e Inter viaggiano su altri binari. Però non mi sembra che le altre società abbiano fatto tanto per avvicinarsi e credo che con qualche ritocco il Milan possa giocarsela con tutte. Credo che non abbia molto da invidiare alla Lazio o alla Roma. Soltanto, ha bisogno di un po’ di tempo, perché molti giocatori sono giovani e hanno bisogno di fare esperienza. La qualità c’è. Non si fanno tanti punti in un finale di campionato, per quanto strano sia stato quello che abbiamo visto in Italia dopo il lockdown, soltanto per caso. La base c’è. Il Milan deve mantenere la continuità di rendimento. Poi ci sarà da integrare”.
"Due o tre acquisti sono sufficienti. Il Milan già così non è una squadra tecnicamente scarsa e con i successi di questi mesi ha acquistato fiducia. La fiducia è importante per raggiungere grandi traguardi”.
"Cosa serve? Un terzino destro, un centrocampista ed un centrale di difesa? Tutto dipende da Ibrahimović. Se non restasse bisognerebbe ripensare tutto”.
"Maldini? Fa bene a restare a prescindere. Per le competenze, per quello che fa, per la sua storia e il valore che il suo nome ha nel mondo. Paolo è il Milan. Dicono che abbia sbagliato qualche scelta: non si mette in croce un dirigente per questo. Bisogna anche dare il tempo di sbagliare”.
"Elliott dovrebbe spendere di più? Questi proprietari hanno speso, si sono ritrovati fra le mani tanti contratti pesanti, hanno visto sfilare giocatori importanti come Gonzalo Higuaín e Leonardo Bonucci. Il momento è quello che è. Non condanno Elliott. Il Milan però deve tornare al top e ripeto che secondo me non manca tanto per arrivarci”.
"Il Milan Deve ripartire dalla conferma dei giocatori fondamentali. Non soltanto Ibrahimovic, ma Theo Hernández, Ismaël Bennacer, Ante Rebić, ovviamente Gigio Donnarumma ed Alessio Romagnoli. Il Milan ha una base. Se riesce a conservarla, non ci sarà bisogno di molto altro. Servirà un po’ di tempo, ma i tifosi hanno già dimostrato di avere pazienza. Se si percepisce la volontà di tornare a certi livelli, si può sopportare l’attesa”.
"Io alla Juve con Pirlo? Nessuno mi ha chiamato e sto bene dove sto. Direi molto bene”.