Tar: Milan, documenti cessione a Blue Skye in 30 giorni

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La Figc sarà costretta ad esibire entro trenta giorni la documentazione richiesta da Blue Skye relativa alla cessione del Milan dall’hedge fund Elliott (del quale Blue Skye era socio) al fondo Red Bird di Gerry Cardinale. La sentenza è del Tar del Lazio e ribalta le precedenti decisioni. Più nello specifico fa riferimento alle carte presentate da ACM Bidco BV, la società di diritto olandese attraverso la quale Cardinale ha acquisito il Milan, che attestano i requisiti di onorabilità e solidità finanziaria previsti dall’articolo 20 – bis delle Norme Organizzative Interne Federali (NOIF) sulle acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico e al lavoro svolto dal Co.A.P.S., la Commissione Acquisizione Partecipazioni Societarie, di cui si avvale la Federazione italiana gioco calcio.

“controllore” del Milan sia ancora Elliott che ha concesso un vendor loan di diverse centinaia di milioni di euro a Red Bird per chiudere il deal. La decisione del Tar chiude un lungo contenzioso che era partito lo scorso novembre e dopo il diniego della Figc aveva visto opporsi alle richieste di Blue Skye anche Jerry Cardinale, l’attuale ad del Milan Giorgio Furlani e la società di diritto olandese ACM Bidco BV.

Blue Skye sta dando battaglia dallo scorso settembre in tutte le sedi (altri giudizi sono in corso negli Stati Uniti e in Lussemburgo e da una denuncia dello stesso fondo che fa riferimento a Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo sono partite anche le perquisizioni della Guardia di Finanza nelle sedi degli advisor dell’operazione) perché ritiene di essere stato estromesso dall’affare pur essendo stato socio di minoranza di Elliott (aveva una partecipazione in Project Redblack, controllante della Rossoneri Sport Investment a cui faceva capo il Milan) nei quattro anni in cui l’hedge fund fondato da Singer ha gestito il club rossonero.

E questa come le altre cause hanno l’obiettivo di dimostrare che alla fine il vero “controllore” del Milan sia ancora Elliott che ha concesso un vendor loan di diverse centinaia di milioni di euro a Red Bird per chiudere il deal. La decisione del Tar chiude un lungo contenzioso che era partito lo scorso novembre e dopo il diniego della Figc aveva visto opporsi alle richieste di Blue Skye anche Gerry Cardinale, l’attuale ad del Milan Giorgio Furlani e la società di diritto olandese ACM Bidco BV.

Per capire cosa significhi davvero la decisione del tribunale amministrativo bisognerà aspettare la presentazione dei documenti. Certo è che ormai i fronti aperti sull’operazione che ha visto il passaggio del Milan dal fondo Elliott a Cardinale sono tanti senza che fino ad ora la società rossonera sia riuscito a dissipare i dubbi alla domanda che ormai si fanno in tanti: chi è il vero proprietario del Milan, o meglio, chi controlla davvero il club.

La risposta dei legali di Cardinale:"Contestualmente alla liberazione del pegno da parte di Redblack sulle azioni dell’ Ac Milan, Rossoneri ha disposto la continuazione del pegno a favore della Redblack sulla totalità dei proventi della vendita. Sono ora oggetto del pegno 1) Un importo in contanti di circa 600 milioni versato sul conto bancario della Rossoneri (pegno regolato dal diritto lussemburghese); 2) Notes (strumenti finanziari di debito, ndr) per l’importo nominale di circa 560 milioni emesse dall’acquirente in forza del vendor loan stipulato con la Rossoneri (pegno regolato dal diritto olandese). Contrariamente a quanto asserito da Blue Skye, il gruppo Elliott non ha mantenuto in AC Milan alcuna partecipazione di minoranza. Con l’atto notarile, infatti, è stato confermato che il 31 agosto 2022 RedBird, tramite ACM Bidco, ha acquistato tutte le azioni che Rossoneri deteneva in AC Milan. A seguito di detta cessione, quindi è venuta meno qualsiasi partecipazione del Gruppo Elliott nell’AC Milan. Davvero non si comprende quale asserito 'mistero' sarebbe collegato all’operazione in questione".
 
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La Figc sarà costretta ad esibire entro trenta giorni la documentazione richiesta da Blue Skye relativa alla cessione del Milan dall’hedge fund Elliott (del quale Blue Skye era socio) al fondo Red Bird di Gerry Cardinale. La sentenza è del Tar del Lazio e ribalta le precedenti decisioni. Più nello specifico fa riferimento alle carte presentate da ACM Bidco BV, la società di diritto olandese attraverso la quale Cardinale ha acquisito il Milan, che attestano i requisiti di onorabilità e solidità finanziaria previsti dall’articolo 20 – bis delle Norme Organizzative Interne Federali (NOIF) sulle acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico e al lavoro svolto dal Co.A.P.S., la Commissione Acquisizione Partecipazioni Societarie, di cui si avvale la Federazione italiana gioco calcio.

“controllore” del Milan sia ancora Elliott che ha concesso un vendor loan di diverse centinaia di milioni di euro a Red Bird per chiudere il deal. La decisione del Tar chiude un lungo contenzioso che era partito lo scorso novembre e dopo il diniego della Figc aveva visto opporsi alle richieste di Blue Skye anche Jerry Cardinale, l’attuale ad del Milan Giorgio Furlani e la società di diritto olandese ACM Bidco BV.

Blue Skye sta dando battaglia dallo scorso settembre in tutte le sedi (altri giudizi sono in corso negli Stati Uniti e in Lussemburgo e da una denuncia dello stesso fondo che fa riferimento a Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo sono partite anche le perquisizioni della Guardia di Finanza nelle sedi degli advisor dell’operazione) perché ritiene di essere stato estromesso dall’affare pur essendo stato socio di minoranza di Elliott (aveva una partecipazione in Project Redblack, controllante della Rossoneri Sport Investment a cui faceva capo il Milan) nei quattro anni in cui l’hedge fund fondato da Singer ha gestito il club rossonero.

E questa come le altre cause hanno l’obiettivo di dimostrare che alla fine il vero “controllore” del Milan sia ancora Elliott che ha concesso un vendor loan di diverse centinaia di milioni di euro a Red Bird per chiudere il deal. La decisione del Tar chiude un lungo contenzioso che era partito lo scorso novembre e dopo il diniego della Figc aveva visto opporsi alle richieste di Blue Skye anche Gerry Cardinale, l’attuale ad del Milan Giorgio Furlani e la società di diritto olandese ACM Bidco BV.

Per capire cosa significhi davvero la decisione del tribunale amministrativo bisognerà aspettare la presentazione dei documenti. Certo è che ormai i fronti aperti sull’operazione che ha visto il passaggio del Milan dal fondo Elliott a Cardinale sono tanti senza che fino ad ora la società rossonera sia riuscito a dissipare i dubbi alla domanda che ormai si fanno in tanti: chi è il vero proprietario del Milan, o meglio, chi controlla davvero il club.
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“controllore” del Milan sia ancora Elliott che ha concesso un vendor loan di diverse centinaia di milioni di euro a Red Bird per chiudere il deal. La decisione del Tar chiude un lungo contenzioso che era partito lo scorso novembre e dopo il diniego della Figc aveva visto opporsi alle richieste di Blue Skye anche Jerry Cardinale, l’attuale ad del Milan Giorgio Furlani e la società di diritto olandese ACM Bidco BV.

Blue Skye sta dando battaglia dallo scorso settembre in tutte le sedi (altri giudizi sono in corso negli Stati Uniti e in Lussemburgo e da una denuncia dello stesso fondo che fa riferimento a Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo sono partite anche le perquisizioni della Guardia di Finanza nelle sedi degli advisor dell’operazione) perché ritiene di essere stato estromesso dall’affare pur essendo stato socio di minoranza di Elliott (aveva una partecipazione in Project Redblack, controllante della Rossoneri Sport Investment a cui faceva capo il Milan) nei quattro anni in cui l’hedge fund fondato da Singer ha gestito il club rossonero.

E questa come le altre cause hanno l’obiettivo di dimostrare che alla fine il vero “controllore” del Milan sia ancora Elliott che ha concesso un vendor loan di diverse centinaia di milioni di euro a Red Bird per chiudere il deal. La decisione del Tar chiude un lungo contenzioso che era partito lo scorso novembre e dopo il diniego della Figc aveva visto opporsi alle richieste di Blue Skye anche Gerry Cardinale, l’attuale ad del Milan Giorgio Furlani e la società di diritto olandese ACM Bidco BV.

Per capire cosa significhi davvero la decisione del tribunale amministrativo bisognerà aspettare la presentazione dei documenti. Certo è che ormai i fronti aperti sull’operazione che ha visto il passaggio del Milan dal fondo Elliott a Cardinale sono tanti senza che fino ad ora la società rossonera sia riuscito a dissipare i dubbi alla domanda che ormai si fanno in tanti: chi è il vero proprietario del Milan, o meglio, chi controlla davvero il club.
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gabri65

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“controllore” del Milan sia ancora Elliott che ha concesso un vendor loan di diverse centinaia di milioni di euro a Red Bird per chiudere il deal. La decisione del Tar chiude un lungo contenzioso che era partito lo scorso novembre e dopo il diniego della Figc aveva visto opporsi alle richieste di Blue Skye anche Jerry Cardinale, l’attuale ad del Milan Giorgio Furlani e la società di diritto olandese ACM Bidco BV.

Blue Skye sta dando battaglia dallo scorso settembre in tutte le sedi (altri giudizi sono in corso negli Stati Uniti e in Lussemburgo e da una denuncia dello stesso fondo che fa riferimento a Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo sono partite anche le perquisizioni della Guardia di Finanza nelle sedi degli advisor dell’operazione) perché ritiene di essere stato estromesso dall’affare pur essendo stato socio di minoranza di Elliott (aveva una partecipazione in Project Redblack, controllante della Rossoneri Sport Investment a cui faceva capo il Milan) nei quattro anni in cui l’hedge fund fondato da Singer ha gestito il club rossonero.

E questa come le altre cause hanno l’obiettivo di dimostrare che alla fine il vero “controllore” del Milan sia ancora Elliott che ha concesso un vendor loan di diverse centinaia di milioni di euro a Red Bird per chiudere il deal. La decisione del Tar chiude un lungo contenzioso che era partito lo scorso novembre e dopo il diniego della Figc aveva visto opporsi alle richieste di Blue Skye anche Gerry Cardinale, l’attuale ad del Milan Giorgio Furlani e la società di diritto olandese ACM Bidco BV.

Per capire cosa significhi davvero la decisione del tribunale amministrativo bisognerà aspettare la presentazione dei documenti. Certo è che ormai i fronti aperti sull’operazione che ha visto il passaggio del Milan dal fondo Elliott a Cardinale sono tanti senza che fino ad ora la società rossonera sia riuscito a dissipare i dubbi alla domanda che ormai si fanno in tanti: chi è il vero proprietario del Milan, o meglio, chi controlla davvero il club.

Che schifo.

Ma dove vogliamo andare.

Dritti in serie C e con una vera proprietà, tabula rasa e ricominciare da zero.
 
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Gunnar67

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Ma la domanda vera é: chi sono Cerchione e Davanzo? Uomini utili del cavalier Berlusca?
 
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Che schifo.

Ma dove vogliamo andare.

Dritti in serie C e con una verà proprietà, tabula rasa e ricominciare da zero.
Basterebbe semplicemente una proprietà normale, perchè ricominciare dalla C?
Abbiamo un sacco di giovani interessanti, entusiasmo dei tifosi con san siro pieno, conti a posto, campioni d'italia in carica, ai quarti di CL...
Capivo questo genere di uscite ai tempi di Berlusconi, oggi non le capisco più.
 

gabri65

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Basterebbe semplicemente una proprietà normale, perchè ricominciare dalla C?
Abbiamo un sacco di giovani interessanti, entusiasmo dei tifosi con san siro pieno, conti a posto, campioni d'italia in carica, ai quarti di CL...
Capivo questo genere di uscite ai tempi di Berlusconi, oggi non le capisco più.

Ma era un'iperbole, via. Se vai in serie C magari il fondo dei maledetti ebrei strozzini ti mollerebbe.

Io non ce la faccio più con questi, sono prossimo a mollare io con il Milan.
 
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Basterebbe semplicemente una proprietà normale, perchè ricominciare dalla C?
Abbiamo un sacco di giovani interessanti, entusiasmo dei tifosi con san siro pieno, conti a posto, campioni d'italia in carica, ai quarti di CL...
Capivo questo genere di uscite ai tempi di Berlusconi, oggi non le capisco più.

Penso sia proprio il contrario.
Ai tempi di Berlusconi, anche negli ultimi disastrosi anni del duo malefico, avevamo ancora la speranza di poter essere ceduti ad una vera proprietà ambiziosa.

Ormai questa ipotesi è del tutto tramontata e fino a quando non costruiremo il nuovo stadio (ovvero nel 2000mai) il Milan passerà di mano in mano (e ovviamente saremo acquistai-ceduti-acquistati-ceduti sempre e solo tra fondi di investimento. Risultato? 0 ambizione sportiva ma solo una gestione oculata delle spese)

Se penso che nel 2007 Berlusca rifiutò 1 miliardo da Al Thani.........................😢
 

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E questa come le altre cause hanno l’obiettivo di dimostrare che alla fine il vero “controllore” del Milan sia ancora Elliott che ha concesso un vendor loan di diverse centinaia di milioni di euro a Red Bird per chiudere il deal. La decisione del Tar chiude un lungo contenzioso che era partito lo scorso novembre e dopo il diniego della Figc aveva visto opporsi alle richieste di Blue Skye anche Gerry Cardinale, l’attuale ad del Milan Giorgio Furlani e la società di diritto olandese ACM Bidco BV.

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Per capire cosa significhi davvero la decisione del tribunale amministrativo bisognerà aspettare la presentazione dei documenti. Certo è che ormai i fronti aperti sull’operazione che ha visto il passaggio del Milan dal fondo Elliott a Cardinale sono tanti senza che fino ad ora la società rossonera sia riuscito a dissipare i dubbi alla domanda che ormai si fanno in tanti: chi è il vero proprietario del Milan, o meglio, chi controlla davvero il club.
Ancora minchione e disavanzo?
Ma è un loop.
 

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