Splendidi Incisivi
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Nell'articolo sul grande Bologna mi son soffermato molto, parlando dell'Expo, sulla figura di Gabriel Hanot che oggi diventerà il protagonista assoluto della nostra storia di calcio.
Oggi infatti parleremo, in primo luogo, della Coppa Latina che si può definire la "mamma" della Champions League, imparentata un po' come la Mitropa che ne era la "nonna", di fatto proprio tra la Coppa Latina e la Champions League avverrà l'avvicendamento ai vertici del calcio europeo degli anni '50, delle origini di quest'ultima, poi, parleremo nella seconda parte del nostro articolo.
Torniamo però a Monsieur Gabriel Hanot, egli infatti fu uno dei padri fondatori della Coppa Latina che vide la luce nel 1949, anche questa volta organizzata soltanto da alcune federazioni, precisamente la Spagna, il Portogallo, la Francia e l'Italia, quest'ultima come comune denominatore rispetto all'èlite organizzatrice della Mitropa.
Il passaggio di consegne tra il quadrilatero dell'Europa centro-orientale, animatore della Mitropa, e il quadrilatero latino, creatore dell'omonima coppa, lo si deve a vari fattori.
Partiamo dal presupposto che l'Austria cesserà di esistere a livello internazionale come paese almeno fino alla fine della guerra, nel '45, il che portò ad un'irreparabile arretratezza organizzativa rispetto agli altri movimenti calcistici, stesso discorso per la Cecoslovacchia che diventerà "Protettorato di Boemia e Moravia" sotto il Terzo Reich con distaccamento dei territori slovacchi, soltanto l'Ungheria manterrà una certa integrità nazionale, non senza abbondanti scuotimenti, si pensi a Budapest divenuta territorio di battaglia tra l'esercito russo e tedesco, fino alla liberazione del 1945, per questi motivi l'Ungheria riuscirà a salutare un'ultima grande stagione calcistica negli anni '50 con la leggendaria Aranycsapat. Discorso diverso per i paesi latini che salirono alla ribalta grazie a ingenti investimenti monetari in concomitanza con una situazione politica relativamente più tranquilla dell'Europa centro orientale. In questo modo la seconda tetrarchia del calcio europeo darà il via, nel giugno del 1949, alla Coppa Latina.
La prima edizione, alla quale parteciperanno i campioni delle rispettive federazioni, vedrà vincitrice il Barcellona, vittorioso in finale contro lo Sporting Lisbona; nella seconda edizioni arriveranno le prime rinunce, tutte italiane, da parte di Milan, Juventus e Inter, il che portò la Lazio a giocarsi la competizione e ad uscire anzitempo con i futuri campioni del Benfica, causa un secco 3-0; nella terza edizione del 1950 arriverà la prima vittoria italiana, grazie al nostro Milan che eliminerà prima l'Atletico Madrid per 4-1(
)e poi per 5-0 il Lilla, quest'ultima partecipante per rinuncia del Nizza campione di Francia; nella quarta edizione parteciperanno tutti i campioni e la competizione andrà al Barcellona; nella quinta edizione ci saranno rinunce sia italiane che spagnole, le quali porteranno il Milan al posto di Juventus e Inter, il Valencia al posto del Barcellona, invece la vittoria finale andrà allo Stade Reims; nella sesta edizione del 1955(la 1954 non fu disputata causa mondiali)conquisterà per la prima volta il titolo il Real Madrid, anche qui una rinuncia portoghese; infine abbiamo le ultime due edizioni, del 1956 e del 1957, rispettivamente conquistate da Milan e Real Madrid, accavallatesi con le prime due edizioni della Coppa dei Campioni.
La competizione fu abbastanza sfortunata infatti quasi tutti gli anni furono registrati importanti abbandoni, talvolta molteplici nello stesso paese ed è a questo punto che subentra la figura di Gabriel Hanot, di seguito in foto:
Era una mattina di novembre quando Monsieur Hanot prese in mano il Daily Mail e lesse il titolo: "Salutiamo i Wolves, ora campioni del mondo". Hanot non credette ai suoi occhi, ma cos'era successo? Beh, conosciamo tutti la "modestia" inglese, tale da spingerli a non prendere parte mai alla Mitropa Cup per manifesta superiorità, fuori dai loro confini uscirono per la prima volta nel 1938 con il Chelsea che disputò un dignitoso torneo a Parigi salvo poi essere spazzato via dalla brillantezza del Bologna, lo stesso Bologna che recensì Hanot.
Facciamo qualche passo avanti però, arriviamo al 1950, anno della prima partecipazione mondiale dell'Inghilterra, dove i "Masters", i maestri del football, vennero eliminati dai quasi dilettanti giocatori statunitensi per 1-0 ma gli inglesi dimenticarono in fretta.
Nel 1953, tre anni dopo, avverrà l'incredibile, infatti l'Aranycsapat ungherese spazzerà via l'inghilterra con il risultato di 6-3, nel tempio sacro di Wembley, tempio che non fu mai violato prima da una squadra non britannica, ma nulla, i Masters dimenticarono in fretta anche quella batosta(noi invece avremo modo di parlare di quella storica partita nel prossimo articolo).
Siamo allora nel novembre del 1954, lo stesso novembre nel quale Hanot tiene tra le mani l'edizione del Daily, quando lo Spartak Mosca va all'Highbury a fare una scampagnata contro l'Arsenal ma gli inglesi mandano giù anche quest'altra batosta e fanno orecchie da mercante almeno fino a Wolverhampton-Spartak Mosca.
I Wolves nella stagione precedente, la 1953-1954, si erano laureati campioni d'Inghilterra, così, sguinzagliata l'artiglieria pesante, i lupi di Billy Wright regolarono per 4-1 lo Spartak, quindi andarono ad affrontare l'Honved, il leggendario Honved degli anni '50, la fucina di talenti dell'Aranycsapat. I lupi vinceranno quella partita per 3-2 e David Wynne-Morgan, in questo modo, scriverà sul Daily: "Salutiamo i Wolves, ora campioni del mondo".
Monsieur Hanot non crede ai suoi occhi, campioni del mondo? Dopo aver raccolto figure barbine a destra e a manca? Hanot si agita, cerca in fretta e furia una penna e scrive il pezzo che pubblicherà sull'Equipe: "No, il Wolverhampton non è ancora Campione del mondo dei club" e sotto lancia l'idea: un "Championnat d'Europe interclubs" perché si decreti il vero campione.
Marcel Oger, direttore dell'Equipe, invierà, dopo averne realizzata la bozza con Hanot, il regolamento di questa nuova competizione, le risposte non furono incoraggianti, a parte quella del presidente della Fifa Rodolphe Seeldrayers che sottolineava come sotto il patrocinio della Fifa, all'epoca, ci fosse soltanto l'organizzazione di incontri nazionali, mentre l'organizzazione di una competizione simile, se conciliata nelle date con gli incontri nazionali, si sarebbe potuta tranquillamente realizzare.
Nel marzo del 1955 avviene l'incontro al vertice tra Gabriel Hanot e l'assemblea plenaria della Uefa, alla quale parteciparono uomini del calibro di Sebes e Bernabeu, così, nel giro di sei mesi, il 4 settembre 1955 verrà disputato il primo incontro della storia della Coppa dei Campioni tra Sporting Lisbona e Partizan Belgrado. È nata la Coppa dei Campioni.
Le prime cinque edizioni come sappiamo ormai tutti furono vinte dal Real Madrid di Santiago Bernabeu che vide soddisfatte le sue ambizioni dato che avallò il progetto di Hanot proprio per portare alla ribalta internazionale il suo Real, al quale ormai stavano stretti i confini nazionali.
Da notare che nelle prime dieci edizioni della Coppa dei Campioni in finale non arriverà mai una squadra che fosse al di fuori del celebre 'quadrilatero latino', a parte l'Eintracht di Francoforte nell'edizione del 1959-1960.
Pian piano quest'egemonia verrà rotta a partire dalla stagione 1965-1966 che vide fronteggiarsi Real Madrid e Partizan Belgrado; la Coppa dei Campioni cominciò così a scrivere le prime pagine della sua storia col Benfica di Guttmann, il Milan di Rocco o l'Inter di Herrera ma queste sono altre storie...
Nel video gli Highlights di Real Madrid-Stade Reims 4-3, la primissima finale di Coppa dei Campioni:
Oggi infatti parleremo, in primo luogo, della Coppa Latina che si può definire la "mamma" della Champions League, imparentata un po' come la Mitropa che ne era la "nonna", di fatto proprio tra la Coppa Latina e la Champions League avverrà l'avvicendamento ai vertici del calcio europeo degli anni '50, delle origini di quest'ultima, poi, parleremo nella seconda parte del nostro articolo.
Torniamo però a Monsieur Gabriel Hanot, egli infatti fu uno dei padri fondatori della Coppa Latina che vide la luce nel 1949, anche questa volta organizzata soltanto da alcune federazioni, precisamente la Spagna, il Portogallo, la Francia e l'Italia, quest'ultima come comune denominatore rispetto all'èlite organizzatrice della Mitropa.
Il passaggio di consegne tra il quadrilatero dell'Europa centro-orientale, animatore della Mitropa, e il quadrilatero latino, creatore dell'omonima coppa, lo si deve a vari fattori.
Partiamo dal presupposto che l'Austria cesserà di esistere a livello internazionale come paese almeno fino alla fine della guerra, nel '45, il che portò ad un'irreparabile arretratezza organizzativa rispetto agli altri movimenti calcistici, stesso discorso per la Cecoslovacchia che diventerà "Protettorato di Boemia e Moravia" sotto il Terzo Reich con distaccamento dei territori slovacchi, soltanto l'Ungheria manterrà una certa integrità nazionale, non senza abbondanti scuotimenti, si pensi a Budapest divenuta territorio di battaglia tra l'esercito russo e tedesco, fino alla liberazione del 1945, per questi motivi l'Ungheria riuscirà a salutare un'ultima grande stagione calcistica negli anni '50 con la leggendaria Aranycsapat. Discorso diverso per i paesi latini che salirono alla ribalta grazie a ingenti investimenti monetari in concomitanza con una situazione politica relativamente più tranquilla dell'Europa centro orientale. In questo modo la seconda tetrarchia del calcio europeo darà il via, nel giugno del 1949, alla Coppa Latina.

La prima edizione, alla quale parteciperanno i campioni delle rispettive federazioni, vedrà vincitrice il Barcellona, vittorioso in finale contro lo Sporting Lisbona; nella seconda edizioni arriveranno le prime rinunce, tutte italiane, da parte di Milan, Juventus e Inter, il che portò la Lazio a giocarsi la competizione e ad uscire anzitempo con i futuri campioni del Benfica, causa un secco 3-0; nella terza edizione del 1950 arriverà la prima vittoria italiana, grazie al nostro Milan che eliminerà prima l'Atletico Madrid per 4-1(
La competizione fu abbastanza sfortunata infatti quasi tutti gli anni furono registrati importanti abbandoni, talvolta molteplici nello stesso paese ed è a questo punto che subentra la figura di Gabriel Hanot, di seguito in foto:

Era una mattina di novembre quando Monsieur Hanot prese in mano il Daily Mail e lesse il titolo: "Salutiamo i Wolves, ora campioni del mondo". Hanot non credette ai suoi occhi, ma cos'era successo? Beh, conosciamo tutti la "modestia" inglese, tale da spingerli a non prendere parte mai alla Mitropa Cup per manifesta superiorità, fuori dai loro confini uscirono per la prima volta nel 1938 con il Chelsea che disputò un dignitoso torneo a Parigi salvo poi essere spazzato via dalla brillantezza del Bologna, lo stesso Bologna che recensì Hanot.
Facciamo qualche passo avanti però, arriviamo al 1950, anno della prima partecipazione mondiale dell'Inghilterra, dove i "Masters", i maestri del football, vennero eliminati dai quasi dilettanti giocatori statunitensi per 1-0 ma gli inglesi dimenticarono in fretta.
Nel 1953, tre anni dopo, avverrà l'incredibile, infatti l'Aranycsapat ungherese spazzerà via l'inghilterra con il risultato di 6-3, nel tempio sacro di Wembley, tempio che non fu mai violato prima da una squadra non britannica, ma nulla, i Masters dimenticarono in fretta anche quella batosta(noi invece avremo modo di parlare di quella storica partita nel prossimo articolo).
Siamo allora nel novembre del 1954, lo stesso novembre nel quale Hanot tiene tra le mani l'edizione del Daily, quando lo Spartak Mosca va all'Highbury a fare una scampagnata contro l'Arsenal ma gli inglesi mandano giù anche quest'altra batosta e fanno orecchie da mercante almeno fino a Wolverhampton-Spartak Mosca.
I Wolves nella stagione precedente, la 1953-1954, si erano laureati campioni d'Inghilterra, così, sguinzagliata l'artiglieria pesante, i lupi di Billy Wright regolarono per 4-1 lo Spartak, quindi andarono ad affrontare l'Honved, il leggendario Honved degli anni '50, la fucina di talenti dell'Aranycsapat. I lupi vinceranno quella partita per 3-2 e David Wynne-Morgan, in questo modo, scriverà sul Daily: "Salutiamo i Wolves, ora campioni del mondo".
Monsieur Hanot non crede ai suoi occhi, campioni del mondo? Dopo aver raccolto figure barbine a destra e a manca? Hanot si agita, cerca in fretta e furia una penna e scrive il pezzo che pubblicherà sull'Equipe: "No, il Wolverhampton non è ancora Campione del mondo dei club" e sotto lancia l'idea: un "Championnat d'Europe interclubs" perché si decreti il vero campione.
Marcel Oger, direttore dell'Equipe, invierà, dopo averne realizzata la bozza con Hanot, il regolamento di questa nuova competizione, le risposte non furono incoraggianti, a parte quella del presidente della Fifa Rodolphe Seeldrayers che sottolineava come sotto il patrocinio della Fifa, all'epoca, ci fosse soltanto l'organizzazione di incontri nazionali, mentre l'organizzazione di una competizione simile, se conciliata nelle date con gli incontri nazionali, si sarebbe potuta tranquillamente realizzare.
Nel marzo del 1955 avviene l'incontro al vertice tra Gabriel Hanot e l'assemblea plenaria della Uefa, alla quale parteciparono uomini del calibro di Sebes e Bernabeu, così, nel giro di sei mesi, il 4 settembre 1955 verrà disputato il primo incontro della storia della Coppa dei Campioni tra Sporting Lisbona e Partizan Belgrado. È nata la Coppa dei Campioni.
Le prime cinque edizioni come sappiamo ormai tutti furono vinte dal Real Madrid di Santiago Bernabeu che vide soddisfatte le sue ambizioni dato che avallò il progetto di Hanot proprio per portare alla ribalta internazionale il suo Real, al quale ormai stavano stretti i confini nazionali.
Da notare che nelle prime dieci edizioni della Coppa dei Campioni in finale non arriverà mai una squadra che fosse al di fuori del celebre 'quadrilatero latino', a parte l'Eintracht di Francoforte nell'edizione del 1959-1960.
Pian piano quest'egemonia verrà rotta a partire dalla stagione 1965-1966 che vide fronteggiarsi Real Madrid e Partizan Belgrado; la Coppa dei Campioni cominciò così a scrivere le prime pagine della sua storia col Benfica di Guttmann, il Milan di Rocco o l'Inter di Herrera ma queste sono altre storie...
Nel video gli Highlights di Real Madrid-Stade Reims 4-3, la primissima finale di Coppa dei Campioni: