Lo dicono i medici intervistati, non Giordano ed i suoi siparietti trash. Sono d'accordo sul fatto che ci siano casi e casi
Il discorso dei medici intervistati è viziato dalla mancanza di una valutazione complessiva della realtà: sono sufficienti poche considerazioni di carattere statistico e medico per dimostrarne la fallacia.
1)Dal punto di vista statistico, la percentuale di casi gravi e/o di decessi sul totale dei casi è bassa: se su 100 casi, 95 se la sfangano senza problemi, è estremamente facile trovare qualche decina(ma anche centinaia) di medici di base che hanno avuto pochi o nessun caso grave tra i propri pazienti. Ma si tratta di un campione statisticamente non significativo: dire "io non ho avuto nessuno/pochi ricoverati, quindi si può curare a casa" è come dire "non ho mai visto morti ammazzati per strada, quindi non esistono gli omicidi".
2)Dal punto di vista medico, tra le varie considerazioni che si potrebbero fare, ce ne sono due a mio parere particolarmente significative.
La prima considerazione è che questi "protocolli miracolosi" prevedono la somministrazione di antinfiammatori. Senza scendere troppo nel tecnico, l'idea alla base della loro somministrazione è quella di fluidificare il sangue e limitare le aggregazioni di piastrine che potrebbero andare a danneggiare il sistema circolatorio. Il punto è:
TUTTI i soggetti maggiormente a rischio, e cioè i pazienti con patologie circolatorie e cardiache, già prendono farmaci che hanno quello scopo. E, allora, se questa fosse stata la soluzione di tutti i mali, non avremmo dovuto avere casi gravi tra i soggetti a rischio, o comunque ne avremmo dovuti avere pochi.
La seconda considerazione è che la stragrande maggioranza dei casi gravi è dovuta allo sviluppo di una polmonite bilaterale. Noi, a oggi, non abbiamo una cura vera e propria per la polmonite. Non l'abbiamo per quella virale e non ne abbiamo una efficace al 100% neanche per quella batterica(e, infatti, ai soggetti a rischio si consiglia il vaccino contro lo pneumococco, che è una delle principali cause di polmonite).
Non a caso la polmonite è una delle principali cause di morte al mondo, la prima in determinate categorie di soggetti, e cioè le stesse che sono più a rischio COVID(più i bambini in alcune aree geografiche).
però il fatto che abbiamo il maggior tasso di mortalità non è una cosa bella. C'è chiaramente qualcosa che non va.
Ma in realtà non siamo messi molto peggio di altri Paesi. Guardando i dati sui casi conclusi(guarigioni+decessi), vediamo che negli USA hanno il 3% di decessi, UK 6%, Germania 3%, noi 4%. In questa statistica, noi paghiamo il fatto di aver avuto, nella prima fase, una concentrazione di casi su un singolo territorio regionale che non ha uguali al Mondo: fino a luglio avevamo una singola regione che aveva intorno al 20% di decessi sul totale dei casi conclusi.
Questi dati fanno rabbia perché, nonostante tutto, con un sistema sanitario adeguato a gestire l'ordinaria amministrazione, probabilmente avremmo evitato 10-20mila decessi.