Normale che dopo questo filotto di risultati mediocri siamo tutti qui a chiedere di rivoltare rosa e corpo tecnico della squadra come un calzino.
Secondo me però le cose non sono ne tutte bianche ne tutte nere. Gattuso ha molte colpe e pur avendolo difeso per lungo tempo, ormai credo che (qualificazione o meno alla prossima Champions League) il suo tempo da noi sia finito ed è giusto che sia così. Avrei voluto vederlo con giocatori diversi, ma francamente mi sembra che abbia fallito soprattutto su tre punti chiave: incapacità di trovare la quadra che permettesse di sviluppare un gioco offensivo efficace; condizione atletica scandalosa (non è possibile arrivare così bolliti al momento clou della stagione); deriva psicologica verso il pessimismo (una delle cose che più mi piacevano di lui era la sua franchezza e la capacità di fare scudo sulla squadra, mentre ormai in conferenza stampa trasuda tristezza e spesso punta il dito sui singoli o si trincea dietro scuse a volte un po' assurde).
La rosa non è ovviamente composta di campioni però abbiamo visto che sarebbe bastata certa continuità per arrivare in carrozza in Champions. Potremmo essere tranquillamente a ridosso del Napoli senza questi blackout. Tuttavia, pur arrivando in zona Champions, con questi giocatori in Europa non si va da nessuna parte. Abbiamo visto in questi quarti di Champions che le squadre vanno a mille, giocano un calcio votato all'attacco, propositivo, prendono dei rischi. Noi verremmo spazzati via da squadre come Ajax, Manchester City o Tottenham, che sembra stiano giocando a un altro sport.
Per cui, rivoluzione? Si, ma con criterio, partendo dalla testa (allenatore e staff tecnico che diano garanzie tattiche e di tenuta atletica, qualcosa che a noi manca da anni e a me lascia sconcertato) e continuando iniziando ad inserire i 2-3 tasselli chiave che ci mancano (sugli esterni e a centrocampo) coprendo queste posizioni con giocatori di qualità.
Molti dei nostri messi in un contesto corale che funziona secondo me renderebbero molto di più. Certo che se ci aspettiamo prestazioni fenomenali da Calhanoglu (faccio un nome a caso) schierandolo esterno offensivo o mezzala, continueremo a chiamarlo "la turca". Prima di tutto ci vuole un'idea di gioco precisa e partendo da quella capire quali giocatori di questa rosa possono continuare a far parte di un progetto tecnico in cui ognuno venga schierato dove può rendere al massimo. Ad oggi continuiamo ad essere il laboratorio di un alchimista, che mescola, aggiunge, toglie inseguendo la formula per la pietra filosofale.