Serie A: da patria del catenaccio a campionato con più gol

Willy Wonka

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L'Equipe ha dedicato un ampio approfondimento al cambiamento che la Serie A sta attraversando da qualche stagione a questa parte. Da patria del catenaccio il nostro campionato è diventato quello dove si segna più gol, 2,87 gol a partita. Seguono molto distaccati tutti gli altri campionatii: Francia (2,52), Spagna (2,45), Inghilterra (2,44) e Germania (2,42). Un cambio di rotta radicale pensando ad esempio che il Milan, nella stagione 93-94, con appena 36 reti all'attivo si laureò campione d'Italia.
 

Il Genio

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Questione tecnica.
Ci sono così tanti scarponi che la palla tra i piedi di una squadra ci resta pochissimo ed aumentano le occasioni da gol
 
K

kolao95

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Già. È una tendenza, per noi italiani inusuale, a cui pensavo giusto pochi giorni fa. Questo avviene perchè rispetto a 4-5 anni fa è aumentato lo squilibrio tra le medio-piccole e le grandi del campionato e perchè ormai tutte le squadre o quasi prediligono un calcio offensivo, basti pensare che pure le neopromosse cercano reiteratamente di iniziare l'azione dal basso, e non rinviando a casaccio. Perfino in B, che in questi anni è stata la patria del segno 'under' si sta segnando parecchio, anche se va detto che quest'anno si è alzato e non di poco il livello nella cadetteria.
 

Lineker10

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L'Equipe ha dedicato un ampio approfondimento al cambiamento che la Serie A sta attraversando da qualche stagione a questa parte. Da patria del catenaccio il nostro campionato è diventato quello dove si segna più gol, 2,87 gol a partita. Seguono molto distaccati tutti gli altri campionatii: Francia (2,52), Spagna (2,45), Inghilterra (2,44) e Germania (2,42). Un cambio di rotta radicale pensando ad esempio che il Milan, nella stagione 93-94, con appena 36 reti all'attivo si laureò campione d'Italia.

E' una tendenza interessante, sulla quale discutevo con degli amici.

In effetti può dipendere dalla frattura evidente tra le squadre migliori (poche) e quelle peggiori (tante), allo squilibrio generale che sembra sempre più pesante. Lo scorso anno la frattura della classifica in due tronconi è stata netta.

Potrebbe però anche incidere un cambio di mentalità in effetti, perchè anche le piccole cercano comunque di mettere in piedi un gioco. L'ostruzionismo clamoroso che era tipico della serie A lo vediamo meno. Non dico che le piccole se la giochino alla pari, però cercano comunque di giocarsi la partita, almeno tatticamente, abbastanza a viso aperto.
Tutte le squadre cercano di impostare il gioco dal portiere, cercano spesso il fraseggio a terra, attaccano con più uomini... almeno nelle intenzioni ovviamente. Sento dire spesso che oggi in Italia si difende peggio... può essere vero, ma io penso che sia anche una scelta voluta da società e allenatori.

Infine anche le caratteristiche dei giocatori scelti dalle squadre incide. Tanti giovani, spesso con pochissima esperienza, tendenzialmente migliori nel fraseggio e nella tecnica, ovviamente relativamente al potenziale di ciascuna squadra, rispetto a giocatori più fisici e difensivi che erano tipici del calcio italiano.

In definitiva ci stiamo un po' "spagnoleggiando", tendenza nemmeno relativa al solo calcio italiano a dire il vero. E' la tendenza anzi di tutto il calcio europeo e di tutte le grandi squadre soprattutto.
 
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Semplicemente la serie A ora tende al campionato olandese per valori.
Aggiungiamoci pure che sempre più pivelli vengono catapultati sulle panchine di serie A ad allenare distruggendo i principi sacri della tattica della vecchia scuola italiana.
Non ci sono più i mostri sacri come sonetti, mazzone , guidolin che ti imbrigliavano tatticamente anzi ora ti capita il Pecchia di turno che mette in campo una squadra senza identità , senza anima, senza preparazione tattica.
Il suo verona non si capisce se voglia giocare e non ci riesca o non voglia giocare e ci riesca .
Gli studi alla scuola di rafa benitez non hanno dato i frutti sperati.
 

Clarenzio

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L'Equipe ha dedicato un ampio approfondimento al cambiamento che la Serie A sta attraversando da qualche stagione a questa parte. Da patria del catenaccio il nostro campionato è diventato quello dove si segna più gol, 2,87 gol a partita. Seguono molto distaccati tutti gli altri campionatii: Francia (2,52), Spagna (2,45), Inghilterra (2,44) e Germania (2,42). Un cambio di rotta radicale pensando ad esempio che il Milan, nella stagione 93-94, con appena 36 reti all'attivo si laureò campione d'Italia.

Difese imbarazzanti.
Una volta gente come Vierchowod giocava in provincia, oggi sarebbe osannato più di Chiellini.
 

Tifo'o

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L'Equipe ha dedicato un ampio approfondimento al cambiamento che la Serie A sta attraversando da qualche stagione a questa parte. Da patria del catenaccio il nostro campionato è diventato quello dove si segna più gol, 2,87 gol a partita. Seguono molto distaccati tutti gli altri campionatii: Francia (2,52), Spagna (2,45), Inghilterra (2,44) e Germania (2,42). Un cambio di rotta radicale pensando ad esempio che il Milan, nella stagione 93-94, con appena 36 reti all'attivo si laureò campione d'Italia.

Purtroppo dopo il Barcellona di Guardiola, c'è stata una mania generale del per forza copiare il suo calcio. Possesso palla a gogo ecc. Tutti volevano farlo. ì
 

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