Sempre Boban:"Io e Paolo non abbiamo la bacchetta magica".

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Ennesima intervistata a Boban, questa volta riportata dalla GDS in edicola oggi 12 ottobre:"Mi è stato chiesto cosa ci faccio al Milan? E ho risposto “me lo chiedo anch’io”, ma era una battuta. Lavoro per far tornare grande il Milan, sono qui da poco, dobbiamo lavorare tanto sotto tutti i punti di vista. Si dovrebbe fare meglio e faremo di tutto perché avvenga. Bisogna lottare, lavorare tutti insieme. E’ quello che facciamo. Non abbiamo la bacchetta magica. Paolo Maldini e io cerchiamo di aiutare il club a tornare in alto con il nostro saper calcistico. Per ora non è andata tanto bene, ma c’è spazio per migliorare. Siamo all’inizio, c’è tempo per rimediare. Esiste una pazzia di business che imperversa. Non si parla più del gioco. Come si fa ad arrivare ai risultati se questo manca?".

"Tentativo per Spalletti? Abbiamo valutato due situazioni, Spalletti è un grande tecnico ma questo non vuol dire che Pioli sia una seconda scelta. E infatti non lo è. Pioli è un uomo forte, ha buone idee di calcio, è subentrato tante volte facendo bene".

"Pioli normalizzatore? Normalizzatore non direi. E’ un pragmatico, anche per questo riesce a prendere squadre in corsa raggiungendo buoni risultati. Adesso sta studiando i giocatori".

"Giampaolo? L’importante è che il sistema funzioni, ma se non funziona che cosa si deve fare? Cambiare l’allenatore è stata una sconfitta per tutti. Quando qualcosa non va bene, tutti sono colpevoli: dirigenti, allenatore, giocatori. Dispiace molto per Giampaolo. Dopo il suo arrivo a Milanello, dissi a Marco che speravo di lasciare Milano con lui e lo stesso ho fatto con Paolo con il quale condivido l’ufficio tutti i giorni. Non ha funzionato e dispiace. Ci siamo lasciati in maniera normale, con eleganza direi. E’ una bravissima persona. Nel mondo del calcio succedono queste cose. Giampaolo è bravo, ma abbiamo scelto di cambiare tutti insieme per il bene del Milan. Noi abbiamo guardato il prodotto: il campo decide e infatti ha deciso".

"Da dove si riparte? Da un allenatore esperto che farà le sue valutazioni. Molti giocatori cresceranno".

"Volevamo imporre la formazione a Giampaolo? Sono sciocchezze. Confrontarsi e avere opinioni diverse è normale, ma io e Maldini non ci siamo mai permessi e non ci permetteremo mai di fare cose del genere. Il rispetto dei ruoli è sacro".

"Io e Maldini visioni diverse su Giampaolo? Ma per favore..."

"LA proprietà pronta ad intervenire a gennaio, sul mercato? Di questo non abbiamo proprio parlato. Non è il momento, quando lo sarà faremo le valutazioni con l’allenatore e vedremo".

"Eccesso di critiche? Non ogni giorno è il giorno migliore. Il calcio è così, ognuno può dire quello che vuole. Né Paolo né io ci siamo mai sottratti alle responsabilità. E non lo faremo neanche ora. Proveremo a fare un buon lavoro e se non ci riusciremo magari verrà qualcuno piu bravo di noi".

"Cosa mi aspetto dai tifosi, in Milan - Lecce? I tifosi hanno il diritto di protestare, di esprimere il loro scontento in termini civili. Ma siamo tifosi anche noi. Lavoreremo per renderli più felici".
 

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Ennesima intervistata a Boban, questa volta riportata dalla GDS in edicola oggi 12 ottobre:"Mi è stato chiesto cosa ci faccio al Milan? E ho risposto “me lo chiedo anch’io”, ma era una battuta. Lavoro per far tornare grande il Milan, sono qui da poco, dobbiamo lavorare tanto sotto tutti i punti di vista. Si dovrebbe fare meglio e faremo di tutto perché avvenga. Bisogna lottare, lavorare tutti insieme. E’ quello che facciamo. Non abbiamo la bacchetta magica. Paolo Maldini e io cerchiamo di aiutare il club a tornare in alto con il nostro saper calcistico. Per ora non è andata tanto bene, ma c’è spazio per migliorare. Siamo all’inizio, c’è tempo per rimediare. Esiste una pazzia di business che imperversa. Non si parla più del gioco. Come si fa ad arrivare ai risultati se questo manca?".

"Tentativo per Spalletti? Abbiamo valutato due situazioni, Spalletti è un grande tecnico ma questo non vuol dire che Pioli sia una seconda scelta. E infatti non lo è. Pioli è un uomo forte, ha buone idee di calcio, è subentrato tante volte facendo bene".

"Pioli normalizzatore? Normalizzatore non direi. E’ un pragmatico, anche per questo riesce a prendere squadre in corsa raggiungendo buoni risultati. Adesso sta studiando i giocatori".

"Giampaolo? L’importante è che il sistema funzioni, ma se non funziona che cosa si deve fare? Cambiare l’allenatore è stata una sconfitta per tutti. Quando qualcosa non va bene, tutti sono colpevoli: dirigenti, allenatore, giocatori. Dispiace molto per Giampaolo. Dopo il suo arrivo a Milanello, dissi a Marco che speravo di lasciare Milano con lui e lo stesso ho fatto con Paolo con il quale condivido l’ufficio tutti i giorni. Non ha funzionato e dispiace. Ci siamo lasciati in maniera normale, con eleganza direi. E’ una bravissima persona. Nel mondo del calcio succedono queste cose. Giampaolo è bravo, ma abbiamo scelto di cambiare tutti insieme per il bene del Milan. Noi abbiamo guardato il prodotto: il campo decide e infatti ha deciso".

"Da dove si riparte? Da un allenatore esperto che farà le sue valutazioni. Molti giocatori cresceranno".

"Volevamo imporre la formazione a Giampaolo? Sono sciocchezze. Confrontarsi e avere opinioni diverse è normale, ma io e Maldini non ci siamo mai permessi e non ci permetteremo mai di fare cose del genere. Il rispetto dei ruoli è sacro".

"Io e Maldini visioni diverse su Giampaolo? Ma per favore..."

"LA proprietà pronta ad intervenire a gennaio, sul mercato? Di questo non abbiamo proprio parlato. Non è il momento, quando lo sarà faremo le valutazioni con l’allenatore e vedremo".

"Eccesso di critiche? Non ogni giorno è il giorno migliore. Il calcio è così, ognuno può dire quello che vuole. Né Paolo né io ci siamo mai sottratti alle responsabilità. E non lo faremo neanche ora. Proveremo a fare un buon lavoro e se non ci riusciremo magari verrà qualcuno piu bravo di noi".

"Cosa mi aspetto dai tifosi, in Milan - Lecce? I tifosi hanno il diritto di protestare, di esprimere il loro scontento in termini civili. Ma siamo tifosi anche noi. Lavoreremo per renderli più felici".


Basta! Basta!
 
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Ennesima intervistata a Boban, questa volta riportata dalla GDS in edicola oggi 12 ottobre:"Mi è stato chiesto cosa ci faccio al Milan? E ho risposto “me lo chiedo anch’io”, ma era una battuta. Lavoro per far tornare grande il Milan, sono qui da poco, dobbiamo lavorare tanto sotto tutti i punti di vista. Si dovrebbe fare meglio e faremo di tutto perché avvenga. Bisogna lottare, lavorare tutti insieme. E’ quello che facciamo. Non abbiamo la bacchetta magica. Paolo Maldini e io cerchiamo di aiutare il club a tornare in alto con il nostro saper calcistico. Per ora non è andata tanto bene, ma c’è spazio per migliorare. Siamo all’inizio, c’è tempo per rimediare. Esiste una pazzia di business che imperversa. Non si parla più del gioco. Come si fa ad arrivare ai risultati se questo manca?".

"Tentativo per Spalletti? Abbiamo valutato due situazioni, Spalletti è un grande tecnico ma questo non vuol dire che Pioli sia una seconda scelta. E infatti non lo è. Pioli è un uomo forte, ha buone idee di calcio, è subentrato tante volte facendo bene".

"Pioli normalizzatore? Normalizzatore non direi. E’ un pragmatico, anche per questo riesce a prendere squadre in corsa raggiungendo buoni risultati. Adesso sta studiando i giocatori".

"Giampaolo? L’importante è che il sistema funzioni, ma se non funziona che cosa si deve fare? Cambiare l’allenatore è stata una sconfitta per tutti. Quando qualcosa non va bene, tutti sono colpevoli: dirigenti, allenatore, giocatori. Dispiace molto per Giampaolo. Dopo il suo arrivo a Milanello, dissi a Marco che speravo di lasciare Milano con lui e lo stesso ho fatto con Paolo con il quale condivido l’ufficio tutti i giorni. Non ha funzionato e dispiace. Ci siamo lasciati in maniera normale, con eleganza direi. E’ una bravissima persona. Nel mondo del calcio succedono queste cose. Giampaolo è bravo, ma abbiamo scelto di cambiare tutti insieme per il bene del Milan. Noi abbiamo guardato il prodotto: il campo decide e infatti ha deciso".

"Da dove si riparte? Da un allenatore esperto che farà le sue valutazioni. Molti giocatori cresceranno".

"Volevamo imporre la formazione a Giampaolo? Sono sciocchezze. Confrontarsi e avere opinioni diverse è normale, ma io e Maldini non ci siamo mai permessi e non ci permetteremo mai di fare cose del genere. Il rispetto dei ruoli è sacro".

"Io e Maldini visioni diverse su Giampaolo? Ma per favore..."

"LA proprietà pronta ad intervenire a gennaio, sul mercato? Di questo non abbiamo proprio parlato. Non è il momento, quando lo sarà faremo le valutazioni con l’allenatore e vedremo".

"Eccesso di critiche? Non ogni giorno è il giorno migliore. Il calcio è così, ognuno può dire quello che vuole. Né Paolo né io ci siamo mai sottratti alle responsabilità. E non lo faremo neanche ora. Proveremo a fare un buon lavoro e se non ci riusciremo magari verrà qualcuno piu bravo di noi".

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Ma non potevamo tenere sia giampaolo che pioli??
Magari due mezzi allenatori ne fanno uno intero.
Goffo e in difficoltà zorro , si percepisce.
 

MarcoG

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Quello che percepisco io sono vincoli economici non da poco...
 

Jino

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Infatti la bacchetta magica non ce l'hanno e fare delle valutazioni errate su dei calciatori in sede di mercato è ovviamente logico e naturale...ma quello che mi ha stupito è stata la scelta Giampaolo, era un esonero annunciato già a maggio, lo si capiva proprio che non aveva il carattere ne la personalità per stare su una grande piazza e queste sono qualità anche più importanti delle proprie idee calcistiche.

Se me ne accorgo io da casa, come hanno fatto a non accorgersene loro che sono del mestiere mi chiedo io.
 

kipstar

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L'unica cosa....mi pare invece proprio questo il periodo di preparare un eventuale mercato di gennaio.....cercando di arrivare preparati....da altre parte sono sicuro che già ci stanno pensando perché è un modus operandi risaputo e riconosciuto....
 
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Ennesima intervistata a Boban, questa volta riportata dalla GDS in edicola oggi 12 ottobre:"Mi è stato chiesto cosa ci faccio al Milan? E ho risposto “me lo chiedo anch’io”, ma era una battuta. Lavoro per far tornare grande il Milan, sono qui da poco, dobbiamo lavorare tanto sotto tutti i punti di vista. Si dovrebbe fare meglio e faremo di tutto perché avvenga. Bisogna lottare, lavorare tutti insieme. E’ quello che facciamo. Non abbiamo la bacchetta magica. Paolo Maldini e io cerchiamo di aiutare il club a tornare in alto con il nostro saper calcistico. Per ora non è andata tanto bene, ma c’è spazio per migliorare. Siamo all’inizio, c’è tempo per rimediare. Esiste una pazzia di business che imperversa. Non si parla più del gioco. Come si fa ad arrivare ai risultati se questo manca?".

"Tentativo per Spalletti? Abbiamo valutato due situazioni, Spalletti è un grande tecnico ma questo non vuol dire che Pioli sia una seconda scelta. E infatti non lo è. Pioli è un uomo forte, ha buone idee di calcio, è subentrato tante volte facendo bene".

"Pioli normalizzatore? Normalizzatore non direi. E’ un pragmatico, anche per questo riesce a prendere squadre in corsa raggiungendo buoni risultati. Adesso sta studiando i giocatori".

"Giampaolo? L’importante è che il sistema funzioni, ma se non funziona che cosa si deve fare? Cambiare l’allenatore è stata una sconfitta per tutti. Quando qualcosa non va bene, tutti sono colpevoli: dirigenti, allenatore, giocatori. Dispiace molto per Giampaolo. Dopo il suo arrivo a Milanello, dissi a Marco che speravo di lasciare Milano con lui e lo stesso ho fatto con Paolo con il quale condivido l’ufficio tutti i giorni. Non ha funzionato e dispiace. Ci siamo lasciati in maniera normale, con eleganza direi. E’ una bravissima persona. Nel mondo del calcio succedono queste cose. Giampaolo è bravo, ma abbiamo scelto di cambiare tutti insieme per il bene del Milan. Noi abbiamo guardato il prodotto: il campo decide e infatti ha deciso".

"Da dove si riparte? Da un allenatore esperto che farà le sue valutazioni. Molti giocatori cresceranno".

"Volevamo imporre la formazione a Giampaolo? Sono sciocchezze. Confrontarsi e avere opinioni diverse è normale, ma io e Maldini non ci siamo mai permessi e non ci permetteremo mai di fare cose del genere. Il rispetto dei ruoli è sacro".

"Io e Maldini visioni diverse su Giampaolo? Ma per favore..."

"LA proprietà pronta ad intervenire a gennaio, sul mercato? Di questo non abbiamo proprio parlato. Non è il momento, quando lo sarà faremo le valutazioni con l’allenatore e vedremo".

"Eccesso di critiche? Non ogni giorno è il giorno migliore. Il calcio è così, ognuno può dire quello che vuole. Né Paolo né io ci siamo mai sottratti alle responsabilità. E non lo faremo neanche ora. Proveremo a fare un buon lavoro e se non ci riusciremo magari verrà qualcuno piu bravo di noi".

"Cosa mi aspetto dai tifosi, in Milan - Lecce? I tifosi hanno il diritto di protestare, di esprimere il loro scontento in termini civili. Ma siamo tifosi anche noi. Lavoreremo per renderli più felici".

Continua a fare quello che gli è sempre riuscito bene, parlare.

Prendere decisioni importanti e dirigere un società è un'altra cosa, soprattutto se ha dalla sua poca umiltà e grande spocchia.
 

Marcex7

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È stato un mercato di seconde scelte fin dall'inizio e Pioli è l'ennesima dimostrazione
 
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blablabla

"Né Paolo né io ci siamo mai sottratti alle responsabilità. E non lo faremo neanche ora."

Come no? Sapere di non sapere fare un lavoro, ma continuare a farlo solo per prendersi lo stipendio è sottrarsi alle proprie responsabilità.
C'è solo un modo per rimediare agli errori passati e a quelli che farebbero in futuro senza sottrarsi alle proprie responsabilità: DIMISSIONI.
 
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