Seedorf a Goal.com sul suo periodo al Milan, da allenatore:” Mi sentivo pronto. E anche i risultati hanno dimostrato che ero pronto. Purtroppo il club in quel momento era abbastanza instabile perché la proprietà voleva vendere e mi sono ritrovato in un ambiente turbolento. Ho avuto la media punti più alta rispetto agli ultimi allenatori del Milan e il modo in cui giocavamo rispecchiava il DNA del club. Ho preso la squadra quasi in zona retrocessione e l'ho portata a lottare per un posto in Europa. Come allenatore col Milan abbiamo fatto un lavoro incredibile in un periodo di crisi. La rottura col Milan? Avevo altri due anni di contratto ma il club era in una situazione veramente difficile. Dopo di me hanno cambiato tre allenatori in due anni. Hanno speso 100 milioni eppure nessun allenatore ha fatto meglio. Prima c'era Allegri, che alla Juventus ha vinto tutto, ma col Milan era in zona retrocessione. Io non potevo dire di no al Milan, spero che sia sempre il mio club come il Real Madrid, il Botafogo, la Sampdoria, l'Ajax, l'Inter e tutte le squadre in cui ho giocato. Mi dispiace per i tifosi che hanno sofferto molto in questi anni, spero che possano godersi finalmente una stagione da Milan".
Ha fatto un buon girone di ritorno ma la statistica è viziata dal fatto che la maggior parte dei punti li fece solo alla fine quando ormai eravamo fuori fa tutto. In Champions e Coppa Italia brutte figure con Atletico e Udinese. La squadra era quella che era. Allegri aveva fatto molto meglio l'anno prima e aveva già un mezzo accordo con la Roma, Galliani lo convinse a restare perché c'era il preliminare di Champions ma palesemente non c'era più sintonia tra Max e la società (Barbara Berlusconi) e la squadra.
Il merito principale di Seedorf fu più o meno lo stesso di Pioli: trovare la quadra con un 4-2-3-1 che nessun altro allenatore del Milan ha mai voluto provare.