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Sconcerti:"Milan, un'ora buona. Non è più un problema di allenatori"
Mario Sconcerti dal Corriere della Sera in edicola oggi, 4 novembre, sulla crisi del Milan:" Per un’ora è stato forse il Milan migliore della stagione. Aveva idea e voglia di giocare, anche contro un avversario che è sempre rimasto un gradino più in alto. Poi è stato come travolto dalla sua meraviglia, stupito di essere quasi una buona squadra e sentendo di colpo tutta la fatica che questo gli era costato. Pioli aveva appena finito di dire che l’obiettivo è la Champions. Io credo che il Milan dovrebbe essere lasciato libero di compiere liberamente il suo salto all’indietro, senza obbligarlo ad essere quello che non è. È il modo migliore per capire fino in fondo la malattia. Che non è vedere Paquetà nella zona di Gullit o Leao in quella di Van Basten: è che questo tipo di Milan perde ancora 160 milioni a stagione.Il Milan ha vinto 4 partite su 11, contro Brescia, Verona, Genoa, Spal. Ha perso sei partite, ogni volta che l’asticella si è appena alzata. Non è più un problema di stagione, è una realtà che si rivela con qualunque allenatore ed ogni schema possibile. Adesso è a otto punti perfino dall’Europa League, manifestazione che è stato costretto a lasciare per i suoi debiti. Qualcosa di inaudito che è stato venduto come un’idea. Silenzio. Ora facciamo silenzio. Lasciamo che i territori del Milan riflettano su quello che sta succedendo senza portare sempre tutto sulla nevrosi del risultato. Quello non c’è più".
Mario Sconcerti dal Corriere della Sera in edicola oggi, 4 novembre, sulla crisi del Milan:" Per un’ora è stato forse il Milan migliore della stagione. Aveva idea e voglia di giocare, anche contro un avversario che è sempre rimasto un gradino più in alto. Poi è stato come travolto dalla sua meraviglia, stupito di essere quasi una buona squadra e sentendo di colpo tutta la fatica che questo gli era costato. Pioli aveva appena finito di dire che l’obiettivo è la Champions. Io credo che il Milan dovrebbe essere lasciato libero di compiere liberamente il suo salto all’indietro, senza obbligarlo ad essere quello che non è. È il modo migliore per capire fino in fondo la malattia. Che non è vedere Paquetà nella zona di Gullit o Leao in quella di Van Basten: è che questo tipo di Milan perde ancora 160 milioni a stagione.Il Milan ha vinto 4 partite su 11, contro Brescia, Verona, Genoa, Spal. Ha perso sei partite, ogni volta che l’asticella si è appena alzata. Non è più un problema di stagione, è una realtà che si rivela con qualunque allenatore ed ogni schema possibile. Adesso è a otto punti perfino dall’Europa League, manifestazione che è stato costretto a lasciare per i suoi debiti. Qualcosa di inaudito che è stato venduto come un’idea. Silenzio. Ora facciamo silenzio. Lasciamo che i territori del Milan riflettano su quello che sta succedendo senza portare sempre tutto sulla nevrosi del risultato. Quello non c’è più".