Sconcerti:"Milan migliorato, ma non per vincere".

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Mario Sconcerti dal CorSera in edicola, sul Milan e sulla corsa al quarto posto che non migliora nessuno:"Non ci sono avversari per l’Inter, ma non ci sono avversari per nessuno. Si gioca un campionato per quarte squadre, l’unico equilibrio è lì. Dentro questa classifica la vera crescita è di Milan e Napoli con 17 e 11 punti in più. La Juve solleva discussioni perché è la Juve, ma ha 13 punti meno, il giudizio arriva da solo. Abbiamo fatto diventare uno scopo laterale (il quarto posto) il vero scopo dell’anno. Questo salva tutto tranne il gioco. Chi arriva quarto è sempre incompleto. Siamo un mondo di deboli che ha accettato di scambiare per lusso la minor debolezza. Come la ricchezza di Suning: se è il più ricco dov’è il problema di Zhang, perché esiste? A volte ho l’impressione di essere dentro un bagno di bugie e assecondarlo. Tutti in lotta per i cinquanta milioni d’ingresso alla Champions, che comunque non bastano di certo a pagare i debiti. Non solo di Zhang, di tutte le migliori. Non c’è nessuno dietro l’Inter che sia pronto per vincere. Nemmeno il Milan, che infatti migliora tanto per poi arrivare a 11 punti dalla prima. Ha recuperato il facile, il difficile comincia adesso. È una fisica del calcio sbagliata, non ha matematica che la tenga insieme. Non esiste la più forte, non esiste dovunque. Il Liverpool un anno fa vinse il campionato con 20 punti di vantaggio, oggi è poco guardabile, tocca al City il distacco. L’Inter ha preso il posto della Juve, ma non vuol dire che siamo cambiati, migliorati. Vuol dire che è migliore l’Inter. Chi è a oltre dieci punti non è un avversario, è un vago compagno di viaggio. In Germania per la prima volta una squadra dell’Est corre per vincere, il Lipsia. Dovunque si hanno segnali di discontinuità, ma verso il basso. Può contare poco, il calcio si fonda sui risultati non sulla bellezza, è il risultato riuscito il suo splendore, sempre. Ma lo sarà a maggior ragione finché le nostre squadre giocheranno per arrivare quarte. E giocando con minor qualità, avranno ogni anno un avversario in più. Un anno fa staccarono tutti quattro squadre, oggi corrono in sette. Basta sempre qualcosa in meno, mai in più".
 

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Mario Sconcerti dal CorSera in edicola, sul Milan e sulla corsa al quarto posto che non migliora nessuno:"Non ci sono avversari per l’Inter, ma non ci sono avversari per nessuno. Si gioca un campionato per quarte squadre, l’unico equilibrio è lì. Dentro questa classifica la vera crescita è di Milan e Napoli con 17 e 11 punti in più. La Juve solleva discussioni perché è la Juve, ma ha 13 punti meno, il giudizio arriva da solo. Abbiamo fatto diventare uno scopo laterale (il quarto posto) il vero scopo dell’anno. Questo salva tutto tranne il gioco. Chi arriva quarto è sempre incompleto. Siamo un mondo di deboli che ha accettato di scambiare per lusso la minor debolezza. Come la ricchezza di Suning: se è il più ricco dov’è il problema di Zhang, perché esiste? A volte ho l’impressione di essere dentro un bagno di bugie e assecondarlo. Tutti in lotta per i cinquanta milioni d’ingresso alla Champions, che comunque non bastano di certo a pagare i debiti. Non solo di Zhang, di tutte le migliori. Non c’è nessuno dietro l’Inter che sia pronto per vincere. Nemmeno il Milan, che infatti migliora tanto per poi arrivare a 11 punti dalla prima. Ha recuperato il facile, il difficile comincia adesso. È una fisica del calcio sbagliata, non ha matematica che la tenga insieme. Non esiste la più forte, non esiste dovunque. Il Liverpool un anno fa vinse il campionato con 20 punti di vantaggio, oggi è poco guardabile, tocca al City il distacco. L’Inter ha preso il posto della Juve, ma non vuol dire che siamo cambiati, migliorati. Vuol dire che è migliore l’Inter. Chi è a oltre dieci punti non è un avversario, è un vago compagno di viaggio. In Germania per la prima volta una squadra dell’Est corre per vincere, il Lipsia. Dovunque si hanno segnali di discontinuità, ma verso il basso. Può contare poco, il calcio si fonda sui risultati non sulla bellezza, è il risultato riuscito il suo splendore, sempre. Ma lo sarà a maggior ragione finché le nostre squadre giocheranno per arrivare quarte. E giocando con minor qualità, avranno ogni anno un avversario in più. Un anno fa staccarono tutti quattro squadre, oggi corrono in sette. Basta sempre qualcosa in meno, mai in più".

Perfetto.

Tra l'altro, la cosa triste sarà esultare per un piazzamento quando l'Inda vincerà il titolo portandosi a -1 dalla stella.

Della serie, che diavolo esulti?
 
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Mario Sconcerti dal CorSera in edicola, sul Milan e sulla corsa al quarto posto che non migliora nessuno:"Non ci sono avversari per l’Inter, ma non ci sono avversari per nessuno. Si gioca un campionato per quarte squadre, l’unico equilibrio è lì. Dentro questa classifica la vera crescita è di Milan e Napoli con 17 e 11 punti in più. La Juve solleva discussioni perché è la Juve, ma ha 13 punti meno, il giudizio arriva da solo. Abbiamo fatto diventare uno scopo laterale (il quarto posto) il vero scopo dell’anno. Questo salva tutto tranne il gioco. Chi arriva quarto è sempre incompleto. Siamo un mondo di deboli che ha accettato di scambiare per lusso la minor debolezza. Come la ricchezza di Suning: se è il più ricco dov’è il problema di Zhang, perché esiste? A volte ho l’impressione di essere dentro un bagno di bugie e assecondarlo. Tutti in lotta per i cinquanta milioni d’ingresso alla Champions, che comunque non bastano di certo a pagare i debiti. Non solo di Zhang, di tutte le migliori. Non c’è nessuno dietro l’Inter che sia pronto per vincere. Nemmeno il Milan, che infatti migliora tanto per poi arrivare a 11 punti dalla prima. Ha recuperato il facile, il difficile comincia adesso. È una fisica del calcio sbagliata, non ha matematica che la tenga insieme. Non esiste la più forte, non esiste dovunque. Il Liverpool un anno fa vinse il campionato con 20 punti di vantaggio, oggi è poco guardabile, tocca al City il distacco. L’Inter ha preso il posto della Juve, ma non vuol dire che siamo cambiati, migliorati. Vuol dire che è migliore l’Inter. Chi è a oltre dieci punti non è un avversario, è un vago compagno di viaggio. In Germania per la prima volta una squadra dell’Est corre per vincere, il Lipsia. Dovunque si hanno segnali di discontinuità, ma verso il basso. Può contare poco, il calcio si fonda sui risultati non sulla bellezza, è il risultato riuscito il suo splendore, sempre. Ma lo sarà a maggior ragione finché le nostre squadre giocheranno per arrivare quarte. E giocando con minor qualità, avranno ogni anno un avversario in più. Un anno fa staccarono tutti quattro squadre, oggi corrono in sette. Basta sempre qualcosa in meno, mai in più".

Io non ho mai capito cosa vuole sto tizio dalla vita o dal calcio. Scrivesse una volta come vorrebbe che fossero le squadre o come vorrebbe che fosse il calcio invece che come vorrebbe che non fossero
 
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Mario Sconcerti dal CorSera in edicola, sul Milan e sulla corsa al quarto posto che non migliora nessuno:"Non ci sono avversari per l’Inter, ma non ci sono avversari per nessuno. Si gioca un campionato per quarte squadre, l’unico equilibrio è lì. Dentro questa classifica la vera crescita è di Milan e Napoli con 17 e 11 punti in più. La Juve solleva discussioni perché è la Juve, ma ha 13 punti meno, il giudizio arriva da solo. Abbiamo fatto diventare uno scopo laterale (il quarto posto) il vero scopo dell’anno. Questo salva tutto tranne il gioco. Chi arriva quarto è sempre incompleto. Siamo un mondo di deboli che ha accettato di scambiare per lusso la minor debolezza. Come la ricchezza di Suning: se è il più ricco dov’è il problema di Zhang, perché esiste? A volte ho l’impressione di essere dentro un bagno di bugie e assecondarlo. Tutti in lotta per i cinquanta milioni d’ingresso alla Champions, che comunque non bastano di certo a pagare i debiti. Non solo di Zhang, di tutte le migliori. Non c’è nessuno dietro l’Inter che sia pronto per vincere. Nemmeno il Milan, che infatti migliora tanto per poi arrivare a 11 punti dalla prima. Ha recuperato il facile, il difficile comincia adesso. È una fisica del calcio sbagliata, non ha matematica che la tenga insieme. Non esiste la più forte, non esiste dovunque. Il Liverpool un anno fa vinse il campionato con 20 punti di vantaggio, oggi è poco guardabile, tocca al City il distacco. L’Inter ha preso il posto della Juve, ma non vuol dire che siamo cambiati, migliorati. Vuol dire che è migliore l’Inter. Chi è a oltre dieci punti non è un avversario, è un vago compagno di viaggio. In Germania per la prima volta una squadra dell’Est corre per vincere, il Lipsia. Dovunque si hanno segnali di discontinuità, ma verso il basso. Può contare poco, il calcio si fonda sui risultati non sulla bellezza, è il risultato riuscito il suo splendore, sempre. Ma lo sarà a maggior ragione finché le nostre squadre giocheranno per arrivare quarte. E giocando con minor qualità, avranno ogni anno un avversario in più. Un anno fa staccarono tutti quattro squadre, oggi corrono in sette. Basta sempre qualcosa in meno, mai in più".

Ci filosofeggia un pò troppo ma stavolta ha ragione da vendere.
Ormai il campionato italiano è solo una lotta per il quarto posto.
Per fare cosa poi?
Nulla.

Intascarsi i 50 mln e tirare comunque a campare.
La mediocrità la fa da padrona.
 
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Io non ho mai capito cosa vuole sto tizio dalla vita o dal calcio. Scrivesse una volta come vorrebbe che fossero le squadre o come vorrebbe che fosse il calcio invece che come vorrebbe che non fossero

Ha usato una marea di parole per dire che la qualità è scemata e la competitività si è livellata ma verso il basso, a tutti le latitudini.
Una critica lucida e diretta a chi questo calcio lo ha prima pensato e poi stuprato.
I soldi di carta non hanno creato un calcio migliore.


Emblematico il passaggio sull'inter : se zhang è ricco quale sarebbe esattamente il problema dell'inter?
Bella domanda, a cui nessuno risponde.
Che poi, a ben vedere, la stessa domanda la si potrebbe porre a Elliott.
E' un calcio di plastica, figlio di un'economia di plastica tenuta attaccata dal collante chiamato fpf.
 
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Mario Sconcerti dal CorSera in edicola, sul Milan e sulla corsa al quarto posto che non migliora nessuno:"Non ci sono avversari per l’Inter, ma non ci sono avversari per nessuno. Si gioca un campionato per quarte squadre, l’unico equilibrio è lì. Dentro questa classifica la vera crescita è di Milan e Napoli con 17 e 11 punti in più. La Juve solleva discussioni perché è la Juve, ma ha 13 punti meno, il giudizio arriva da solo. Abbiamo fatto diventare uno scopo laterale (il quarto posto) il vero scopo dell’anno. Questo salva tutto tranne il gioco. Chi arriva quarto è sempre incompleto. Siamo un mondo di deboli che ha accettato di scambiare per lusso la minor debolezza. Come la ricchezza di Suning: se è il più ricco dov’è il problema di Zhang, perché esiste? A volte ho l’impressione di essere dentro un bagno di bugie e assecondarlo. Tutti in lotta per i cinquanta milioni d’ingresso alla Champions, che comunque non bastano di certo a pagare i debiti. Non solo di Zhang, di tutte le migliori. Non c’è nessuno dietro l’Inter che sia pronto per vincere. Nemmeno il Milan, che infatti migliora tanto per poi arrivare a 11 punti dalla prima. Ha recuperato il facile, il difficile comincia adesso. È una fisica del calcio sbagliata, non ha matematica che la tenga insieme. Non esiste la più forte, non esiste dovunque. Il Liverpool un anno fa vinse il campionato con 20 punti di vantaggio, oggi è poco guardabile, tocca al City il distacco. L’Inter ha preso il posto della Juve, ma non vuol dire che siamo cambiati, migliorati. Vuol dire che è migliore l’Inter. Chi è a oltre dieci punti non è un avversario, è un vago compagno di viaggio. In Germania per la prima volta una squadra dell’Est corre per vincere, il Lipsia. Dovunque si hanno segnali di discontinuità, ma verso il basso. Può contare poco, il calcio si fonda sui risultati non sulla bellezza, è il risultato riuscito il suo splendore, sempre. Ma lo sarà a maggior ragione finché le nostre squadre giocheranno per arrivare quarte. E giocando con minor qualità, avranno ogni anno un avversario in più. Un anno fa staccarono tutti quattro squadre, oggi corrono in sette. Basta sempre qualcosa in meno, mai in più".

Io dico solo che ad inizio stagione l'Inter era data come favorita per la vittoria finale e a dire il vero lo era anche lo scorso anno insieme ai ladri, mentre il Milan veniva dato da tutti o quasi gli esperti nemmeno fra le prime quattro, rimarcando come l'exploit dell'estate fosse dovuto a una serie di coincidenze positive.
A volte si tratta solo di essere felici per le proprie "conquiste" sotto certi aspetti anche inaspettate se guardiamo dov'eravamo soltanto un anno fa, e senza necessariamente guardare in casa d'altri con confronti che ancora non hanno ragione d'essere, per tanti ovvi motivi.
Aggiungo anche che non cambierei mai l'attuale filosofia di gioco del Milan con quella dell'Inter, che può giusto funzionare in Italia in un campionato a ridotta qualità, ma che nel lungo periodo non potrà mai pagare.
 

Super_Lollo

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Mario Sconcerti dal CorSera in edicola, sul Milan e sulla corsa al quarto posto che non migliora nessuno:"Non ci sono avversari per l’Inter, ma non ci sono avversari per nessuno. Si gioca un campionato per quarte squadre, l’unico equilibrio è lì. Dentro questa classifica la vera crescita è di Milan e Napoli con 17 e 11 punti in più. La Juve solleva discussioni perché è la Juve, ma ha 13 punti meno, il giudizio arriva da solo. Abbiamo fatto diventare uno scopo laterale (il quarto posto) il vero scopo dell’anno. Questo salva tutto tranne il gioco. Chi arriva quarto è sempre incompleto. Siamo un mondo di deboli che ha accettato di scambiare per lusso la minor debolezza. Come la ricchezza di Suning: se è il più ricco dov’è il problema di Zhang, perché esiste? A volte ho l’impressione di essere dentro un bagno di bugie e assecondarlo. Tutti in lotta per i cinquanta milioni d’ingresso alla Champions, che comunque non bastano di certo a pagare i debiti. Non solo di Zhang, di tutte le migliori. Non c’è nessuno dietro l’Inter che sia pronto per vincere. Nemmeno il Milan, che infatti migliora tanto per poi arrivare a 11 punti dalla prima. Ha recuperato il facile, il difficile comincia adesso. È una fisica del calcio sbagliata, non ha matematica che la tenga insieme. Non esiste la più forte, non esiste dovunque. Il Liverpool un anno fa vinse il campionato con 20 punti di vantaggio, oggi è poco guardabile, tocca al City il distacco. L’Inter ha preso il posto della Juve, ma non vuol dire che siamo cambiati, migliorati. Vuol dire che è migliore l’Inter. Chi è a oltre dieci punti non è un avversario, è un vago compagno di viaggio. In Germania per la prima volta una squadra dell’Est corre per vincere, il Lipsia. Dovunque si hanno segnali di discontinuità, ma verso il basso. Può contare poco, il calcio si fonda sui risultati non sulla bellezza, è il risultato riuscito il suo splendore, sempre. Ma lo sarà a maggior ragione finché le nostre squadre giocheranno per arrivare quarte. E giocando con minor qualità, avranno ogni anno un avversario in più. Un anno fa staccarono tutti quattro squadre, oggi corrono in sette. Basta sempre qualcosa in meno, mai in più".

Sto leggendo una guida in inglese su Python ed è più chiara di questo articolo.
Non capisco mai dove vuole arrivare, non è mai chiaro.
 
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Perfetto.

Tra l'altro, la cosa triste sarà esultare per un piazzamento quando l'Inda vincerà il titolo portandosi a -1 dalla stella.

Della serie, che diavolo esulti?

Parlando solo di questa stagione, ci sarebbe da esultare perché avresti battuto un sistema che cerca in ogni modo di tenerti fuori dalle prime 4.
Se poi vai in Champions e continui a non migliorare allora è chiaro che non è servito.
Ma tanto non credo proprio che ci andremo quindi non si pone il problema di esultare per un quarto posto.

Riguardo all'Inter, potevamo farci qualcosa solo se loro rimanevano quelli del girone di andata (facendo appunto un campionato al ribasso), nel momento in cui si sono messi a vincere tutte le partite, non avevamo speranze di tenere il passo. A voler tentare l'impossibile io avrei cambiato Pioli con Allegri dopo Milan-Atalanta 0-3 e la bella trovata di Meité trequartista, quando eravamo ancora primi in classifica, ma quanti lo avrebbero fatto??
 
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Perfetto.

Tra l'altro, la cosa triste sarà esultare per un piazzamento quando l'Inda vincerà il titolo portandosi a -1 dalla stella.

Della serie, che diavolo esulti?

Da ragazzino quando si arrivava terzi o quarti era un mega fallimento, adesso pare di vincere la coppa del mondo. Mediocrità portami via.
 
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