Sconcert:"Il Milan si è perso. Manca Leao".

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Maro Sconcerti dal CorSera in edicola:"Il Milan si è perso a Torino, ha accettato una lotta fisica che non è il suo gioco ma che l’ha molto distratto dalla ricerca di qualità. Così ha perso quasi naturalmente un’altra occasione per darsi una classifica definitiva. Colpisce il poco che il Milan ha costruito, la confusione in cui ha lasciato la sua partita, con mancanza di classe e giocatori decisivi. Pareggiare a Torino è un buon risultato a ottobre o gennaio, non adesso e non senza dare mai una dimostrazione di superiorità. Non è una novità per il campionato. Il Napoli ha perso in casa con la Fiorentina, l’Inter ha giocato male due mesi e si ritrova potenzialmente ancora in testa alla classifica. È come se nessuna delle prime avesse davvero la differenza per dire parole giuste e farsi ascoltare. Nel giorno per giorno, oggi il Milan restituisce il favore del pronostico all’Inter, portatrice anche di un calendario migliore. Cento anni di statistiche dicono che il Napoli ha perso troppe partite per stare dentro i numeri giusti, non si vince con sei sconfitte, ma anche i numeri non sanno tutta la verità. C’è stata una crescita della borghesia del campionato, Torino e Fiorentina toccano profondamente la classifica, anche se non è chiaro come si mescolino vantaggi e limiti.

"Al Milan sta mancando Leao, non perché giochi male ma perché non decide, quindi ha un aspetto ludico, estetico e inconcludente. Manca nel Milan il giocatore che si alza sugli altri, quello che prende in mano la squadra a prescindere dalle prestazioni. Quello che era Ibrahimovic, oggi ancora innocente, ma sempre fuori. Se l’equilibrio è uno spettacolo, siamo ancora dentro lo spettacolo. Personalmente avverto una difficoltà generale nella gestione del momento. Ci sono partite decisive che sono state rinviate quattro mesi fa. Non è regolare. Tra pochi giorni comincerà il processo alle plusvalenze, ma è già fuori obiettivo. La domanda attuale è, sono state fatte o no? Ma è una domanda da codice di leggi ordinarie, non da calcio, non da gara. Nel calcio la domanda è: se sono state fatte in modo indebito plusvalenze, quanto hanno alterato la gara? E se l’hanno alterata, non si può lavare tutto con una multa, non si possono mescolare punti e soldi. Presi dalla spettacolarizzazione degli errori arbitrali, non ci accorgiamo di falsi in bilancio e di una giustizia sportiva poche volte terza. Poi, come nel Fair Play, ci diranno che c’è stato un errore. Forse uno spettacolo estremamente popolare non può che essere gestito in modo approssimativo. Ma sono concessioni, non soluzioni".
 

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Maro Sconcerti dal CorSera in edicola:"Il Milan si è perso a Torino, ha accettato una lotta fisica che non è il suo gioco ma che l’ha molto distratto dalla ricerca di qualità. Così ha perso quasi naturalmente un’altra occasione per darsi una classifica definitiva. Colpisce il poco che il Milan ha costruito, la confusione in cui ha lasciato la sua partita, con mancanza di classe e giocatori decisivi. Pareggiare a Torino è un buon risultato a ottobre o gennaio, non adesso e non senza dare mai una dimostrazione di superiorità. Non è una novità per il campionato. Il Napoli ha perso in casa con la Fiorentina, l’Inter ha giocato male due mesi e si ritrova potenzialmente ancora in testa alla classifica. È come se nessuna delle prime avesse davvero la differenza per dire parole giuste e farsi ascoltare. Nel giorno per giorno, oggi il Milan restituisce il favore del pronostico all’Inter, portatrice anche di un calendario migliore. Cento anni di statistiche dicono che il Napoli ha perso troppe partite per stare dentro i numeri giusti, non si vince con sei sconfitte, ma anche i numeri non sanno tutta la verità. C’è stata una crescita della borghesia del campionato, Torino e Fiorentina toccano profondamente la classifica, anche se non è chiaro come si mescolino vantaggi e limiti.

"Al Milan sta mancando Leao, non perché giochi male ma perché non decide, quindi ha un aspetto ludico, estetico e inconcludente. Manca nel Milan il giocatore che si alza sugli altri, quello che prende in mano la squadra a prescindere dalle prestazioni. Quello che era Ibrahimovic, oggi ancora innocente, ma sempre fuori. Se l’equilibrio è uno spettacolo, siamo ancora dentro lo spettacolo. Personalmente avverto una difficoltà generale nella gestione del momento. Ci sono partite decisive che sono state rinviate quattro mesi fa. Non è regolare. Tra pochi giorni comincerà il processo alle plusvalenze, ma è già fuori obiettivo. La domanda attuale è, sono state fatte o no? Ma è una domanda da codice di leggi ordinarie, non da calcio, non da gara. Nel calcio la domanda è: se sono state fatte in modo indebito plusvalenze, quanto hanno alterato la gara? E se l’hanno alterata, non si può lavare tutto con una multa, non si possono mescolare punti e soldi. Presi dalla spettacolarizzazione degli errori arbitrali, non ci accorgiamo di falsi in bilancio e di una giustizia sportiva poche volte terza. Poi, come nel Fair Play, ci diranno che c’è stato un errore. Forse uno spettacolo estremamente popolare non può che essere gestito in modo approssimativo. Ma sono concessioni, non soluzioni".
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Maro Sconcerti dal CorSera in edicola:"Il Milan si è perso a Torino, ha accettato una lotta fisica che non è il suo gioco ma che l’ha molto distratto dalla ricerca di qualità. Così ha perso quasi naturalmente un’altra occasione per darsi una classifica definitiva. Colpisce il poco che il Milan ha costruito, la confusione in cui ha lasciato la sua partita, con mancanza di classe e giocatori decisivi. Pareggiare a Torino è un buon risultato a ottobre o gennaio, non adesso e non senza dare mai una dimostrazione di superiorità. Non è una novità per il campionato. Il Napoli ha perso in casa con la Fiorentina, l’Inter ha giocato male due mesi e si ritrova potenzialmente ancora in testa alla classifica. È come se nessuna delle prime avesse davvero la differenza per dire parole giuste e farsi ascoltare. Nel giorno per giorno, oggi il Milan restituisce il favore del pronostico all’Inter, portatrice anche di un calendario migliore. Cento anni di statistiche dicono che il Napoli ha perso troppe partite per stare dentro i numeri giusti, non si vince con sei sconfitte, ma anche i numeri non sanno tutta la verità. C’è stata una crescita della borghesia del campionato, Torino e Fiorentina toccano profondamente la classifica, anche se non è chiaro come si mescolino vantaggi e limiti.

"Al Milan sta mancando Leao, non perché giochi male ma perché non decide, quindi ha un aspetto ludico, estetico e inconcludente. Manca nel Milan il giocatore che si alza sugli altri, quello che prende in mano la squadra a prescindere dalle prestazioni. Quello che era Ibrahimovic, oggi ancora innocente, ma sempre fuori. Se l’equilibrio è uno spettacolo, siamo ancora dentro lo spettacolo. Personalmente avverto una difficoltà generale nella gestione del momento. Ci sono partite decisive che sono state rinviate quattro mesi fa. Non è regolare. Tra pochi giorni comincerà il processo alle plusvalenze, ma è già fuori obiettivo. La domanda attuale è, sono state fatte o no? Ma è una domanda da codice di leggi ordinarie, non da calcio, non da gara. Nel calcio la domanda è: se sono state fatte in modo indebito plusvalenze, quanto hanno alterato la gara? E se l’hanno alterata, non si può lavare tutto con una multa, non si possono mescolare punti e soldi. Presi dalla spettacolarizzazione degli errori arbitrali, non ci accorgiamo di falsi in bilancio e di una giustizia sportiva poche volte terza. Poi, come nel Fair Play, ci diranno che c’è stato un errore. Forse uno spettacolo estremamente popolare non può che essere gestito in modo approssimativo. Ma sono concessioni, non soluzioni".
Per carità, 4 gol in 7 partite sono robe da Salernitana o Venezia. Che in attacco avremmo fatto pena lo sapevamo da agosto. Ma dire che una squadra si sia persa quando l'ultimo gol lo ha subito di mano 7 partite fa mi sembra un tantino esagerato.
 

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Maro Sconcerti dal CorSera in edicola:"Il Milan si è perso a Torino, ha accettato una lotta fisica che non è il suo gioco ma che l’ha molto distratto dalla ricerca di qualità. Così ha perso quasi naturalmente un’altra occasione per darsi una classifica definitiva. Colpisce il poco che il Milan ha costruito, la confusione in cui ha lasciato la sua partita, con mancanza di classe e giocatori decisivi. Pareggiare a Torino è un buon risultato a ottobre o gennaio, non adesso e non senza dare mai una dimostrazione di superiorità. Non è una novità per il campionato. Il Napoli ha perso in casa con la Fiorentina, l’Inter ha giocato male due mesi e si ritrova potenzialmente ancora in testa alla classifica. È come se nessuna delle prime avesse davvero la differenza per dire parole giuste e farsi ascoltare. Nel giorno per giorno, oggi il Milan restituisce il favore del pronostico all’Inter, portatrice anche di un calendario migliore. Cento anni di statistiche dicono che il Napoli ha perso troppe partite per stare dentro i numeri giusti, non si vince con sei sconfitte, ma anche i numeri non sanno tutta la verità. C’è stata una crescita della borghesia del campionato, Torino e Fiorentina toccano profondamente la classifica, anche se non è chiaro come si mescolino vantaggi e limiti.

"Al Milan sta mancando Leao, non perché giochi male ma perché non decide, quindi ha un aspetto ludico, estetico e inconcludente. Manca nel Milan il giocatore che si alza sugli altri, quello che prende in mano la squadra a prescindere dalle prestazioni. Quello che era Ibrahimovic, oggi ancora innocente, ma sempre fuori. Se l’equilibrio è uno spettacolo, siamo ancora dentro lo spettacolo. Personalmente avverto una difficoltà generale nella gestione del momento. Ci sono partite decisive che sono state rinviate quattro mesi fa. Non è regolare. Tra pochi giorni comincerà il processo alle plusvalenze, ma è già fuori obiettivo. La domanda attuale è, sono state fatte o no? Ma è una domanda da codice di leggi ordinarie, non da calcio, non da gara. Nel calcio la domanda è: se sono state fatte in modo indebito plusvalenze, quanto hanno alterato la gara? E se l’hanno alterata, non si può lavare tutto con una multa, non si possono mescolare punti e soldi. Presi dalla spettacolarizzazione degli errori arbitrali, non ci accorgiamo di falsi in bilancio e di una giustizia sportiva poche volte terza. Poi, come nel Fair Play, ci diranno che c’è stato un errore. Forse uno spettacolo estremamente popolare non può che essere gestito in modo approssimativo. Ma sono concessioni, non soluzioni".
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Maro Sconcerti dal CorSera in edicola:"Il Milan si è perso a Torino, ha accettato una lotta fisica che non è il suo gioco ma che l’ha molto distratto dalla ricerca di qualità. Così ha perso quasi naturalmente un’altra occasione per darsi una classifica definitiva. Colpisce il poco che il Milan ha costruito, la confusione in cui ha lasciato la sua partita, con mancanza di classe e giocatori decisivi. Pareggiare a Torino è un buon risultato a ottobre o gennaio, non adesso e non senza dare mai una dimostrazione di superiorità. Non è una novità per il campionato. Il Napoli ha perso in casa con la Fiorentina, l’Inter ha giocato male due mesi e si ritrova potenzialmente ancora in testa alla classifica. È come se nessuna delle prime avesse davvero la differenza per dire parole giuste e farsi ascoltare. Nel giorno per giorno, oggi il Milan restituisce il favore del pronostico all’Inter, portatrice anche di un calendario migliore. Cento anni di statistiche dicono che il Napoli ha perso troppe partite per stare dentro i numeri giusti, non si vince con sei sconfitte, ma anche i numeri non sanno tutta la verità. C’è stata una crescita della borghesia del campionato, Torino e Fiorentina toccano profondamente la classifica, anche se non è chiaro come si mescolino vantaggi e limiti.

"Al Milan sta mancando Leao, non perché giochi male ma perché non decide, quindi ha un aspetto ludico, estetico e inconcludente. Manca nel Milan il giocatore che si alza sugli altri, quello che prende in mano la squadra a prescindere dalle prestazioni. Quello che era Ibrahimovic, oggi ancora innocente, ma sempre fuori. Se l’equilibrio è uno spettacolo, siamo ancora dentro lo spettacolo. Personalmente avverto una difficoltà generale nella gestione del momento. Ci sono partite decisive che sono state rinviate quattro mesi fa. Non è regolare. Tra pochi giorni comincerà il processo alle plusvalenze, ma è già fuori obiettivo. La domanda attuale è, sono state fatte o no? Ma è una domanda da codice di leggi ordinarie, non da calcio, non da gara. Nel calcio la domanda è: se sono state fatte in modo indebito plusvalenze, quanto hanno alterato la gara? E se l’hanno alterata, non si può lavare tutto con una multa, non si possono mescolare punti e soldi. Presi dalla spettacolarizzazione degli errori arbitrali, non ci accorgiamo di falsi in bilancio e di una giustizia sportiva poche volte terza. Poi, come nel Fair Play, ci diranno che c’è stato un errore. Forse uno spettacolo estremamente popolare non può che essere gestito in modo approssimativo. Ma sono concessioni, non soluzioni".
Com'è dargli torto
 

darden

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Per carità, 4 gol in 7 partite sono robe da Salernitana o Venezia. Che in attacco avremmo fatto pena lo sapevamo da agosto. Ma dire che una squadra si sia persa quando l'ultimo gol lo ha subito di mano 7 partite fa mi sembra un tantino esagerato.

Abbiamo trovato delle squadre che hanno deciso di chiudersi e venire a non giocare, questo è sempre stato il nostro problema quest'anno e senza qualità vera/freschezza sulla trequarti non la risolvi.

L'ultima partita vera giocata è quella con il Napoli, dove già vincere 0-1 va benissimo. Lo vero specchio della situazione sarà il derby di coppa Italia, dove lì per forza l'inter non potrà mettere il pullman davanti alla difesa.
 

Zenos

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Maro Sconcerti dal CorSera in edicola:"Il Milan si è perso a Torino, ha accettato una lotta fisica che non è il suo gioco ma che l’ha molto distratto dalla ricerca di qualità. Così ha perso quasi naturalmente un’altra occasione per darsi una classifica definitiva. Colpisce il poco che il Milan ha costruito, la confusione in cui ha lasciato la sua partita, con mancanza di classe e giocatori decisivi. Pareggiare a Torino è un buon risultato a ottobre o gennaio, non adesso e non senza dare mai una dimostrazione di superiorità. Non è una novità per il campionato. Il Napoli ha perso in casa con la Fiorentina, l’Inter ha giocato male due mesi e si ritrova potenzialmente ancora in testa alla classifica. È come se nessuna delle prime avesse davvero la differenza per dire parole giuste e farsi ascoltare. Nel giorno per giorno, oggi il Milan restituisce il favore del pronostico all’Inter, portatrice anche di un calendario migliore. Cento anni di statistiche dicono che il Napoli ha perso troppe partite per stare dentro i numeri giusti, non si vince con sei sconfitte, ma anche i numeri non sanno tutta la verità. C’è stata una crescita della borghesia del campionato, Torino e Fiorentina toccano profondamente la classifica, anche se non è chiaro come si mescolino vantaggi e limiti.

"Al Milan sta mancando Leao, non perché giochi male ma perché non decide, quindi ha un aspetto ludico, estetico e inconcludente. Manca nel Milan il giocatore che si alza sugli altri, quello che prende in mano la squadra a prescindere dalle prestazioni. Quello che era Ibrahimovic, oggi ancora innocente, ma sempre fuori. Se l’equilibrio è uno spettacolo, siamo ancora dentro lo spettacolo. Personalmente avverto una difficoltà generale nella gestione del momento. Ci sono partite decisive che sono state rinviate quattro mesi fa. Non è regolare. Tra pochi giorni comincerà il processo alle plusvalenze, ma è già fuori obiettivo. La domanda attuale è, sono state fatte o no? Ma è una domanda da codice di leggi ordinarie, non da calcio, non da gara. Nel calcio la domanda è: se sono state fatte in modo indebito plusvalenze, quanto hanno alterato la gara? E se l’hanno alterata, non si può lavare tutto con una multa, non si possono mescolare punti e soldi. Presi dalla spettacolarizzazione degli errori arbitrali, non ci accorgiamo di falsi in bilancio e di una giustizia sportiva poche volte terza. Poi, come nel Fair Play, ci diranno che c’è stato un errore. Forse uno spettacolo estremamente popolare non può che essere gestito in modo approssimativo. Ma sono concessioni, non soluzioni".
Manca Leao insieme...all'ala destra al trequartista ed al bomber!
 

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