Scaroni:"Sì sostenibilità, ma bisogna vincere. Lo stadio...".

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Scaroni al Festival dello Sport:"Io sono presidente del Milan da più di sei anni e quando sono entrato fatturavamo meno di 180 milioni di euro, ora se ne fatturano più di 450. Il punto di vista economico è importante, ma se poi non vinciamo le partite non va bene. Sono due temi che dipendo uno dell'altro. Il tema della sostenibilità economica è molto importante. Fino a qualche tempo fa c'erano presidenti come Berlusconi e Moratti che a fine stagione mettevano milioni nel club per sistemare le cose. Ora la situazione è diverse e la sostentiblità è fondamentale".

"Lo stadio? Anni fa sono stato uno dei primi a dire che San Siro è vecchio e ho proposto di abbatterlo per costuirne uno nuovo. Mi guardarono male perchè volevo buttare giù la Scala del Calcio. Hanno buttato giù Wembley a Londra. I club hanno bisogno di stadi moderni, noi siamo indietro di molti anni rispetto all'estero. L'ipotesi che stiamo valutando è la prima, cioè costuire un nuovo stadio al fianco di San Siro. Anche stamattina ho sentito il sindaco di Milano. Poi noi come Milan teniamo viva anche l'ipotesi San Donato, per questo progetto abbiamo già speso 40 milioni di euro".


"Il calcio italiano? L'unico provvedimento che il Governo ha fatto per il calcio è togliere il decreto crescita. Qundi l'unica cosa che ha fatto è stata negativa, di positivo non ha fatto nulla. Abbiamo bisogno di ammodernare tutto il sistema calcio. Io ho lavorato con due fondi americani e ho capito che non siamo molto indietro. La Serie A non è più quella di 30 anni fa, eravamo i leader del calcio mondiale, ora se va bene siamo al terzo posto. Ci hanno bagnato il naso anche gli spagnoli. Questo è il frutto dell'arretratezza del nostro calcio".

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Scaroni al Festival dello Sport:"Io sono presidente del Milan da più di sei anni e quando sono entrato fatturavamo meno di 180 milioni di euro, ora se ne fatturano più di 450. Il punto di vista economico è importante, ma se poi non vinciamo le partite non va bene. Sono due temi che dipendo uno dell'altro. Il tema della sostenibilità economica è molto importante. Fino a qualche tempo fa c'erano presidenti come Berlusconi e Moratti che a fine stagione mettevano milioni nel club per sistemare le cose. Ora la situazione è diverse e la sostentiblità è fondamentale".

"Lo stadio? Anni fa sono stato uno dei primi a dire che San Siro è vecchio e ho proposto di abbatterlo per costuirne uno nuovo. Mi guardarono male perchè volevo buttare giù la Scala del Calcio. Hanno buttato giù Wembley a Londra. I club hanno bisogno di stadi moderni, noi siamo indietro di molti anni rispetto all'estero. L'ipotesi che stiamo valutando è la prima, cioè costuire un nuovo stadio al fianco di San Siro. Anche stamattina ho sentito il sindaco di Milano. Poi noi come Milan teniamo viva anche l'ipotesi San Donato, per questo progetto abbiamo già speso 40 milioni di euro".


"Il calcio italiano? L'unico provvedimento che il Governo ha fatto per il calcio è togliere il decreto crescita. Qundi l'unica cosa che ha fatto è stata negativa, di positivo non ha fatto nulla. Abbiamo bisogno di ammodernare tutto il sistema calcio. Io ho lavorato con due fondi americani e ho capito che non siamo molto indietro. La Serie A non è più quella di 30 anni fa, eravamo i leader del calcio mondiale, ora se va bene siamo al terzo posto. Ci hanno bagnato il naso anche gli spagnoli. Questo è il frutto dell'arretratezza del nostro calcio".


"Io sono presidente del Milan da più di sei anni e quando sono entrato fatturavamo meno di 180 milioni di euro, ora se ne fatturano più di 450. Il punto di vista economico è importante, ma è solo una parte del successo. Se poi non vinciamo le partite non andiamo da nessuna parte. Sono due temi che dipendo uno dell'altro. Il tema della sostenibilità economica è molto importante. Fino a qualche tempo fa c'erano presidenti come Berlusconi e Moratti che a fine stagione mettevano milioni nel club per sistemare le cose. Ora la situazione è diverse e la sostentiblità è fondamentale".

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Eliott

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Noi lo prendiamo sempre per il **** a questo, ma alla fine è stato l’unico che ha detto sempre come stanno le cose. Ricordo il discorso dello studio e che diceva che al Milan interessava solo entrare in Champions 5-6 anni fa è così è stato. Quindi se ora dice che visiona vincere le partite mi aspetto l’esonero di Fonseca se non vince con l‘ Udinese
 

sampapot

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contraddizione nei termini....la storia dice che se c'è sostenibilità, le vittorie non arrivano....per vincere devi avere ottimi giocatori e per averli devi pagarli, anche indebitandoti....con i soli ricavi e plusvalenze non si va lontano
 
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Scaroni al Festival dello Sport:"Io sono presidente del Milan da più di sei anni e quando sono entrato fatturavamo meno di 180 milioni di euro, ora se ne fatturano più di 450. Il punto di vista economico è importante, ma se poi non vinciamo le partite non va bene. Sono due temi che dipendo uno dell'altro. Il tema della sostenibilità economica è molto importante. Fino a qualche tempo fa c'erano presidenti come Berlusconi e Moratti che a fine stagione mettevano milioni nel club per sistemare le cose. Ora la situazione è diverse e la sostentiblità è fondamentale".

"Lo stadio? Anni fa sono stato uno dei primi a dire che San Siro è vecchio e ho proposto di abbatterlo per costuirne uno nuovo. Mi guardarono male perchè volevo buttare giù la Scala del Calcio. Hanno buttato giù Wembley a Londra. I club hanno bisogno di stadi moderni, noi siamo indietro di molti anni rispetto all'estero. L'ipotesi che stiamo valutando è la prima, cioè costuire un nuovo stadio al fianco di San Siro. Anche stamattina ho sentito il sindaco di Milano. Poi noi come Milan teniamo viva anche l'ipotesi San Donato, per questo progetto abbiamo già speso 40 milioni di euro".


"Il calcio italiano? L'unico provvedimento che il Governo ha fatto per il calcio è togliere il decreto crescita. Qundi l'unica cosa che ha fatto è stata negativa, di positivo non ha fatto nulla. Abbiamo bisogno di ammodernare tutto il sistema calcio. Io ho lavorato con due fondi americani e ho capito che non siamo molto indietro. La Serie A non è più quella di 30 anni fa, eravamo i leader del calcio mondiale, ora se va bene siamo al terzo posto. Ci hanno bagnato il naso anche gli spagnoli. Questo è il frutto dell'arretratezza del nostro calcio".


"Io sono presidente del Milan da più di sei anni e quando sono entrato fatturavamo meno di 180 milioni di euro, ora se ne fatturano più di 450. Il punto di vista economico è importante, ma è solo una parte del successo. Se poi non vinciamo le partite non andiamo da nessuna parte. Sono due temi che dipendo uno dell'altro. Il tema della sostenibilità economica è molto importante. Fino a qualche tempo fa c'erano presidenti come Berlusconi e Moratti che a fine stagione mettevano milioni nel club per sistemare le cose. Ora la situazione è diverse e la sostentiblità è fondamentale".

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Forse è la prima volta che gli sento pronunciare la parola "vincere"
 
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Jino

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Scaroni al Festival dello Sport:"Io sono presidente del Milan da più di sei anni e quando sono entrato fatturavamo meno di 180 milioni di euro, ora se ne fatturano più di 450. Il punto di vista economico è importante, ma se poi non vinciamo le partite non va bene. Sono due temi che dipendo uno dell'altro. Il tema della sostenibilità economica è molto importante. Fino a qualche tempo fa c'erano presidenti come Berlusconi e Moratti che a fine stagione mettevano milioni nel club per sistemare le cose. Ora la situazione è diverse e la sostentiblità è fondamentale".

"Lo stadio? Anni fa sono stato uno dei primi a dire che San Siro è vecchio e ho proposto di abbatterlo per costuirne uno nuovo. Mi guardarono male perchè volevo buttare giù la Scala del Calcio. Hanno buttato giù Wembley a Londra. I club hanno bisogno di stadi moderni, noi siamo indietro di molti anni rispetto all'estero. L'ipotesi che stiamo valutando è la prima, cioè costuire un nuovo stadio al fianco di San Siro. Anche stamattina ho sentito il sindaco di Milano. Poi noi come Milan teniamo viva anche l'ipotesi San Donato, per questo progetto abbiamo già speso 40 milioni di euro".


"Il calcio italiano? L'unico provvedimento che il Governo ha fatto per il calcio è togliere il decreto crescita. Qundi l'unica cosa che ha fatto è stata negativa, di positivo non ha fatto nulla. Abbiamo bisogno di ammodernare tutto il sistema calcio. Io ho lavorato con due fondi americani e ho capito che non siamo molto indietro. La Serie A non è più quella di 30 anni fa, eravamo i leader del calcio mondiale, ora se va bene siamo al terzo posto. Ci hanno bagnato il naso anche gli spagnoli. Questo è il frutto dell'arretratezza del nostro calcio".


"Io sono presidente del Milan da più di sei anni e quando sono entrato fatturavamo meno di 180 milioni di euro, ora se ne fatturano più di 450. Il punto di vista economico è importante, ma è solo una parte del successo. Se poi non vinciamo le partite non andiamo da nessuna parte. Sono due temi che dipendo uno dell'altro. Il tema della sostenibilità economica è molto importante. Fino a qualche tempo fa c'erano presidenti come Berlusconi e Moratti che a fine stagione mettevano milioni nel club per sistemare le cose. Ora la situazione è diverse e la sostentiblità è fondamentale".

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Infatti voglio proprio vedere appena resteremo fuori dalla coppa dei campioni quel fatturato scendere di minimo 100 mln se andrà ancora bene agli americani.
 

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Scaroni al Festival dello Sport:"Io sono presidente del Milan da più di sei anni e quando sono entrato fatturavamo meno di 180 milioni di euro, ora se ne fatturano più di 450. Il punto di vista economico è importante, ma se poi non vinciamo le partite non va bene. Sono due temi che dipendo uno dell'altro. Il tema della sostenibilità economica è molto importante. Fino a qualche tempo fa c'erano presidenti come Berlusconi e Moratti che a fine stagione mettevano milioni nel club per sistemare le cose. Ora la situazione è diverse e la sostentiblità è fondamentale".

"Lo stadio? Anni fa sono stato uno dei primi a dire che San Siro è vecchio e ho proposto di abbatterlo per costuirne uno nuovo. Mi guardarono male perchè volevo buttare giù la Scala del Calcio. Hanno buttato giù Wembley a Londra. I club hanno bisogno di stadi moderni, noi siamo indietro di molti anni rispetto all'estero. L'ipotesi che stiamo valutando è la prima, cioè costuire un nuovo stadio al fianco di San Siro. Anche stamattina ho sentito il sindaco di Milano. Poi noi come Milan teniamo viva anche l'ipotesi San Donato, per questo progetto abbiamo già speso 40 milioni di euro".


"Il calcio italiano? L'unico provvedimento che il Governo ha fatto per il calcio è togliere il decreto crescita. Qundi l'unica cosa che ha fatto è stata negativa, di positivo non ha fatto nulla. Abbiamo bisogno di ammodernare tutto il sistema calcio. Io ho lavorato con due fondi americani e ho capito che non siamo molto indietro. La Serie A non è più quella di 30 anni fa, eravamo i leader del calcio mondiale, ora se va bene siamo al terzo posto. Ci hanno bagnato il naso anche gli spagnoli. Questo è il frutto dell'arretratezza del nostro calcio".


"Io sono presidente del Milan da più di sei anni e quando sono entrato fatturavamo meno di 180 milioni di euro, ora se ne fatturano più di 450. Il punto di vista economico è importante, ma è solo una parte del successo. Se poi non vinciamo le partite non andiamo da nessuna parte. Sono due temi che dipendo uno dell'altro. Il tema della sostenibilità economica è molto importante. Fino a qualche tempo fa c'erano presidenti come Berlusconi e Moratti che a fine stagione mettevano milioni nel club per sistemare le cose. Ora la situazione è diverse e la sostentiblità è fondamentale".
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Se vanno avanti con la politica vista finora, vendendo Theo per 2 mediocri e poi Leao per 3 mediocri diventeremo da metà classifica.

Oltretutto non vanno più nemmeno sui giovani di prospettiva, anzi se li abbiamo lo vendono.
Gli ultimi acquisti sono stati di giocatori che più di tanto non possono migliorare.

Praticamente tutto l'opposto di quello che si dovrebbe fare e che stava provando a fare Maldini e cioè prendere giovani di prospettiva per crescerli e tenerli, mettendogli accanto qualche esperto a fargli da chioccia.
 

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