Lo ha detto anche l'anno scorso. È passato un anno e invece di migliorare il fatturato rimane uguale. Mi ricorda qualcuno quando aveva i famosi slogan da usare come scusa, la fiscalità spagnola, non entra nessuno se non esce nessuno, ecc ecc.
Il bello è che non hanno nemmeno detto come pensano di risanare i conti del Milan con questa ridicola politica pane e salame.
Non l’hanno detto perché risanare e rivendere è solo l’obiettivo di facciata, Elliot finirà col cedere tutti i nostri assets per rientrare dell’investimento fatto e noi rimarremo in mutande letteralmente, costretti a portare i libri in Tribunale.
Ma ripeto, è una cosa positiva.
Alla fine sarà o morte definitiva o rinascita (così prevengo già le obiezioni di chi dovesse chiedere “ma se il Salvatore non arrivasse ecc ecc”, anche se sono certo che arriverà e probabilmente sta solo aspettando il momento giusto).
Entrambe sono meglio di questo limbo di abietta mediocrità. Il tifoso milanista merita o di rivedere le stelle o di vivere nel ricordo di ciò che è stato, ricordo che non deve essere sporcato da una attualità fatta solo di sconfitte, umiliazioni in campo e fuori dal campo, annate anonime, prese per il ****, mancanza di ambizioni.
Qualora le cose andassero male, meglio vivere nel ricordo del Milan che non c’è più che nella sconfortante e deprimente realtà del Milan che c’è.
Il simbolo del Milan è il Diavolo, e il Diavolo nel Limbo per definizione non può starci. O riprende il suo posto perduto in Paradiso oppure è giusto sprofondi nel più profondo degli inferi.
Isaia 14,12-15
“Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?
Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!”