Scaroni:"Godo per il bilancio. Ibra, stadio e il mercato...".

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Scaroni a RAdio Rai:"Gli obiettivi stagionali? Intanto mi faccia godere questo utile di bilancio dopo tutti questi anni, dove ho dato un piccolo contributo e questa è una meta agoniata e ci siamo arrivati. Quando mi si parla di obiettivi, io dico che è quello che il Milan deve essere sempre in Champions League. Sia per questioni economiche sia per i nostri fans in tutto il mondo”.

"Derby da scudetto?Mi auguro che sia così e mi auguro che nel prossimo derby si possa tornare a sorridere dopo queste cinque sconfitte. I nostri tifosi hanno sofferto per queste sconfitte. I tre punti persi con l’Inter non valgono doppio, ma lo dico tra il serio e il faceto e quando vedo lo score di questo 2023, torno a casa con le orecchie basse. Dopo il 5-1 sono stato di pessimo umore per 24 ore. Poi, però, le scorie ce le ha fatte eliminare Pioli e penso che non ci siano più. Contro la Lazio ho visto una squadra bella, serena, coesa e che non si guarda indietro ma si guarda davanti. La prima è quella di mercoledì a Dortmund. Ad ottobre abbiamo un calendario terrificante e dobbiamo fare bene in entrambe le competizioni in cui siamo impegnati”.

"Milan da rosso a bilancio in attivo? Il Milan è un’azienda. Io mi occupo da tutta la vita di aziende e il Milan è una di queste. Dobbiamo fare crescere i ricavi. Pensate che quelli registrati nell’ultimo bilancio sono raddoppiati rispetto a quattro anni fa. Molta attenzione la poniamo sui costi, che per noi sono la prima squadra e li cerchiamo di seguire una politica attenta e severa. Siamo pronti sul fronte degli acquisti, con una campagna acquisti generosa portando a casa dei grandi giocatori, ma siamo molto attenti agli ingaggi perché sono una fonte di costo che pesano e che rendono difficili i trasferimenti dei calciatori. Gli stipendi rendono difficili eventuali cessioni o prestiti”.

"Gi stadi italiani? Che le strutture siano obsolete è un dato di fatto. Perché siamo così? Perché ci sono una quantità di ostacoli incredibili e i fenomeni che ci sono a Milano, ci sono ovunque. Il commissario? Deve essere sostenuto da un set di leggi che gli consentono di superare gli ostacoli, altrimenti ci sarebbe anche per lui una grande fatica. L’ultima volta che ci sono stati investimenti negli stadi, risale a Italia ’90 dove sono stati ingranditi gli stadi già esistenti. L’Italia ha bisogno di stadi nuovi”.

"È bello fare il presidente del Milan quando vinci le partite, quando perdi molto meno. Dopo aver perso per 5-0 contro l’Atalanta, sono stato male per tre giorni. Per quanto riguarda lo stadio, noi e l’Inter siamo partiti con l’idea di costruire un nuovo stadio. La ristrutturazione era impossibile. Sul nuovo impianto ci hanno tarpato le ali in tutti i modi e allora siamo ricaduti sullo schema delle grandi europee, ovvero ognuno ha il suo stadio. Noi eravamo pronti a rinunciare a una casa unica, anche perché con l’Inter siamo stati sempre in linea sul tema stadio e poi perché San Siro ha un fascino iconico. Abbassiamo le braccia davanti a un progetto che ci piaceva molto.

"San Siro? Non abbiamo ancora chiuso definitivamente la porta. La pre dichiarazione della sovrintendenza sul vincolo relativo al secondo anello, mi fa pensare che molti studiosi vengano a studiarlo in uno stadio vuoto. Questa pre sentenza ha messo in difficoltà sia il sindaco di Milano, sia noi. Siccome lo stadio è del comune di Milano, la palla è in mano al sindaco che dovrebbe provare a ribaltare questa decisione sul vincolo. Nello stadio in progetto che noi abbiamo presentato a San Donato, tutto il tetto sarebbe fatto in pannelli solari, ricicliamo l’acqua etc. Sotto il profilo ambientale è uno stadio molto più ecologico rispetto all’amato San Siro".

"Giorgio Furlani e io dobbiamo molto a RedBird per gli esperti che ci mette a disposizione. La “rivoluzione” è figlia della necessità di un Milan e di un calcio italiano sostenibile. Il magnate che immette 100 milioni nel club, non esiste più e se esistesse, verrebbe tarpato dalla UEFA. L’ambizione del Milan è essere sostenibili prima del mercato. Il bilancio ’22-23 è in positivo senza la cessione di Tonali e puntiamo a conti in ordine a prescindere dal mercato. Il mercato può essere un successo o meno. Lo scorso anno non siamo stati molto contenti degli acquisti fatti, adesso mi sembra che le cose stiano andando per il meglio. Prima c’è la sostenibilità economica ordinaria del club”.

"Ibra? Zlatan era anche sabato allo stadio. Ha incontrato Cardinale, ha avuto un incontro con me e poi con Furlani. Adesso sta attraversando un anno sabbatico. Quando lui sarà pronto ad accettare delle ipotesi di ritorno, saremo felici di esplorarle insieme a lui”.

"Gli acquisti estivi? Mi piacciono tutti. Anche quelli come Adli che lo scorso anno hanno giocato poco. A fare un nuovo acquisto e vederlo inserito con la squadra, in armonia con tutti, non sempre riesce ma quest’anno mi sembra che sia così”.

"I diritti tv? Per quanto concerne la chiusura dei diritti italiani, sono moderatamente ottimista e sono convinto che li chiuderemo a un livello vicino a quello attuale. Sono preoccupato per i diritti nel mercato americano. Il Milan ha assoluto bisogno di essere visto in maniera importante negli Stati Uniti, mentre sui diritti internazionali stiamo andando bene”.
 
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Scaroni a RAdio Rai:"Gli obiettivi stagionali? Intanto mi faccia godere questo utile di bilancio dopo tutti questi anni, dove ho dato un piccolo contributo e questa è una meta agoniata e ci siamo arrivati. Quando mi si parla di obiettivi, io dico che è quello che il Milan deve essere sempre in Champions League. Sia per questioni economiche sia per i nostri fans in tutto il mondo”.

"Derby da scudetto?Mi auguro che sia così e mi auguro che nel prossimo derby si possa tornare a sorridere dopo queste cinque sconfitte. I nostri tifosi hanno sofferto per queste sconfitte. I tre punti persi con l’Inter non valgono doppio, ma lo dico tra il serio e il faceto e quando vedo lo score di questo 2023, torno a casa con le orecchie basse. Dopo il 5-1 sono stato di pessimo umore per 24 ore. Poi, però, le scorie ce le ha fatte eliminare Pioli e penso che non ci siano più. Contro la Lazio ho visto una squadra bella, serena, coesa e che non si guarda indietro ma si guarda davanti. La prima è quella di mercoledì a Dortmund. Ad ottobre abbiamo un calendario terrificante e dobbiamo fare bene in entrambe le competizioni in cui siamo impegnati”.

"Milan da rosso a bilancio in attivo? Il Milan è un’azienda. Io mi occupo da tutta la vita di aziende e il Milan è una di queste. Dobbiamo fare crescere i ricavi. Pensate che quelli registrati nell’ultimo bilancio sono raddoppiati rispetto a quattro anni fa. Molta attenzione la poniamo sui costi, che per noi sono la prima squadra e li cerchiamo di seguire una politica attenta e severa. Siamo pronti sul fronte degli acquisti, con una campagna acquisti generosa portando a casa dei grandi giocatori, ma siamo molto attenti agli ingaggi perché sono una fonte di costo che pesano e che rendono difficili i trasferimenti dei calciatori. Gli stipendi rendono difficili eventuali cessioni o prestiti”.

"Gi stadi italiani? Che le strutture siano obsolete è un dato di fatto. Perché siamo così? Perché ci sono una quantità di ostacoli incredibili e i fenomeni che ci sono a Milano, ci sono ovunque. Il commissario? Deve essere sostenuto da un set di leggi che gli consentono di superare gli ostacoli, altrimenti ci sarebbe anche per lui una grande fatica. L’ultima volta che ci sono stati investimenti negli stadi, risale a Italia ’90 dove sono stati ingranditi gli stadi già esistenti. L’Italia ha bisogno di stadi nuovi”.

"È bello fare il presidente del Milan quando vinci le partite, quando perdi molto meno. Dopo aver perso per 5-0 contro l’Atalanta, sono stato male per tre giorni. Per quanto riguarda lo stadio, noi e l’Inter siamo partiti con l’idea di costruire un nuovo stadio. La ristrutturazione era impossibile. Sul nuovo impianto ci hanno tarpato le ali in tutti i modi e allora siamo ricaduti sullo schema delle grandi europee, ovvero ognuno ha il suo stadio. Noi eravamo pronti a rinunciare a una casa unica, anche perché con l’Inter siamo stati sempre in linea sul tema stadio e poi perché San Siro ha un fascino iconico. Abbassiamo le braccia davanti a un progetto che ci piaceva molto.

"San Siro? Non abbiamo ancora chiuso definitivamente la porta. La pre dichiarazione della sovrintendenza sul vincolo relativo al secondo anello, mi fa pensare che molti studiosi vengano a studiarlo in uno stadio vuoto. Questa pre sentenza ha messo in difficoltà sia il sindaco di Milano, sia noi. Siccome lo stadio è del comune di Milano, la palla è in mano al sindaco che dovrebbe provare a ribaltare questa decisione sul vincolo. Nello stadio in progetto che noi abbiamo presentato a San Donato, tutto il tetto sarebbe fatto in pannelli solari, ricicliamo l’acqua etc. Sotto il profilo ambientale è uno stadio molto più ecologico rispetto all’amato San Siro".

"Giorgio Furlani e io dobbiamo molto a RedBird per gli esperti che ci mette a disposizione. La “rivoluzione” è figlia della necessità di un Milan e di un calcio italiano sostenibile. Il magnate che immette 100 milioni nel club, non esiste più e se esistesse, verrebbe tarpato dalla UEFA. L’ambizione del Milan è essere sostenibili prima del mercato. Il bilancio ’22-23 è in positivo senza la cessione di Tonali e puntiamo a conti in ordine a prescindere dal mercato. Il mercato può essere un successo o meno. Lo scorso anno non siamo stati molto contenti degli acquisti fatti, adesso mi sembra che le cose stiano andando per il meglio. Prima c’è la sostenibilità economica ordinaria del club”.

"Ibra? Zlatan era anche sabato allo stadio. Ha incontrato Cardinale, ha avuto un incontro con me e poi con Furlani. Adesso sta attraversando un anno sabbatico. Quando lui sarà pronto ad accettare delle ipotesi di ritorno, saremo felici di esplorarle insieme a lui”.

"Gli acquisti estivi? Mi piacciono tutti. Anche quelli come Adli che lo scorso anno hanno giocato poco. A fare un nuovo acquisto e vederlo inserito con la squadra, in armonia con tutti, non sempre riesce ma quest’anno mi sembra che sia così”.

"I diritti tv? Per quanto concerne la chiusura dei diritti italiani, sono moderatamente ottimista e sono convinto che li chiuderemo a un livello vicino a quello attuale. Sono preoccupato per i diritti nel mercato americano. Il Milan ha assoluto bisogno di essere visto in maniera importante negli Stati Uniti, mentre sui diritti internazionali stiamo andando bene”.

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ma questo quante interviste fa? per dire sempre la stessa cosa.
 

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Scaroni a RAdio Rai:"Gli obiettivi stagionali? Intanto mi faccia godere questo utile di bilancio dopo tutti questi anni, dove ho dato un piccolo contributo e questa è una meta agoniata e ci siamo arrivati. Quando mi si parla di obiettivi, io dico che è quello che il Milan deve essere sempre in Champions League. Sia per questioni economiche sia per i nostri fans in tutto il mondo”.

"Derby da scudetto?Mi auguro che sia così e mi auguro che nel prossimo derby si possa tornare a sorridere dopo queste cinque sconfitte. I nostri tifosi hanno sofferto per queste sconfitte. I tre punti persi con l’Inter non valgono doppio, ma lo dico tra il serio e il faceto e quando vedo lo score di questo 2023, torno a casa con le orecchie basse. Dopo il 5-1 sono stato di pessimo umore per 24 ore. Poi, però, le scorie ce le ha fatte eliminare Pioli e penso che non ci siano più. Contro la Lazio ho visto una squadra bella, serena, coesa e che non si guarda indietro ma si guarda davanti. La prima è quella di mercoledì a Dortmund. Ad ottobre abbiamo un calendario terrificante e dobbiamo fare bene in entrambe le competizioni in cui siamo impegnati”.

"Milan da rosso a bilancio in attivo? Il Milan è un’azienda. Io mi occupo da tutta la vita di aziende e il Milan è una di queste. Dobbiamo fare crescere i ricavi. Pensate che quelli registrati nell’ultimo bilancio sono raddoppiati rispetto a quattro anni fa. Molta attenzione la poniamo sui costi, che per noi sono la prima squadra e li cerchiamo di seguire una politica attenta e severa. Siamo pronti sul fronte degli acquisti, con una campagna acquisti generosa portando a casa dei grandi giocatori, ma siamo molto attenti agli ingaggi perché sono una fonte di costo che pesano e che rendono difficili i trasferimenti dei calciatori. Gli stipendi rendono difficili eventuali cessioni o prestiti”.

"Gi stadi italiani? Che le strutture siano obsolete è un dato di fatto. Perché siamo così? Perché ci sono una quantità di ostacoli incredibili e i fenomeni che ci sono a Milano, ci sono ovunque. Il commissario? Deve essere sostenuto da un set di leggi che gli consentono di superare gli ostacoli, altrimenti ci sarebbe anche per lui una grande fatica. L’ultima volta che ci sono stati investimenti negli stadi, risale a Italia ’90 dove sono stati ingranditi gli stadi già esistenti. L’Italia ha bisogno di stadi nuovi”.

"È bello fare il presidente del Milan quando vinci le partite, quando perdi molto meno. Dopo aver perso per 5-0 contro l’Atalanta, sono stato male per tre giorni. Per quanto riguarda lo stadio, noi e l’Inter siamo partiti con l’idea di costruire un nuovo stadio. La ristrutturazione era impossibile. Sul nuovo impianto ci hanno tarpato le ali in tutti i modi e allora siamo ricaduti sullo schema delle grandi europee, ovvero ognuno ha il suo stadio. Noi eravamo pronti a rinunciare a una casa unica, anche perché con l’Inter siamo stati sempre in linea sul tema stadio e poi perché San Siro ha un fascino iconico. Abbassiamo le braccia davanti a un progetto che ci piaceva molto.

"San Siro? Non abbiamo ancora chiuso definitivamente la porta. La pre dichiarazione della sovrintendenza sul vincolo relativo al secondo anello, mi fa pensare che molti studiosi vengano a studiarlo in uno stadio vuoto. Questa pre sentenza ha messo in difficoltà sia il sindaco di Milano, sia noi. Siccome lo stadio è del comune di Milano, la palla è in mano al sindaco che dovrebbe provare a ribaltare questa decisione sul vincolo. Nello stadio in progetto che noi abbiamo presentato a San Donato, tutto il tetto sarebbe fatto in pannelli solari, ricicliamo l’acqua etc. Sotto il profilo ambientale è uno stadio molto più ecologico rispetto all’amato San Siro".

"Giorgio Furlani e io dobbiamo molto a RedBird per gli esperti che ci mette a disposizione. La “rivoluzione” è figlia della necessità di un Milan e di un calcio italiano sostenibile. Il magnate che immette 100 milioni nel club, non esiste più e se esistesse, verrebbe tarpato dalla UEFA. L’ambizione del Milan è essere sostenibili prima del mercato. Il bilancio ’22-23 è in positivo senza la cessione di Tonali e puntiamo a conti in ordine a prescindere dal mercato. Il mercato può essere un successo o meno. Lo scorso anno non siamo stati molto contenti degli acquisti fatti, adesso mi sembra che le cose stiano andando per il meglio. Prima c’è la sostenibilità economica ordinaria del club”.

"Ibra? Zlatan era anche sabato allo stadio. Ha incontrato Cardinale, ha avuto un incontro con me e poi con Furlani. Adesso sta attraversando un anno sabbatico. Quando lui sarà pronto ad accettare delle ipotesi di ritorno, saremo felici di esplorarle insieme a lui”.

"Gli acquisti estivi? Mi piacciono tutti. Anche quelli come Adli che lo scorso anno hanno giocato poco. A fare un nuovo acquisto e vederlo inserito con la squadra, in armonia con tutti, non sempre riesce ma quest’anno mi sembra che sia così”.

"I diritti tv? Per quanto concerne la chiusura dei diritti italiani, sono moderatamente ottimista e sono convinto che li chiuderemo a un livello vicino a quello attuale. Sono preoccupato per i diritti nel mercato americano. Il Milan ha assoluto bisogno di essere visto in maniera importante negli Stati Uniti, mentre sui diritti internazionali stiamo andando bene”.
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Scaroni a RAdio Rai:"Gli obiettivi stagionali? Intanto mi faccia godere questo utile di bilancio dopo tutti questi anni, dove ho dato un piccolo contributo e questa è una meta agoniata e ci siamo arrivati. Quando mi si parla di obiettivi, io dico che è quello che il Milan deve essere sempre in Champions League. Sia per questioni economiche sia per i nostri fans in tutto il mondo”.

"Derby da scudetto?Mi auguro che sia così e mi auguro che nel prossimo derby si possa tornare a sorridere dopo queste cinque sconfitte. I nostri tifosi hanno sofferto per queste sconfitte. I tre punti persi con l’Inter non valgono doppio, ma lo dico tra il serio e il faceto e quando vedo lo score di questo 2023, torno a casa con le orecchie basse. Dopo il 5-1 sono stato di pessimo umore per 24 ore. Poi, però, le scorie ce le ha fatte eliminare Pioli e penso che non ci siano più. Contro la Lazio ho visto una squadra bella, serena, coesa e che non si guarda indietro ma si guarda davanti. La prima è quella di mercoledì a Dortmund. Ad ottobre abbiamo un calendario terrificante e dobbiamo fare bene in entrambe le competizioni in cui siamo impegnati”.

"Milan da rosso a bilancio in attivo? Il Milan è un’azienda. Io mi occupo da tutta la vita di aziende e il Milan è una di queste. Dobbiamo fare crescere i ricavi. Pensate che quelli registrati nell’ultimo bilancio sono raddoppiati rispetto a quattro anni fa. Molta attenzione la poniamo sui costi, che per noi sono la prima squadra e li cerchiamo di seguire una politica attenta e severa. Siamo pronti sul fronte degli acquisti, con una campagna acquisti generosa portando a casa dei grandi giocatori, ma siamo molto attenti agli ingaggi perché sono una fonte di costo che pesano e che rendono difficili i trasferimenti dei calciatori. Gli stipendi rendono difficili eventuali cessioni o prestiti”.

"Gi stadi italiani? Che le strutture siano obsolete è un dato di fatto. Perché siamo così? Perché ci sono una quantità di ostacoli incredibili e i fenomeni che ci sono a Milano, ci sono ovunque. Il commissario? Deve essere sostenuto da un set di leggi che gli consentono di superare gli ostacoli, altrimenti ci sarebbe anche per lui una grande fatica. L’ultima volta che ci sono stati investimenti negli stadi, risale a Italia ’90 dove sono stati ingranditi gli stadi già esistenti. L’Italia ha bisogno di stadi nuovi”.

"È bello fare il presidente del Milan quando vinci le partite, quando perdi molto meno. Dopo aver perso per 5-0 contro l’Atalanta, sono stato male per tre giorni. Per quanto riguarda lo stadio, noi e l’Inter siamo partiti con l’idea di costruire un nuovo stadio. La ristrutturazione era impossibile. Sul nuovo impianto ci hanno tarpato le ali in tutti i modi e allora siamo ricaduti sullo schema delle grandi europee, ovvero ognuno ha il suo stadio. Noi eravamo pronti a rinunciare a una casa unica, anche perché con l’Inter siamo stati sempre in linea sul tema stadio e poi perché San Siro ha un fascino iconico. Abbassiamo le braccia davanti a un progetto che ci piaceva molto.

"San Siro? Non abbiamo ancora chiuso definitivamente la porta. La pre dichiarazione della sovrintendenza sul vincolo relativo al secondo anello, mi fa pensare che molti studiosi vengano a studiarlo in uno stadio vuoto. Questa pre sentenza ha messo in difficoltà sia il sindaco di Milano, sia noi. Siccome lo stadio è del comune di Milano, la palla è in mano al sindaco che dovrebbe provare a ribaltare questa decisione sul vincolo. Nello stadio in progetto che noi abbiamo presentato a San Donato, tutto il tetto sarebbe fatto in pannelli solari, ricicliamo l’acqua etc. Sotto il profilo ambientale è uno stadio molto più ecologico rispetto all’amato San Siro".

"Giorgio Furlani e io dobbiamo molto a RedBird per gli esperti che ci mette a disposizione. La “rivoluzione” è figlia della necessità di un Milan e di un calcio italiano sostenibile. Il magnate che immette 100 milioni nel club, non esiste più e se esistesse, verrebbe tarpato dalla UEFA. L’ambizione del Milan è essere sostenibili prima del mercato. Il bilancio ’22-23 è in positivo senza la cessione di Tonali e puntiamo a conti in ordine a prescindere dal mercato. Il mercato può essere un successo o meno. Lo scorso anno non siamo stati molto contenti degli acquisti fatti, adesso mi sembra che le cose stiano andando per il meglio. Prima c’è la sostenibilità economica ordinaria del club”.

"Ibra? Zlatan era anche sabato allo stadio. Ha incontrato Cardinale, ha avuto un incontro con me e poi con Furlani. Adesso sta attraversando un anno sabbatico. Quando lui sarà pronto ad accettare delle ipotesi di ritorno, saremo felici di esplorarle insieme a lui”.

"Gli acquisti estivi? Mi piacciono tutti. Anche quelli come Adli che lo scorso anno hanno giocato poco. A fare un nuovo acquisto e vederlo inserito con la squadra, in armonia con tutti, non sempre riesce ma quest’anno mi sembra che sia così”.

"I diritti tv? Per quanto concerne la chiusura dei diritti italiani, sono moderatamente ottimista e sono convinto che li chiuderemo a un livello vicino a quello attuale. Sono preoccupato per i diritti nel mercato americano. Il Milan ha assoluto bisogno di essere visto in maniera importante negli Stati Uniti, mentre sui diritti internazionali stiamo andando bene”.
Degradoni. Gode per il bilancio, ma non gode mai per un derby.
 

Zenos

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Scaroni a RAdio Rai:"Gli obiettivi stagionali? Intanto mi faccia godere questo utile di bilancio dopo tutti questi anni, dove ho dato un piccolo contributo e questa è una meta agoniata e ci siamo arrivati. Quando mi si parla di obiettivi, io dico che è quello che il Milan deve essere sempre in Champions League. Sia per questioni economiche sia per i nostri fans in tutto il mondo”.

"Derby da scudetto?Mi auguro che sia così e mi auguro che nel prossimo derby si possa tornare a sorridere dopo queste cinque sconfitte. I nostri tifosi hanno sofferto per queste sconfitte. I tre punti persi con l’Inter non valgono doppio, ma lo dico tra il serio e il faceto e quando vedo lo score di questo 2023, torno a casa con le orecchie basse. Dopo il 5-1 sono stato di pessimo umore per 24 ore. Poi, però, le scorie ce le ha fatte eliminare Pioli e penso che non ci siano più. Contro la Lazio ho visto una squadra bella, serena, coesa e che non si guarda indietro ma si guarda davanti. La prima è quella di mercoledì a Dortmund. Ad ottobre abbiamo un calendario terrificante e dobbiamo fare bene in entrambe le competizioni in cui siamo impegnati”.

"Milan da rosso a bilancio in attivo? Il Milan è un’azienda. Io mi occupo da tutta la vita di aziende e il Milan è una di queste. Dobbiamo fare crescere i ricavi. Pensate che quelli registrati nell’ultimo bilancio sono raddoppiati rispetto a quattro anni fa. Molta attenzione la poniamo sui costi, che per noi sono la prima squadra e li cerchiamo di seguire una politica attenta e severa. Siamo pronti sul fronte degli acquisti, con una campagna acquisti generosa portando a casa dei grandi giocatori, ma siamo molto attenti agli ingaggi perché sono una fonte di costo che pesano e che rendono difficili i trasferimenti dei calciatori. Gli stipendi rendono difficili eventuali cessioni o prestiti”.

"Gi stadi italiani? Che le strutture siano obsolete è un dato di fatto. Perché siamo così? Perché ci sono una quantità di ostacoli incredibili e i fenomeni che ci sono a Milano, ci sono ovunque. Il commissario? Deve essere sostenuto da un set di leggi che gli consentono di superare gli ostacoli, altrimenti ci sarebbe anche per lui una grande fatica. L’ultima volta che ci sono stati investimenti negli stadi, risale a Italia ’90 dove sono stati ingranditi gli stadi già esistenti. L’Italia ha bisogno di stadi nuovi”.

"È bello fare il presidente del Milan quando vinci le partite, quando perdi molto meno. Dopo aver perso per 5-0 contro l’Atalanta, sono stato male per tre giorni. Per quanto riguarda lo stadio, noi e l’Inter siamo partiti con l’idea di costruire un nuovo stadio. La ristrutturazione era impossibile. Sul nuovo impianto ci hanno tarpato le ali in tutti i modi e allora siamo ricaduti sullo schema delle grandi europee, ovvero ognuno ha il suo stadio. Noi eravamo pronti a rinunciare a una casa unica, anche perché con l’Inter siamo stati sempre in linea sul tema stadio e poi perché San Siro ha un fascino iconico. Abbassiamo le braccia davanti a un progetto che ci piaceva molto.

"San Siro? Non abbiamo ancora chiuso definitivamente la porta. La pre dichiarazione della sovrintendenza sul vincolo relativo al secondo anello, mi fa pensare che molti studiosi vengano a studiarlo in uno stadio vuoto. Questa pre sentenza ha messo in difficoltà sia il sindaco di Milano, sia noi. Siccome lo stadio è del comune di Milano, la palla è in mano al sindaco che dovrebbe provare a ribaltare questa decisione sul vincolo. Nello stadio in progetto che noi abbiamo presentato a San Donato, tutto il tetto sarebbe fatto in pannelli solari, ricicliamo l’acqua etc. Sotto il profilo ambientale è uno stadio molto più ecologico rispetto all’amato San Siro".

"Giorgio Furlani e io dobbiamo molto a RedBird per gli esperti che ci mette a disposizione. La “rivoluzione” è figlia della necessità di un Milan e di un calcio italiano sostenibile. Il magnate che immette 100 milioni nel club, non esiste più e se esistesse, verrebbe tarpato dalla UEFA. L’ambizione del Milan è essere sostenibili prima del mercato. Il bilancio ’22-23 è in positivo senza la cessione di Tonali e puntiamo a conti in ordine a prescindere dal mercato. Il mercato può essere un successo o meno. Lo scorso anno non siamo stati molto contenti degli acquisti fatti, adesso mi sembra che le cose stiano andando per il meglio. Prima c’è la sostenibilità economica ordinaria del club”.

"Ibra? Zlatan era anche sabato allo stadio. Ha incontrato Cardinale, ha avuto un incontro con me e poi con Furlani. Adesso sta attraversando un anno sabbatico. Quando lui sarà pronto ad accettare delle ipotesi di ritorno, saremo felici di esplorarle insieme a lui”.

"Gli acquisti estivi? Mi piacciono tutti. Anche quelli come Adli che lo scorso anno hanno giocato poco. A fare un nuovo acquisto e vederlo inserito con la squadra, in armonia con tutti, non sempre riesce ma quest’anno mi sembra che sia così”.

"I diritti tv? Per quanto concerne la chiusura dei diritti italiani, sono moderatamente ottimista e sono convinto che li chiuderemo a un livello vicino a quello attuale. Sono preoccupato per i diritti nel mercato americano. Il Milan ha assoluto bisogno di essere visto in maniera importante negli Stati Uniti, mentre sui diritti internazionali stiamo andando bene”.
Cosa avrebbe fatto per sanare il bilancio sto pampascione?
 

Mika

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Cosa avrebbe fatto per sanare il bilancio sto pampascione?
Boh! Non lo so, è la come rappresentanza.

Visto l'età e siccome sicuramente arriverà i giorno che lascerà la carica. Chi sarà il prossimo Presidente? Io sono all'antica, spero sia Cardinale essendo lui a capo di Redbird.
 
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Scaroni a RAdio Rai:"Gli obiettivi stagionali? Intanto mi faccia godere questo utile di bilancio dopo tutti questi anni, dove ho dato un piccolo contributo e questa è una meta agoniata e ci siamo arrivati. Quando mi si parla di obiettivi, io dico che è quello che il Milan deve essere sempre in Champions League. Sia per questioni economiche sia per i nostri fans in tutto il mondo”.

"Derby da scudetto?Mi auguro che sia così e mi auguro che nel prossimo derby si possa tornare a sorridere dopo queste cinque sconfitte. I nostri tifosi hanno sofferto per queste sconfitte. I tre punti persi con l’Inter non valgono doppio, ma lo dico tra il serio e il faceto e quando vedo lo score di questo 2023, torno a casa con le orecchie basse. Dopo il 5-1 sono stato di pessimo umore per 24 ore. Poi, però, le scorie ce le ha fatte eliminare Pioli e penso che non ci siano più. Contro la Lazio ho visto una squadra bella, serena, coesa e che non si guarda indietro ma si guarda davanti. La prima è quella di mercoledì a Dortmund. Ad ottobre abbiamo un calendario terrificante e dobbiamo fare bene in entrambe le competizioni in cui siamo impegnati”.

"Milan da rosso a bilancio in attivo? Il Milan è un’azienda. Io mi occupo da tutta la vita di aziende e il Milan è una di queste. Dobbiamo fare crescere i ricavi. Pensate che quelli registrati nell’ultimo bilancio sono raddoppiati rispetto a quattro anni fa. Molta attenzione la poniamo sui costi, che per noi sono la prima squadra e li cerchiamo di seguire una politica attenta e severa. Siamo pronti sul fronte degli acquisti, con una campagna acquisti generosa portando a casa dei grandi giocatori, ma siamo molto attenti agli ingaggi perché sono una fonte di costo che pesano e che rendono difficili i trasferimenti dei calciatori. Gli stipendi rendono difficili eventuali cessioni o prestiti”.

"Gi stadi italiani? Che le strutture siano obsolete è un dato di fatto. Perché siamo così? Perché ci sono una quantità di ostacoli incredibili e i fenomeni che ci sono a Milano, ci sono ovunque. Il commissario? Deve essere sostenuto da un set di leggi che gli consentono di superare gli ostacoli, altrimenti ci sarebbe anche per lui una grande fatica. L’ultima volta che ci sono stati investimenti negli stadi, risale a Italia ’90 dove sono stati ingranditi gli stadi già esistenti. L’Italia ha bisogno di stadi nuovi”.

"È bello fare il presidente del Milan quando vinci le partite, quando perdi molto meno. Dopo aver perso per 5-0 contro l’Atalanta, sono stato male per tre giorni. Per quanto riguarda lo stadio, noi e l’Inter siamo partiti con l’idea di costruire un nuovo stadio. La ristrutturazione era impossibile. Sul nuovo impianto ci hanno tarpato le ali in tutti i modi e allora siamo ricaduti sullo schema delle grandi europee, ovvero ognuno ha il suo stadio. Noi eravamo pronti a rinunciare a una casa unica, anche perché con l’Inter siamo stati sempre in linea sul tema stadio e poi perché San Siro ha un fascino iconico. Abbassiamo le braccia davanti a un progetto che ci piaceva molto.

"San Siro? Non abbiamo ancora chiuso definitivamente la porta. La pre dichiarazione della sovrintendenza sul vincolo relativo al secondo anello, mi fa pensare che molti studiosi vengano a studiarlo in uno stadio vuoto. Questa pre sentenza ha messo in difficoltà sia il sindaco di Milano, sia noi. Siccome lo stadio è del comune di Milano, la palla è in mano al sindaco che dovrebbe provare a ribaltare questa decisione sul vincolo. Nello stadio in progetto che noi abbiamo presentato a San Donato, tutto il tetto sarebbe fatto in pannelli solari, ricicliamo l’acqua etc. Sotto il profilo ambientale è uno stadio molto più ecologico rispetto all’amato San Siro".

"Giorgio Furlani e io dobbiamo molto a RedBird per gli esperti che ci mette a disposizione. La “rivoluzione” è figlia della necessità di un Milan e di un calcio italiano sostenibile. Il magnate che immette 100 milioni nel club, non esiste più e se esistesse, verrebbe tarpato dalla UEFA. L’ambizione del Milan è essere sostenibili prima del mercato. Il bilancio ’22-23 è in positivo senza la cessione di Tonali e puntiamo a conti in ordine a prescindere dal mercato. Il mercato può essere un successo o meno. Lo scorso anno non siamo stati molto contenti degli acquisti fatti, adesso mi sembra che le cose stiano andando per il meglio. Prima c’è la sostenibilità economica ordinaria del club”.

"Ibra? Zlatan era anche sabato allo stadio. Ha incontrato Cardinale, ha avuto un incontro con me e poi con Furlani. Adesso sta attraversando un anno sabbatico. Quando lui sarà pronto ad accettare delle ipotesi di ritorno, saremo felici di esplorarle insieme a lui”.

"Gli acquisti estivi? Mi piacciono tutti. Anche quelli come Adli che lo scorso anno hanno giocato poco. A fare un nuovo acquisto e vederlo inserito con la squadra, in armonia con tutti, non sempre riesce ma quest’anno mi sembra che sia così”.

"I diritti tv? Per quanto concerne la chiusura dei diritti italiani, sono moderatamente ottimista e sono convinto che li chiuderemo a un livello vicino a quello attuale. Sono preoccupato per i diritti nel mercato americano. Il Milan ha assoluto bisogno di essere visto in maniera importante negli Stati Uniti, mentre sui diritti internazionali stiamo andando bene”.
Sì ok le squadre oggi come oggi sono anche aziende, però sentirlo dire ogni 2 giorni fa male al cuore.
Chissà come mai quelle che vincono ( Real Barcellona City Liverpool Bayern... ) non stanno a dire che sono aziende ogni 5 minuti.
 

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Scaroni a RAdio Rai:"Gli obiettivi stagionali? Intanto mi faccia godere questo utile di bilancio dopo tutti questi anni, dove ho dato un piccolo contributo e questa è una meta agoniata e ci siamo arrivati. Quando mi si parla di obiettivi, io dico che è quello che il Milan deve essere sempre in Champions League. Sia per questioni economiche sia per i nostri fans in tutto il mondo”.

"Derby da scudetto?Mi auguro che sia così e mi auguro che nel prossimo derby si possa tornare a sorridere dopo queste cinque sconfitte. I nostri tifosi hanno sofferto per queste sconfitte. I tre punti persi con l’Inter non valgono doppio, ma lo dico tra il serio e il faceto e quando vedo lo score di questo 2023, torno a casa con le orecchie basse. Dopo il 5-1 sono stato di pessimo umore per 24 ore. Poi, però, le scorie ce le ha fatte eliminare Pioli e penso che non ci siano più. Contro la Lazio ho visto una squadra bella, serena, coesa e che non si guarda indietro ma si guarda davanti. La prima è quella di mercoledì a Dortmund. Ad ottobre abbiamo un calendario terrificante e dobbiamo fare bene in entrambe le competizioni in cui siamo impegnati”.

"Milan da rosso a bilancio in attivo? Il Milan è un’azienda. Io mi occupo da tutta la vita di aziende e il Milan è una di queste. Dobbiamo fare crescere i ricavi. Pensate che quelli registrati nell’ultimo bilancio sono raddoppiati rispetto a quattro anni fa. Molta attenzione la poniamo sui costi, che per noi sono la prima squadra e li cerchiamo di seguire una politica attenta e severa. Siamo pronti sul fronte degli acquisti, con una campagna acquisti generosa portando a casa dei grandi giocatori, ma siamo molto attenti agli ingaggi perché sono una fonte di costo che pesano e che rendono difficili i trasferimenti dei calciatori. Gli stipendi rendono difficili eventuali cessioni o prestiti”.

"Gi stadi italiani? Che le strutture siano obsolete è un dato di fatto. Perché siamo così? Perché ci sono una quantità di ostacoli incredibili e i fenomeni che ci sono a Milano, ci sono ovunque. Il commissario? Deve essere sostenuto da un set di leggi che gli consentono di superare gli ostacoli, altrimenti ci sarebbe anche per lui una grande fatica. L’ultima volta che ci sono stati investimenti negli stadi, risale a Italia ’90 dove sono stati ingranditi gli stadi già esistenti. L’Italia ha bisogno di stadi nuovi”.

"È bello fare il presidente del Milan quando vinci le partite, quando perdi molto meno. Dopo aver perso per 5-0 contro l’Atalanta, sono stato male per tre giorni. Per quanto riguarda lo stadio, noi e l’Inter siamo partiti con l’idea di costruire un nuovo stadio. La ristrutturazione era impossibile. Sul nuovo impianto ci hanno tarpato le ali in tutti i modi e allora siamo ricaduti sullo schema delle grandi europee, ovvero ognuno ha il suo stadio. Noi eravamo pronti a rinunciare a una casa unica, anche perché con l’Inter siamo stati sempre in linea sul tema stadio e poi perché San Siro ha un fascino iconico. Abbassiamo le braccia davanti a un progetto che ci piaceva molto.

"San Siro? Non abbiamo ancora chiuso definitivamente la porta. La pre dichiarazione della sovrintendenza sul vincolo relativo al secondo anello, mi fa pensare che molti studiosi vengano a studiarlo in uno stadio vuoto. Questa pre sentenza ha messo in difficoltà sia il sindaco di Milano, sia noi. Siccome lo stadio è del comune di Milano, la palla è in mano al sindaco che dovrebbe provare a ribaltare questa decisione sul vincolo. Nello stadio in progetto che noi abbiamo presentato a San Donato, tutto il tetto sarebbe fatto in pannelli solari, ricicliamo l’acqua etc. Sotto il profilo ambientale è uno stadio molto più ecologico rispetto all’amato San Siro".

"Giorgio Furlani e io dobbiamo molto a RedBird per gli esperti che ci mette a disposizione. La “rivoluzione” è figlia della necessità di un Milan e di un calcio italiano sostenibile. Il magnate che immette 100 milioni nel club, non esiste più e se esistesse, verrebbe tarpato dalla UEFA. L’ambizione del Milan è essere sostenibili prima del mercato. Il bilancio ’22-23 è in positivo senza la cessione di Tonali e puntiamo a conti in ordine a prescindere dal mercato. Il mercato può essere un successo o meno. Lo scorso anno non siamo stati molto contenti degli acquisti fatti, adesso mi sembra che le cose stiano andando per il meglio. Prima c’è la sostenibilità economica ordinaria del club”.

"Ibra? Zlatan era anche sabato allo stadio. Ha incontrato Cardinale, ha avuto un incontro con me e poi con Furlani. Adesso sta attraversando un anno sabbatico. Quando lui sarà pronto ad accettare delle ipotesi di ritorno, saremo felici di esplorarle insieme a lui”.

"Gli acquisti estivi? Mi piacciono tutti. Anche quelli come Adli che lo scorso anno hanno giocato poco. A fare un nuovo acquisto e vederlo inserito con la squadra, in armonia con tutti, non sempre riesce ma quest’anno mi sembra che sia così”.

"I diritti tv? Per quanto concerne la chiusura dei diritti italiani, sono moderatamente ottimista e sono convinto che li chiuderemo a un livello vicino a quello attuale. Sono preoccupato per i diritti nel mercato americano. Il Milan ha assoluto bisogno di essere visto in maniera importante negli Stati Uniti, mentre sui diritti internazionali stiamo andando bene”.
L'attivo di bilancio è cosa buona e giusta ed è indubbiamente meritorio per la dirigenza tutta (non dimenticherei Gazidis al riguardo), però questo non deve e NON può essere il solo principio ispiratore per la guida di una squadra di calcio.

Le vittorie ed i trofei DEVONO essere il faro guida cui rivolgersi sempre per i tifosi e per la storia gloriosa del NOSTRO club!
 
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Antokkmilan

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Sì ok le squadre oggi come oggi sono anche aziende, però sentirlo dire ogni 2 giorni fa male al cuore.
Chissà come mai quelle che vincono ( Real Barcellona City Liverpool Bayern... ) non stanno a dire che sono aziende ogni 5 minuti.
Cosa vuol dire quello che vincono? la champions è una squadra sola ad alzarla così come il campionato…non capisco perché andate dietro a questi luoghi comuni sinceramente; il Liverpool non ha vinto un bel nulla l’anno scorso e quest’anno fa l’Europa League. Il Bayern per anni ha fatto pena, ora ha raccolto i frutti. Il Real è il Barcellona sono ad azionariato popolare; il city investe tanto perché incassa tanto, così come il Psg.
 

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