Scaroni e Antonello sullo stadio e su San Siro out

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Scaroni e Antonello in conferenza sul nuovo stadio

Le dichiarazioni riportate da TMW

Scaroni:” Tre anni fa abbiamo iniziato questo percorso che guardiamo con ottimismo. Domani inizierà il dibattito pubblico che guardiamo in modo positivo. Ascolteremo quello che uscirà, è vero che è un processo che ci ha fatto perdere un altro anno, ma se riusciremo uscirne in modo positivo sarà un anno guadagnato. Io vorrei spiegare perché non si può ristrutturare San Siro. Ci sono vari motivi, ma mi limito a dire questo: come facciamo a giocare 50 partite più altre eventi con un mega cantiere in cui ogni sei giorni entrano 50 mila persone? Vi assicuro che questa cosa è impossibile e molto pericolosa. Tutte le ristrutturazioni sono avvenute dove c'era un solo club e dove c'era uno stadio vicino in cui traslocare per un certo periodo. Ogni volta che sento dire perché non ristrutturiamo San Siro penso che chi lo dice o non ha riflettuto fino in fondo oppure non vuole fare niente. Per noi è un'ipotesi impossibile. Quindi o facciamo il nuovo stadio a San Siro oppure lo facciamo da un'altra parte".

Redbird? E' ancora più convinta di Elliott sulla necessità che al Milan serva un nuovo stadio. RedBird sanno cosa vuol dire avere uno stadio di proprietà. Mi stanno dando un grande supporto con persone che hanno costruito tanti stadi. Elliott è un fondo finanziario, mentre RedBrd ha come vocazione lo sport. La necessità di un nuovo stadio è quindi ora ancora più sentita".

"Siamo impegnati su San Siro, pensate a quanti soldi abbiamo speso finora, oltre ovviamente a quanto lavoro abbiamo fatto. Se siamo qui è perchè crediamo al progetto San Siro. Ovviamente guardiamo anche altrove perchè dobbiamo avere delle alternative e poi perchè magari troviamo aree con delle caratteristiche che San Siro non ha. Non abbiamo quindi piani B, ma solo diversi piani A".

"I tempi lunghi? Se un processo decisione impiega tanti anni, è normale che in quel periodo le cose possano cambiare. Tutto cambia e si muove, non rimaniamo fermi. Di fronte a questi tempi così lunghi il mondo cambia. Il Milan ha pure cambiato proprietà. Succedono tante cose. Non dobbiamo decidere domani mattina purtroppo. Se dovessimo decidere domani alle 7 faremmo la Cattedrale, ma non è così purtroppo. Quindi ci sentiamo liberi".

"La Cattedrale costava 600 mlioni, oggi forse ne costerebbe 800. Non abbiamo ancora fatto certi conti, li faremo quando ci sarà il progetto esecutivo. Da quando parte la progettazione esecutiva serviranno parecchi mesi prima di partire con i lavori, servono 9-12 mesi. La progettazione esecutiva costa circa 50 milioni, magari è aumentata anche lei, ma è un punto fondamentale prima di costruire il nuovo impianto".

"Affitto? Lo stadio sarà del Comune che darà la concessione, proprio come succede ora. Tutto il terreno è del Comune di Milano".

Antonello:"In un progetto di rigenerazione urbana, San Siro ha un distretto multifunzionale con una vocazione di natura sportiva. Siamo a San Siro e anche nel nuovo progetto verrà valorizzato questo aspetto. Il nuovo impianto sarà un punto di arrivo e rispetto al progetto iniziale i club hanno rimodulato le volumetrie per più di un terzo, abbiamo più che raddoppiato il verde. Vorrei ricordare che questa diventerà una zona a traffico limitato, forse la più grande di Milano. Riteniamo il nuovo stadio possa essere un valore aggiunto non solo per i club ma anche per i cittadini. Abbiamo risposto alle ulteriori richieste che ci sono state richieste dal Comune. Oggi siamo qui per far vedere il progetto aggiornato con le richieste fatte dall'amministrazione. Siamo in un dibattito pubblico anche per recepire suggerimenti. L'altro aspetto importante che vorrei mettere sul piatto è che Milan e Inter fanno parte della storia di questa città e hanno sempre fatto parte della parte attiva di questa città. Di conseguenza l'intenzione è che i club continuino a investire a Milano e per Milano. Per Milano si intende non solo per i tifosi ma anche per la cittadinanza. L'investimento sarà di circa 1 miliardo e 300 milioni di euro, e garantirà migliaia di posti di lavoro. Gli obiettivi sono chiaramente sportivi perché lo stadio ormai è un elemento imprescindibile per migliorare. Ma oltre a ciò ci sono obiettivi di natura ambientale, sociale e sostenibile. La sostenibilità è fondamentale in progetti come questi. Questi valori sono recepiti dal nostro progetto che andiamo a proporre. Dall'altro lato oggi i tifosi ci richiedono un'esperienza diversa rispetto a quella che si viveva anni fa. Oggi ci chiedono un'esperienza immersiva rispetto alla semplice visione della partita. Il fatto che ci siano servizi extra ci permette di avvicinarci agli standard europei. L'area sarà accessibile e aperta, rispettando i più alti standard qualitativi. Ci sarà una sostenibilità idrica, di circolazione della viabilità. Quindi questo è un progetto che cercherà di dare alla città una nuova area di aggregazione sociale. I club vogliono rinnovare questo senso di appartenenza alla città, con un progetto innovativo e attrattivo".

"Sul campo di San Siro entrambi i club hanno avuto numerosi successi. Il fatto di essere ancora qua a Milano deve fare da trade union fra il glorioso passato e il futuro che i club vogliono vivere e trasmettere alle nuove generazioni. Poi la memoria può essere interpretata a livello architettonico. Ci saranno idee che ascolteremo e che vorremo fare nostre con degli architetti che ci aiuteranno. Il vecchio San Siro non lo vedrete più per un motivo necessario, rispettare la riduzione dei volumi. Poi sulla memoria possiamo sbizzarrirci con tante idee. Fa parte del nostro DNA perché i club hanno un legame importante con San Siro e con la città".

"Siamo in una fase di studio di fattibilità, non è ancora un progetto esecutivo. Lo studio di fattibilità serve per trovare un'area e dare dei volumi. Poi la fase di progettazione esecutiva parturà dai vincoli che abbiamo e da lì si svilupperanno le idee architettoniche. Abbiamo scelto Populous perchè ci piaceva la loro proposta architettonica. Ora siamo qui a dire che il progetto richiede determinati volumi, poi sulla situazione architettonica avremo tempo di pensarci durante la progettazione esecutiva".

"La capienza? Prima della pandemia la capienza media era intorno ai 60 mila spettatori. Dopo la pandemia c'è una partecipazione più ampia. L'idea è di avere uno stadio da i 60-65 mila posti, su questo stiamo lavorando".

Giuseppe Bonomi, Advisor del Milan:"Abbiamo fatto delle modifiche in base alle richieste del Comune, in particolare per quel che riguarda le volumetrie, con l'indice volumetrico che è sceso ulteriormente fino a 0,35. Abbiamo aggiornato il tutto e così il Comune ha indetto il dibattito pubblico che inizierà domani. Speriamo che tutto possa procedere per il verso giusto, noi club valuteremo tutte le proposte che arriveranno, ma che dovranno essere coerenti con la nostra proposta che ha già ricevuto la manifestazione di pubblico interesse. Vogliamo rendere viva l'area: una parte commerciale serve per tenere viva l'area 24 ore su 24, ci saranno gli uffici delle due squadre e ci sarà una cittadella dello sport. Rispetto al progetto iniziale, c'è una riduzione di superficie costruita di circa 50 mila metri quadrati. Ci sarà poi anche un'ampia zona verde fruibile di oltre 103 mila metri quadrati. L'area sarà interamente pedonale".
 
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Scaroni:” Tre anni fa abbiamo iniziato questo percorso che guardiamo con ottimismo. Domani inizierà il dibattito pubblico che guardiamo in modo positivo. Ascolteremo quello che uscirà, è vero che è un processo che ci ha fatto perdere un altro anno, ma se riusciremo uscirne in modo positivo sarà un anno guadagnato. Io vorrei spiegare perché non si può ristrutturare San Siro. Ci sono vari motivi, ma mi limito a dire questo: come facciamo a giocare 50 partite più altre eventi con un mega cantiere in cui ogni sei giorni entrano 50 mila persone? Vi assicuro che questa cosa è impossibile e molto pericolosa. Tutte le ristrutturazioni sono avvenute dove c'era un solo club e dove c'era uno stadio vicino in cui traslocare per un certo periodo. Ogni volta che sento dire perché non ristrutturiamo San Siro penso che chi lo dice o non ha riflettuto fino in fondo oppure non vuole fare niente. Per noi è un'ipotesi impossibile. Quindi o facciamo il nuovo stadio a San Siro oppure lo facciamo da un'altra parte".

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Scaroni:” Tre anni fa abbiamo iniziato questo percorso che guardiamo con ottimismo. Domani inizierà il dibattito pubblico che guardiamo in modo positivo. Ascolteremo quello che uscirà, è vero che è un processo che ci ha fatto perdere un altro anno, ma se riusciremo uscirne in modo positivo sarà un anno guadagnato. Io vorrei spiegare perché non si può ristrutturare San Siro. Ci sono vari motivi, ma mi limito a dire questo: come facciamo a giocare 50 partite più altre eventi con un mega cantiere in cui ogni sei giorni entrano 50 mila persone? Vi assicuro che questa cosa è impossibile e molto pericolosa. Tutte le ristrutturazioni sono avvenute dove c'era un solo club e dove c'era uno stadio vicino in cui traslocare per un certo periodo. Ogni volta che sento dire perché non ristrutturiamo San Siro penso che chi lo dice o non ha riflettuto fino in fondo oppure non vuole fare niente. Per noi è un'ipotesi impossibile. Quindi o facciamo il nuovo stadio a San Siro oppure lo facciamo da un'altra parte".

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Perdonate la domanda da ignorante, ma se il problema è il cantiere, fare un nuovo stadio a San Siro come lo risolve? Tirano prima su lo stadio nuovo e poi abbattono il vecchio? Altrimenti il problema è sempre lo stesso...
 

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Perdonate la domanda da ignorante, ma se il problema è il cantiere, fare un nuovo stadio a San Siro come lo risolve? Tirano prima su lo stadio nuovo e poi abbattono il vecchio? Altrimenti il problema è sempre lo stesso...
Ovvio, non ci sono altre possibilità.
 

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Antonello:"In un progetto di rigenerazione urbana, San Siro ha un distretto multifunzionale con una vocazione di natura sportiva. Siamo a San Siro e anche nel nuovo progetto verrà valorizzato questo aspetto. Il nuovo impianto sarà un punto di arrivo e rispetto al progetto iniziale i club hanno rimodulato le volumetrie per più di un terzo, abbiamo più che raddoppiato il verde. Vorrei ricordare che questa diventerà una zona a traffico limitato, forse la più grande di Milano. Riteniamo il nuovo stadio possa essere un valore aggiunto non solo per i club ma anche per i cittadini. Abbiamo risposto alle ulteriori richieste che ci sono state richieste dal Comune. Oggi siamo qui per far vedere il progetto aggiornato con le richieste fatte dall'amministrazione. Siamo in un dibattito pubblico anche per recepire suggerimenti. L'altro aspetto importante che vorrei mettere sul piatto è che Milan e Inter fanno parte della storia di questa città e hanno sempre fatto parte della parte attiva di questa città. Di conseguenza l'intenzione è che i club continuino a investire a Milano e per Milano. Per Milano si intende non solo per i tifosi ma anche per la cittadinanza. L'investimento sarà di circa 1 miliardo e 300 milioni di euro, e garantirà migliaia di posti di lavoro. Gli obiettivi sono chiaramente sportivi perché lo stadio ormai è un elemento imprescindibile per migliorare. Ma oltre a ciò ci sono obiettivi di natura ambientale, sociale e sostenibile. La sostenibilità è fondamentale in progetti come questi. Questi valori sono recepiti dal nostro progetto che andiamo a proporre. Dall'altro lato oggi i tifosi ci richiedono un'esperienza diversa rispetto a quella che si viveva anni fa. Oggi ci chiedono un'esperienza immersiva rispetto alla semplice visione della partita. Il fatto che ci siano servizi extra ci permette di avvicinarci agli standard europei. L'area sarà accessibile e aperta, rispettando i più alti standard qualitativi. Ci sarà una sostenibilità idrica, di circolazione della viabilità. Quindi questo è un progetto che cercherà di dare alla città una nuova area di aggregazione sociale. I club vogliono rinnovare questo senso di appartenenza alla città, con un progetto innovativo e attrattivo".

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Redbird? E' ancora più convinta di Elliott sulla necessità che al Milan serva un nuovo stadio. RedBird sanno cosa vuol dire avere uno stadio di proprietà. Mi stanno dando un grande supporto con persone che hanno costruito tanti stadi. Elliott è un fondo finanziario, mentre RedBrd ha come vocazione lo sport. La necessità di un nuovo stadio è quindi ora ancora più sentita".

"Siamo impegnati su San Siro, pensate a quanti soldi abbiamo speso finora, oltre ovviamente a quanto lavoro abbiamo fatto. Se siamo qui è perchè crediamo al progetto San Siro. Ovviamente guardiamo anche altrove perchè dobbiamo avere delle alternative e poi perchè magari troviamo aree con delle caratteristiche che San Siro non ha. Non abbiamo quindi piani B, ma solo diversi piani A".


Antonello:"In un progetto di rigenerazione urbana, San Siro ha un distretto multifunzionale con una vocazione di natura sportiva. Siamo a San Siro e anche nel nuovo progetto verrà valorizzato questo aspetto. Il nuovo impianto sarà un punto di arrivo e rispetto al progetto iniziale i club hanno rimodulato le volumetrie per più di un terzo, abbiamo più che raddoppiato il verde. Vorrei ricordare che questa diventerà una zona a traffico limitato, forse la più grande di Milano. Riteniamo il nuovo stadio possa essere un valore aggiunto non solo per i club ma anche per i cittadini. Abbiamo risposto alle ulteriori richieste che ci sono state richieste dal Comune. Oggi siamo qui per far vedere il progetto aggiornato con le richieste fatte dall'amministrazione. Siamo in un dibattito pubblico anche per recepire suggerimenti. L'altro aspetto importante che vorrei mettere sul piatto è che Milan e Inter fanno parte della storia di questa città e hanno sempre fatto parte della parte attiva di questa città. Di conseguenza l'intenzione è che i club continuino a investire a Milano e per Milano. Per Milano si intende non solo per i tifosi ma anche per la cittadinanza. L'investimento sarà di circa 1 miliardo e 300 milioni di euro, e garantirà migliaia di posti di lavoro. Gli obiettivi sono chiaramente sportivi perché lo stadio ormai è un elemento imprescindibile per migliorare. Ma oltre a ciò ci sono obiettivi di natura ambientale, sociale e sostenibile. La sostenibilità è fondamentale in progetti come questi. Questi valori sono recepiti dal nostro progetto che andiamo a proporre. Dall'altro lato oggi i tifosi ci richiedono un'esperienza diversa rispetto a quella che si viveva anni fa. Oggi ci chiedono un'esperienza immersiva rispetto alla semplice visione della partita. Il fatto che ci siano servizi extra ci permette di avvicinarci agli standard europei. L'area sarà accessibile e aperta, rispettando i più alti standard qualitativi. Ci sarà una sostenibilità idrica, di circolazione della viabilità. Quindi questo è un progetto che cercherà di dare alla città una nuova area di aggregazione sociale. I club vogliono rinnovare questo senso di appartenenza alla città, con un progetto innovativo e attrattivo".

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Scaroni:” Tre anni fa abbiamo iniziato questo percorso che guardiamo con ottimismo. Domani inizierà il dibattito pubblico che guardiamo in modo positivo. Ascolteremo quello che uscirà, è vero che è un processo che ci ha fatto perdere un altro anno, ma se riusciremo uscirne in modo positivo sarà un anno guadagnato. Io vorrei spiegare perché non si può ristrutturare San Siro. Ci sono vari motivi, ma mi limito a dire questo: come facciamo a giocare 50 partite più altre eventi con un mega cantiere in cui ogni sei giorni entrano 50 mila persone? Vi assicuro che questa cosa è impossibile e molto pericolosa. Tutte le ristrutturazioni sono avvenute dove c'era un solo club e dove c'era uno stadio vicino in cui traslocare per un certo periodo. Ogni volta che sento dire perché non ristrutturiamo San Siro penso che chi lo dice o non ha riflettuto fino in fondo oppure non vuole fare niente. Per noi è un'ipotesi impossibile. Quindi o facciamo il nuovo stadio a San Siro oppure lo facciamo da un'altra parte".

Redbird? E' ancora più convinta di Elliott sulla necessità che al Milan serva un nuovo stadio. RedBird sanno cosa vuol dire avere uno stadio di proprietà. Mi stanno dando un grande supporto con persone che hanno costruito tanti stadi. Elliott è un fondo finanziario, mentre RedBrd ha come vocazione lo sport. La necessità di un nuovo stadio è quindi ora ancora più sentita".

"Siamo impegnati su San Siro, pensate a quanti soldi abbiamo speso finora, oltre ovviamente a quanto lavoro abbiamo fatto. Se siamo qui è perchè crediamo al progetto San Siro. Ovviamente guardiamo anche altrove perchè dobbiamo avere delle alternative e poi perchè magari troviamo aree con delle caratteristiche che San Siro non ha. Non abbiamo quindi piani B, ma solo diversi piani A".


Antonello:"In un progetto di rigenerazione urbana, San Siro ha un distretto multifunzionale con una vocazione di natura sportiva. Siamo a San Siro e anche nel nuovo progetto verrà valorizzato questo aspetto. Il nuovo impianto sarà un punto di arrivo e rispetto al progetto iniziale i club hanno rimodulato le volumetrie per più di un terzo, abbiamo più che raddoppiato il verde. Vorrei ricordare che questa diventerà una zona a traffico limitato, forse la più grande di Milano. Riteniamo il nuovo stadio possa essere un valore aggiunto non solo per i club ma anche per i cittadini. Abbiamo risposto alle ulteriori richieste che ci sono state richieste dal Comune. Oggi siamo qui per far vedere il progetto aggiornato con le richieste fatte dall'amministrazione. Siamo in un dibattito pubblico anche per recepire suggerimenti. L'altro aspetto importante che vorrei mettere sul piatto è che Milan e Inter fanno parte della storia di questa città e hanno sempre fatto parte della parte attiva di questa città. Di conseguenza l'intenzione è che i club continuino a investire a Milano e per Milano. Per Milano si intende non solo per i tifosi ma anche per la cittadinanza. L'investimento sarà di circa 1 miliardo e 300 milioni di euro, e garantirà migliaia di posti di lavoro. Gli obiettivi sono chiaramente sportivi perché lo stadio ormai è un elemento imprescindibile per migliorare. Ma oltre a ciò ci sono obiettivi di natura ambientale, sociale e sostenibile. La sostenibilità è fondamentale in progetti come questi. Questi valori sono recepiti dal nostro progetto che andiamo a proporre. Dall'altro lato oggi i tifosi ci richiedono un'esperienza diversa rispetto a quella che si viveva anni fa. Oggi ci chiedono un'esperienza immersiva rispetto alla semplice visione della partita. Il fatto che ci siano servizi extra ci permette di avvicinarci agli standard europei. L'area sarà accessibile e aperta, rispettando i più alti standard qualitativi. Ci sarà una sostenibilità idrica, di circolazione della viabilità. Quindi questo è un progetto che cercherà di dare alla città una nuova area di aggregazione sociale. I club vogliono rinnovare questo senso di appartenenza alla città, con un progetto innovativo e attrattivo".

"Sul campo di San Siro entrambi i club hanno avuto numerosi successi. Il fatto di essere ancora qua a Milano deve fare da trade union fra il glorioso passato e il futuro che i club vogliono vivere e trasmettere alle nuove generazioni. Poi la memoria può essere interpretata a livello architettonico. Ci saranno idee che ascolteremo e che vorremo fare nostre con degli architetti che ci aiuteranno. Il vecchio San Siro non lo vedrete più per un motivo necessario, rispettare la riduzione dei volumi. Poi sulla memoria possiamo sbizzarrirci con tante idee. Fa parte del nostro DNA perché i club hanno un legame importante con San Siro e con la città".

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Redbird? E' ancora più convinta di Elliott sulla necessità che al Milan serva un nuovo stadio. RedBird sanno cosa vuol dire avere uno stadio di proprietà. Mi stanno dando un grande supporto con persone che hanno costruito tanti stadi. Elliott è un fondo finanziario, mentre RedBrd ha come vocazione lo sport. La necessità di un nuovo stadio è quindi ora ancora più sentita".

"Siamo impegnati su San Siro, pensate a quanti soldi abbiamo speso finora, oltre ovviamente a quanto lavoro abbiamo fatto. Se siamo qui è perchè crediamo al progetto San Siro. Ovviamente guardiamo anche altrove perchè dobbiamo avere delle alternative e poi perchè magari troviamo aree con delle caratteristiche che San Siro non ha. Non abbiamo quindi piani B, ma solo diversi piani A".

"I tempi lunghi? Se un processo decisione impiega tanti anni, è normale che in quel periodo le cose possano cambiare. Tutto cambia e si muove, non rimaniamo fermi. Di fronte a questi tempi così lunghi il mondo cambia. Il Milan ha pure cambiato proprietà. Succedono tante cose. Non dobbiamo decidere domani mattina purtroppo. Se dovessimo decidere domani alle 7 faremmo la Cattedrale, ma non è così purtroppo. Quindi ci sentiamo liberi".


Antonello:"In un progetto di rigenerazione urbana, San Siro ha un distretto multifunzionale con una vocazione di natura sportiva. Siamo a San Siro e anche nel nuovo progetto verrà valorizzato questo aspetto. Il nuovo impianto sarà un punto di arrivo e rispetto al progetto iniziale i club hanno rimodulato le volumetrie per più di un terzo, abbiamo più che raddoppiato il verde. Vorrei ricordare che questa diventerà una zona a traffico limitato, forse la più grande di Milano. Riteniamo il nuovo stadio possa essere un valore aggiunto non solo per i club ma anche per i cittadini. Abbiamo risposto alle ulteriori richieste che ci sono state richieste dal Comune. Oggi siamo qui per far vedere il progetto aggiornato con le richieste fatte dall'amministrazione. Siamo in un dibattito pubblico anche per recepire suggerimenti. L'altro aspetto importante che vorrei mettere sul piatto è che Milan e Inter fanno parte della storia di questa città e hanno sempre fatto parte della parte attiva di questa città. Di conseguenza l'intenzione è che i club continuino a investire a Milano e per Milano. Per Milano si intende non solo per i tifosi ma anche per la cittadinanza. L'investimento sarà di circa 1 miliardo e 300 milioni di euro, e garantirà migliaia di posti di lavoro. Gli obiettivi sono chiaramente sportivi perché lo stadio ormai è un elemento imprescindibile per migliorare. Ma oltre a ciò ci sono obiettivi di natura ambientale, sociale e sostenibile. La sostenibilità è fondamentale in progetti come questi. Questi valori sono recepiti dal nostro progetto che andiamo a proporre. Dall'altro lato oggi i tifosi ci richiedono un'esperienza diversa rispetto a quella che si viveva anni fa. Oggi ci chiedono un'esperienza immersiva rispetto alla semplice visione della partita. Il fatto che ci siano servizi extra ci permette di avvicinarci agli standard europei. L'area sarà accessibile e aperta, rispettando i più alti standard qualitativi. Ci sarà una sostenibilità idrica, di circolazione della viabilità. Quindi questo è un progetto che cercherà di dare alla città una nuova area di aggregazione sociale. I club vogliono rinnovare questo senso di appartenenza alla città, con un progetto innovativo e attrattivo".

"Sul campo di San Siro entrambi i club hanno avuto numerosi successi. Il fatto di essere ancora qua a Milano deve fare da trade union fra il glorioso passato e il futuro che i club vogliono vivere e trasmettere alle nuove generazioni. Poi la memoria può essere interpretata a livello architettonico. Ci saranno idee che ascolteremo e che vorremo fare nostre con degli architetti che ci aiuteranno. Il vecchio San Siro non lo vedrete più per un motivo necessario, rispettare la riduzione dei volumi. Poi sulla memoria possiamo sbizzarrirci con tante idee. Fa parte del nostro DNA perché i club hanno un legame importante con San Siro e con la città".

"Siamo in una fase di studio di fattibilità, non è ancora un progetto esecutivo. Lo studio di fattibilità serve per trovare un'area e dare dei volumi. Poi la fase di progettazione esecutiva parturà dai vincoli che abbiamo e da lì si svilupperanno le idee architettoniche. Abbiamo scelto Populous perchè ci piaceva la loro proposta architettonica. Ora siamo qui a dire che il progetto richiede determinati volumi, poi sulla situazione architettonica avremo tempo di pensarci durante la progettazione esecutiva".


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Se non sbaglio nella zona dei parcheggi vicino alla nuova uscita del Metro
 
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