Secondo me sospendere le partite non serve assolutamente a niente. Bisogna distinguere in maniera coerente e sensata quali cori sono veramente razzisti e quali no.
Per anni ci siamo dovuti subire lo strazio di Balotelli che non poteva essere nemmeno fischiato che subito partivano le accuse di razzismo cavalcate sempre in maniera molto evidente da Balotelli stesso che ha usato le sue origini per poter essere messo sul piedistallo per tutta la sua carriera.
Quelli che subiva Balotelli nel 99% dei casi NON erano cori razzisti, eppure per un decennio era perennemente in prima pagina con le sue belle accuse di razzismo. Ricordo un Verona-Milan 2-1 (prima giornata di campionato 13/14) in cui per un'intera settimana prima dell'incontro si parlava di sospendere la partita dopo poco minuti al primo segno di dissenso dei veronesi contro Balotelli, e i tifosi veronesi hanno risposto magistralmente applaudendolo ironicamente per tutta la partita con Balotelli che schiumava rabbia perché non aveva ottenuto quello che voleva.
Ora: quelli fatti contro bakayoko erano insulti razzisti e visto che la norma parla di sospendere la gara era giusto farlo, ma io mi chiedo: a cosa serve? Gli ultras laziali (quelli che facevano i cori erano un paio di centinaia su 4000) si sarebbero fermati? Ha senso fermare una partita per 200 idioti su 60.000? Chi decide che un coro è razzista? In base a quali criteri? È sufficiente fischiare il giocatore come accadeva per Balotelli? Conta la sensibilità del giocatore? I giocatori di colore della Lazio che non venivano nominati potevano anch'essi sentirsi tirati in causa?
E volendo lasciare l'argomento "colore della pelle", parliamo un po' anche di discriminazione territoriale, che casualmente esiste solo per la città di Napoli. Per quale motivo per la sensibilità di una città in particolare si minaccia di sospendere le partite al primo coro contrario? Solo per la sensibilità esasperata di chi vive in quella città? E soprattutto, quando un coro è veramente discriminante? Ricordo un caso di una società multata per un coro "noi non siamo napoletani", e curve chiuse per il coro "senti che puzza ecc" che viene fatto da decenni in tutti gli Stadi d'Italia. Però se quest'ultimo può effettivamente essere considerato becero, cosa diamine c'è di male nel dire "noi non siamo napoletani"?
Andando oltre le parole di Salvini che tanto non servono a nulla per questo tema, le norme per sospendere le partite ci sono, perché non vengono applicate? Forse proprio perché sul campo, tra un'azione e l'altra, giocatori e arbitri non se ne accorgono, o forse perché sono considerati episodi poco rilevanti dalle stesse persone in campo (in uno stadio gigantesco come San Siro veramente il coro di un centinaio di persone arriva in maniera nitida e pulita sul campo di gioco?)
Leonardo poi è uno che già in questa stagione ha dato dimostrazione di attaccarsi spesso al fattore ambientale per coprire sconfitte, ricordate contro l'Olympiakos quando nel post partita Leonardo andò infuriato dai giornalisti invocando la mancata sospensione della partita per le trombette usate dai tifosi greci, non rendendosi neanche conto di quanto fosse ridicola una cosa simile.