In linea di massima avresti ragione.
Eppure anche allora, nonostante i distinguo, si respirava una netta aria di "andare ad elezioni vuol dire regalare il paese a Berlusconi".
All'epoca ce la si prendeva con Bertinotti, oggi con Renzi, "rei" di aver portato il dibattito sulle idee e non sulle poltrone.
Molti ancora oggi lo giudicano un suicidio politico, per me invece rappresenta un momento di rara correttezza e onestà.
Tirare a campare va bene entro certi limiti, altrimenti quella costituzione la tradisci perchè non si parla più di compromesso, ma di malaffare.
In parte hai ragione.
Ma tornando al caso che citavi tu...
Il famoso senatore Turigliatto, che votó contro la fiducia a Prodi per poi permettere elezioni e la nascita del governo Berlusconi con la maggior maggioranza di sempre... con il senno di poi ha fatto maggiormente l’interesse dei suoi principi permettendo la nascita di un governo che andava totalmente contro i suoi principi rispetto al sostenere uno che non li soddisfaceva al 100%?
La politica é anche pragmatismo. Pensare di essere al 100% aderente alle proprie idee non é coerenza, é assolutismo e in questa costituzione non trovano spazio.
La nostra costituzione nasce per eleggere molte realtá con principi eterogenei e poi, in parlamento (il nome dice molto) collaborare per trovare il miglior compromesso possibile di volta in volta, cercando di raggiungere una maggioranza che condivida tale compromesso.
Il concetto di disegno A e disegno B chi vince fa il suo disegno non é come é stata concepita la nostra costituzione.
Poi, per caritá, se il 60% degl8 elettori la vedono nello stesso identico modo é naturale che il compromesso si raggiunga a livello di programmi. Ma in linea di principio non é cosí.