Saele:"Amo il Milsn questa é la nosta faccia".

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Saele a Mediaset:

Si può parlare di rinascita rossonera?
"Penso che quest'anno stiamo vedendo di nuovo la vera faccia del Milan. Anche se non ero nel gruppo, ho visto da lontano che l'anno scorso è stato difficile. Quest'anno siamo ripartiti su delle buone basi e come diciamo sempre con un gruppo belo unito, con spirito di famiglia stiamo facendo piano piano le cose fatte bene. Siamo molto contenti"
Allegri ti ha voluto: c'è stata una chiamata?
"Quando è finita la stagione scorsa, abbiamo saputo che Allegri era il nuovo mistre e mi ha chiamato e mi ha detto che la sua intenzione era di tenermi in questo gruppo. Vedendo un allenatore così, per me era chiara la decisione di stare qua con lui: avere la fiducia di un allenatore come Allegri è una cosa bella e gli ho subito detto che ero a disposizione"
Sei arrivato nel gennaio 2020, 19enne: ora sei più maturo?
"Da quando sono tornato qua e nei due anni passati nelle altre squadre, ho sentito di essere maturato anche fuori dal campo: ho cambiato tante cose anche di fare le cose nella mia vita personale. Tutte queste cose hanno portato a una crescita mia. Da quando sono tornato a Milanello, ho sentito che avevo un altro ruolo in campo e nello spogliatoio. Anche se sono stato via due anni, sono uno dei vecchi dello spogliatoio: c'è ancora Mike Maignan, Gabbia... Ho preso questo ruolo del giocatore che capisce veramente la storia del Milan, cosa vuol dire indossare la maglia: provo a trasmettere questo ai nuovi e ai giovani. Una crescita c'è stata e anche per quello le cose si vedono di più nel campo"
Sei stato protagonista nella stagione dello Scudetto: ci sono analogie con quell'anno?




"Penso che una cosa che c'è in comune è il fatto che prendiamo partita dopo partita: lavoriamo ogni settimana, resettiamo dopo ogni partita sia che sia buona o un po' meno bella. Ripartiamo da basi nuove ogni settimana: questa è una cosa in comune con l'anno dello Scudetto. È una cosa molto importante, fare reset permette di non esaltarci troppo e non buttarsi sotto terra: rimaniamo qua con una mentalità giusta"
Contratto che scade nel 2027: vuoi rimanere qui a vita?
"Penso che non posso nascondere il mio amore per il Milan, ovviamente a oggi la cosa che devo fare è dare il massimo sul campo. Poi sarà la società a decidere se mi vogliono tenere. Fin quando indosserò questa maglia darò il massimo in ogni partita"
Il rapporto con i tifosi...
"È bello avere a San Siro un coro per me quando esco e passo davanti alla Curva: è un sogno da bambino. Io lo apprezzo molto, ringrazio i tifosi e continuo a lavorare forte"
Quanti gol ti ha chiesto Allegri?
"Il mister mi chiede di fare il mio lavoro al massimo, di aiutare i miei compagni: non mette pressione sulle statistiche. Sa che uno che dà il massimo, aiuterà gli altri a fare gol e a fare spazio agli altri. Non c'è la pressione di fare gol, che sia io o altri giocatori. Siamo qua per lavorare forte, ascoltare quello che il mister ci chiede per il weekend: il resto è sempre bonus"
Ora la tappa di Parma...
"Sarà una partita molto difficile. Sappiamo che il Parma non è mai una squadra facile in trasferta. Dovremo essere prontin mentalmente e fisicamente, andare lì e lottare fino alla fine"
 
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Si può parlare di rinascita rossonera?
"Penso che quest'anno stiamo vedendo di nuovo la vera faccia del Milan. Anche se non ero nel gruppo, ho visto da lontano che l'anno scorso è stato difficile. Quest'anno siamo ripartiti su delle buone basi e come diciamo sempre con un gruppo belo unito, con spirito di famiglia stiamo facendo piano piano le cose fatte bene. Siamo molto contenti"
Allegri ti ha voluto: c'è stata una chiamata?
"Quando è finita la stagione scorsa, abbiamo saputo che Allegri era il nuovo mistre e mi ha chiamato e mi ha detto che la sua intenzione era di tenermi in questo gruppo. Vedendo un allenatore così, per me era chiara la decisione di stare qua con lui: avere la fiducia di un allenatore come Allegri è una cosa bella e gli ho subito detto che ero a disposizione"
Sei arrivato nel gennaio 2020, 19enne: ora sei più maturo?
"Da quando sono tornato qua e nei due anni passati nelle altre squadre, ho sentito di essere maturato anche fuori dal campo: ho cambiato tante cose anche di fare le cose nella mia vita personale. Tutte queste cose hanno portato a una crescita mia. Da quando sono tornato a Milanello, ho sentito che avevo un altro ruolo in campo e nello spogliatoio. Anche se sono stato via due anni, sono uno dei vecchi dello spogliatoio: c'è ancora Mike Maignan, Gabbia... Ho preso questo ruolo del giocatore che capisce veramente la storia del Milan, cosa vuol dire indossare la maglia: provo a trasmettere questo ai nuovi e ai giovani. Una crescita c'è stata e anche per quello le cose si vedono di più nel campo"
Sei stato protagonista nella stagione dello Scudetto: ci sono analogie con quell'anno?




"Penso che una cosa che c'è in comune è il fatto che prendiamo partita dopo partita: lavoriamo ogni settimana, resettiamo dopo ogni partita sia che sia buona o un po' meno bella. Ripartiamo da basi nuove ogni settimana: questa è una cosa in comune con l'anno dello Scudetto. È una cosa molto importante, fare reset permette di non esaltarci troppo e non buttarsi sotto terra: rimaniamo qua con una mentalità giusta"
Contratto che scade nel 2027: vuoi rimanere qui a vita?
"Penso che non posso nascondere il mio amore per il Milan, ovviamente a oggi la cosa che devo fare è dare il massimo sul campo. Poi sarà la società a decidere se mi vogliono tenere. Fin quando indosserò questa maglia darò il massimo in ogni partita"
Il rapporto con i tifosi...
"È bello avere a San Siro un coro per me quando esco e passo davanti alla Curva: è un sogno da bambino. Io lo apprezzo molto, ringrazio i tifosi e continuo a lavorare forte"
Quanti gol ti ha chiesto Allegri?
"Il mister mi chiede di fare il mio lavoro al massimo, di aiutare i miei compagni: non mette pressione sulle statistiche. Sa che uno che dà il massimo, aiuterà gli altri a fare gol e a fare spazio agli altri. Non c'è la pressione di fare gol, che sia io o altri giocatori. Siamo qua per lavorare forte, ascoltare quello che il mister ci chiede per il weekend: il resto è sempre bonus"
Ora la tappa di Parma...
"Sarà una partita molto difficile. Sappiamo che il Parma non è mai una squadra facile in trasferta. Dovremo essere prontin mentalmente e fisicamente, andare lì e lottare fino alla fine"
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Mika

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Non sarà un fenomeno ma ci mette sempre l anima. Sarebbe stato utile anche l anno scorso.
Fonseca non voleva che fosse dato via perché serviva come esterno d'equilibrio. Per fortuna la Roma non ha voluto riscattarlo... se non cambiava allenatore era a Roma ora.
 
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Giocatore fondamentale,molto piu di quello che si pensa.
Lui è il piu insostituibile assieme a Pulisic e Rabiot
 

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