Se con 8/11 della formazione titolare e due prime scelte su tre per quanto riguarda le riserve siamo una squadra da ottavo/nono posto è un problema, eh.
Per quanto riguarda l’attacco, tra Ibra e Maldini ci sono ovviamente infinite categorie di differenza, ma tra Rebic e Saele la differenza non è quella che passa tra Shevchenko e Javi Moreno(=Rebic da solo non vale 4-5 posti in classifica in più).
Peraltro, in questo momento, come vice-Ibra abbiamo solo Colombo e al limite possiamo mettere Leao fuori ruolo. Da quello che abbiamo visto fino a ora, Maldini, Colombo e Leao sono più o meno nella stessa fascia. Quindi, senza Ibra, il nostro attacco ideale è Castillejo-Calhanoglu-Rebic-Colombo/Leao. Da mani nei capelli.
Insomma, si ritorna al solito punto: la nostra stagione è legata a doppio filo con la condizione fisica e il rendimento di Ibra. Senza di lui, a mio parere, sulla carta non siamo più forti del Milan che ha iniziato la stagione l’anno scorso. L’unica differenza è per noi tifosi che ci risparmiamo il supplizio di vedere Suso e Piatek con la nostra maglia, ma non valiamo più di un posto in EL.
Per me saremmo comunque più forti del Milan che ha iniziato la scorsa stagione, se abbiamo Rebic. Di certo non faremmo un girone d’andata da 25 punti, ecco. Guarda che forse non ce lo ricordiamo bene, ma quel Milan era terribile. Anche con Pioli, che aveva dato un gioco decisamente migliore di quello di Giampollo, non segnavamo manco con le mani. Quello era un Milan da massimo 55 punti stagionali, Sunburn.
Ma è naturale che sia Ibra il vero spostatore di equilibri, visto che da solo ti porta una ventina di goal su azione (stando bassi) e una decina di assist (stando al rendimento avuto nella metà della passata stagione la proiezione è quella).
Poi l’altra sera avevamo fuori sia lui che Rebic, e appunto aver fuori Ibra e Rebic contemporaneamente significa aver fuori in tutto un potenziale stagione di una trentina di goal (minimo) e una quindicina di assist.
E 30 goal e 15 assist in più o in meno beh, giustificano tutta la differenza tra un quarto, minimo quinto, posto in classifica, e una stagione a lottare con le unghie e con i denti per acciuffare un settimo posto, secondo me.
P.s: al livello dello scorso anno non ci torneremmo con Ibra o senza Ibra anche perché il 4-2-3-1, a differenza del 4-3-3, esalta molti componenti della rosa. Ma con un attacco Rebic-Leao-Salmonstriker o Leao-Rebic-Salmonstriker (ammesso che Gallinejo non può né deve essere titolare) saremmo da sesto posto, non di più. Con Ibra è ben diverso, e siamo da quinto posto con la possibilità di lottare per il quarto (specie con l’arrivo di Dalot; arrivasse anche Thauvin o un esterno destro con numeri analogamente importanti non avremmo nulla da invidiare al Napoli, per me, mentre così come siamo ora, se torna Ibra possiamo lottare, seppur da underdog).
L’anno scorso invece, con la squadra della prima metà del 2019/2020, la formazione pre-Ibra con Suco e Pitalek, sarebbe stato un miracolo anche un settimo posto.