Sacchi, Galli, Zac, Jankulovski sul Milan e sullo scudetto

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L'ex rossoneri Jankulovski alla GDS:"Questo Milan può giocarsela eccome. Mi ha fatto una
grande impressione, mi sembrano un gruppo fantastico che può davvero vincere lo scudetto. Il mio Milan del 2011 aveva tanta esperienza europea, quindi fu quasi normale arrivare al titolo. Questo gruppo ne ha meno, ma compensa con la voglia e la qualità. E ottimi giovani che hanno un futuro. Alcuni di questi ragazzi, che sono da poco al Milan, possono andare avanti per 10-15 anni nella loro carriera. E auguro a loro di vincere. E poi ci sono quei due davanti, una garanzia assoluta. Giroud mi ha molto sorpreso. Ibra è il padre di tutto questo gruppo. Oltre a Leao che è molto, molto bravo. E non possono non parlare di chi oggi gioca, come me, a sinistra: Theo Hernandez è fortissimo. Non c’è molto altro da aggiungere. In più la mano di Pioli si vede: è bravo e preparato. Se si è creato un gruppo come questo, che sembra unito, vincente, desideroso di andare fino in fondo, non può non esserci il merito dell’allenatore. Ma a volte soltanto il gruppo non può bastare per imporsi. Invece, questa squadra ha la mentalità per farcela e adesso c’è l’entusiasmo perché, forse, neppure i tifosi immaginavano una situazione così positiva"

Zaccheroni:"uesto Milan può farcela perché abbina densità, intensità e qualità. Non utilizza tutto il campo, sfrutta soprattutto la parte centrale, verticalmente: e lì è capace di vincere duelli e creare superiorità numerica. Un sistema che li premia: Theo, Leao, ma anche Messias e Calabria, così come Florenzi, si accentrano tantissimo. Domina letteralmente l’imbuto centrale, la chiave è quella. A cui ovviamente contribuiscono anche Bennacer, a Cagliari uno dei migliori, e Kessie. Fa un po’ più fatica Brahim Diaz perché in un contesto simile paga in fisicità. Non posso fare paragoni con il nostro scudetto del 1999, ci sono poche analogie: noi vincemmo in rimonta con una squadra esperta, quasi a fine corsa. E che arrivava da due stagioni da decima e undicesima in classifica. Questo Milan comanda da mesi, è stato ai vertici anche tutta la stagione scorsa, ed è un gruppo principalmente composto da giovani con un grande futuro davanti. E non posso più dire che sono una sorpresa, anzi. La similitudine però c’è: sono due squadre con un grandissimo spirito. Si vede che oggi come allora ci sono il clima e l’entusiasmo giusti. Da questo punto di vista sono unici, non c’è altrove la stessa condivisione totale. Pioli è stato bravissimo, ha inciso in queste settimane e incide anche nella singola partita con i cambi. Ma l’artefice di questa rinascita è Paolo Maldini: per creare l’ambiente ideale, insistere sul senso di appartenenza rossonero, Paolo è un vero maestro. Così oggi il Milan risulta la squadra più continua del campionato, un fattore che alla fine potrà certamente essere determinante. L’Inter può avere più qualità e personalità, il Napoli è lì e anche per loro è l’occasione della vita. In più è rientrata in corsa anche la Juve. Ma in questa fase di campionato è fondamentale prendere il ritmo, e non perderlo: il Milan lo ha fatto, le altre sono ancora discontinue, specie l’Inter. E poi i rossoneri stanno meglio di tutti, e hanno dimostrato di avere un’altra caratteristica decisiva: la mentalità"

Giovanni Galli:"Pronunciare la parola scudetto? Si può e certo non da ieri. Ma dire che il Milan è favorito è ancora presto. Un po’ per scaramanzia, gli voglio bene e non lo dico, un po’ per realtà: tutto può ancora succedere. L’Inter non è finita, il Napoli è lì. Il Milan mi piace perché gioca con leggerezza, forse perché all’inizio non partiva con l’obbligo della vittoria. In quello spogliatoio deve esserci un clima magico, diverso dagli altri. Pioli riesce a tirare fuori il meglio di ognuno e a scoprire sempre nuove risorse. E ne avrà ancora altre da giocarsi, come Ibrahimovic e Rebic, finalmente pronti per il gran finale. Il gruppo trasmette armonia, fiducia, rispetto delle parti. Dopo stagioni di sofferenza si sono ritrovati liberi, sembra che tutto avvenga naturalmente. Mi ricorda il mio Milan: anche noi non eravamo preparati eppure domenica dopo domenica vincevamo e prendevamo convinzione. Anche in questa squadra la condizione di essere prima, padrone del propio destino, non spaventa. Ma ora attenzione: è il momento in cui le avversarie, specie a San Siro, si chiuderanno e trovare spazi sarà più difficile; non è un caso che abbiano vinto di più in trasferta. Ma se penso a quei 5 punti in più sottratti per scelte arbitrali discutibili".

Arrigo Sacchi alla GDS in edicola sul Milan. Le dichiarazioni

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grande impressione, mi sembrano un gruppo fantastico che può davvero vincere lo scudetto. Il mio Milan del 2011 aveva tanta esperienza europea, quindi fu quasi normale arrivare al titolo. Questo gruppo ne ha meno, ma compensa con la voglia e la qualità. E ottimi giovani che hanno un futuro. Alcuni di questi ragazzi, che sono da poco al Milan, possono andare avanti per 10-15 anni nella loro carriera. E auguro a loro di vincere. E poi ci sono quei due davanti, una garanzia assoluta. Giroud mi ha molto sorpreso. Ibra è il padre di tutto questo gruppo. Oltre a Leao che è molto, molto bravo. E non possono non parlare di chi oggi gioca, come me, a sinistra: Theo Hernandez è fortissimo. Non c’è molto altro da aggiungere. In più la mano di Pioli si vede: è bravo e preparato. Se si è creato un gruppo come questo, che sembra unito, vincente, desideroso di andare fino in fondo, non può non esserci il merito dell’allenatore. Ma a volte soltanto il gruppo non può bastare per imporsi. Invece, questa squadra ha la mentalità per farcela e adesso c’è l’entusiasmo perché, forse, neppure i tifosi immaginavano una situazione così positiva"

Zaccheroni:"uesto Milan può farcela perché abbina densità, intensità e qualità. Non utilizza tutto il campo, sfrutta soprattutto la parte centrale, verticalmente: e lì è capace di vincere duelli e creare superiorità numerica. Un sistema che li premia: Theo, Leao, ma anche Messias e Calabria, così come Florenzi, si accentrano tantissimo. Domina letteralmente l’imbuto centrale, la chiave è quella. A cui ovviamente contribuiscono anche Bennacer, a Cagliari uno dei migliori, e Kessie. Fa un po’ più fatica Brahim Diaz perché in un contesto simile paga in fisicità. Non posso fare paragoni con il nostro scudetto del 1999, ci sono poche analogie: noi vincemmo in rimonta con una squadra esperta, quasi a fine corsa. E che arrivava da due stagioni da decima e undicesima in classifica. Questo Milan comanda da mesi, è stato ai vertici anche tutta la stagione scorsa, ed è un gruppo principalmente composto da giovani con un grande futuro davanti. E non posso più dire che sono una sorpresa, anzi. La similitudine però c’è: sono due squadre con un grandissimo spirito. Si vede che oggi come allora ci sono il clima e l’entusiasmo giusti. Da questo punto di vista sono unici, non c’è altrove la stessa condivisione totale. Pioli è stato bravissimo, ha inciso in queste settimane e incide anche nella singola partita con i cambi. Ma l’artefice di questa rinascita è Paolo Maldini: per creare l’ambiente ideale, insistere sul senso di appartenenza rossonero, Paolo è un vero maestro. Così oggi il Milan risulta la squadra più continua del campionato, un fattore che alla fine potrà certamente essere determinante. L’Inter può avere più qualità e personalità, il Napoli è lì e anche per loro è l’occasione della vita. In più è rientrata in corsa anche la Juve. Ma in questa fase di campionato è fondamentale prendere il ritmo, e non perderlo: il Milan lo ha fatto, le altre sono ancora discontinue, specie l’Inter. E poi i rossoneri stanno meglio di tutti, e hanno dimostrato di avere un’altra caratteristica decisiva: la mentalità"

Giovanni Galli:"Pronunciare la parola scudetto? Si può e certo non da ieri. Ma dire che il Milan è favorito è ancora presto. Un po’ per scaramanzia, gli voglio bene e non lo dico, un po’ per realtà: tutto può ancora succedere. L’Inter non è finita, il Napoli è lì. Il Milan mi piace perché gioca con leggerezza, forse perché all’inizio non partiva con l’obbligo della vittoria. In quello spogliatoio deve esserci un clima magico, diverso dagli altri. Pioli riesce a tirare fuori il meglio di ognuno e a scoprire sempre nuove risorse. E ne avrà ancora altre da giocarsi, come Ibrahimovic e Rebic, finalmente pronti per il gran finale. Il gruppo trasmette armonia, fiducia, rispetto delle parti. Dopo stagioni di sofferenza si sono ritrovati liberi, sembra che tutto avvenga naturalmente. Mi ricorda il mio Milan: anche noi non eravamo preparati eppure domenica dopo domenica vincevamo e prendevamo convinzione. Anche in questa squadra la condizione di essere prima, padrone del propio destino, non spaventa. Ma ora attenzione: è il momento in cui le avversarie, specie a San Siro, si chiuderanno e trovare spazi sarà più difficile; non è un caso che abbiano vinto di più in trasferta. Ma se penso a quei 5 punti in più sottratti per scelte arbitrali discutibili".
 

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Zaccheroni:"uesto Milan può farcela perché abbina densità, intensità e qualità. Non utilizza tutto il campo, sfrutta soprattutto la parte centrale, verticalmente: e lì è capace di vincere duelli e creare superiorità numerica. Un sistema che li premia: Theo, Leao, ma anche Messias e Calabria, così come Florenzi, si accentrano tantissimo. Domina letteralmente l’imbuto centrale, la chiave è quella. A cui ovviamente contribuiscono anche Bennacer, a Cagliari uno dei migliori, e Kessie. Fa un po’ più fatica Brahim Diaz perché in un contesto simile paga in fisicità. Non posso fare paragoni con il nostro scudetto del 1999, ci sono poche analogie: noi vincemmo in rimonta con una squadra esperta, quasi a fine corsa. E che arrivava da due stagioni da decima e undicesima in classifica. Questo Milan comanda da mesi, è stato ai vertici anche tutta la stagione scorsa, ed è un gruppo principalmente composto da giovani con un grande futuro davanti. E non posso più dire che sono una sorpresa, anzi. La similitudine però c’è: sono due squadre con un grandissimo spirito. Si vede che oggi come allora ci sono il clima e l’entusiasmo giusti. Da questo punto di vista sono unici, non c’è altrove la stessa condivisione totale. Pioli è stato bravissimo, ha inciso in queste settimane e incide anche nella singola partita con i cambi. Ma l’artefice di questa rinascita è Paolo Maldini: per creare l’ambiente ideale, insistere sul senso di appartenenza rossonero, Paolo è un vero maestro. Così oggi il Milan risulta la squadra più continua del campionato, un fattore che alla fine potrà certamente essere determinante. L’Inter può avere più qualità e personalità, il Napoli è lì e anche per loro è l’occasione della vita. In più è rientrata in corsa anche la Juve. Ma in questa fase di campionato è fondamentale prendere il ritmo, e non perderlo: il Milan lo ha fatto, le altre sono ancora discontinue, specie l’Inter. E poi i rossoneri stanno meglio di tutti, e hanno dimostrato di avere un’altra caratteristica decisiva: la mentalità"

Giovanni Galli:"Pronunciare la parola scudetto? Si può e certo non da ieri. Ma dire che il Milan è favorito è ancora presto. Un po’ per scaramanzia, gli voglio bene e non lo dico, un po’ per realtà: tutto può ancora succedere. L’Inter non è finita, il Napoli è lì. Il Milan mi piace perché gioca con leggerezza, forse perché all’inizio non partiva con l’obbligo della vittoria. In quello spogliatoio deve esserci un clima magico, diverso dagli altri. Pioli riesce a tirare fuori il meglio di ognuno e a scoprire sempre nuove risorse. E ne avrà ancora altre da giocarsi, come Ibrahimovic e Rebic, finalmente pronti per il gran finale. Il gruppo trasmette armonia, fiducia, rispetto delle parti. Dopo stagioni di sofferenza si sono ritrovati liberi, sembra che tutto avvenga naturalmente. Mi ricorda il mio Milan: anche noi non eravamo preparati eppure domenica dopo domenica vincevamo e prendevamo convinzione. Anche in questa squadra la condizione di essere prima, padrone del propio destino, non spaventa. Ma ora attenzione: è il momento in cui le avversarie, specie a San Siro, si chiuderanno e trovare spazi sarà più difficile; non è un caso che abbiano vinto di più in trasferta. Ma se penso a quei 5 punti in più sottratti per scelte arbitrali discutibili".

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Zaccheroni:"uesto Milan può farcela perché abbina densità, intensità e qualità. Non utilizza tutto il campo, sfrutta soprattutto la parte centrale, verticalmente: e lì è capace di vincere duelli e creare superiorità numerica. Un sistema che li premia: Theo, Leao, ma anche Messias e Calabria, così come Florenzi, si accentrano tantissimo. Domina letteralmente l’imbuto centrale, la chiave è quella. A cui ovviamente contribuiscono anche Bennacer, a Cagliari uno dei migliori, e Kessie. Fa un po’ più fatica Brahim Diaz perché in un contesto simile paga in fisicità. Non posso fare paragoni con il nostro scudetto del 1999, ci sono poche analogie: noi vincemmo in rimonta con una squadra esperta, quasi a fine corsa. E che arrivava da due stagioni da decima e undicesima in classifica. Questo Milan comanda da mesi, è stato ai vertici anche tutta la stagione scorsa, ed è un gruppo principalmente composto da giovani con un grande futuro davanti. E non posso più dire che sono una sorpresa, anzi. La similitudine però c’è: sono due squadre con un grandissimo spirito. Si vede che oggi come allora ci sono il clima e l’entusiasmo giusti. Da questo punto di vista sono unici, non c’è altrove la stessa condivisione totale. Pioli è stato bravissimo, ha inciso in queste settimane e incide anche nella singola partita con i cambi. Ma l’artefice di questa rinascita è Paolo Maldini: per creare l’ambiente ideale, insistere sul senso di appartenenza rossonero, Paolo è un vero maestro. Così oggi il Milan risulta la squadra più continua del campionato, un fattore che alla fine potrà certamente essere determinante. L’Inter può avere più qualità e personalità, il Napoli è lì e anche per loro è l’occasione della vita. In più è rientrata in corsa anche la Juve. Ma in questa fase di campionato è fondamentale prendere il ritmo, e non perderlo: il Milan lo ha fatto, le altre sono ancora discontinue, specie l’Inter. E poi i rossoneri stanno meglio di tutti, e hanno dimostrato di avere un’altra caratteristica decisiva: la mentalità"

Giovanni Galli:"Pronunciare la parola scudetto? Si può e certo non da ieri. Ma dire che il Milan è favorito è ancora presto. Un po’ per scaramanzia, gli voglio bene e non lo dico, un po’ per realtà: tutto può ancora succedere. L’Inter non è finita, il Napoli è lì. Il Milan mi piace perché gioca con leggerezza, forse perché all’inizio non partiva con l’obbligo della vittoria. In quello spogliatoio deve esserci un clima magico, diverso dagli altri. Pioli riesce a tirare fuori il meglio di ognuno e a scoprire sempre nuove risorse. E ne avrà ancora altre da giocarsi, come Ibrahimovic e Rebic, finalmente pronti per il gran finale. Il gruppo trasmette armonia, fiducia, rispetto delle parti. Dopo stagioni di sofferenza si sono ritrovati liberi, sembra che tutto avvenga naturalmente. Mi ricorda il mio Milan: anche noi non eravamo preparati eppure domenica dopo domenica vincevamo e prendevamo convinzione. Anche in questa squadra la condizione di essere prima, padrone del propio destino, non spaventa. Ma ora attenzione: è il momento in cui le avversarie, specie a San Siro, si chiuderanno e trovare spazi sarà più difficile; non è un caso che abbiano vinto di più in trasferta. Ma se penso a quei 5 punti in più sottratti per scelte arbitrali discutibili".
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Zaccheroni:"uesto Milan può farcela perché abbina densità, intensità e qualità. Non utilizza tutto il campo, sfrutta soprattutto la parte centrale, verticalmente: e lì è capace di vincere duelli e creare superiorità numerica. Un sistema che li premia: Theo, Leao, ma anche Messias e Calabria, così come Florenzi, si accentrano tantissimo. Domina letteralmente l’imbuto centrale, la chiave è quella. A cui ovviamente contribuiscono anche Bennacer, a Cagliari uno dei migliori, e Kessie. Fa un po’ più fatica Brahim Diaz perché in un contesto simile paga in fisicità. Non posso fare paragoni con il nostro scudetto del 1999, ci sono poche analogie: noi vincemmo in rimonta con una squadra esperta, quasi a fine corsa. E che arrivava da due stagioni da decima e undicesima in classifica. Questo Milan comanda da mesi, è stato ai vertici anche tutta la stagione scorsa, ed è un gruppo principalmente composto da giovani con un grande futuro davanti. E non posso più dire che sono una sorpresa, anzi. La similitudine però c’è: sono due squadre con un grandissimo spirito. Si vede che oggi come allora ci sono il clima e l’entusiasmo giusti. Da questo punto di vista sono unici, non c’è altrove la stessa condivisione totale. Pioli è stato bravissimo, ha inciso in queste settimane e incide anche nella singola partita con i cambi. Ma l’artefice di questa rinascita è Paolo Maldini: per creare l’ambiente ideale, insistere sul senso di appartenenza rossonero, Paolo è un vero maestro. Così oggi il Milan risulta la squadra più continua del campionato, un fattore che alla fine potrà certamente essere determinante. L’Inter può avere più qualità e personalità, il Napoli è lì e anche per loro è l’occasione della vita. In più è rientrata in corsa anche la Juve. Ma in questa fase di campionato è fondamentale prendere il ritmo, e non perderlo: il Milan lo ha fatto, le altre sono ancora discontinue, specie l’Inter. E poi i rossoneri stanno meglio di tutti, e hanno dimostrato di avere un’altra caratteristica decisiva: la mentalità"

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Zaccheroni:"uesto Milan può farcela perché abbina densità, intensità e qualità. Non utilizza tutto il campo, sfrutta soprattutto la parte centrale, verticalmente: e lì è capace di vincere duelli e creare superiorità numerica. Un sistema che li premia: Theo, Leao, ma anche Messias e Calabria, così come Florenzi, si accentrano tantissimo. Domina letteralmente l’imbuto centrale, la chiave è quella. A cui ovviamente contribuiscono anche Bennacer, a Cagliari uno dei migliori, e Kessie. Fa un po’ più fatica Brahim Diaz perché in un contesto simile paga in fisicità. Non posso fare paragoni con il nostro scudetto del 1999, ci sono poche analogie: noi vincemmo in rimonta con una squadra esperta, quasi a fine corsa. E che arrivava da due stagioni da decima e undicesima in classifica. Questo Milan comanda da mesi, è stato ai vertici anche tutta la stagione scorsa, ed è un gruppo principalmente composto da giovani con un grande futuro davanti. E non posso più dire che sono una sorpresa, anzi. La similitudine però c’è: sono due squadre con un grandissimo spirito. Si vede che oggi come allora ci sono il clima e l’entusiasmo giusti. Da questo punto di vista sono unici, non c’è altrove la stessa condivisione totale. Pioli è stato bravissimo, ha inciso in queste settimane e incide anche nella singola partita con i cambi. Ma l’artefice di questa rinascita è Paolo Maldini: per creare l’ambiente ideale, insistere sul senso di appartenenza rossonero, Paolo è un vero maestro. Così oggi il Milan risulta la squadra più continua del campionato, un fattore che alla fine potrà certamente essere determinante. L’Inter può avere più qualità e personalità, il Napoli è lì e anche per loro è l’occasione della vita. In più è rientrata in corsa anche la Juve. Ma in questa fase di campionato è fondamentale prendere il ritmo, e non perderlo: il Milan lo ha fatto, le altre sono ancora discontinue, specie l’Inter. E poi i rossoneri stanno meglio di tutti, e hanno dimostrato di avere un’altra caratteristica decisiva: la mentalità"

Giovanni Galli:"Pronunciare la parola scudetto? Si può e certo non da ieri. Ma dire che il Milan è favorito è ancora presto. Un po’ per scaramanzia, gli voglio bene e non lo dico, un po’ per realtà: tutto può ancora succedere. L’Inter non è finita, il Napoli è lì. Il Milan mi piace perché gioca con leggerezza, forse perché all’inizio non partiva con l’obbligo della vittoria. In quello spogliatoio deve esserci un clima magico, diverso dagli altri. Pioli riesce a tirare fuori il meglio di ognuno e a scoprire sempre nuove risorse. E ne avrà ancora altre da giocarsi, come Ibrahimovic e Rebic, finalmente pronti per il gran finale. Il gruppo trasmette armonia, fiducia, rispetto delle parti. Dopo stagioni di sofferenza si sono ritrovati liberi, sembra che tutto avvenga naturalmente. Mi ricorda il mio Milan: anche noi non eravamo preparati eppure domenica dopo domenica vincevamo e prendevamo convinzione. Anche in questa squadra la condizione di essere prima, padrone del propio destino, non spaventa. Ma ora attenzione: è il momento in cui le avversarie, specie a San Siro, si chiuderanno e trovare spazi sarà più difficile; non è un caso che abbiano vinto di più in trasferta. Ma se penso a quei 5 punti in più sottratti per scelte arbitrali discutibili".
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Zaccheroni:"uesto Milan può farcela perché abbina densità, intensità e qualità. Non utilizza tutto il campo, sfrutta soprattutto la parte centrale, verticalmente: e lì è capace di vincere duelli e creare superiorità numerica. Un sistema che li premia: Theo, Leao, ma anche Messias e Calabria, così come Florenzi, si accentrano tantissimo. Domina letteralmente l’imbuto centrale, la chiave è quella. A cui ovviamente contribuiscono anche Bennacer, a Cagliari uno dei migliori, e Kessie. Fa un po’ più fatica Brahim Diaz perché in un contesto simile paga in fisicità. Non posso fare paragoni con il nostro scudetto del 1999, ci sono poche analogie: noi vincemmo in rimonta con una squadra esperta, quasi a fine corsa. E che arrivava da due stagioni da decima e undicesima in classifica. Questo Milan comanda da mesi, è stato ai vertici anche tutta la stagione scorsa, ed è un gruppo principalmente composto da giovani con un grande futuro davanti. E non posso più dire che sono una sorpresa, anzi. La similitudine però c’è: sono due squadre con un grandissimo spirito. Si vede che oggi come allora ci sono il clima e l’entusiasmo giusti. Da questo punto di vista sono unici, non c’è altrove la stessa condivisione totale. Pioli è stato bravissimo, ha inciso in queste settimane e incide anche nella singola partita con i cambi. Ma l’artefice di questa rinascita è Paolo Maldini: per creare l’ambiente ideale, insistere sul senso di appartenenza rossonero, Paolo è un vero maestro. Così oggi il Milan risulta la squadra più continua del campionato, un fattore che alla fine potrà certamente essere determinante. L’Inter può avere più qualità e personalità, il Napoli è lì e anche per loro è l’occasione della vita. In più è rientrata in corsa anche la Juve. Ma in questa fase di campionato è fondamentale prendere il ritmo, e non perderlo: il Milan lo ha fatto, le altre sono ancora discontinue, specie l’Inter. E poi i rossoneri stanno meglio di tutti, e hanno dimostrato di avere un’altra caratteristica decisiva: la mentalità"

Giovanni Galli:"Pronunciare la parola scudetto? Si può e certo non da ieri. Ma dire che il Milan è favorito è ancora presto. Un po’ per scaramanzia, gli voglio bene e non lo dico, un po’ per realtà: tutto può ancora succedere. L’Inter non è finita, il Napoli è lì. Il Milan mi piace perché gioca con leggerezza, forse perché all’inizio non partiva con l’obbligo della vittoria. In quello spogliatoio deve esserci un clima magico, diverso dagli altri. Pioli riesce a tirare fuori il meglio di ognuno e a scoprire sempre nuove risorse. E ne avrà ancora altre da giocarsi, come Ibrahimovic e Rebic, finalmente pronti per il gran finale. Il gruppo trasmette armonia, fiducia, rispetto delle parti. Dopo stagioni di sofferenza si sono ritrovati liberi, sembra che tutto avvenga naturalmente. Mi ricorda il mio Milan: anche noi non eravamo preparati eppure domenica dopo domenica vincevamo e prendevamo convinzione. Anche in questa squadra la condizione di essere prima, padrone del propio destino, non spaventa. Ma ora attenzione: è il momento in cui le avversarie, specie a San Siro, si chiuderanno e trovare spazi sarà più difficile; non è un caso che abbiano vinto di più in trasferta. Ma se penso a quei 5 punti in più sottratti per scelte arbitrali discutibili".

Arrigo Sacchi alla GDS in edicola sul Milan. Le dichiarazioni

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L'ex rossoneri Jankulovski alla GDS:"Questo Milan può giocarsela eccome. Mi ha fatto una
grande impressione, mi sembrano un gruppo fantastico che può davvero vincere lo scudetto. Il mio Milan del 2011 aveva tanta esperienza europea, quindi fu quasi normale arrivare al titolo. Questo gruppo ne ha meno, ma compensa con la voglia e la qualità. E ottimi giovani che hanno un futuro. Alcuni di questi ragazzi, che sono da poco al Milan, possono andare avanti per 10-15 anni nella loro carriera. E auguro a loro di vincere. E poi ci sono quei due davanti, una garanzia assoluta. Giroud mi ha molto sorpreso. Ibra è il padre di tutto questo gruppo. Oltre a Leao che è molto, molto bravo. E non possono non parlare di chi oggi gioca, come me, a sinistra: Theo Hernandez è fortissimo. Non c’è molto altro da aggiungere. In più la mano di Pioli si vede: è bravo e preparato. Se si è creato un gruppo come questo, che sembra unito, vincente, desideroso di andare fino in fondo, non può non esserci il merito dell’allenatore. Ma a volte soltanto il gruppo non può bastare per imporsi. Invece, questa squadra ha la mentalità per farcela e adesso c’è l’entusiasmo perché, forse, neppure i tifosi immaginavano una situazione così positiva"

Zaccheroni:"uesto Milan può farcela perché abbina densità, intensità e qualità. Non utilizza tutto il campo, sfrutta soprattutto la parte centrale, verticalmente: e lì è capace di vincere duelli e creare superiorità numerica. Un sistema che li premia: Theo, Leao, ma anche Messias e Calabria, così come Florenzi, si accentrano tantissimo. Domina letteralmente l’imbuto centrale, la chiave è quella. A cui ovviamente contribuiscono anche Bennacer, a Cagliari uno dei migliori, e Kessie. Fa un po’ più fatica Brahim Diaz perché in un contesto simile paga in fisicità. Non posso fare paragoni con il nostro scudetto del 1999, ci sono poche analogie: noi vincemmo in rimonta con una squadra esperta, quasi a fine corsa. E che arrivava da due stagioni da decima e undicesima in classifica. Questo Milan comanda da mesi, è stato ai vertici anche tutta la stagione scorsa, ed è un gruppo principalmente composto da giovani con un grande futuro davanti. E non posso più dire che sono una sorpresa, anzi. La similitudine però c’è: sono due squadre con un grandissimo spirito. Si vede che oggi come allora ci sono il clima e l’entusiasmo giusti. Da questo punto di vista sono unici, non c’è altrove la stessa condivisione totale. Pioli è stato bravissimo, ha inciso in queste settimane e incide anche nella singola partita con i cambi. Ma l’artefice di questa rinascita è Paolo Maldini: per creare l’ambiente ideale, insistere sul senso di appartenenza rossonero, Paolo è un vero maestro. Così oggi il Milan risulta la squadra più continua del campionato, un fattore che alla fine potrà certamente essere determinante. L’Inter può avere più qualità e personalità, il Napoli è lì e anche per loro è l’occasione della vita. In più è rientrata in corsa anche la Juve. Ma in questa fase di campionato è fondamentale prendere il ritmo, e non perderlo: il Milan lo ha fatto, le altre sono ancora discontinue, specie l’Inter. E poi i rossoneri stanno meglio di tutti, e hanno dimostrato di avere un’altra caratteristica decisiva: la mentalità"

Giovanni Galli:"Pronunciare la parola scudetto? Si può e certo non da ieri. Ma dire che il Milan è favorito è ancora presto. Un po’ per scaramanzia, gli voglio bene e non lo dico, un po’ per realtà: tutto può ancora succedere. L’Inter non è finita, il Napoli è lì. Il Milan mi piace perché gioca con leggerezza, forse perché all’inizio non partiva con l’obbligo della vittoria. In quello spogliatoio deve esserci un clima magico, diverso dagli altri. Pioli riesce a tirare fuori il meglio di ognuno e a scoprire sempre nuove risorse. E ne avrà ancora altre da giocarsi, come Ibrahimovic e Rebic, finalmente pronti per il gran finale. Il gruppo trasmette armonia, fiducia, rispetto delle parti. Dopo stagioni di sofferenza si sono ritrovati liberi, sembra che tutto avvenga naturalmente. Mi ricorda il mio Milan: anche noi non eravamo preparati eppure domenica dopo domenica vincevamo e prendevamo convinzione. Anche in questa squadra la condizione di essere prima, padrone del propio destino, non spaventa. Ma ora attenzione: è il momento in cui le avversarie, specie a San Siro, si chiuderanno e trovare spazi sarà più difficile; non è un caso che abbiano vinto di più in trasferta. Ma se penso a quei 5 punti in più sottratti per scelte arbitrali discutibili".

Arrigo Sacchi alla GDS in edicola sul Milan. Le dichiarazioni

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