Sacchi e Bianchi su Milan - Napoli.

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Sacchi e Ottavio Bianchi analizzano Milan - Napoli sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 26 gennaio. Ecco di seguito le dichiarazioni:

Sacchi:"Rispetto ai miei tempi, il Napoli oggi fa più gioco del Milan? Io consigliai Sarri a Berlusconi. ‘Presidente, se non si possono più fare gli acquisti di un tempo, scelga un bravo allenatore che dia un’identità forte. Anch’io quand’arrivai dal Parma ero un signor nessuno’. Invece l’identità forte Sarri l’ha trasmessa al Napoli. L’ha fatto crescere in forza e bel- lezza e, lavorando sulla squadra, ha migliorato i singoli. Guardate Koulibaly: era solo muscoli, ora è uno dei migliori al mondo. Gattuso? Lo volevo all’Atletico Madrid quando giocava nei Glasgow Rangers. Ragazzo eccezionale, merita il meglio. È stato anche mio inquilino. Gli dicevo: ‘Rino, le porte si aprono con le mani...’ Ha già fatto tantissimo: ha ridato alla squadra dignità e orgoglio. Nonostante assenze importanti e valori tecnici non eccelsi, sta tenendo il Milan in zona Champions. Deve crescere con i giocatori per arrivare a un gioco più fluido. Più movimento più palla sulla corsa, più uominii n area. E più pressing: non farlo è un suicidio. Oggi il pressing non è più una scelta, è una necessità, per accorciare la squadra e renderla più offensiva. Attaccanti non adatti? Se ho fatto fare il pressing a Virdis...I giovani del Milan? Romagnoli è cresciuto meno del previsto. Ha grandi qualità, ma deve lavorare tanto, badando meno all’immagine. Guanti e maniche corte? O hai freddo o non ce l’hai... Cutrone può diventare un grande attaccante. Deve sorvegliare di più i comportamenti: alla sua età meglio evitare di lamentarsi per una sostituzione o contestare un arbitro esperto come Orsato. La modestia aiuta a crescere. Conti ha talento e coraggio. Paquetà? Prima impressione? Positiva. È andato sempre meglio, segno che ha voglia e capacità di imparare. Non ha un grande passo, ma buona tecnica. Sa divertire, però deve farlo quando serve. Una bicicletta a centrocampo, correndo verso la propria porta, serve a poco. Higuain? Al MIlan non è scattato l'amore. Con Sarri ha espresso la sua magia migliore e non solo per i tanti gol. Ora la ritroverà. Mi aspetto una bella partita. Il Napoli sa farla, il Milan vuole farla".



Bianchi:"Il Milan sta nascendo, non è catalogabile. Ancelotti è stato bravo a non stravolgere e a tirare fuori il massimo dai suoi ruotandoli, senza sforzi di fantasia: “Il bravo allenatore è quello che fa meno danni”, io ci credo. Gattuso è ancora molto giocatore, però ha un forte imprinting rossonero: un uomo Milan, come piaceva a Rocco. E conoscere tutti i meandri del club per averci giocato tanto può aiutarlo, come aiutò me l’aver giocato nel Napoli. Higuain? Ho visto un centravanti che, per entrare in certi meccanismi, faceva cose che raramente gli avevo visto fare prima. Sfida Piatek Milik? Piatek è “tutto in fretta e tutto fuori norma”, dal numero di gol alla valutazione: lo aspetto al passaggio da Marassi a San Siro. Milik, si fidi di uno che sui lettini degli ospedali si è sdraiato spesso, ha la voglia di correre, non solo di giocare, di chi ha avuto gravi infortuni. E un sinistro che canta".
 

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Sacchi:"Rispetto ai miei tempi, il Napoli oggi fa più gioco del Milan? Io consigliai Sarri a Berlusconi. ‘Presidente, se non si possono più fare gli acquisti di un tempo, scelga un bravo allenatore che dia un’identità forte. Anch’io quand’arrivai dal Parma ero un signor nessuno’. Invece l’identità forte Sarri l’ha trasmessa al Napoli. L’ha fatto crescere in forza e bel- lezza e, lavorando sulla squadra, ha migliorato i singoli. Guardate Koulibaly: era solo muscoli, ora è uno dei migliori al mondo. Gattuso? Lo volevo all’Atletico Madrid quando giocava nei Glasgow Rangers. Ragazzo eccezionale, merita il meglio. È stato anche mio inquilino. Gli dicevo: ‘Rino, le porte si aprono con le mani...’ Ha già fatto tantissimo: ha ridato alla squadra dignità e orgoglio. Nonostante assenze importanti e valori tecnici non eccelsi, sta tenendo il Milan in zona Champions. Deve crescere con i giocatori per arrivare a un gioco più fluido. Più movimento più palla sulla corsa, più uominii n area. E più pressing: non farlo è un suicidio. Oggi il pressing non è più una scelta, è una necessità, per accorciare la squadra e renderla più offensiva. Attaccanti non adatti? Se ho fatto fare il pressing a Virdis...I giovani del Milan? Romagnoli è cresciuto meno del previsto. Ha grandi qualità, ma deve lavorare tanto, badando meno all’immagine. Guanti e maniche corte? O hai freddo o non ce l’hai... Cutrone può diventare un grande attaccante. Deve sorvegliare di più i comportamenti: alla sua età meglio evitare di lamentarsi per una sostituzione o contestare un arbitro esperto come Orsato. La modestia aiuta a crescere. Conti ha talento e coraggio. Paquetà? Prima impressione? Positiva. È andato sempre meglio, segno che ha voglia e capacità di imparare. Non ha un grande passo, ma buona tecnica. Sa divertire, però deve farlo quando serve. Una bicicletta a centrocampo, correndo verso la propria porta, serve a poco. Higuain? Al MIlan non è scattato l'amore. Con Sarri ha espresso la sua magia migliore e non solo per i tanti gol. Ora la ritroverà. Mi aspetto una bella partita. Il Napoli sa farla, il Milan vuole farla".



Bianchi:"Il Milan sta nascendo, non è catalogabile. Ancelotti è stato bravo a non stravolgere e a tirare fuori il massimo dai suoi ruotandoli, senza sforzi di fantasia: “Il bravo allenatore è quello che fa meno danni”, io ci credo. Gattuso è ancora molto giocatore, però ha un forte imprinting rossonero: un uomo Milan, come piaceva a Rocco. E conoscere tutti i meandri del club per averci giocato tanto può aiutarlo, come aiutò me l’aver giocato nel Napoli. Higuain? Ho visto un centravanti che, per entrare in certi meccanismi, faceva cose che raramente gli avevo visto fare prima. Sfida Piatek Milik? Piatek è “tutto in fretta e tutto fuori norma”, dal numero di gol alla valutazione: lo aspetto al passaggio da Marassi a San Siro. Milik, si fidi di uno che sui lettini degli ospedali si è sdraiato spesso, ha la voglia di correre, non solo di giocare, di chi ha avuto gravi infortuni. E un sinistro che canta".

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