Rybolovlev smentisce interesse per il Milan.

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Rybolovlev, proprietario del Monaco, ha smentito di essere interessato all'acquisto del Milan.
 

Il Re dell'Est

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Quindi possiamo tornare alla realtà dei fatti, riporre le fantasie più sfrenate in un cassetto e vedere se Mr Li, come fatto fino ad oggi, sarà in grado di continuare a sostenere il club o se Elliott interverrà a gamba tesa diventando a tutti gli effetti un "socio sostenitore".

In verità, per gli amanti dei cavalieri bianchi, ci sarebbe anche una terza via che Fassone potrebbe aver trovato proprio nella City.
E che comporterrebbe un passo indietro di Li (non immediato) con egual vittoria però di tutte le parti in gioco.
Ma non portiamoci troppo avanti e atteniamoci, appunto, ai fatti. Ci sarà tempo e modo per parlare anche di quella eventualità della quale tuttavia, al momento, non risultano ancora riscontri. E che sarebbe diversa da quella che qualcuno crede.

L'importante è che il club continui ad avere una proprietà solida, con un progetto stabile e duraturo. E francamene ad oggi non esistono motivi per pensare il contrario. Checché ne dicano i soliti terroristi armati di calamaio e tastiera.
 

MaschioAlfa

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Il pagamento dei 10 milioni arriverà puntualmente il 4 di aprile da Mr. Yong Hong li.


Chissà perché usmanov è ribolev si sono mossi velocemente con le smentite... Hanno paura del dragone cinese?
 

Tifo'o

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Rybolovlev, proprietario del Monaco, ha smentito di essere interessato all'acquisto del Milan.
Indipendentemente da ciò secondo me il piano di Li si basava sullo sblocco dei capitali della Cina. Pensava che dopo la "montagna"scalata per prendere il Milan ci sarebbe stata poi la discesa (avrebbe recuperato i soldi o comunque i soggetti cinesi che avevano aiutato Li avrebbero "ripreso" i loro soldi). Lo stesso Fassone dopo l'ufficialità ammise che le cose sarebbero andata verso il basso. Il problema è che questo "sblocco" non è arrivato, anzi credo proprio che non arriverà. Il governo cinese vuole puntare tutto sull'energia pulita ed infrastrutture non sul calcio. In aggiunta il famoso quarto posto che probabilmente non si raggiungerà e questo andrà a peggiorare i piani di Li e Fassone.

In ogni caso il fallimento non esiste. La "peggiore" delle ipotesi è che rimaniamo con Li e si continua a campare, sarà venduto qualcuno per il bilancio, mercato zero e si riproverà la CL per l'anno dopo. La "migliore" delle ipotesi sarà l'arrivo di un nuovo acquirente molto ricco.

In ogni caso saremo senza Berlusconi (oh a meno che non torni ma qua siamo sulla metafisica) ed a me va bene cosi.
 

Casnop

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Indipendentemente da ciò secondo me il piano di Li si basava sullo sblocco dei capitali della Cina. Pensava che dopo la "montagna"scalata per prendere il Milan ci sarebbe stata poi la discesa (avrebbe recuperato i soldi o comunque i soggetti cinesi che avevano aiutato Li avrebbero "ripreso" i loro soldi). Lo stesso Fassone dopo l'ufficialità ammise che le cose sarebbero andata verso il basso. Il problema è che questo "sblocco" non è arrivato, anzi credo proprio che non arriverà. Il governo cinese vuole puntare tutto sull'energia pulita ed infrastrutture non sul calcio. In aggiunta il famoso quarto posto che probabilmente non si raggiungerà e questo andrà a peggiorare i piani di Li e Fassone.

In ogni caso il fallimento non esiste. La "peggiore" delle ipotesi è che rimaniamo con Li e si continua a campare, sarà venduto qualcuno per il bilancio, mercato zero e si riproverà la CL per l'anno dopo. La "migliore" delle ipotesi sarà l'arrivo di un nuovo acquirente molto ricco.

In ogni caso saremo senza Berlusconi (oh a meno che non torni ma qua siamo sulla metafisica) ed a me va bene cosi.
Ottima analisi, bravo, Tifo'o. Aggiungeremmo solo due cose: il cavaliere bianco, di cui parla Il Re dell'Est, per acquisire oggi il club, convincendo un riluttante consorzio di Li a cedere senza rimetterci denaro, ma anzi ritornando dall'investimento (ed i cinesi sono fedeli seguaci delle due regole fondamentali della economia di Warren Buffett, regola numero uno, non perdere mai soldi, regola numero due, ricordarsi sempre della regola numero uno), tra compravendita del pacchetto, accollo estintivo del debito (che farebbe felici tutti noi), investimenti produttivi e gestione, ora dovrebbe staccare un assegno non inferiore ad un miliardo e trecento milioni di euro, cash in mano, all'ingresso nella hall del Portello, non un centesimo di meno, con investimenti di duecento milioni, oltre alla gestione ordinaria, nei due-tre anni successivi, per iniziare a vedere un principio di ritorno, e ciò a fronte di una società che potrà ragionevolmente puntare ad un target di cinquecento milioni di ricavi a cinque anni, mantenendo gli stakeholders sul mercato cinese, ad oggi ancora non evidenti, e comunque con ricavi ad oggi livellati sui 250-280 milioni di euro. Impegni ed investimenti, come si vedrà, fuori della portata di chiunque voglia operare nei termini imposti dal Fair Play Finanziario. Il paradosso è che il club è pesce troppo grosso per essere digerito da chiunque, non è un Manchester City uscito malconcio dalla gestione Shinawatra, o un Paris Saint Germain figlio di un campionato senza mercato di vocazione, o un Chelsea da sempre ingrigito da gestioni parruccone. Non è una occasione a buon mercato, that's too big to fail, troppo grosso per fallire (attivi in pegno pari a più del quadruplo del valore nominale dei crediti garantiti da quel pegno), troppo grosso per chi pensi di investire e guadagnarci giocando di finanza. È un paradosso, perché ha un alto valore di patrimonio, arricchito ulteriormente in questo anno, soprattutto per la ottima riduzione al patrimonio di giocatori senza vincoli contrattuali a lunga scadenza, e quindi potenzialmente svincolabili a valore nullo (siano rese lodi e preci a Fassone nel farsi lungo, largo, biondo e capelluto, per far firmare Donnarumma, e garantire al club una bella plusvalenza futura, al peggio). Chi voglia investire sul club dovrà e potrà farlo su tagli più brevi, con partecipazioni di minoranza, almeno inizialmente, condividendo con l'attuale azionista di controllo un programma industriale a medio termine, tre-cinque anni, avente ad oggetto investimenti, sostegno del debito, per l'espansione del fatturato, sua patrimonializzazione, acquisizione di progetti speciali (stadio), finanziabili peraltro fuori FPF, e ciò in funzione della futura IPO in borsa, da gestire a quel punto da una posizione di influenza o controllo sul club, con un controllante attuale che possa rientrare dall'investimento, ed eventualmente uscirne. È una opzione ragionevole, che può attrarre investitori seri e collaborativi, ridurre i rischi, e massimizzare i ricavi futuri collegati alla apertura al mercato libero. Lo sceicco che sciala denaro non lo farà mai in un mercato asfittico come quello italiano, e casi come quelli citati, formatisi nella zona grigia di avvio del Fair Play Finanziario, non saranno più tollerati dalla UEFA, ma accettati da essa in cambio della evidenza di numeri di bilancio da favola, che quei clubs possono ora orgogliosamente esibire. Sulle prospettive sportive, che tanto premono a noi tifosi, vorremmo essere un po' più fiduciosi, la squadra è stata ribasata e riedificata, ha una sua identità tecnica, è vicina al ritorno in Champions League, ha molto valore economico, è all'inizio di un percorso di crescita, l'Europa che conta ne consentirà una accelerazione esponenziale, ed i riflessi si vedranno nei numeri. Va sostenuta, con la liquidità garantita dagli azionisti, non da nuovo debito verso terzi, e da operazioni di mercato appropriate. Il progetto è quello, vediamo se Fassone e Han Li sapranno convincere i loro interlocutori a Londra. :)
 
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